Scozia '99

Torna alla pagina introduttiva

Torna alla pagina dei viaggi

Torna alle pagine della Scozia

Il diario 

Prima di iniziare questa descrizione debbo fare delle piccole premesse:

P

Questo è il mio primo diario di viaggio, anche se è da oltre vent'anni che viaggiamo col camper, cercherò di descrivere le nostre sensazioni, dandovi nel contempo quelle informazioni ritenute utili (frutto non solo di questo, ma anche di altri viaggi).

P

Nelle indicazioni stradali userò, per quanto possibile, la simbologia inglese n° strada e direzione cardinale, e per alcune soste indicherò il paese o la città più importante nelle vicinanze.

P

Le nostre vacanze, proprio perché sono vacanze, cercano di sfuggire a tutto quanto ci dobbiamo sorbire nel resto dell'anno lavorando a Milano: traffico, caos e rumore, (quindi le grandi città) inoltre devono essere distensive senza tappe forzate o viaggi in ore impossibili.

P

Da ultimo il mio amore per la Scozia nato 30 anni fa da un viaggio non fatto.
(Dovevo andare con la tenda ed alcuni amici alla ricerca del mostro, ma per un improvviso impedimento non ho partecipato a quel viaggio).

Struttura della presentazione

Nel diario è descritto giorno per giorno l'itinerario seguito e sono riportate al termine della pagina alcune note che si riferiscono a luoghi o alle situazioni della giornata, ad esempio possibili punti sosta, curiosità ecc..
Come già detto è la prima volta che faccio un lavoro del genere, spero che il tutto possa essere chiaro.
Forse potevo fare di meglio, eventuali critiche o consigli per un risultato migliore sono ben accetti.

(Le foto allegate cercano di sintetizzare i ricordi del viaggio: colori intensi e serenità dei luoghi dove il sole, al di là di quanto se ne dica, la fa da padrone).

Dati del viaggio

Periodo del viaggio:
km percorsi:
ore di filmato effettuate:
fotografie:

dal 24/6/99 al 21/7/99
7854

210

 

1° giorno –– 24 giugno 1999

Rovello Porro (CO) –– Calais

km 1103

Tempo:

sole e caldo

La partenza era fissata per le ore 7, ma abbiamo dormito un po’ troppo, quindi si parte alle 8.30, il camper è comunque in garage già pronto con bici, pieno di acqua, gas, gasolio e vettovaglie fin dalla sera prima.
Raggiungiamo in breve tempo la frontiera Svizzera
(siamo a 25 km di autostrada).
E' una tappa di trasferimento, il traffico non presenta grossi problemi, se non per un rallentamento nei pressi delle confluenza delle autostrade N1 e N2
(15min) causato da alcuni lavori in corso, mentre sulla corsia opposta dopo pochi km un gravissimo incidente stradale blocca completamente la circolazione (autobus contro autotreno, i lenzuoli bianchi non fanno ben pensare).
Con la radio CB continuiamo ad avvisare i vari camionisti italiani che stanno sopraggiungendo di trovare soluzioni alternative o di fermarsi.
Passiamo velocemente la frontiera a Basilea e ci fermiamo lungo l’autostrada tedesca per il pranzo.
Questa volta non useremo le autostrade francesi, ma passeremo dal Belgio, sarà anche meno costoso, ma alla fine riteniamo che siano meglio le autostrade francesi.
Ci fermiamo su una piazzola di sosta per la cena, e quindi riprendiamo il viaggio verso Calais, dove giungiamo poco prima delle 22.
(Abbiamo tenuto una bella media, se contiamo le 3 ore di soste tra pranzo e cena).
Visto l'afflusso di automezzi al Tunnel ed essendo il primo treno libero alle 23.30, decidiamo di imbarcarci l'indomani mattina.
Questa è l'unica giornata in cui abbiamo viaggiato sino a tarda ora, non è nostra abitudine infatti essere in movimento dopo le 18,30.

 

2° giorno –– 25 giugno 1999

Calais –– Folkestone –– Egglestone

km 507

Tempo:

sole e caldo

Sveglia alle 7.00, saliamo sul treno delle 8.51 dopo aver passato i controlli di frontiera francesi, dove un solerte doganiere voleva che entrassimo col camper in un box di controllo alto 3m, cosa impossibile visto che il camper è alto 3m, la sua collega alla fine è riuscita a farglielo capire.
Sbarchiamo sul suolo britannico alle 9,25 e ci immettiamo in autostrada
(M20 north) in direzione Londra, che bypassiamo tramite il London Orbital (M25 north-est), dalla parte est usando il tunnel sotto il Tamigi.
Il traffico è decisamente sostenuto. Ci dirigiamo a nord quindi seguiremo i cartelli che indicano questo punto cardinale
(M11 north), quindi la A1.
Sostiamo per il pranzo alla stazioncina della Nene Valley Railway
(1) a Stibbington (Peterborough), dove sono in corso i festeggiamenti per l’anniversario di rifondazione della stessa, visitiamo il piccolo museo e veniamo invitati a degustare dolci e leccornie varie.
Accettiamo mentre uno stuolo di bambini appena sceso dal treno invade la stazione.
Dopo il piacevole intermezzo riprendiamo il viaggio che si conclude per la sosta e il pernottamento sul parcheggio dell'abbazia di Egglestone; nei campi adiacenti pascolano mucche e pecore mentre un contadino sta impacchettando il fieno.
La notte trascorre nel silenzio e nella pace assoluta.
E' una sosta peacefull.

I caldi colori della serata a Egglestone(2) Abbey

Note della giornata

( 1 )

Questa è una delle innumerevoli ferrovie a vapore, che sono sparse nel Regno Unito, in particolare su questa ferrovia hanno girato alcune scene di un film di James Bond.

( 2 )

Nei pressi di Egglestone vi è la cittadina di Barnard Castle, dove si può pernottare anche all'interno del grande parco del museo.
E’ una cittadina abbastanza frequentata dal turismo, si svolgono alcune manifestazioni culturali, facendo un rapido giro si possono vedere le rovine del castello, i resti della cinta muraria, la chiesa, il museo e il porticato a forma ottagonale coperto che si trova al centro della piazza principale.

 

3° giorno –– 26 giugno 1999

Egglestone –– Lamlash (Isola di Arran)

km 230

Tempo:

nebbia – sole con nuvole

Ci svegliamo alle 7,30 con una leggera nebbia, sono in realtà nuvole molto basse, infatti poi esce il sole, la nostra intenzione è di raggiungere l'isola di Arran.
Percorriamo dapprima la veloce superstrada fino a Penrith
(A66), quindi l’autostrada (M6north-A74)(3) fino a Grenta Grenn(4) (siamo entrati in Scozia).
Abbandoniamo a questo punto la A74 per strade secondarie fino al Loch Doon
(5) dove sostiamo per il pranzo, in una delle aree da picnic.
Attraversando il piccolo paese di Balmaclellan siamo attratti dalla folla di curiosi che sta assistendo ad una esercitazioni di pompieri, deve essere la festa del paese visto che su tutti i pali ci sono dei palloncini colorati.
Transitiamo anche da un posto chiamato, Culzean Bay, dove si dice che per un particolare fenomeno ottico la strada che è in salita sembra essere in discesa, veramente non ce ne siamo accorti.
Raggiunto Ardrossan, punto di imbarco dei traghetti per l’isola di Arran, acquistiamo il biglietto
(6) cumulativo anche per la successiva traversata.
Il mare forza olio ed il caldo sole rendono piacevole il viaggio, sbarchiamo dopo un’ora circa a Brodick, con una spruzzata di pioggia come benvenuto
(5min); facciamo una rapida visita ai giardini del castello e quindi ci dirigiamo al vicino paese di Lamlash.
Qui scopriamo un ideale punto di sosta in riva al mare, mentre Tiziana prepara la cena io e Fabrizio effettuiamo una breve escursione in bicicletta, trovando una piccola chiesa cattolica all’interno del giardino di un albergo e visto che alle 20,30 verrà celebrata la Messa vi parteciperemo.
(Oggi è sabato quindi un pensiero anche per lo spirito non guasta).
All’uscita il Parroco, che saluta tutti, si intrattiene con noi informandosi da dove veniamo e dove siamo diretti, quindi esprimendosi in un discreto italiano ci dà alcuni consigli su cosa visitare, lo ringraziamo di cuore.
Ritornati al camper, filmiamo e fotografiamo i mutamenti di luci ed ombre al calar del sole concedendoci una distensiva passeggiata, con una notte che si preannuncia silenziosa e tranquilla.

Note della giornata

( 3 )

Lungo il percorso a Carlisle, parcheggiando sotto il castello, si può visitare il medesimo e in pochi minuti a piedi raggiungere la Cattedrale, dove un simpatico cicerone, visto che sto filmando, mi fa notare quello che per lui è sicuramente bello, l’affresco del soffitto, nell’aria è diffusa una melodia sacra.

