Le leggende di Motta Baluffi

AL PREET CAL CAVAVA ŠÓ

Si racconta di un parroco intento a travasare il vino dal tino (CAVAA ŠÓ AL VIIN) e che dal tanto lavoro non si fosse accorto che era già ora di messa. 

Dopo che il sacrista lo venne a chiamare si precipitò in chiesa, con le braccia ancora sporche si tirò giù le maniche della tonaca.

Durante la predica, dedicata "alla disinvoltura" delle donne che andavano a ballare e poi venivano in chiesa come se niente fosse, cercando una metafora,  gli venne per istinto di farsi su le maniche e mostrando le braccia violacee per il vino e le graspe esclamò:

< I SARA MIIA DU BRAS QUÉSTI CHE!

QUÉSTI CHE IÉ DU SPURCHÈS>.

Come se niente fosse  tirò di nuovo giù le maniche e continuò la predica fra lo stupore dei presenti.

ricordi le storie che ti raccontavano i nonni? contattami che le pubblichiamo

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