MOVIMENTO MARIANO - AUSILIARIE DELLA MADONNA


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Rosario

Attività

TANTI BUONI MOTIVI PER RECITARE IL ROSARIO

(P. Domenico Marafioti sj)

Il Rosario è una preghiera mariana. Ci rivolgiamo a Maria, madre di Gesù e madre nostra, con le parole dell’Angelo e con l’affetto di figli. Lodiamo l’opera di Dio nella sua vita e chiediamo ciò che ci serve per il nostro cammino umano e spirituale. Manifestiamo il nostro amore per lei e la nostra riconoscenza per Gesù che ce l’ha data come madre (Gv 19,26-27). Vogliamo rimanere a lungo con lei, perciò ripetiamo tante volte l’Ave Maria, per dirle in mille modi diversi il nostro affetto e la nostra fiducia nel suo aiuto, sicuri che lei «prega per noi peccatori».

Il Rosario è una preghiera trinitaria. Il Padre Nostro rende presente l’amore del Padre e ci inserisce nella sua volontà. Contempliamo la sua santità e lo splendore del suo regno. Ci sentiamo avvolti dalla sua provvidenza che ci dà il pane quotidiano e il pane eucaristico. Ci affidiamo alla sua misericordia che perdona i nostri peccati e ci libera dal male e dal maligno. Il Gloria al Padre ci introduce nel mistero della Trinità, che ha voluto la creazione, sviluppa il suo disegno di salvezza nella storia e ci chiama alla felicità. Lo Spirito Santo ci rende capaci di partecipare all’amore del Padre e del Figlio. Alla gloria della Trinità offriamo tutto il bene che facciamo dal punto di vista umano e spirituale.

Il Rosario è una preghiera cristologica. Il centro dell’Ave Maria è il nome di Gesù, che collega le due parti della preghiera, l’Ave Maria alla Santa Maria. Si mette in evidenza il mistero dell’Incarnazione, perché Gesù è il «frutto benedetto» del seno di Maria. L’essere nato da una donna (cfr Gal 4,4) indica la piena e vera umanità del Figlio di Dio che si è fatto uomo per noi. Maria è detta «Madre di Dio», e così si confessa la piena divinità di Gesù, vero uomo e vero Dio. Questa maternità è la gloria più grande di Maria, che perciò è «benedetta fra le donne».

Il Rosario è una preghiera antropologica. In Maria vediamo ciò che sarà l’umanità redenta. Dio la riempie di grazia, perché vuole dare a tutti la grazia della divinizzazione. L’Angelo dice: Il Signore è con te, perché Dio è «Emmanuel, Dio con noi» (Is 7,14; Ap 21,3), e vuole venire ad abitare in noi per essere una cosa sola con noi (Gv 14,23; 17,21): ora nella fede, poi nella beatitudine eterna. La condizione umana sulla terra è impastata di debolezza, esposta al male e al peccato. E noi ci rivolgiamo a Maria perché interceda «per noi peccatori», e ci ottenga il perdono «adesso», per vivere da veri discepoli del Figlio suo, «e nell’ora della nostra morte», per raggiungere Lei e Gesù nella comunione della Trinità, nostro desiderio infinito.

Il Rosario è una preghiera biblica. Il Padre Nostro è stato insegnato da Gesù (Mt 6,9-13). L’Ave Maria è composta dalle parole dell’Angelo all’annunciazione: «Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te» (Lc 1,28); e dalle parole di Elisabetta alla visitazione: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno» (Lc 1,42). Il Gloria al Padre riassume tante dossologie dell’Apocalisse e di tutta la Scrittura. I misteri che vengono annunciati a ogni decina sono una sintesi del Vangelo e consentono di meditare l’opera della redenzione compiuta da Gesù. Il Rosario così nutre la fede e conferma la speranza cristiana nella vita eterna.

Il Rosario è la preghiera di chi ama. Solo in apparenza e solo a chi non ha mai sperimentato la forza dell’amore, il Rosario può sembrare una preghiera ripetitiva. Invece chi ha gustato la dolcezza di amare e sentirsi amato sa che è bello ripetere alla persona amata: Ti voglio bene. Le circostanze nuove e il tono della voce mettono in evidenza aspetti sempre nuovi dell’amore. D’altra parte le parole non riescono a esprimere la profondità dei sentimenti. Le tante Ave Maria sono tutte uguali e tutte diverse. Come le onde del mare, dove l’acqua che arriva alla spiaggia è sempre la stessa, ma si allarga sulla sabbia in disegni sempre diversi. Così l’Ave Maria è sempre la stessa, ma i sentimenti e i pensieri del cuore sono diversi. Ci sono tante cose intime, tante gioie e tante pene, che uno vuole confidare all’affetto di una Madre, pronta a capire e aiutare.