( 4 )

Nei pressi di Grenta Grenn si trova il villaggio di Annan, dove gli innamorati fuggivano per celebrare le nozze.

( 5 )

Il Loch Doon è situato nel Galloway Forest Park, con notevoli possibilità di escursioni a piedi; durante la seconda guerra mondiale veniva usato come base di addestramento per i piloti della RAF.
Segnalo che in zona esiste un tranquillo campeggio all’incrocio delle strade A762 e A713, si trova in riva al fiume ed è una ottima base per le escursioni di cui sopra, anche l'area da noi usata non presentava divieti.

( 6 )

Chi volesse visitare le varie isole, può fare dei biglietti cumulativi per tutti i traghetti che intende utilizzare con un discreto risparmio, tutti i viaggi sono open.

 

4° giorno –– 27 giugno 1999

Lamlasch –– Ardchattan Abbey (pressi di Oban)

km 194

Tempo:

nuvoloso fino alle 10 poi sole e giornata magnifica

Ci svegliamo con una leggera pioggerella che non durerà molto.
Attraversiamo la piccola isola
(7) su una "s.t.r.", lungo la Glen Scorrodale, le pendenze oscillano tra il 14% e il 18%, rischiamo di investire alcuni fagiani che tranquillamente attraversano la strada e che sono sparsi nei campi in quantità industriale, il tragitto fino all’imbarco di Lochranza è un susseguirsi di viste stupende.
Con le biciclette facciamo una breve gita
(6 km tra andata e ritorno) fino alla piccola distilleria, dove un bel pavone fa degna mostra di sé, ed al castello che però è chiuso per ristrutturazione.
Pranziamo prima dell’imbarco, con una magnifica veduta sul tratto di mare dove il Kilbrannan Sound si unisce al Sound of Bute.
Nell'attesa del traghetto, un camper inglese, sfruttando le onnipresenti Pubblic Toilett scarica i serbatoi e fa il pieno di acqua.
Anche questa breve traversata si svolge nella più assoluta tranquillità. Nello stretto incrocia una nave della marina inglese che sta compiendo esercitazioni.
Dopo lo sbarco, prendiamo a destra la "s.t.r." per una visita alle rovine del castello Skipness, quindi ritorniamo sui nostri passi e ci dirigiamo verso Oban.
Lungo questa strada
(8) si trovano molti resti archeologici e fortificazioni dell’età del ferro, visiteremo solo quello di Dunadd Fort, come ci aveva consigliato anche il Parroco di Arran, non è niente di particolare, ma l'escursione fino alla sommità della collinetta, dove sono situati i resti, permette di godere di un magnifico panorama a 360°.
Raggiungiamo Oban
(9) che già conosciamo, con lo scopo di consegnare al custode della Cattedrale la traduzione in italiano di un piccolo pieghevole, illustrante la storia e la costruzione della medesima, recuperato nella versione inglese durante una visita effettuata alcuni anni orsono.
Il custode accetta volentieri il nostro piccolo omaggio, spero che lo metta a disposizione dei visitatori.
(Se qualcuno visitando questa Cattedrale trovasse il pieghevole ce lo faccia sapere. -Grazie-)
Ci spostiamo di pochi km fino ad Ardchattan Abbey ("s.t.r."), qui nel piccolo parcheggio in riva al mare sosteremo per la cena e il pernottamento.
Osserviamo il fenomeno della marea che specialmente all’altezza del ponte della statale A828
(10) è veramente impressionate, la corrente è fortissima ed al culmine inferiore della marea in quel tratto di fiordo si creano delle rapide con un salto di circa un metro.
Trascorreremo un’altra notte tranquilla e silenziosa.

Note della giornata

( 7 )

Sull'isola di Arran vi sono alcuni resti archeologici, raggiungibili con belle camminate a piedi, all'Information Center di Brodick trovate tutte le indicazioni.

( 8 )

Lungo questo tragitto esiste un posto per effettuare il rifornimento idrico all’inizio del canale navigabile che attraversa la penisola di Argyll, lo si trova proprio al ponte levatoio che permette alle barche di "attraversare la strada" A816.
Per la sosta notturna si può sfruttare l'isolato parcheggio del sito archeologico di Dunadd Fort.

( 9 )

Per sostare e visitare Oban (Cattedrale, distilleria, castello, anfiteatro) esistono dei parcheggi a pagamento; ma in riva al mare, in direzione dell’Ostello della Gioventù, il parcheggio è libero e gratuito anche per la notte, da qui il centro si raggiunge a piedi in non più di 15min ed il panorama sulla baia appaga la vista.
Esiste pure un parcheggio all’altro lato della cittadina nei pressi del supermercato Tesco, quello del supermercato è off limits.
(Occhio se sostate sui parcheggi, specialmente di un supermercato, dove è espressamente vietato. Un mattino entrando per la spesa abbiamo assistito alle disavventure con la Polizia di un tedesco che, credendosi furbo, ci aveva trascorso la notte).

( 10 )

Sulla strada A828 tra Oban e Fort William, si possono vedere dall'alto le rovine del castello di Stalker situato su una isoletta nel fiordo.
Tutti si fermano a fotografare dal piccolo parcheggio ai margini della strada, vi consiglio di deviare al paesino di Appin in direzione Port Appin sulla "s.t.r.", fotograferete anche da una angolazione diversa e con più facilità.

 

5° giorno –– 28 giugno 1999

Ardchattan Abbey –– Fort William

km 185

Tempo:

spruzzata mattutina di pioggia (10min), poi nuvole e sole

La distanza tra questi due centri è inferiore, ma noi faremo un tragitto particolare su "s.t.r." che ci porterà a visitare il Loch Nell e la Glen Lonan (in questa valle la presenza del bestiame e lo scarsissimo traffico fanno sì che il manto stradale sia ricoperto da … vi lascio immaginare cosa), quindi dopo un breve tratto di A85 entriamo a visitare una centrale idroelettrica, per puro spirito di curiosità.
Mentre stiamo pagando il biglietto al centro informazioni, un addetto intuisce che parliamo italiano e ci dice
(in italiano) che sua moglie è originaria di Seregno, nei pressi di Saronno (mia città natale), a questo punto gli racconto un detto in dialetto milanese che lega le due città, pregandolo di riferirlo alla moglie, rimane un po’ perplesso, però poi sentiamo che continua a ripeterselo, chissà se l'avrà riportato giusto.
La visita è interessante per mio figlio e pensare che io lavoro all'ENEL proprio nelle centrali e non ho mai potuto portarlo a visitarne una.
Ci inoltriamo quindi sulla "s.t.r." nella Glen Orchy
(11) dove in un'area da picnic sostiamo per il pranzo, l'unica nostra compagnia sono le pecore "black face" e due motociclisti tedeschi.
Al termine della la Glen Orchy entriamo nella Glen Coe, area turistica per possibilità di escursioni a piedi, all'altezza del Information Center lasciamo la comoda A82, deviamo a destra sulla "s.t.r." e circumnavighiamo tutto il fiordo.
Qui, nel paesino di Kinlochleven
(12), scopriamo un museo sulla storia della lavorazione dell'alluminio.
Raggiungiamo Fort William, sistemandoci al campeggio
(13) Glen Nevis, facendo una visita al centro di informazioni del Ben Nevis che è la più alta montagna della GB, dopo cena, vista la bella serata, ci concediamo una lunga e distensiva camminata lungo il fiume, l'insistenza dei minuscoli moscerini sembra preannunciare pioggia.

Note della giornata

( 11 )

Lungo la valle esistono spazi e aree da picnic per soste libere nella natura.

( 12 )

In questo paesino stanno costruendo un grande parcheggio dove penso si potrà sostare anche per la notte, visto che negli altri parcheggi non esistono divieti, nei pressi ho notato anche un campeggio situato sulla penisoletta del fiordo.

( 13 )

Il campeggio di Fort William è forse uno dei migliori della Scozia, con un ottimo camper service con presa dell'acqua potabile e dell'acqua non potabile, è diviso in settori: per le tende, per itineranti e per soste prolungate (non ci sono case mobili).
Esiste anche la possibilità di una tranquilla sosta libera a Fort William e si trova nei pressi delle Neptune's Staircase, di fianco al Caledonian Canal, ci si arriva da una stradina prima del canale sulla destra provenendo da Fort William e raggiungendo l'alzaia del canale.
(N.B. Il punto sosta indicato non è il parcheggio nei pressi del ponte).

Da Fort William parte la ferrovia a vapore "The Jacobite Train" che raggiunge con un percorso suggestivo Mallaig, se avete un giorno a disposizione fatevi un viaggetto, occorre prenotare visto l'afflusso di turisti ed il fatto che viene effettuata una sola corsa giornaliera di andata e ritorno.

 

Isole di Mull e Iona

(escursione effettuata in un precedente viaggio del 1997).

