Scozia '99

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Le emozioni 

La Scozia ha per me lo stesso fascino del deserto, intimorisce e affascina, ma non lascia mai indifferenti; soprattutto nelle Highlands, dove l’uomo è dominato dalla natura, in un insieme di bellezza e mistero, tra luci e colori magici, natura incontaminata e rovine di castelli o abbazie su cui aleggiano antiche leggende che vedono valorosi guerrieri affrontarsi al suono grave e lento delle cornamuse.

Durante i secoli i fattori atmosferici hanno modellato queste terre lasciandoci oggi luoghi in cui alle volte l’autentico significato della solitudine è il "rumore" del silenzio che ti avvolge, silenzio profondo, interrotto dallo stridore dei gabbiani sull’acqua e dal belare di greggi al pascolo.
Panorami selvaggi, dove
le scogliere precipitano nel mare e accoglienti campagne dove l'uomo ha lasciato una traccia discreta di sé.
Percorrendo, senza incontrare nessuno, decine di chilometri lungo sperdute strade è come attraversare una realtà affascinante composta da una varietà di profumi e di colori che hanno ispirato, in epoche diverse, celebri scrittori e autori di canzoni o ballate popolari.

Mentre nei piccoli cottages è il particolare odore della torba "la terra che brucia" nei camini ad impregnare l’aria, nei villaggi costieri dei porti sono i profumi del mare a farci capire la tenacia di queste genti nella difesa della loro storia, fatta anche di leggende, fantasmi e mostri.
Gli Scozzesi, discendenti di civiltà antiche i cui
insediamenti preistorici, composti da misteriose costruzioni monolitiche ancora oggi visibili, sono sempre disposti al dialogo con i "visitors" delle loro terre.
Evidenziano questa cultura per l'ospitalità con l'immancabile e famosa sigla "B&B", sia nei cottages spersi nelle brughiere come pure nelle case dei villaggi dove spesso il suono delle cornamuse fa da sottofondo a feste in cui l’abilità di nerboruti taglialegna si contrappone ai leggiadri balli di graziose fanciulle.
Così si tramandano, di generazione in generazione, le loro professioni, tanto che non è raro vedere nonni e nipoti intenti negli antichi mestieri di pescatori o di pastori.

I colori: il verde dei pascoli costellato dalle bianche macchie delle pecore, il blu del mare contrastato dal rosa delle spiagge in piccole baie protette da alte scogliere, il giallo dei campi di colza e le dorate distese di orzo si contrappongono alle verdeggianti valli percorse da rossastri torrenti tra nere pietraie, l’azzurro del cielo dove volteggiano legioni di uccelli, il grigio dei delfini, delle foche e il rosso dei cervi, compongono una tavolozza inimmaginabile.
Un insieme di colori che cambia se le nuvole portano pioggia, ma che i raggi di un sole tenace, squarciandole, creano
incredibili arcobaleni rendendoli ancor più scintillanti.

Che dire poi della possibilità di osservare od incontrare molti tipi di fauna come: cervi, foche, delfini, aquile, sule, puffins, cormorani, gabbiani ecc..

Proprio l’insieme di questi elementi, accompagnato a volte da un vento impetuoso, fa sì che gli stessi luoghi visti in condizioni diverse non sembrino gli stessi, ciò fa della Scozia una terra unica che resterà impressa nei ricordi di chi vi si avvicinerà con spirito libero.

 

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