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I voicing degli accordi

Nel jazz, quando la musica richiede un accordo di Cmaj7, questo non implica quasi mai che un pianista suoni "C E G B". Solitamente il pianista sceglierà un altro modo di suonare l'accordo, anche una semplice inversione della posizione di base dell'accordo fondamentale. Sono stati scritti interi libri a proposito del voicing degli accordi, e qui vedremo solamente una piccola parte delle possibilità esistenti. Ho classificato liberamente i voicing qui descritti in 3/7 voicing, quartal voicing, voicing multiaccordo, voicing a posizioni vicine, drop voicing ed altri basati sulla scala.

3/7 Voicing

È incredibile che i voicing usati dalla maggior parte dei pianisti dagli anni '50 non abbiano un nome ben preciso. Ho sentito chiamare questo tipo di voicing "di categoria A", "di categoria B", "voicing di Bill Evans", o semplicemente "voicing della mano sinistra". Io, poiché sono basati sulla terza e sulla settima dell'accordo associato, li chiamerò 3/7 voicing (voicing di terza e settima).

Di base, questi voicing contengono sia la terza che la settima dell'accordo, solitamente con almeno una o anche due altre note, ed entrambe la terza o la settima si trovano nella parte più grave dell'accordo. Poiché la terza e la settima sono le note più importanti nella definizione di un accordo, queste regole producono quasi sempre buoni risultati sonori. Inoltre, questi voicing possono produrre automaticamente buone voci di primo piano, il che significa che quando sono usati in una progressione dell'accordo, c'è pochissimo movimento fra le voci. Spesso, le stesse note possono essere conservate da una voce alla successiva, o tutt' al più, una nota può doversi muovere per gradi.
Per esempio, considerate una progressione ii-V-I in C maggiore. Gli accordi sono Dm7, G7 e Cmaj7. La forma più semplice del 3/7 voicing su questa progressione dovrebbe essere quella di suonare il Dm7 come "F C", il G7 come "F B" ed il Cmaj7 come "E B". Notate che in questo primo accordo la terza è nella parte inferiore; nel secondo accordo la settima è nella parte inferiore e nel terzo accordo la terza è nella parte inferiore. Inoltre notate che quando ci si muove da un voicing al succesivo, cambia solo una nota, mentre le altre rimangono costanti. Questa è una caratteristica importante dei 3/7 voicing: quando sono usati in una progressione ii-V-I, o in progressioni in cui il movimento della fondamentale è per quarte o quinte, alternatevi fra la terza e la settima nella parte inferiore. Un insieme analogo dei voicing è ottenuto cominciando con la settima nella parte inferiore: "C F", "B F", "B E".
Normalmente userete più note della sola terza e settima. Spesso, le note aggiunte sono le seste (o tredicesime) e le none. Per esempio, il ii-V-I in C maggiore potrebbe essere suonato come "F C E", "F B E", "E B D", o come "F A C E", "F A B E", "E A B D". Le note aggiunte sono tutte seste o none, tranne una quinta nel primo accordo del secondo esempio. Nel suonare questi voicing a quattro note sulla chitarra, se alcune note saranno aggiunte solitamente sopra la terza e la settima, forse i vostri voicing possono concludersi comprendendo parecchi piccoli intervalli, che possono essere suonati soltanto con difficoltose contorsioni della mano. Quindi, il ii-V-I in C maggiore può essere suonato con voicing a quattro note sulla chitarra come "F C E A", "F B E A", "E B D A". Si noti che nessuno di questi voicing contiene le fondamentali dei loro rispettivi accordi. Si presuppone che la fondamentale venga suonata dal bassista. In assenza d'un bassista, i pianisti suoneranno spesso la fondamentale con la loro mano sinistra sul primo accento e poi uno di questi voicing sul secondo o sul terzo. Effettivamente, potete anche non suonare affatto la fondamentale; in molte situazioni l' orecchio prevede la progressione dell'accordo e fornisce il contesto adeguato per il voicing anche senza la fondamentale. Non è proibito suonare le fondamentali in questi voicing, ma non è né neppure obbligatorio farlo.