E' possibile effettuare un suggestivo percorso alternativo tra Oban e Fort William, facendo un’escursione sulle isole di Mull e Iona.

Si traghetta da Oban fino a Craignure (1 ora).
Sull’isola di Mull è interessante visitare il castello di Duart (si vede anche dal traghetto prima di arrivare), quindi seguendo la "s.t.r." A849 raggiungere Fionnphort dove si lascia il proprio mezzo
(No Overnight) e ci si imbarca (5min) per l’isola di Iona su cui non sono ammessi veicoli.

Sulla piccola isola di Iona si visitano i resti dei più antichi insediamenti cristiani e l’abbazia benedettina, inoltre sono possibili belle camminate naturalistiche.
E' un’isola che attrae notevole traffico turistico, nonostante il percorso stradale per raggiungerla non sia dei più agevoli. Abbiamo contato nei parcheggi di Fionnporth ben 30 pullman è almeno 300 auto.

Al ritorno si può percorrere tutta la costa con le "s.t.r." B8035 e B8073, per raggiungere il paese di Tobermory e qui imbarcarsi sul traghettino (30min) per Kilchoan, poi seguendo la "s.t.r" B8007 e la A861 fino al traghetto (5min) di Corran sul Loch Linnhe per raggiungere Fort William dalla A82.
Questo tragitto permette di transitare attraverso alcune delle zone dove è maggiore la presenza di cervi ed altri animali selvatici.

Sull’isola di Mull il campeggio principale è a Craignure, sono possibili soste libere al castello di Duart, nelle varie aree di sosta lungo la strada costiera e sul grande parcheggio del porto di Tobermory, mentre è possibile effettuare il rifornimento idrico e gli scarichi all’imbarco del traghetto.

Il traghetto che parte da Tobermory è veramente piccolo, può ospitare al massimo 2 camper.
Senza arrivare fino a Tobermory si può traghettare
(15min) tra Ardtornish Point e Lochaline per arrivare tramite la "s.t.r." A884 fino alla A861.

 

6° giorno –– 29 giugno 1999

Fort William –– Ballater

Km 217

Tempo:

nuvoloso, qualche pioggia e temperatura fresca

Dopo una notte tranquilla ed effettuati tutti i vari servizi per il camper, facciamo spesa al supermercato Safeway (da apprezzare la fragranza delle baguettes francesi che sfornano).
Con le comode strade A82, A86, A889, raggiungiamo il paesino di Dalwhinnie dove vi è una distilleria e ci fermiamo per il pranzo.
La giornata non invita ad escursioni.
Nel pomeriggio dopo essere passati da Blair Castle
(14), e Pitlochry(15), ci dirigiamo attraverso una severa strada di montagna verso Braemar dove visiteremo il castello.
Lungo la strada verso Braemar, notiamo un cervo nel campo ai bordi della strada, ci fermiamo e Fabrizio riesce a dargli qualcosa da mangiare; è una bestia che si deve essere abituata a tutto, pensate si ferma anche una signora che gli porge una banana e mangia anche quella.
Passato Braemar
(16) transitiamo di fronte al castello di Balmoral (una delle residenze della casa reale) e poi ci trasferiamo a Ballater per il pernottamento.
A Ballater
(17) sostiamo nel parcheggio ricavato sull'area della vecchia stazione ferroviaria, nell'aria c’è il suono delle cornamuse e notiamo che vicino esiste proprio la sede della banda.
Dopo cena mentre siamo intenti a trascrivere il resoconto della giornata, la banda delle cornamuse, in perfetto costume scozzese (kilt ecc.), esce.
Imbracciamo macchina fotografica e telecamera e la seguiamo. Appositamente per noi faranno delle evoluzioni suonando alcuni brani di fronte al fabbricato della vecchia stazione prima di dirigersi a passo di marcia verso il piazzale della chiesa dove terranno un piccolo concerto di fronte ad un pubblico che si fa sempre più numeroso, registreremo le loro evoluzioni quasi per intero.
Il filmato rivisto a casa è magnifico e possiamo notare particolari che non avevamo apprezzato durante la ripresa:
1°) due dei componenti sono donne
(anche gli uomini hanno la gonna),
2°) l'abilità dei suonatori di tamburo nel roteare le mazze,
3°) il capo banda assomiglia vagamente a Claudio Lippi.

La giornata non è stata sicuramente una delle migliori dal punto di vista meteorologico, però si è conclusa in un modo inaspettato e piacevole, la notte scorre silenziosa e tranquilla.

Note della giornata

( 14 )

Il castello di Blair è sicuramente interessante da visitare, è l'unico che possiede un esercito privato, tra gli interni mi è piaciuta moltissimo la sala delle armature.
Per l'ingresso esistono due tipi di biglietto: uno per i giardini e l'altro comprensivo anche della visita interna.
Le possibilità di sosta notturna sono presso il campeggio all'ingresso del castello o al campeggio di Pitlocrhy, in questa cittadina la possibilità di sosta libera è all'imbarcadero della regina, (max 3 camper); si raggiunge con una certa difficoltà viste la pendenza e la larghezza della stradina di accesso, si trova comunque prima di entrare in paese sulla destra provenendo da Blair.

( 15 )

Pitlocrhy è un paese votato al turismo, si possono visitare soprattutto i dintorni, nei mesi estivi è sede di numerose manifestazioni, tra cui una rappresentazione in costume raffigurante l'arrivo della regina Vittoria.
(E' così che abbiamo scoperto l'area di sosta).

( 16 )

A Braemar, il cui castello può meritare una visita, si può sostare (max 2 camper) nel parcheggio situato dietro il centro di informazioni, o lungo la "s.t.r." che costeggia il fiume verso Tormintoul, altrimenti è vietato o ci sono le sbarre.

( 17 )

A Ballater si può sostare anche nel parcheggio dietro la chiesa, oppure vicino ai campi da tennis o nei pressi della caserma dei pompieri, esiste anche un campeggio.

 

7° giorno –– 30 giugno 1999

Ballater –– Fetterangus

km 195

Tempo:

nuvole con vento e sole

Come meta abbiamo il castello di Dunnottar (Stonehaven) che avevamo promesso di filmare per un amico, lo raggiungeremo percorrendo strade secondarie e "s.t.r." che ci permetteranno di visitare il parco del castello di Craigievar, dove mentre filmo alcune cornacchie mi bombardano letteralmente con i loro escrementi, quindi transitiamo dai resti dello Stone Circle di Cullerlie(18) ed dal parco del castello di Drum.
(Camminate sui prati dei castelli inglesi, vi darà la netta sensazione di essere su un tappeto di soffice moquette).
Verso l'ora di pranzo risplende il sole e raggiungiamo le rovine del castello di Dunnottar, il piccolo parcheggio è stracolmo, quindi procediamo di un centinaio di metri, parcheggiamo nel prato pubblico di fianco alla strada, dove sostiamo per il pranzo.
Mentre Tiziana cucina, io e Fabrizio facciamo una prima ispezione al castello per foto e filmato.
Dopo pranzo tutti andiamo a visitarne i resti, interessanti sia per la loro storia che per la posizione imprendibile in cui si trovano: è una bella camminata anche se disturbata da un forte vento.
Proseguendo quindi il viaggio superiamo velocemente Aberdeen, abbiate l'accortezza di osservare il colore di molte abitazioni dato dal particolare tipo di marmo usato per la costruzione, tipico di questa zona, e che trova la sua massima espressione nel castello di Fraser.
Ad Aberdeen meritano una visita anche i giardini.
All'uscita da Aberdeen imbocchiamo la A90
(19) quindi la A952 diretti verso le rovine dell'abbazia di Deer, dove pensiamo di sostare per la notte, purtroppo non esiste che un minuscolo spiazzo, optiamo perciò di seguire le indicazioni che avevamo visto nei pressi indicanti un punto panoramico e raggiungiamo con una "s.t.r." la periferia del piccolo centro di Fetterangus.
La località indicata è nei pressi di una vecchia torre di avvistamento che domina il territorio circostante.
La visita alla torre e il panorama che si gode dalla cima sono unici.
Sosteremo in perfetta solitudine nel parcheggio immerso completamente nel verde per un'altra notte tranquilla e silenziosa.

Note della giornata

( 18 )

C'è la possibilità di parcheggio e sosta notturna (max 3 camper) nei pressi dello Stone Circle.

( 19 )

La numerazione delle strade attorno ad Aberdeen è appena stata cambiata, ma la pignoleria britannica nelle indicazioni stradali avverte anche di questo dando l'indicazione sia del vecchio che del nuovo numero.
Qualsiasi variazione dell’assetto viario rispetto a una condizione precedente viene segnalata, anche se per caso hanno solo cambiato o sistemato le precedenze, le rotatorie o quant’altro.

