GRUPPO |
Mammiferi |
ORDINE | Carnivori |
FAMIGLIA | Mustelidi |
GENERE E SPECIE | Mustela nivalis |
PESO | |
MASCHIO | 50-250g |
FEMMINA | 25-125g |
LUNGHEZZA | |
TESTA CORPO | 11-26.cm. |
CODA | 17-78mm. |
MATURITA' SESSUALE | 3-4.mesi |
RIPRODUZIONE | Primavera ed estate |
PERIODO DI GESTAZIONE | 35-37Giorni |
NUMERO DI PICCOLI | Da 3 a 10 |
INTERVALLO FRA LE NASCITE |
Di solito 1 Ma talvolta 2
cucciolate all'anno |
DIETA TIPICA |
Soprattutto piccoli roditori;
occasionalmente uccelli, rane, uova e lucertole |
VITA MEDIA | Circa 1 anno |
Con
un fisico sinuoso e movimenti rapidi e furtivi,
la donnola è uno dei piccoli predatori più temibili dotto di denti formidabili. |
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LIVREA
INVERNALE
Nelle zone settentrionali dell'areale, in inverno la donnola muta il mantello bruno estivo assumendo una livrea candida, che la mimetizza nell'ambiente innevato. |
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Il CRANIO Sul cranio, lungo fino a 42 mm, sono inseriti formidabili muscoli masticatori. La donnola ha grossi canini che penetrano nella preda e denti ferini per smembrarla. |
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IL
NASO
La donnola si serve dell'acuto senso dell'olfatto per localizzare le prede e acquisire informazioni sui conspecifici, che emettono segnali odorosi.
IL MANTELLO Con il mantello color bruno-ruggine e le parti inferiori bianche, la donnola è molto simile all'ermellino, ma quest'ultimo ha un vistoso ciuffo terminale nero sulla coda. La pelliccia muta due volte all'anno. |
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LE
PIANTE DEI PIEDI
Ogni arto ha cinque dita, con artigli lunghi e affilati non retrattili. Le unghie vengono usate come armi durane la caccia e nelle dispute territoriali. |
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SPECIE A CONFRONTO Mentre la donnola vive in quattro continenti, la donnola (o lincodonte) della Patagonia (Lyncodon patagonicus), della stessa famiglia Mustelidi, è confinata alle pampas (praterie temperate) del Cile e dell?Argentina. Molto più grossa della cosmopolita donnola, ha una lunghezza testa-corpo di 30-35 cm. La donnola ha una macchia scura dietro ciascun orecchio, mentre la donnola della patagonia ha una caratteristica bandana che attraversa le orecchie e scende di lato sul collo.
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HABITAT Mentre attraversa rapida una radura,si arrampica su un albero o sguscia dentro il cunicolo di un'arvicola, la piccola donnola cerca le prede, ma ne sfrutta i rifugi.
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La
donnola può essere osservata in quasi tutti gli habitat, dal caldo
Nordafrica alla gelida tundra artica, a condizione che vi siano
sufficienti piccoli mammiferi da predare. Tende a evitare terreni brulli
e versanti, montani oltre i 2700 m di quota, prediligendo invece boschi
decidui e campagne, soprattutto quelle con siepi mature o muri a secco.
La donnola non scava tane, ma sfrutta invece i cunicoli e i rifugi delle proprie prede, come topi, arvicole o lemming. Si serve anche dei nidi abbandonati di uccelli e delle fessure riparate nei muri di pietre o nelle sassaie: Il maschio ha in genere un territorio più esteso, di 7-25 ettari, contro i 2-10 ettari della femmina. L'ampiezza del territorio dipende dalla stagione e dalla disponibilità alimentare. In primavera, per esempio, un maschio amplia il territorio, dato che copre distanze maggiori alla ricerca delle femmine. |
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CIBO E CACCIA
Nella tundra artica, la dieta della donnola si basa soprattutto sui lemming, mentre nei climi più caldi comprende molti tipi di lucertole. In tutto l'areale include piccoli roditori, come topolini e arvicole, e, occasionalmente, prede molto più grandi, come lepri e ratti adulti. Meno regolarmente, la dieta è integrata da rane e grossi insetti. A differenza dell'ermellino, la donnola può cacciare nei cunicoli più stretti, soprattutto la femmina, che è ancora più piccola e può intrufolarsi in gallerie di arvicola del diametro di soli 20-25 mm. Durante la caccia, la donnola può anche inseguire le arvicole nei corsi d'acqua. Fa anche razzie di uova e di nidiacei nelle cassette-nido degli uccelli. La piccola taglia comporta per la donnola una rapida perdita del calore corporeo: per mantenere costante la temperatura, un individuo necessita dai 5 ai 10 pasti quotidiani. Talvolta il cibo in eccesso viene immagazzinato in dispense.
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RIPRODUZIONE Durante la stagione primaverile degli accoppiamenti, le donnole maschio vagano ad ampio raggio nella speranza di incontrare qualche femmina ricettiva. Nei brutali preliminari, il maschio insegue la potenziale compagna, fino a quando non riesce ad afferrarla per il collo con gli affilati canini. Dopo l'accoppiamento, il maschio si allontana disinteressandosi completamente della compagna e della futura prole. Circa un mese più tardi, la femmina prepara un nido di foglie, o erba secca, di solito in una buca lungo una ripa fluviale o in una cavità d'albero. Qui partorisce 3-10 piccoli, di solito sei, minuti pesanti soltanto 1,5 g. I neonati aprono gli occhi a 3-5 settimane di vita; allattati, si sviluppano rapidamente e vengono introdotti alla dieta carnea dopo quattro settimane, sebbene l'allattamento continui per altre otto settimane. La femmina porta al nido vittime ferite, per insegnare ai piccoli a uccidere le prede. Più avanti, i giovani accompagnano la madre nelle spedizioni venatorie. Alla fine dell'estate, il gruppo familiare si disgrega e i giovani cercano territori propri. La madre può partorire una seconda cucciolata, che però cresce più lentamente.
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UN FINE ODORATO Emergendo dl proprio temporaneo rifugio, una donnola annusa l'aria alla ricerca di una potenziale preda. |
L'ISEGUIMENTO Captando l'odore di un'arvicola campestre, la donnola la insegue in uno dei suoi camminatoi coperti.
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SENZA SCAMPO La donnola affonda i canini nel cranio dell'arvicola, ma prima di mangiarla deve portarla in un luogo sicuro. |
UN PASTO AL SICURO Trasportando la preda in bocca, raggiunge il cunicolo dell'arvicola, un luogo sicuro dove pasteggiare. |
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