Selezione delle piante erbacee legate all'alimentazione 

 Pastanaga (Apios americana - glicine tuberoso)

É una pianta rampicante, originaria del nord America,  che cresce nei terreni sabbiosi in riva al fiume Po e nelle terre basse, alvei abbandonati del fiume. La radice a tubero è commestibile ed era  largamente utilizzata dai nativi americani come fonte alimentare. Importata probabilmente insieme alla patata, si diffuse rapidamente lungo il corso del grande fiume. Si racconta che verso la fine del secolo scorso, a Motta ci fu una grande carestia, dovuta alla mancanza di pioggia estiva con conseguente mancanza di scorte per l'inverno e la gente del paese per potersi sfamare tutti i giorni si recava nei boschi a cercare questi tuberi. Nel corso di un inverno tutti i boschi furono vangati e la gente riuscì a sopravvivere. Ora dell'utilizzo di questo tubero si è persa la memoria, solo i vecchi ed i pochi nostalgici lo conoscono e sanno dove trovarlo. Era consumato bollito oppure fatto cuocere sotto la cenere del focolare. 

la parte aerea

i tuberi

Uartiis (Humulus luppulus)

Nei mesi di marzo ed aprile si raccolgono i germogli di questo rampicante, che cresce nei terreni incolti ed esposti a sud. Predilige le scarpate dei fossi dove trova sostegno per attorcigliarsi. Viene consumato al burro, in frittata, oppure in risotto. Una prelibatezza per bongustai.

 

Maigula (Pastinaca sativa)

La radice di quest'erba è caratterizzata da un intenso profumo di carota. Negli anni scorsi era utilizzata come complemento dell'alimentazione. Visto che cresceva spontanea infatti, la gente che lavorava nei campi, "quando sentiva un languorino" la estirpava, pelava la radice ed alleviava i morsi della fame. Ora grazie all'uso di diserbanti è quasi completamente scomparsa.

Tiigul

Nel mese di maggio e sino all'inizio di giugno, una varietà di aglio emette questo germoglio che viene raccolto e consumato bollito, condito con olio aceto e sale.  Una vera delicatezza 

Piir da tèra e fiurasi (Helianthus tuberosus - topinambur)

Ranina (- lenticchia d'acqua)

Falfèèra

Non veniva consumata direttamente, ma serviva come cibo per le lumache che ne sono ghiotte. Fino a qualche decennio fa infatti si usava scavare una buca nel terreno, coperta da una siepe metallica,  dove si mettevano le lumache raccolte durante la stagione estiva. Nel periodo invernale infatti, quando le proteine animali scarseggiavano si faceva ricorso alla scorta rappresentata dalle lumache.

 

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