 

8° giorno –– 1 luglio 1999

Fetterangus –– Macduff

Km 101

Tempo:

durante la notte un po' di pioggia, ma poi dal primo mattino splendida giornata di sole

Su una "s.t.r." che attraversa alcune aree di particolare interesse faunistico (segnalate dal simbolo RSPB)(20) raggiungiamo St.Combs che ha una bella spiaggia, poi sempre con "s.t.r." Inverallochy e quindi per pranzo siamo a Fraserburg.

  Il faro museo di Fraserburg

Decidiamo di visitare dopopranzo la mostra della storia dei fari con visita a quello di Fraserburg, è una interessante esperienza coronata da una calda giornata di sole.

Quindi, lasciando la strada costiera, ci addentriamo in alcune deviazioni (occhio alle pendenze delle strade 15%), scopriamo piccoli paesi marinari fino ad arrivare in una caletta a dir poco favolosa.
Lasciato il camper nel parcheggio
(No Overnight) scendiamo la scogliera fino al mare, dove ci rilassiamo al caldo sole, il posto ci affascina.
Fatta una lunga sosta ci dirigiamo verso Macduff e in un primo tempo parcheggiamo pensando di sostare anche per la notte di fronte all'acquario, ma siccome io avevo notato, mentre percorrevamo la strada per arrivare a Macduff, un qualcosa che sembrava un parcheggio sulla scogliera, mi metto alla ricerca, dopo dieci minuti trovo il posto di fronte ai campi da golf, c'è già un camper inglese, ma qui scattano quei famosi ultimi 500 metri, procedendo oltre per la ripida discesa si arriva in un'altra caletta dove sostiamo per la cena e la notte.
Il posto sulla riva del mare è tranquillo, alcuni ragazzi fanno il bagno gettandosi tra gli scogli
(Ho toccato l'acqua ed era veramente invitante per un bagno).
Dopo cena risaliamo a piedi la scogliera per un ripido sentiero fino al campo da golf dove ancora stanno giocando e, come ricordo ricuperiamo una pallina dimenticata.
Nel rientro al camper avvistiamo un gruppo di 4-5 delfini che nuota tranquillamente al largo, trascorreremo un'altra notte tranquilla e silenziosa in assoluta solitudine.

Note della giornata

( 20 )

Gli "RSPB site" sono località protette dove è possibile avvistare la fauna, in modo particolare volatili.
Lungo il percorso descritto la più semplice da visitare, con buoni parcheggi
(nessun divieto) è presso i campi di golf tra Fraseburg e Inverallochy, mentre a St.Combs c'è un piccolo parcheggio in riva al mare, anche qui non vigono divieti di sorta.

 

9° giorno –– 2 luglio 1999

Macduff –– Blacks-boat (valle del fiume Spey)

km 141

Tempo:

sole

Dirigiamo verso Lossimouth (c’è un ristorante italiano), sempre lungo la strada costiera, dove sosteremo per il pranzo in un parcheggio di fronte alla spiaggia.
Abbiamo intenzione di fare una escursione nei dintorni con le bici, ma prima dobbiamo risolvere il problema della foratura della bici di Fabrizio, mano agli attrezzi ed in breve il guaio è sistemato, la gita distensiva e piacevole è un ottimo aperitivo.
Al ritorno notiamo che l'immensa spiaggia si è riempita di mamme e bimbi.
Nel pomeriggio visitiamo i resti del Palace of Spynie
(qui si può parcheggiare di notte), quindi passiamo da Elgin(21) e dirigiamo verso Pluscarden Abbey(22).
Avevamo già sostato, durante un altro viaggio, qui all'abbazia e pertanto, dopo una breve sosta, decidiamo di proseguire ancora un po’ verso la valle dello Spey (quella delle distillerie) giungendo con una "s.t.r." a Blacks-boat punto in cui transita il percorso della Speyside way
(è in parte l'ex tracciato della ferrovia).
Ci fermiamo nell'area da picnic per il pernottamento.
(In questa area è possibile oltre che pernottare effettuare il solo rifornimento di acqua).
Prima di cena con le bici io e Fabrizio pedaliamo per quasi un'ora e durante il tragitto lungo la Speyside way un cervo ci attraversa la strada, lasciandoci felicemente sorpresi.
La serata si conclude nel migliore dei modi, trascorreremo un'altra notte silenziosa e tranquilla.

Note della giornata

( 21 )

Risulta interessante visitare i resti della abbazia di Elgin, all’uscita, poi, scopriamo che la signora addetta all'indagine sui visitatori ha lontane origini napoletane.
Nei pressi si può visitare anche il giardino biblico dove sono ricostruiti, nelle varie aiuole, alcuni episodi e parabole della Bibbia.

( 22 )

L'abbazia di Pluscarden è stata parzialmente ricostruita dai Frati Benedettini, all'ingresso ne è riportata tutta la storia, nel piccolo negozio si possono acquistare ricordini con un sistema di pagamento particolare: si scrive su un quadernetto cosa si è acquistato mettendo il relativo importo in una cassettina, nessuno controlla.

Noi siamo entrati nell'abbazia mentre era in corso l'adorazione dei frati, un silenzio irreale ci ha coinvolti al punto che avevamo quasi il timore di far rumore uscendo.

Si può sostare per la notte nel parcheggio all'esterno: è un posto isolato, tranquillo e silenzioso; magari vi farà visita il sacrestano e con le uniche parole di italiano conosciute vi inviterà ad assistere ai canti dei Vesperi, lo abbiamo soprannominato con il suo detto "Cinque minuti cantare".

 

10° giorno –– 3 luglio 1999

Blacks-boat –– Fort William

km 235

Tempo:

piove ogni tanto ed è coperto

Visto il brutto tempo decidiamo di visitare qualche distilleria(23), ma durante il viaggio cambiamo parzialmente programma.
Infatti prima troviamo nel paese di Aberlour (A95) lo stabilimento della Walkers
(biscotti scozzesi di cui io vado matto), hanno aperto uno spaccio e ci infiliamo a capofitto facendo una bella scorta di biscotti e specialità varie.
Dirigendoci quindi verso la Strathisla Distillery attrae la nostra attenzione uno stabilimento dove si costruiscono le botti con annesso centro di visita.
Cogliamo l'occasione per entrare apprendendo molte notizie interessanti, il centro di informazione nuovissimo sviluppa il tema "Dalla Ghianda alla Botte", ci sono anche spiegazioni in italiano, e visitando lo stabilimento assistiamo ad alcune fasi della lavorazione che possiamo riprendere.
Ritornando sulla A95 filmiamo un paesino, probabilmente è stato costruito con la annessa distilleria essendo tutto nello stesso stile, e quindi sulla A938 fino a Carrbridge
(24) dove sostiamo per il pranzo (leggera pioggerella).
Mentre stiamo pranzando esce il sole che ci accompagnerà a tratti fino a Fort William.
Abbiamo deciso di arrivarci tramite "s.t.r." deviando dalla A9 all'altezza di Tomatin fino a raggiungere dapprima Fort Augustus
(25) mediante la B862.
Il percorso è veramente panoramico, immerso nella natura, su una di queste stradine dobbiamo anche aprire i cancelli che, per impedire il passaggio delle pecore da una proprietà all'altra, sbarrano anche le strade
(qui non ci sono i "Cattle grid": grigliati che interrompendo il catrame impediscono il passaggio del bestiame da una proprietà all'altra).
A Fort Augustus, assistiamo al passaggio di alcune imbarcazioni nella serie di chiuse che immettono il Caledonian Canal nel Lock Ness.
Raggiungiamo in seguito Fort William, dove ci sistemiamo per la 2a volta al campeggio Glen Nevis.

Note della giornata

( 23 )

Se visiterete le distillerie, noterete che hanno i muri di colore nero, così pure come le case circostanti, il colore è dato da un particolare tipo di muschio che vive grazie ai vapori del whisky.

( 24 )

Qui è possibile vedere i resti di un antico ponte in pietra e nel Landmark Visitor Center osservare come veniva svolto il lavoro dai boscaioli, è interessante soprattutto per i bambini. Non sono possibili soste notturne.

( 25 )

Una possibilità di sosta a Fort Augustus è nel campeggio.
Nel parcheggio principale è vietata la sosta notturna, ma se farete quei famosi 500m sosterete liberamente nel piccolo parcheggio
(max 2 camper) dove il Caledonian Canal entra nel Loch Ness.