Questi voicing standard possono essere modificati in parecchi modi. A volte, potrete omettere sia la terza che la settima. Spesso, la minore di un accordo maggiore che è usata come tonica sarà espressa con la terza, la sesta e la nona, e questi voicing potrebbero essere inframezzati con normali 3/7 voicing. Inoltre, i voicing con la quinta od altre note nella parte inferiore possono essere inframezzati con 3/7 voicing effettivi. Ciò potrebbe essere fatto per svariate ragioni. Tanto per cominciare, una volta suonato sul piano, notate che i voicing descritti finora tendono a fare slittare la tastiera come le fondamentali risolvono in discesa verso le quinte. L'estensione normale per questi voicing si trova nelle due ottave dal C sotto il C centrale al C sopra il C centrale. Come i voicing che risolvono verso il basso cominciano a suonare "torbidi", allora potreste desiderare di saltare verso l'alto. Per esempio, se avete concluso con un Dm7 come "C F A B" sotto il C centrale e dovete risolvere a G7 e poi a Cmaj7, potreste suonare rispettivamente questi due accordi come "D F G B" e "E A B D" per spostare il voicing in alto salvaguardando bene le voci guida. Inoltre, le fondamentali non si muovono sempre per quinte; in una progressione da Cmaj7 a A7, potreste desiderare sonorizzare questo come da "G B C E" a "G B C # F #" al fine di ben preservare le voci guida.
Una cosa da notare circa questi voicing nel contesto di un ii-V-I diatonico è che, siccome gli accordi comportano modi della medesima scala (D dorico è lo stesso come G misolidio è lo stesso di C maggiore), un dato voicing può risultare a volte ambiguo. Per esempio, "F A B E" può rappresentare sia un Dm7 con settima omessa, o un G7. Nel contesto di una melodia modale come "So What", è definito chiaramente il suono di Dm7 o del D dorico. Nel contesto di una progressione ii-V, probabilmente suona più come un G7. Potete usare questa ambiguità a vostro vantaggio facendo uno stiramento di voicing su parecchi accordi. Questa tecnica è particolarmente utile una volta applicata al voicing basato su scale generiche che verranno discusse successivamente.

Un' altra cosa che potete fare con i 3/7 voicing è alterarli con quinte o none, aumentate o diminuite. Per esempio, se l'accordo G7 è alterato con una 9b (G7b9), allora potrebbe essere sonorizzato come "F Ab B E". In generale, le note del voicing dovrebbero venire dalla scala associata all'accordo. Questi voicing sono ben adatti sul piano per essere suonati con la mano sinistra mentre la mano destra suona la melodia. Possono anche essere suonati a due mani, o con tutte le corde su una chitarra, aggiungendo più note. Ciò fornisce un suono più completo quando si accompagnano altri solisti. Un modo per aggiungere più note è di sceglierne una dalla scala ormai non più nel voicing di base e suonarla nell'ottava sopra lo stesso. Per esempio, sul piano, per Dm7 con " F A C E " nella mano sinistra, potreste suonare "D D" o "G G" nella destra. In generale, è una buoa idea evitare di raddoppiare le note nei voicing, poiché il suono più completo è realizzato solitamente suonando il piú possibile note differenti, ma la nota duplicata all'ottava superiore per la mano destra suona bene in questo contesto. La nota una quarta o una quinta sopra la parte inferiore dell'ottava può essere aggiunta anche spesso. Per esempio, con la stessa mano sinistra di prima, potreste suonare "D G D" o "G D G" nella mano destra. I voicing 3/7 sono forse la famiglia più importante di voicing e rendono possibili molte variazioni. Dovreste provare a esercitarvi in parecchie permutazioni di ciascuno di essi, in diverse tonalità.


Voicing per quarte

Uno stile di voicing reso popolare da McCoy Tyner è basato sull' intervallo di quarta. Questo tipo di voicing è usato molto spesso nella musica modale. Per costruire un voicing quartale, utilizzare semplicemente qualunque nota nella scala associata all'accordo ed aggiungerne un'altra una quarta sopra ed un'altra ancora sopra questa ad una quarta di distanza. Usare le quarte perfette o aumentate dipendentemente dalla posizione della nota sulla scala. Per esempio, i voicing quartali per Cm7 sono "C F Bb", "D G C", "Eb A D" (notare la quarta aumentata), "F Bb Eb", "G C F", "A D G" e "Bb Eb A". Questo tipo di voicing sembra funzionare particolarmente bene per gli accordi minori (modo dorico), o per quelli di dominante, dove viene utilizzato un suono sospeso o pentatonico. Questi voicing sono ancora più ambigui, in quanto un dato voicing quartale a tre note può suonare come uno per un numero differente di accordi. Non vi è nulla di errato in tutto ciò. Tuttavia, se desiderate rinforzare il/la particolare accordo/scala che state suonando, un modo per farlo è quello di spostare il voicing intorno alla scala con movimento parallelo. Se ci sono otto battute di un dato accordo, potete suonare uno di questi voicing per le prime battute, poi spostarvi in alto di un grado per le rimanenti. La tecnica di alternare i voicing con la fondamentale nel basso, o fondamentale e quinta, funziona molto bene anche qui. Su un accordo lungo di Cm7, per esempio, voi potete suonare "C G" sulla prima battuta, poi suonare alcuni voicing quartali in moto parallelo per tutta la durata dello stesso. Come con i voicing 3/7, questi sono convenienti sul piano per la mano sinistra o per tre, quattro corde sulla chitarra. Possono anche essere trasformati in voicing a due mani, a cinque o sei corde impilando più quarte, quinte od ottave nella parte superiore. Per esempio, l'accordo Cm7 può essere espresso come "D G C" nela mano sinistra e "F Bb Eb" nella destra, oppure "Eb A D" nella sinistra e "G C G" nella destra. Il brano "So What" dall' album "Kind Of Blue" utilizza voicing che sono costituiti da tre quarte e una terza maggiore. Su un accordo di Dm7, i voicing usati sono "E A D G B" e "D G C F A".


