DALL'OPERA "DESCRIZIONE DELLA PROVINCIA E DIOCESI CREMONESE" Autore: Sac. Angiolo Grandi ( Cremona 1856 -58) Pag. 74 DEL II° volume |
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MOTTA BALUFFI Grosso villaggio. Provincia e diocesi di Cremona, distretto II di Sospiro, pretura di Cremona, vicariato XXI di Scandolara Ripa Po. Comune con convocato colle frazioni di Belozza, Casamata, Motta e Rangone e Rongone. Superficie pertiche 5.656; scudi 42.762, 1,3,8. Abitanti 1340. Scuole elementari minori; due medici chirurghi ed una levatrice. La chiesa parrocchiale è sotto l'invocazione di San Cataldo , con un oratorio sacro a San Rocco , di patronato Comunale. E' posto questo villaggio, di non mediocre costruzione e fornito di qualche elegante casa, lungo la scarpa sinistra dell'argine maestro del Po, e poco discosto dal dugale Riolo che lambisce la. scarpa diritta dell'argine, distante dal Po. miglia 1 ¼; dal dugale Riglio 1/2 che gli sta a tramonto. Da Scandolara Ripa Po 2 a ponente; da Castel Ponzone 3, Kil. 4,5 a ponente libeccio; da Torricella del Pizzo 3, Kil. 4,5 a maestra; da Cingia de Botti 2 2/3, Kil. 3,7,50 a ostro da Sospiro 7, Kil. 10,5 a sir.; da Cremona 13 2/3, Kil. 20,5 per la strada bassa o di Pieve d'Olmi ed argine maestro. a sirocco. Provincia media. Il territorio è ubertosissimo di biade e fave, coltivate pure a viti e gelsi. Nel secolo XII Motta Baluffi andava fornita, come vari altri luoghi della diocesi, di un ospitale a ricovero dè pellegrini, dei poveri e degli infermi, detto S. Cataldo della Motta. Nel 1521 l'esercito Francese e Veneto voltò l'armi contro gli Imperiali, lasciato S. Secondo nel Parmigiano, fecero un ponte a Motta Baluffi, e continuando la marcia s’accamparono a Bordolano. (Cavitelli). Il pittore ornatista Motta Giovanni nato in Bozzolo il 20 luglio 1753, riportò tal cognome per la circostanza che il di lui genitore Francesco Majocchi, ammogliato con Vittoria Mori, proveniente dalla Motta Baluffi, e stabilitosi in Bozzolo, fu chiamato ivi il Motta, e quindi, trascurò il proprio cognome
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