 

11° giorno –– 4 luglio 1999

Fort William –– Ord (isola di Skey)

km 102

Tempo:

qualche nuvola con spruzzi di pioggia, poi sole e caldo

Trascorsa una notte tranquilla ed effettuati tutti i vari servizi per il camper, facciamo la solita spesa al supermercato, assistiamo alla Messa domenicale e all’uscita il Parroco, salutandoci, si ricorda (che memoria) della nostra precedente visita di alcuni anni orsono, dialoga brevemente con Fabrizio che risponde sempre in un inglese quasi perfetto e si accomiata con un cordiale arrivederci.
Dopo questo episodio Fabrizio viene eletto anche traduttore ed interprete ufficiale della spedizione.
Dirigiamo verso Glenfinnan
(26) dove visitiamo il monumento e il centro di informazione sulla storia delle lotte degli Highlander, pranziamo nella adiacente area da picnic quindi dirigiamo verso Mallaig.
La strada è notevolmente migliorata da come la conoscevamo, sono rimasti solo pochi tratti di "s.t.r."
(27).
Raggiunto Mallaig ci imbarchiamo per Armadale, la traversata di circa 30min è tranquilla, dopo lo sbarco percorriamo la "s.t.r." in direzione della costa ovest, con paesaggi che ad ogni curva danno nuove e forti emozioni
(occhio alle pendenze della strada 16% - 20%) fino al villaggio di Ord (5 case) dove parcheggiamo in riva al mare, avendo di fronte, al di là del fiordo, le montagne del parco The Cuillin Hills.
Nel giardino di una casa un cartello invita i turisti ad entrare e seguire il percorso segnato, in un punto è sistemato uno scheletro di un "bestio" che assomiglia a un coccodrillo, il cartello dice però che è un antenato del famoso mostro del Loch Ness.
Quindi camminiamo sulla spiaggia che la marea ha lasciato libera.
La nostra compagnia per la notte sono le pecore, un camper inglese e due ragazzi in tenda che si fermano ormai a tarda sera.
Notte silenziosa e tranquilla.

Note della giornata

( 26 )

Alla stazioncina di Glenfinnan, oltre al piccolo museo della ferrovia, vi è un alberghetto del tutto particolare: è composto da 2 vagoni letto e da una vettura ristorante.
Sempre a Glenfinnan merita una breve visita la piccola chiesa cattolica per apprezzarne la bellezza degli interni lignei
(è aperta però solo in occasione delle Messe).

( 27 )

Lungo il tragitto, al villaggio di Arisaig, si può sostare liberamente nel piccolo parcheggio (max 2 camper) che è ai piedi della collinetta su cui è posta la chiesa ed effettuare escursioni in barca per vedere colonie di foche.

 

12° giorno –– 5 luglio 1999

Ord (isola di Skye)(28) –– Annat

km 206

Tempo:

nuvole e sole

Dal paese di Ord raggiungiamo la A851 a Isleornsay ci fermiamo nel piccolo porticciolo per una visita al locale negozio di prodotti artigianali, quindi raggiunta la A850, deviamo a destra per una "s.t.r." verso Kylerhea, (occhio alle pendenze 14% - 18%), dopo aver scollinato lo spettacolo della Glenelg Bay vista dall’alto è impagabile, fermiamo il camper in un passing place (piccole rientranze che permettono l'incrocio dei viecoli sulle "s.t.r.") filmiamo e fotografiamo.
Raggiungeremo poi Kylerhea
(29) dove ci imbarchiamo sul piccolo traghetto(30) che, con servizio stagionale, effettua il collegamento per la Scozia, durante la traversata (10min) le foche si divertono a seguire il traghetto.
Sbarchiamo a Bernera e siccome sulla mappa stradale, avevamo un simbolo di un resto archeologico che non conoscevamo chiamato Glenelg Broch, vi ci dirigiamo e scopriamo che assomiglia vagamente ad un nuraghe, quindi sempre su "s.t.r."
(occhio alle pendenze 18%) e, dopo il passo, su un’area di sosta e picnic godiamo di una magnifica vista sul Loch Duich, il mare calmissimo è uno specchio che riflette perfettamente i monti circostanti, con un buon teleobiettivo si può anche fotografare il castello di Eilean Donan da una prospettiva sicuramente insolita.
Raggiungiamo la A87.
Arrivati quindi al castello, che già ben conosciamo, sostiamo per il pranzo, il traffico turistico è notevole.

Facciamo alcune considerazioni sul cambiamento di questo posto.
La prima volta che ci siamo arrivati
(20 anni fa) la strada non era così agevole, non c’era il parcheggio, centro dei ricordini ecc..
Per visitare il castello abbiamo direttamente bussato alla porta dove siamo stati accolti dal proprietario che ci ha fatto da cicerone nella visita.
Se volete inquadrare il castello da una angolazione diversa, vi consiglio, ma serve tempo, di circumnavigare tutto il fiordo
(circa 30km) e di raggiungere dopo la località di Letterfearn l’imbarcadero (oggi in disuso).
Noi l’abbiamo fatto durante una seconda visita al castello. Ci vuole un po’ di abilità e coraggio a percorrere quella "s.t.r." e particolarmente quegli ultimi 500m
(ispezionateli prima a piedi), ma parcheggiare il camper su quel piccolo spazio e svegliarsi al mattino con la visione del castello di fronte è una esperienza che da sola può valere il viaggio.

Fate attenzione perché su tutti i parcheggi del castello è "Vietata la sosta notturna"; è scritto in 4 lingue tra cui l’italiano.

Procediamo quindi verso Kyle of Lochalsh(31) dove abbandoneremo la comoda A87 per seguire la costa con la "s.t.r.", poi dopo un breve tratto di A890 e A896, ci tuffiamo nuovamente su "s.t.r." in direzione di Applecross(32) (siamo nel parco di Bealach-Na-Ba), è una strada impegnativa (pendenze e tornanti), dove superiamo sfruttando un passing place un camper francese in difficoltà, e su uno stretto tornante una Volvo olandese anch’essa in difficoltà.
Oggi le nuvole non avvolgono il passo e i panorami appagano, se le nubi avessero il sopravvento, credetemi, non si vedrebbe ad un palmo.
Fotografiamo e filmiamo la fila di case di Applecross che si specchiano nel mare e procediamo sulla "s.t.r.", che è notevolmente migliore rispetto alla precedente, fino ad incrociare nuovamente la A896 per sostare ad Annat
(33) (12 case).
La luce radente del sole ci accompagna durante la cena, alcuni uccelli vengono a beccare le briciole che noi lanciamo e il tutto è allietato dal belare delle pecore che ci circondano.

In questa zona in una domenica di luglio si tengono delle manifestazioni con gare di abilità tra gli allevatori di pecore, come nella tosatura e il governo delle greggi mediante l'aiuto dei cani. (informazioni a Torridon nel Visitor Center).

Dopo la passeggiata trascorriamo una nuova notte serena e tranquilla in compagnia di un camper inglese.

Note della giornata

( 28 )

Sull’isola di Skye interessanti sono il castello di Dunvegan (peccato che nel nuovo grande parcheggio non si possa più sostare la notte), le Roch Waterfall e l’Old man of Storr (sono soprannominate così le guglie tipo faraglioni) e il parco The Cuillin Hills.
Numerosi sentieri permettono di accedere al parco sia dalla A850, dove c’è il campeggio che può fungere da base
(niente case mobili), sia dalle due "s.t.r." che ne lambiscono i confini, in questo parco la sorveglianza ed il soccorso sono direttamente gestiti dall’esercito britannico con numerose postazioni.
Altro posto di una certa importanza sull’isola dove è ancora permessa la sosta notturna si trova di fronte alla distilleria di Talisker, con possibilità di avvistare le foche.

( 29 )

Nei pressi di Keylerhea c’è un’area naturalistica dove è segnalata la presenza di molte specie di animali, visitabile con sane e facili camminate, non si può sostare per la notte.

( 30 )

L’isola di Skye è collegata anche tramite un ponte a pagamento con la Scozia, noi abbiamo optato per il traghettino in modo da fare qualcosa di diverso, ha infatti una particolarità che non vi rivelo per stimolare la vostra curiosità.

( 31 )

A Kyle of Lochalsh, dove inizia il ponte per l'isola di Skye, esistono anche parcheggi liberi per la notte nei pressi dell'area di svago pubblica a fianco del ponte ferroviario.

( 32 )

Ad Applecross c’è una bella baia e relativa spiaggia, nell’area da picnic non si può sostare di notte, ma procedendo fuori dall’abitato dopo la fine della baia, un parcheggio posto anche in modo panoramico permette la sosta.

( 33 )

Ad Annat esiste una specie di area di sosta sulla piccola penisoletta (non ci sono possibilità però di rifornimento e scarico), nessuno vi chiederà nulla per la sosta, è lasciato al vostro buon cuore se fare o meno una donazione nella cassettina posta all’ingresso.
Un'altra possibilità di sosta esiste al campeggio del paese di Shieldaig
(poche miglia da Annat), mentre non sono ammesse soste notturne nel bel parcheggio in riva alla baia.
Vi è pure un piccolo campeggio presso il Torridon Visitor Center a Torridon.
Sosterà, per un brevissimo tempo, anche un camper di una giovane coppia di Forlì, che ritroveremo anche in seguito. Un cordiale saluto se per caso leggessero queste note.

