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Al comportamento subdolo non c'è rimedio
di Carlo Fracasso
Ho scritto il verbale contestato da Marenco perché mi pareva fosse necessario avere un punto fermo nella nostra discussione e qualcosa di scritto cui fare riferimento in caso di incomprensioni tra noi. E' normale che quando tante teste, ognuna delle quali dotata di grande autonomia, si mettono a lavorare insieme, prima o poi nascano dissidi.
Sono convinto, come tutte le persone di buon senso, che le discussioni facciano bene e non male, soprattutto se condotte con il fine di chiarire e non di distruggere le tesi degli altri.
Pertanto non mi scandalizzo affatto se in alcuni casi si trascende anche. Significa che non ci sono ipocrisie tra noi e che si guarda più alla sostanza che alla buona creanza. Bene. Daniele ha fatto marcia indietro. Io no.
Quando si è concluso che questo non doveva diventare un sito mililtante od una succursale del Manifesto, io non ero d'accordo con il semplicismo dell'affermazione che puzzava tanto di "qui non si fa politica", ma mi sono allineato. Vabbene, mi sono detto, seguiamo pure una linea di distanza culturale dal quotidiano spicciolo. Almeno per ora. In effetti, solo volendo portar a termine il progetto di una storia della filosofia ci sarebbe tanto lavoro da fare che... mah
Però, ecco la sorpresa. Ecco che Renzo comincia ad infilare un editoriale dietro l'altro, ecco che tutti i proclami seguono, guarda caso, la medesima direzione politica. Ed allora, ecco anche che in realtà noi siamo diventati un sito "militante", infatti militiamo per Prodi e Fassino.
Tutto ciò mi pare subdolo, oltre che non condivisibile da parte mia.
Ma preferisco insistere sul subdolo anzichè sul "non condivisibile" perché, giustamente, a questo c'è rimedio: basta che dica la mia.
Al subdolo invece no. Di fronte ad atteggiamenti disonesti intellettualmente io non posso che incazzarmi. Il palleggiamento di responsabilità tra Guido e Renzo farebbe solo ridere se non facesse anche piangere. "Io scrivo - è il webmaster che impagina!" dice Renzo. "Io impagino quello che ricevo - risponde Guido - non avete che da mandare i vostri scritti. Infatti, lui li pubblica. Ma li pubblica per evidenziarli, o anche per poi stroncarli, vedi il trattamento riservato all'infelice prima versione di Destra Sinistra nei secoli dei secoli.
Insomma, anche di questo non se ne può più! Renzo è il responsabile scientifico dei lavori di taglio storico-filosofico pubblicati. Non c'è una riga che non sia revisionata da cima a fondo. Però nemmeno lui riesce a sottrarsi alla supersupervisione del webmaster, che addirittura la applica pubblicamente con tanto di matita rossaeblu. Manca solo che ci dia il voto!
E nel bel mezzo di questa inquietante situazione, arriva anche una specie di rivelazione a fior di labbra, che non sai se sia una scherzo o una cosa seria. Diceva il Renzo: "occhio gente che Guido ci mette in piazza perché lo spettacolo di una polemica incrementa l'audience." Siamo diventati personaggi di una telenovela politico-filosofica?
Ok, anche fosse così, mi sta bene. Abbiamo bisogno di una maggiore visibilità e questa "trovata" non sarà peggiore di tante altre se il "conflitto" non è inventato ed artificioso, ma reale. Del resto esso non è che l'espressione rarefatta di una litigiosità congenita ad una sinistra costretta nell'armatura del maggioritario e del bipolarismo, viziata dalle regole infami della politica-spettacolo.

Infine, già che ci siamo vorrei porre il problema che attualmente mi sta più a cuore: se scrivo una mia versione di Destra-Sinistra, sarà pubblicata senza se e senza ma?
E Marx, quando decidiamo di darci una botta dentro? Ma è ammissibile che un sito come questo non abbia una pagina su Marx?
Posso cominciare il lavoro? O ci vuole l'imprimatur del vescovo dissidente del granducato di Toscana e del feroce grigio piemontardo?

CF 23 marzo 2004