David Friedrich Strauss
nato a Ludwisburg nel 1808, morto nel 1874
Studiò teologia a Tubinga ed ebbe come insegnante
l'hegeliano F.C.Baur.
Nel 1831 si recò a Berlino per ascoltare
le lezioni di Hegel e solo dopo la sua morte,
tornò a Tubinga per insegnare.
L'opera "Vita di Gesù", del 1835,
gli procurò una certa fama tra gli ambienti
giovanili, ma gli procurò seri guai e scatenò
molte polemiche in ambito accademico. Perse
il posto presso l'università a causa di queste
idee.
Seguendo Hegel, Strauss considera la religione
come destinata ad essere superata nella filosofia.
Ma si differenzia da Hegel, criticandolo
per non aver affrontato con rigore filosofico
l'interpretazione delle scritture sacre.
Strauss negò il carattere storico dei Vangeli
e considerò la vita di Gesù soltanto come
un mito, anche se dotato di verità simbolica.
Per Strauss Gesù non era figlio di Dio, nel
senso più banale del termine, cioè concepito
da Dio nel ventre di Maria per opera di un
miracolo extrabiologico, ma fu creduto tale
dai suoi discepoli che scrissero una serie
di narrazioni con pretesa di storicità.
Per Strauss esiste tuttavia una verità simbolica
nel mito cristiano espressa nel dogma dell'incarnazione
di Dio nell'uomo.
Tuttavia non è accettabile la tesi che Dio
si sia incarnato in un singolo uomo. Bisogna
infatti credere che Dio si incarni in tutta
l'umanità, o meglio, che l'unico Dio sia
la stessa umanità.
A David Strauss si deve inoltre la distinzione
- classificazione dei filosofi seguaci di
Hegel, o in qualche modo influenzati, in
tre categorie: destra, centro e sinistra.
Nella destra hegeliana, costituita prevalentemente
da "vecchi discepoli", cioè gli
allievi più fedeli del pensiero di Hegel,
si sviluppò soprattutto la tesi della compatibilità
tra filosofia hegeliana e cristianesimo protestante.
Ma anche rispetto al problema della "politica"
la destra hegeliana assunse una posizione
di difesa delle istituzioni esistenti reali,
e quindi razionali, secondo le ben nota proposizione
di Hegel "il reale è razionale",
ovvero storicamente giustificato.
Al contario la sinistra hegeliana accentuò,
pur con qualche eccezione e profonde differenze,
la critica alla religione in nome della filosofia
e interpretò in modo ben diverso la coincidenza
tra "realtà e razionalità", evidenziando
la necessità di profonde riforme in senso
sociale e democratico.
In quest'ambito, anzi, Bruno Bauer, differenziandosi
in modo significativo da tutta la sinistra,
difese in modo audace la religione e la teologia
dall'ateismo di Hegel e si schierò implicitamente
contro David Strauss criticando Hegel per
avere operato una divinizzazione dell'uomo.
Il centro hegeliano si stabilizzò in qualche
modo attorno alle figure di Karl Ludwig Michelet
e Karl F. Rosenkranz, pensatori liberali
e quindi portati ad una concezione più possibilista
della politica e dello stato.
cactus - filosofia - 25 ottobre 2000