 

13° giorno –– 6 luglio 1999

Annat –– Inverkirkaig

km 205

Tempo:

leggermente coperto poi sole splendido

Percorriamo la Glen Torridon, valle nota agli escursionisti, poi la A832 costeggiamo il Loch Maree(34) e quindi ci fermiamo agli Inverewe Gardens(35).
Una pedalata verso l’altro lato del fiordo serve da aperitivo.
Il sole caldo si fa sentire.
Dopo pranzo procediamo velocemente verso Ullapool, passando dalle Falls of Measach
(36), dove il ponte pedonale (massimo 6 persone) sospeso sulla stretta gola è l’attrattiva turistica.
Transitando da Ullapool e vedendo il mare liscio come una tavola, ci rammarichiamo per non avere incluso anche una escursione sull’isola di Lewis, pazienza sarà per un’altra volta
(per comodità avremmo già dovuto fare il biglietto al primo traghetto preso per l'isola di Arran ricordate?).
Dopo Ullapool deviamo a sinistra sulla "s.t.r." addentrandoci nel parco di Assynt-Coigach, lasciamo passare un serie di motociclisti tedeschi e, al termine del lago, deviamo a destra in direzione di Inverkirkaig, è una "s.t.r." da rock duro come dice Fabrizio, le pendenze, la sede stradale che non sarà più larga di 2m impegnano veramente, sono comunque le strade che ci appassionano.
Al termine di questi 16 km che non sembrano finire mai arriviamo al bel parcheggio di Inverkirkaig, base per le escursioni alle cascate del fiume Kirkaig.
Dobbiamo attendere che se ne vadano le macchine dei molti turisti per sistemarci comodamente in riva al fiume, ammirando la particolare tecnica di due pescatori nel cercare di catturare qualche preda.
Dopo cena, dovendo telefonare
(37)(il GSM non ha rete), raggiungiamo con una bella passeggiata la cabina nel centro (??) del villaggio (5 case) costeggiando dapprima il fiume e poi la riva del mare, al ritorno siamo scortati dalle pecore.
Sarà una nuova notte in solitudine e tranquillità.

Note della giornata

( 34 )

Lungo questo tragitto esistono possibilità di sosta nei vari parcheggi lungo la Glen Torridon, quindi a Kinlochewe e infine su un bel piazzale in riva al Loch Maree da dove partono i sentieri per esplorare i monti sovrastanti (per avere indicazioni dei percorsi che partono da quest'ultimo parcheggio le mappe si acquistano Self Service pagando in un apposito contenitore, viva l'onesta dei turisti).
Nei pressi si possono visitare con una breve passeggiata le Victoria Falls e l’area naturalistica che si trova in riva al Loch
(sono entrambe segnalate).

( 35 )

Non esprimo giudizi sugli Inverewe Gardens, la loro particolarità è data dal fatto che, a causa della Corrente del Golfo, vi sono tipi di fiori o piante inusuali a queste latitudini.
A Londubb, il paese dei giardini, c’è un campeggio
(niente case mobili) e sono vietate le soste notturne.

( 36 )

Appena prima di questo posto c’è un punto panoramico che guarda verso Ullapool e personalmente ritengo essere l’immagine della Scozia, speravo che ci fosse il solito suonatore di cornamusa per girare qualche minuto di filmato, ma sfortuna vuole che non ci fosse (peccato).

( 37 )

Risulta estremamente pratico sottoscrivere l’abbonamento "Call it" della Telecom, si telefona, senza monete o schede da qualsiasi posto telefonico (in Italia o all'estero), digitando unicamente un codice personale e il costo è direttamente addebitato sulla bolletta di casa.

 

14° giorno –– 7 luglio 1999

Inverkirkaig –– Altnaharra

km 197

Tempo:

qualche nuvola, sereno e quindi nel pomeriggio nuove nuvole con pioggia verso sera

Ci fermeremo dapprima a Lochinver(38), dove visitiamo il centro di informazione, quindi subito a sinistra sulla "s.t.r." B869 dirigiamo verso il faro di Stoer, che raggiungiamo seguendo alcune precarie indicazioni, è in posizione super isolata, però c’è un’area da picnic e sosta (nessun divieto notturno).
Dedichiamo un po’ di tempo ad effettuare riprese del camper che sale verso il faro.
Percorriamo tutta la strada costiera B869 fino ad immetterci sulla A894 dove ci fermiamo subito a Kylesku.
La nostra intenzione sarebbe di prendere il battello che, navigando sul fiordo, porta fino alle cascate Eas Coul Aulin che sono le più alte della Scozia
(siamo nel parco di Assynt-Coigach), però dobbiamo rinunciare perché visto che il tour dura circa due ore e si è già prenotato un pullman di giapponesi, potremmo sfruttare solo la corsa che parte alle 16.
Troppo tardi!
L’unico altro modo per raggiungerle è a piedi
(16 km tra andata e ritorno) ma ciò comporterebbe almeno una mezza giornata di buon cammino e con adeguate attrezzature.
Il percorso sulla "s.t.r." A838 ci porta quindi a Durness
(39) costeggiando il Loch Eriboll e dopo aver superato il Loch Hope deviamo a destra sull’ennesima "s.t.r." in direzione del Dun Dornaigil Broch ai bordi del parco Kyle of Tongue.
Ammirati i resti del Broch, simile a quello di visto a Glenelg,
(però qui una esauriente spiegazione racconta cosa sono i Broch e in che epoca furono costruiti), ci portiamo ad Altnaharra dove sosteremo per una serena notte, non faremo la solita camminata serale perché si mette a piovere per circa un’ora.

Particolarità curiosa: ad Altnaharra l'unico distributore di carburante è riservato solo ai clienti dell'albergo del villaggio (non ci sono altri distributori nel raggio di 30 km).
A circa 2 km verso nord dal Broch esiste un parcheggio che è la base per escursioni alla vetta del Ben Hope, mentre verso sud c'è un piccolo Lodge
(albergo-rifugio) tra i più isolati della Scozia che si trova al termine del tratto pubblico di una "s.t.r." da rock durissimo (è quasi una mulattiera); volevamo raggiungere il Lock Coire e quindi la A838, ma non siamo riusciti a contattare chi potesse aprirci il lucchetto del cancello dell'ultimo tratto di strada.

Note della giornata

( 38 )

Nel paese di Lochinver è possibile la sosta notturna nel parcheggio dietro il centro di informazioni, sugli altri no; in questo centro si possono reperire notizie su come ritrovare minerali nella zona.

( 39 )

A Durness si può sostare (max 2 camper) sul parcheggio dei campi da golf con una bella vista sulla baia e sulla penisola di Faraid Head, piccolo santuario naturalistico, per la visita munirsi di buone gambe e camminare.
Nelle vicinanze di Durness si trovano le Smoo Cave, che si visitano con un breve percorso a piedi e quando c’è la bassa marea ci si può anche addentrare all’interno con una piccola barca
(6 persone), la doccia durante la gita in barca è assicurata.

 

15° giorno –– 8 luglio 1999

Altnaharra –– Thurso

km 200

Tempo:

mattina con qualche nuvola poi bella e calda giornata di sole

Lungo la A836 "s.t.r." costeggiamo il Loch Loyal ai bordi del parco Kyle of Tongue nella speranza di avvistare qualche esemplare della fauna.
Mentre siamo fermi su un’area dove ha trascorso la notte un camper tedesco, avvistiamo in lontananza nel cielo le evoluzioni di un grosso rapace, osservato col binocolo sembra un’aquila, sfugge però molto presto alla nostra vista.
Raggiunto il villaggio di Tongue, anziché girare verso Thurso, decidiamo di fare la circumnavigazione, con un percorso ad anello, della parte finale del Kyle of Tongue addentrandoci sulla "s.t.r." nel parco.
Siamo ormai convinti che non riusciremo a vedere nessun animale, ma appena lasciate le 3 case di Kinloch alla nostra sinistra un branco di 15 cervi pascola con tranquillità nel prato, mano ai mezzi di ripresa per immortalare l’incontro, poi ritorniamo al paese di Tongue percorrendo il ponte diga che chiude la parte finale del fiordo e facciamo rotta verso Thurso.
Abbandoneremo nuovamente la A836, per addentrarci a sinistra verso Skerray Point, per raggiungere il faro.
Nel pomeriggio raggiungiamo Scrabster dove prenotiamo il traghetto per le Isole Orcadi.
(La signorina alla cassa non sa che prezzo farci, vedendo le varie tariffe e combinazioni le indichiamo quella che per noi sarebbe la giusta, chiede conferma di questo telefonicamente a non solo quale loro sede e pensate … avevamo indovinato).
Quindi andiamo a Thurso(40), volendo sostare nel campeggio comunale che già conoscevamo, ma vista l’inagibilità del prato (le ruote del camper sprofondavano nell'erba fangosa di almeno 10 cm, scavando un bel solco) ci dirigiamo al campeggio di Dunnet (niente case mobili) dove sosteremo per la notte.
Dopo cena, la bella e soleggiata serata ci invoglia ad effettuare una lunghissima passeggiata sull’immensa spiaggia di Dunnet Bay, ci accorgeremo solo guardando l’orologio, visto il sole ancora alto, di aver già passato abbondantemente le ore 22.

