I quasi 6
miliardi di abitanti della Terra si dividono in tre distinti gruppi
a seconda del loro tipo di... piede: il piede quadrato (con il
primo dito e il secondo della stessa lunghezza), il piede greco
(con l'alluce più corto del secondo dito) e il piede egizio
(con l'alluce più lungo del secondo dito).
Il piede è una meraviglia di architettura che ci tiene
in perfetto equilibrio sia quando stiamo fermi, sia quando siamo
in movimento, ovvero camminando, saltando o correndo. Esaminandolo
da vicino, il nostro piede è estremamente complicato, composto
come è da 26 ossa, 33 articolazioni, più di 150
tra legamenti e tendini, una ventina di muscoli diversi e centinaia
di migliaia di ghiandole sudorifere.
Grazie alla sua capacità di adattamento a qualsiasi terreno
facciamo, senza accorgercene, una media di 10.000 passi al giorno:
in città o in montagna, in discesa, in salita, arrampicando
o correndo, sulla neve, sulla roccia, sull'erba o sui sassi.
Camminando per un giorno intero, le ossa che compongono il piede
sollevano complessivamente un peso equivalente a circa 120 tonnellate
e durante una corsa di 7 chilometri un uomo di 70 chilogrammi
di peso ha generato al suo piede una pressione equivalente a circa
900 tonnellate. Per queste esigenti prove il peggiore nemico del
nostro povero piede è una scarpa non adatta.
Il dettaglio probabilmente più curioso è quanti
tipi diversi di pelle ci sono sui piedi: dalla pelle spessa e
robusta della pianta a quella sottile e morbida sopra il collo
del piede e sulle dita alla pelle più liscia e resistente
dietro il tallone e sotto l'arco plantare. Proprio per queste
diversità di pelle e della struttura complicata dovremo,
per andare in montagna, comprare delle scarpette o degli scarponi
perfettamente adatti alle nostre estremità, sia per arrampicare
che per camminare.
Più di 150 milioni di paia di scarpe sono venduti in Italia
ogni anno e il fatto che circa 45 milioni di persone ammettono
di soffrire di mal di piedi vuole dire che noi diamo scarsa attenzione
alla scelta delle nostre scarpe, un fatto che in montagna potrebbe
avere dolorose conseguenze.
Un paio di scarponi va considerato come un investimento in Borsa:
investite bene i vostri soldi e ne trarrete il massimo profitto.
Un buon paio di scarponi trattato con cura può durare anche
dieci anni! Guardateli dunque come un investimento nella vostra
salute e nel vostro piacere in montagna: niente può rovinare
più facilmente una vacanza che i piedi che fanno male.
Come diceva Socrate: "Quando i nostri piedi fanno male, sentiamo
il male dappertutto".
1. Comprate
gli scarponi almeno mezza misura più grande della vostra
solita taglia di scarpe. All'interno la punta dei piedi non deve
toccare la punta degli scarponi. Consiglio le suole di gomma scolpita
tipo Vibram per le qualità di aderenza, conforto nella
camminata e durata del materiale.
Provate gli scarponi in negozio con una calza pesante (ora sono
quasi tutte sintetiche, adatte per il trekking o l'alpinismo).
2. Comprate gli scarponi nel pomeriggio quando i vostri piedi
sono gonfi e alla loro massima taglia. Se possibile, camminate
durante la prova su un pavimento duro, che assomiglia di più
a un sentiero di montagna piuttosto che su una moquette alta due
centimetri (un grande negozio sportivo a Milano ha allestito,
intelligentemente, una passerella con sassi per i clienti che
provano le scarpe: una prova quasi reale!).
3. Andate in un negozio specializzato, dove si può avere
consigli da un professionista sul tipo di scarpone da comprare.
Abbiate pazienza e provate tanti modelli fino a trovare quelli
giusti. Provate sia il sinistro che il destro: i nostri piedi
sono quasi sempre di misure diverse.
4. Al diavolo l'estetica! Comprate solo uno scarpone adatto al
vostro bisogno.
E' inutile e dannoso alla vostra salute (e anche al vostro portafoglio)
comprare una scarpa da "spedizione" o per "scalate
sulle cascate di ghiaccio" con la suola rigida, anche se
vi piace il look "professionale", per una semplice settimana
di trekking estivo!
5. Consiglio vivamente di investire in un paio di scarponi impermeabili
e traspiranti, con l'etichetta GoreTex o Sympatex, membrane saldate
nei tessuti sia in abbigliamento che nella manifattura degli scarponi.
Costano magari cinquantamila lire o più, ma, credetemi,
ne vale la pena.
In estate piove spesso e i piedi bagnati (in inverno vuole dire
freddi!) non sono solo molto sgradevoli ma aumentano considerevolmente
il rischio di fastidiose vesciche e possibili micosi o funghi
detti "dell'atleta", causati dalla pelle sempre umida.
Per di più, girando per monti e valli, può essere
difficile fare asciugare bene le scarpe e poco piacevole indossarle
ancora umide la mattina dopo...
6. Se pensate di fare qualche traversata sulla neve (può
succedere anche in estate) comprate uno scarpone con la suola
semi-rigida e controllate che siano adatti per attaccare i ramponi,
meglio quelli con aggancio rapido.
7. Per l'alta quota con la neve o per le cascate di ghiaccio,
meglio scegliere invece scarponi con la suola rigida e lo scafo
di plastica o la versione meno rigida di pelle rovesciata, diventata
popolare essendo più comoda per lunghe camminate.