Voicing multiaccordo e strutture superiori

La base d'un voicing multiaccordo è quella di suonare sul piano simultaneamente due accordi differenti, uno nella mano sinistra ed uno nella destra. Il rapporto fra i due accordi determina la qualità dell'accordo risultante. Questi sono sempre voicing a due mani sul piano, o a cinque o sei corde sulla chitarra. Producono un suono molto ricco e complesso paragonato ai voicing presentati finora.
Lo stile più semplice di un voicing multiaccordo è quello di suonare due triadi; per esempio, sul piano, una triade di C maggiore nella mano sinistra e una triade di D maggiore nella destra. Ciò sarà notato come D/C. Questa notazione è sovraccaricata in quanto è interpretata solitamente con il significato di una triade di D sopra la singola nota C nel basso; non è sempre chiaro quando è inteso multiaccordo. I multiaccordi sono raramente richiesti esplicitamente nella musica scritta, e quindi non esiste un modo standard per scriverne le note. Dovete trovare normalmente le vostre possibilità per suonare i multiaccordi. Se utilizzate tutte le note in questo D/C voicing e le ponete in fila, vedrete che descrive indifferentemente la scala lidia di C o quella lidia di dominante. Di conseguenza, questo voicing può essere usato su qualunque accordo per il quale quelle scale sono adatte. Se sperimentate con altre triadi sopra una triade maggiore di C, troverete parecchie combinazioni che suonano bene e descrivono le ben note scale. Tuttavia, molte di queste combinazioni implicano note raddoppiate, che possono essere evitate come descritte di seguito. Fra i multiaccordi che non implicano note raddoppiate ci sono il Gb/C, che produce una scala diminuita di C, il Bb/C, che produce una scala misolidia di C, il Dm/C, che produce un C maggiore o una scala misolidia di C, il Ebm/C, che produce una scala semidiminuita di C, il F#m/C, che egualmente produce una scala semidiminuita di C e il Bm/C, che produce una scala lidia di C. Questi multiaccordi possono essere usati come voicing per tutte gli accordi idonei alle scale corrispondenti.

Potete notare che Db/C, Abm/C, Bbm/C e B/C non implicano anche note raddoppiate e suonano molto interessanti, anche se non descrivono ovviamente alcune scale standard. Non ci sono regole su quando questi multiaccordi possono essere suonati come voicing. Quando il vostro orecchio è abituato alle particolari sfumature ed dissonanze di ciascuno, potete trovare le situazioni in cui usarli. Per esempio, l' ultimo multiaccordo elencato, B/C, suona bene quando usato come sostituto di Cmaj7, particolarmente nel contesto d'una progressione ii-V-I e specialmente alla conclusione di un brano. Potete risolverlo ad un normale voicing di Cmaj7 se desiderate. Potete costruire multiaccordi simili con una triade minore nella parte inferiore. Db/Cm produce una scala frigia di C; F/Cm produce una scala dorica di C; Fm/Cm produce una scala di C minore; A/Cm produce una scala semidiminuita di C; Bb/Cm produce una scala dorica di C e Bbm/Cm produce una scala frigia di C. In più, D/Cm produce un'interessante scala, che suona come un blues. Ho accennato prima al desiderio di evitare note raddoppiate. Un modo per costruire multiaccordi che evitino le note raddoppiate è quello di sostituire la triade della parte inferiore con entrambe la terza e la settima, la fondamentale e la settima, oppure la fondamentale e la terza di un accordo di dominante. Voicing costruiti in questo modo sono chiamati "strutture superiori". Implicano sempre una certa scelta dell'accordo di dominante.
Per esempio, ci sono parecchie possibili "strutture superiori" di C7. Una triade di Dbm sopra "C Bb" produce un accordo di C7b9b5. Una triade di D sopra "E Bb" produce un accordo di C7#11. Una triade di Eb sopra "C E" produce un accordo di C7#9. Una triade di F#m sopra " la C E " rende una accordo C7b9b5. Una triade di F#m sopra "E Bb" produce un accordo di C7b9b5. Una triade di Ab sopra "E Bb" produce un accordo di C7#9#5. Una triade di A sopra "C Bb" produce un accordo di C7b9. Sarà necessaria tanta pratica per diventare abbastanza esperti con questi voicing in modo da poterli suonare a richiesta. La ricchezza e la varietà introdotta da questi voicing può aggiungere molto al vostro vocabolario armonico.