Se avrete l'occhio critico potrete notare una particolarità dei muretti di divisione tra i campi di questa parte della Scozia, scopritela. Vi dò un piccolo aiuto, fate molta attenzione a quelli sulla A836 tra Bridge of Forss e Thurso, visitate Castlehill, nei pressi di Castletown, dove c'è un piccolo museo sulla lavorazione della pietra, le spiegazioni sono in un italiano non proprio perfetto.

Note della giornata

( 40 )

A Thurso su alcuni parcheggi è vietata la sosta notturna, ma se cercate con attenzione si può sostare nei pressi della sede dell’Esercito della Salvezza che è in vicinanza della spiaggia, è però un po’ complicato arrivarci; oppure in riva al fiume verso la caserma dei pompieri.

In alcuni campeggi come quello di Thurso, il gestore è presente solo ad ore, quindi se arrivate e la guardiola è chiusa, nessun problema entrate, sistematevi, fate tutti gli allacciamenti che vi servono, poi qualcuno prima o poi passerà a chiedervi il dovuto.

 

16° giorno –– 9 luglio 1999

Thurso –– Isole Orcadi( 41 )

km 114

Tempo:

sole splendido

Dopo aver effettuato i vari servizi per il camper e fatta la spesa al supermercato ci imbarchiamo alle 12 sul traghetto St.Ola.
Durante il tragitto mangiamo una specie di pasta asciutta con pomodoro e cipolle
(buona) e "fish & chips", mentre osserviamo le alte scogliere dell’isola di Hoy ed il faraglione chiamato Old Man of Hoy.
Dopo una tranquilla navigazione sbarchiamo a Stromness, qui volendo fotografare e filmare la caratteristica parte vecchia con il porto, noto, sulla mappa della città in mio possesso, che si trova sulla sinistra del molo, mentre per visitare l’isola bisogna svoltare a destra.
Sono il primo a scendere e quindi svolto a sinistra, non ci crederete, ma i primi mezzi che scendono mi seguono come tante oche per poi impegolarsi, dopo che io mi sono fermato per le foto, nelle strette vie della parte vecchia; accorre il vigile che invita chi scende a girare a destra.

  I colori intensi a Skara Brae

Le isole Orcadi hanno molti siti da visitare tra cui alcuni preistorici di notevole interesse.
Per quattro di questi, c’è un biglietto cumulativo che si acquista nel primo che si visita.
Sono: Skara Brae, Brough of Birsay
(si raggiunge a piedi e solo con la bassa marea), Brough of Gurness, Maeshowe.
L’ingresso agli altri resti preistorici è gratuito.

Visitati i primi due cerchiamo un posto per la sosta che troviamo in un parcheggio (max 2 camper) nell’area da picnic ai bordi del Loch Harray, transitando da Finstown dove c’era una fila di una ventina di persone che aspettava la pizza sfornata da un camion pizzeria.
Dopo cena camminiamo sui sentieri segnalati che partono dal parcheggio, attirati anche dalla strana forma del gommone di un pescatore che sembra una poltrona.
Trascorreremo una notte in assoluta solitudine e tranquillità.

Note della giornata

( 41 )

L'unico campeggio visto sull'isola si trova a Stromness.

 

17° giorno –– 10 luglio 1999

A zonzo per le Isole Orcadi

km 140

Tempo:

nuvoloso

Peccato: oggi è nuvoloso.
Visiteremo per primo Maeshowe
(42), dove scopro un altro lato sconosciuto di mio figlio: la sua competenza su tombe e siti preistorici, sarà perché vuole fare l’archeologo?
Quindi andiamo a Kirkwall per visitare Earl’s Palace
(il biglietto d'ingresso è già compreso in quello dei siti archeologici).
Pranzando al porto di Kirkwall, abbiamo il tempo di riprendere la premiazione della locale banda delle cornamuse e alcuni balli celtici, è una specie di festa del paese.
Raggiungiamo poi la
Cappella Italiana.
Questa costruzione è tutto ciò che rimane di un campo di prigionia di soldati Italiani, la bellezza dell’interno e la sua storia ci danno una particolare emozione, anche perché sul piazzale sventola il Tricolore che ammiriamo per un bel po’; peccato che non ci sia il limpido sole di ieri.
Il ricordo di quest’opera, dell’ingegno e della bravura italiana, rimarranno fermamente impressi nelle nostre menti!
Visitiamo anche il sito preistorico chiamato Tombs of Eagle (non inserito in quelli ufficiali), ci sembra una bufala, pertanto lo sconsigliamo caldamente.

Sull'isola è prevalente l'allevamento di bovini, in particolare vitelli, manzi e tori, nell'aria vi è quindi quello che noi chiamiamo un buon profumo di mucca.

Ritorniamo al parcheggio di ieri sera, ma è già occupato dalle macchine dei pescatori. Col binocolo notiamo al di là del lago una piccola chiesa, dove ci dirigiamo.
C’è un bel punto di sosta
(43) che sfrutteremo per la solita notte silenziosa e tranquilla.

Note della giornata

( 42 )

La signora che ci fa da guida dice che all’interno di questa tomba piazzeranno una WebCam per riprendere il sole che entra dallo stretto corridoio nel periodo del solstizio d’inverno.

( 43 )

Per l’esperienza vissuta possiamo affermare che sull’isola non ci sono divieti di sorta per le soste notturne.

 

18° giorno –– 11 luglio 1999

Isole Orcadi –– Dunbeath

km 135

Tempo:

sole splendido

Il risveglio è allietato da un bellissima giornata di sole, vorrei quasi spostare il passaggio sul traghetto (ancora oggi mi pento di non aver preso tale decisione), per ripassare alla Cappella Italiana per fotografare e filmare, vuol dire che è un invito a ritornare in un prossimo viaggio.
Ci imbarchiamo alle 8.30, il mare è piatto come una tavola, ma al largo ha delle fastidiose onde lunghe.
Sbarcati, ripassiamo da Thurso e Dunnet dove imbocchiamo la "s.t.r." per il faro di Dunnet Head, ci fermiamo per il pranzo cercando di avvistare col binocolo sulla scogliera i Pulcinella di mare, ne vediamo una bella colonia, serve un buon tele per le foto.

L'esperienza di dormire a Dunnet Head dà delle sensazioni fantastiche, anche se il più delle volte il posto è sferzato dal vento, provare per credere.

Andiamo quindi a John O’Groats, dove è notevole il turismo, e poi al faro di Duncansby Head.
La giornata magnifica rende favolosi panorami e colori ed entusiasmante la lunga camminata compiuta sulla scogliera per ammirare colonie di foche e diverse varietà di uccelli.
Riprendiamo la nostra marcia verso Wick lungo la comoda A9, fino a raggiungere il piccolo porto di Lybster e il relativo faro, è un buon posto per la notte, scattiamo alcune foto con una particolare inclinazione della luce solare.
Ceniamo in questo posto.
Dopo cena, pensiamo di fotografare, con le medesime condizioni di luce, il castello che si trova a Dunbeath
(pochi km di distanza).
Ci spostiamo, dirigendoci verso il porto, sul piccolo parcheggio sono già in sosta due camper italiani, pertanto ricerchiamo e troviamo immediatamente un altro buon punto sosta presso l'area da picnic in riva al fiume
(max 3 camper).
Ma siccome io sono l'uomo dei famosi ultimi 500m, dopo avere sistemato il camper, mentre Tiziana e Fabrizio sono intenti a scrivere le cartoline, ritorno a piedi verso il parcheggio dove c'erano i camper italiani e mi addentro nella stradina non asfaltata che va verso la scogliera, ebbene 100m dopo c'è un parcheggio perfetto come area di sosta.
Ci piazzeremo lì per la notte avendo di fronte il castello che volevamo fotografare.
Rimaniamo a lungo seduti ad ammirare il mare e una foca che fa evoluzioni.
Passeremo una notte super tranquilla.

 

19° giorno –– 12 luglio 1999

Dunbeath –– Cromarty

km 276

Tempo:

sole

Anche in questo caso la distanza fra le due località è notevolmente inferiore, noi facciamo però un lungo giro all'interno.
Il risveglio è stupendo con il sole che illumina in modo perfetto il castello e la giornata si apre nel migliore dei modi.
Troviamo sugli scogli un piccolo di uria che deve essere caduto nel tentativo di spiccare il volo dal nido sulla scogliera.
Con un po' di attenzione riusciamo ad avvicinarlo, dopo un primo momento di paura si lascia tranquillamente accarezzare.
Effettuiamo il rifornimento dal simpatico benzinaio di Helmsdale
(è uno dei pochi gestori che vi fa ancora il pieno), abbandonando quasi subito la A9, per la "s.t.r." A897, avevamo infatti notato sulla mappa stradale il simbolo di resti preistorici che però poi non troveremo.