Per un normale trekking basta un modello di scarponcino più
leggero, meglio se anch'esso impermeabile e traspirante.
8. Quando cominciate la vostra gita non allacciate le stringhe
in maniera troppo stretta, cosa che può impedire una buona
circolazione, ma lasciate che i vostri piedi si scaldino e, di
conseguenza, si gonfino. Durante le soste è meglio non
togliere le calzature: rischiate di non rimetterle o di non ritrovare
la comodità precedente!
E prima di iniziare la discesa, allacciatele un po' più
strette nella parte del collo, per impedire ai piedi di muoversi
troppo dentro lo scafo e causare così danni alle dita e
al tallone.
9. A gita terminata togliete la soletta interna per permettere
ai vostri scarponi di asciugare bene l'umidità che si crea
inevitabilmente all'interno. Mai lasciarli però asciugare
sotto il sole rovente o vicino a un radiatore, meglio inserire
qualche foglio di giornale per assorbire più rapidamente
l'umidità.
10. Quando comprate i vostri nuovi scarponi informatevi bene sul
metodo corretto per pulirli: ricordate che con una accurata cura
possono durare molte stagioni, un ottimo ritorno per il vostro
investimento iniziale.
Se lo scafo è a posto, niente paura per le suole consumate!
Si trovano oramai tanti calzolai specializzati nella risolatura
di scarpe da montagna e il vostro negoziante di fiducia avrà
certo qualche indirizzo "giusto"...
1. La taglia
corretta è da sempre un punto rovente di discussione tra
gli specialisti: qualche arrampicatore suggerisce anche due misure
più piccole della propria taglia per migliorare le prestazioni!
Per evitare inutili polemiche, mi rivolgo ad arrampicatori "apprendisti",
immaginando che gli esperti fra i nostri lettori abbiano già
esperienza sul tipo di scarpette da scegliere.
Il mio consiglio -la mia esperienza- per i principianti come per
i più evoluti, è di comprare una scarpetta soprattutto
comoda e non troppo stretta, tenendo conto che ogni ditta ha un
suo metodo di misurazione: iniziate dunque a provare la vostra
taglia normale scendendo casomai di una mezza misura. Attenzione:
le scarpe con bordo fasciante di gomma si allargano meno di quelle
con la tomaia tutta in pelle!
2. Due sono i modelli di base: le cosiddette "ballerine"
senza lacci ma con una chiusura in elastico o velcro e la suola
molto flessibile oppure le scarpette con lacci e la suola un po'
più rigida, nella versione bassa e alta.
3. Per le vie lunghe la scarpetta alta dà più supporto
al piede e più protezione a calcagno e astragalo; per le
palestre di roccia o quelle indoor quella bassa o la ballerina
vanno benissimo.
4. Andate in un negozio specializzato e chiedete consiglio ad
un professionista. Non fatevi tentare dall'ultimo modello "da
competizione" o dal colore e design "ultima moda"
e tanto meno fatevi influenzare da un amico di un amico che arrampica
il famoso "8C a vista" e usa "quelle" scarpe!
All'inizio, andando da secondo di cordata, ci saranno lunghe attese
alle soste: meglio concentrarvi sul passaggio del vostro compagno
e sulla vostra sicurezza, piuttosto che sul fatto che i vostri
piedi vi fanno un male cane!
5. Provate la flessibilità della scarpetta indossandole
sui vostri piedi, non piegandole con le mani: sforzandole per
toccare la punta con il tallone della scarpetta con le mani, rischiate
solo di danneggiare la struttura, e qualcuno dopo di voi le comprerà...
Provate sempre tutti e due i piedi e cercate un modello che sentite
come un "guanto", senza troppo spazio fra le punte delle
vostre dite e la scarpetta stessa.
6. Indossando le scarpette chiuderle con tensione uniforme, iniziando
dalla punta del piede e facendo attenzione che la linguetta non
abbia grinze che faranno presto male.
Nelle ballerine con chiusura a cinghie di velcro sappiate che
queste, una volta "allacciate", non devono superare
il bordo della gomma; nel caso l'eccesso va tagliato e bruciate
con un accendino o meglio ancora saldato con l'apposito tagliacorde
che il vostro negoziante certo possiede.
7. Se doveste togliere per qualche motivo il piede dalla scarpetta,
non appoggiatevi con tutto il peso del corpo, scaricato sul tallone,
sulla parte posteriore della scarpetta rischiando di deformarla
e rovinare così la gomma.
8. Le scarpette vanno pulite e asciugate dopo ogni uscita. Non
lasciatele mai vicino a un fonte di calore diretta o nella macchina
chiusa sotto il sole: rischiate, e tanto, che si scollino!
Per la suola di gomma usate una spazzola, anche di metallo, per
togliere i piccoli granuli di terra e polvere, fregando sempre
in un senso; quindi passate uno straccio inumidito con acqua o
alcool per proteggere l'aderenza della gomma. Prima di metterle
via per un lungo periodo, riempitele con un foglio di giornale
e allacciatele per evitare che si deformino.
9. Dopo l'uso non mettetele in fondo al vostro zaino schiacciandole
sotto qualcosa pesante: meglio portarle sopra o addirittura fuori
in un sacchetto di cotone per lasciarle respirare.
10. Anche le scarpette di arrampicata possono essere risuolate.