Il Rosario è la preghiera di chi cerca pace. La vita è piena di impegni, di preoccupazioni, di fatiche, lotte e sofferenze. Non si riesce mai a fare tutto ciò che si vorrebbe e si dovrebbe. Spesso a sera ci si trova stanchi o delusi, senza energie interiori. Quello è il momento di una preghiera riposante come il Rosario. A volte il nuotatore si stende sul dorso a riposare sull’acqua, e si lascia cullare dolcemente dalle onde leggere del mare, poi riprende forza e continua il suo percorso. È semplice affidare al ritmo regolare delle Ave Maria i problemi, gli affanni e le angustie di ogni giorno. Non c’è bisogno di fare grandi ragionamenti, perché il cuore di una mamma come Maria, capisce le nostre intenzioni e i nostri desideri, e chiede per noi al Figlio suo ciò che serve per la nostra vita, come ha fatto alle Nozze di Cana (Gv 2,1-11). Così ricuperiamo la serenità e la pace, e possiamo andare avanti.

Il Rosario è la preghiera degli umili, di quelli che non sanno pregare. Ci sono persone che nella preghiera si sentono disturbate dalle distrazioni, che non riescono a dire tre Ave Maria senza distrarsi. Costoro volte si innervosiscono con se stessi, attribuiscono le distrazioni alla monotonia e smettono di recitare il Rosario. Invece le distrazioni vengono non perché ripetiamo la stessa preghiera, ma perché è difficile comandare ai nostri pensieri e controllare la fantasia. Ci sforziamo di rimanere raccolti, ma poco dopo la nostra mente parte verso un’altra direzione. Siamo deboli e poveri e non sappiamo pregare. In questo caso il Rosario è per noi: perché se è vero che alla terza Ave Maria ci distraiamo, è pure vero che alla quinta o alla settima ci accorgiamo, e allora ritorniamo alla preghiera. La catena della Ave Maria impedisce che ci disperdiamo nel vuoto, e dopo ogni distrazione richiama il nostro cuore accanto al cuore della Madre.

Il Rosario è una preghiera per tutti, per tutti i momenti e per tutti i luoghi. Il Rosario è una preghiera facile: tutti sanno dire un Padre nostro, dieci Ave Maria e un Gloria al Padre. Si può recitare in tutti i luoghi: in Chiesa, in casa, per strada, sul pullman, guidando la macchina… e anche a letto, prima di addormentarsi. È adatta a tutte le situazioni: per ringraziare nei momenti di gioia; per chiedere aiuto nelle difficoltà; per ottenere una grazia particolare, necessaria «adesso»; per intercedere a favore di altri che sono nel bisogno e si sono rivolti a noi. È una preghiera contemplativa, per approfondire i misteri di Cristo sulla via della mistica; ed è una preghiera povera per i poveri, che non sanno la teologia, ma hanno fiducia in Maria, e le presentano i propri bisogni e i propri desideri, perché ne parli al Figlio suo Gesù. È un preghiera duttile, ognuno la può recitare come vuole: per intero, a una o due decine alla volta, seguendo i misteri, meditando una pagina di Vangelo, o in qualsiasi altro modo: un figlio si sente veramente libero quando parla con sua madre!

Perciò san Domenico nel Medioevo e il Beato Bartolo Longo ai nostri tempi lo hanno diffuso, la Madonna lo ha chiesto a Fatima, tanti santi lo hanno recitato, i Papi lo hanno raccomandato, Giovanni Paolo II nella lettera Rosarium Virginis Mariae lo ha presentato alla Chiesa di oggi e lo ha arricchito coi “misteri luminosi” per meditare anche la vita pubblica di Gesù, e tanta gente semplice e dotta in ogni parte della terra si rivolge a Maria con questa preghiera. Anche questo è un motivo per passare venti minuti in compagnia della Madonna, recitando il Rosario.


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