Posizioni vicine e Drop Voicing

Il voicing più semplice per un accordo di quattro note è la "posizione vicina", nella quale tutte le note dell'accordo sono sistemate il più vicino possibile. Per esempio, un'accordo di C7 può essere sonorizzato in "posizione vicina" come "C E G Bb". Ciò si riferisce alla posizione fondamentale, dalla fondamentale, C, che si trova nella parte inferiore. L'accordo potrebbe anche essere sonorizzato in "posizione vicina" come "E G Bb C", che è anche chiamata "prima inversione", poiché la nota inferiore è stata èportata nella parte superiore. La seconda inversione è "G Bb C E" e la terza "Bb C E G". Un drop voicing è creato da una posizione vicina facendo balzare una delle note giù di un' ottava. Se è scivolata la seconda nota della parte superiore, il voicing è chiamato "drop 2"; se accade alla terza nota, il voicing viene chiamato "drop 3". Per una accordo di C7 in posizione fondamentale, "C E G Bb", il voicing corrispondente a "drop 2" è "G C E Bb". La seconda nota nella parte superiore, G, è scivolata giù di un' ottava. Il corrispondente "drop 3" sarebbe "E C G Bb". I voicing "drop 2" e "drop 3" possono essere anche costruiti a partire da una delle inversioni dell'accordo. Sul piano, la nota caduta deve essere suonata normalmente dalla mano sinistra, in modo da essere quasi sempre un voicing a due mani. Gli intervalli in questi voicing si adattano perfettamente alla chitarra. I voicing in posizione vicina e i "drop voicing" sono efficaci quando usati per armonizzare una melodia, specialmente in un accompagnamento solista. Ogni nota della melodia può essere armonizzata da "drop voicing" differenti, con la nota di melodia nella parte superiore. Pianisti e chitarristi usano spesso questo tipo di metodo nei loro assoli. Una frase in cui ogni nota è accompagnata dai voicing in posizione vicina o dai "drop voicing" sarebbe armonizzata con gli accordi blocchi di accordi. Red Garland, Dave Brubeck e Wes Montgomery suonavano frequentemente gli assoli con blocchi di accordi.


Voicing basati su altre scale

Ci sono altri modi logici per la costruzione dei voicing; troppi da descrivere qui uno per uno. La maggior parte dei metodi sono simili tra loro, in quanto associano una scala ad ogni accordo e costruiscono il voicing dalle note di quella scala. Usando il metodo della scala, potete inventare i vostri propri modelli per i voicing. Per esempio, una seconda con una terza impilata sulla parte superiore è un suono in qualche modo dissonante ma non troppo disordinato, che molti pianisti usano spessissimo. Per un accordo quale Fmaj7, potete applicare questo formato in qualunque posizione della scala associata lidia di F o di F maggiore. Poiché la scala di F maggiore contiene una nota da evitare (Bb) in questo contesto, si opterebbe normalmente per la scala lidia e quella di B naturale, di modo che nessuno dei voicing generati contenga alcuna nota da evitare. Il modello particolare descritto sopra produce "F G B", "G A C", "A B D", "B C E", "C D F", "D E G" e "E F A" sulla scala lidia di F.
La maggior parte di questi voicing sono molto ambigui, nel senso che non identificano prontamente l'accordo. Come con i 3/7 ed i voicing quartali, tuttavia, troverete che la presenza d'un bassista, o appunto il contesto della progressione dell'accordo suonato, permetterà che qualsiasi combinazione di note di una data scala crei un voicing accettabile per l'accordo associato. Potete sperimentare differenti modelli e scale per vedere se riuscite trovare voicing che vi piacciano particolarmente. Spesso, l'obiettivo non è quello di trovare voicing che descrivano completamente un certo accordo, ma piuttosto quello di trovarne altri che trasmettano suoni particolari senza compromettere seriamente l'accordo. Potete sperimentare che ad un certo punto nella musica, desidererete sentire la fonte caratteristica di una quinta perfetta, o la dissonanza caratteristica di una nona minore o di un gruppo di note sostenute separatamente (a second apart), ma senza il caratteristico suono di una nota errata da una selezione completamente casuale di note. Il pensare alla scala collegata ed il porre il vostro suono in quel contesto vi danno un modo logico e certo per ottenere il suono che desiderate senza comprometterne l'armonia.