"Rush hour" (Un'inquadratura un po' particolare è quasi un quadro di Magritte)

Percorsi alcuni km ci imbattiamo nella classica scena, "rush hour" (ora di punta) di molte cartoline scozzesi.
La strada è sbarrata da un gregge di pecore, mentre ne sta sopraggiungendo un secondo dai prati circostanti tenuto a bada dai famosi sheep dog; il numero delle pecore è impressionante, la fila sarà lunga almeno mezzo km, forse le stanno raggruppando per la tosatura.
L'ingorgo si risolve in una ventina di minuti.
Arriviamo al bivio di Syre dove è segnalato un parcheggio all'inizio dell'area forestale di Rosail
(44).
E' un ottimo punto per sostare, effettuiamo una lunga pedalata sulla strada forestale pianeggiante e ben tenuta.
Mentre rientriamo al camper un cucciolo di cervo fermo ai lati della strada fugge all'interno del bosco.

(Piccola curiosità: scopriamo un errore sul nostro atlante stradale dove è segnato anche il colore delle cabine telefoniche poste in località isolate, notando che quella indicata come nera all'incrocio di Syre è invece rossa. Quelle di colore rosso sono le B.T. cioè telefonia normale, mentre quelle nere sono le A.A. del soccorso stradale).

Pranziamo e poi ci godiamo il caldo sole seduti sul prato.
Ci siamo appena messi in marcia quando dalla cima di un abete al di là del fiume si alza un grosso rapace che avrà una apertura alare di almeno 1,5m.
E’ chiaramente un'aquila, ben visibile anche a occhio nudo, ma col binocolo è uno spettacolo; ci fermiamo impegnando completamente la sede stradale della "s.t.r", ne ammiriamo i volteggi e mentre cerchiamo di recuperare i mezzi di ripresa, siamo costretti a spostarci fino al passing place perché un furgone Royal Mail chiede cortesemente strada, tant'è che l'attimo sfugge e l'aquila sparisce sopra la foresta
(da questo momento la macchina fotografica sarà sempre a portata di mano).
Con un lungo giro arriviamo a Bonar Bridge, quindi sulla A9 da cui deviamo sulla B9163 verso il faro di Cromarty
(45).
In questo paese ci fermeremo per la cena e il pernottamento.
Dopo cena passeggiamo per le strette vie del paese raggiungendo prima la casa di Miller
(classica casetta bianca con tetto di paglia) e poi il piccolo faro, nel fiordo sta entrando una nave da crociera.

Note della giornata

( 44 )

In questa foresta stanno tentando di valorizzare alcuni ritrovamenti archeologici, e la Commissione Forestale con tanto di cartelli si scusa di non aver ancora predisposto opportuni sentieri.

( 45 )

A Cromarty è possibile sostare tranquillamente in riva all'imboccatura del tratto di mare Cromarty Fitrh nei pressi del traghetto "Only two cars" che aveva attratto la nostra curiosità. Si chiama così perché porta effettivamente "Solo due auto" e per di più affiancate.
In questo agglomerato di case sono visitabili la Town House e la casa natale di Hugh Miller (geologo) entrambe del XVIII secolo, mentre nel fiordo si stagliano le sagome di molte piattaforme petrolifere che proprio qui vengono costruite.

 

20° giorno –– 13 luglio 1999

Cromarty –– Inverness –– Glen Affric –– Boat of Garten

km 257

Tempo:

bella aurora poi pioggia a tratti

La sveglia suona un po’ prima questa mattina (ore 6,00) perché abbiamo un appuntamento con i delfini, la bella aurora ci consola.
Quindi dirigiamo sulla A832 fino a Fortrose dove imbocchiamo la strada di fronte alla sede della polizia, in direzione del faro, dopo gli ultimi 500m, attraversando il campo da golf
(attenzione alle palle come è scritto sui cartelli), si arriva al parcheggio di fronte al faro (No Overnight).
Lo spettacolo è da far rimanere a bocca aperta, nella forte corrente della marea che sta salendo, un branco di delfini, almeno 50, nuota a non più di 10m dalla riva.
Foto e filmato da non perdere, il tutto facilitato dal fatto che i delfini rispetto a noi praticamente non si muovono poiché nuotano e saltano controcorrente.
Dopo questo spettacolo, dirigiamo a Inverness, perché siamo alla ricerca di un negozio di modellismo in quanto Fabrizio colleziona modellini di camion e autobus.
In Italia ci avevano dato l'indirizzo, non riusciamo però a trovare la via, stiamo per rinunciare quando passando davanti agli uffici della Croce Rossa io decido di entrare
(visti i miei trascorsi di volontario CRI ritengo che possano aiutarmi). Ebbene l'indirizzo che avevamo era sbagliato, ma la cortesissima centralinista quando ho saputo cosa cercavo, mi ha fornito immediatamente tutte le indicazioni per raggiungerlo.
Sostiamo quindi in riva al fiume di Inverness
(46) per il pranzo.
Nel pomeriggio facciamo un giro circolare che ci riporterà di nuovo a Inverness e che toccherà la bella Glen Affric
(merita di passarci una giornata per compiere ottime escursioni e avvicinare i famosi cervi rossi), quindi a Drumnadrochit sul Loch Ness.

Valgono per il Loch Ness le medesime considerazioni fatte per Eilean Donan, infatti sono proliferati negozi, mostre sul mostro e quant'altro, fa bene la povera Nessie (sì perché il mostro è una femmina) a rimanersene nascosta.

Ritorniamo a Inverness e quindi facciamo rotta a Boat of Garten, qui sosteremo nel campeggio, dove la parte riservata agli itineranti è nettamente divisa da quella per gli stanziali risultando anche più panoramica.

Note della giornata

( 46 )

Ad Inverness è possibile sostare gratuitamente per 2 ore nei parcheggi dei supermercati Safeway, da dove si raggiunge il centro in 5min. oppure, dirigendosi lungo il River Ness verso gli impianti sportivi (seguire le frecce Ice Center), nei parcheggi gratuiti e liberi anche per la notte (15min a piedi dal centro).
Esistono anche due campeggi, di cui uno comunale nei pressi del Caledonian Canal.
Altro semplice campeggio
(niente case mobili) si trova sulla sinistra della A82 dopo l'uscita da Inverness in direzione di Fort Augustus.

 

21° giorno –– 14 luglio 1999

Boat of Garten –– Linlithgow

km 258

Tempo:

così così - verso sera bello

Avevamo scelto di pernottare a Boat of Garten perché da qui parte la ferrovia a vapore che raggiungere Aviemore(47).
Al mattino ci accomodiamo per il tour e soprattutto per soddisfare alcune golosità, infatti nella carrozza ristorante
(tovaglie con pizzo) servono a secondo dell'orario "Morning coffee" o "Afternoon tea", con dolci.
La mattinata vola, oggi sosteremo per il pranzo un po’ più tardi, troppi dolci.
Per smaltire le calorie facciamo una bella pedalata, anche se il tempo non è il massimo, sui percorsi segnalati che partono da Inverdruie.
Nel pomeriggio transitiamo dapprima sulla A9 poi deviamo per "s.t.r."
(solite pendenze) in direzione di Rannoch e del Loch Tay, quindi dalle Falls of Dochart e da Callander dove, partendo dal bel campeggio, si possono effettuare escursioni a piedi o in bici fino alle Falls of Leny.
Dopo Callander veloce corsa superando Stirling
(48) fino a Linlithgow.
Linlighgow ci accoglie con un bel sole, parcheggeremo e sosteremo ai bordi del lago ai piedi del palazzo reale.
L'angolazione dei raggi solari produce caldi colori e ci sbizzarriamo con le foto, anche perché gli innumerevoli cigni che nuotano nel lago contrastano nettamente con il blu dell'acqua
(sono tantissimi ma ognuno ha un proprio numero di matricola).
Dopo cena effettuiamo la consueta passeggiata lungo il lago fino al palazzo.
Nella piccola cappella ci sono le insegne reali, mentre sulla strada che sale dalla piazza del paese, sono riportati con targhe sul muro i nomi dei regnanti succedutisi fino ad oggi, con anno di salita e discesa dal trono, c'è anche il nome di Elisabetta IIa, ovviamente con la sola data di salita al trono.
Notte tranquilla, sul parcheggio siamo soli.
(Per raggiungere il parcheggio seguire i simboli con le barche a vela, vicino al parcheggio c'è anche una gelateria italiana).

Note della giornata

( 47 )

Possibilità di sosta libera vi sono ad Aviemore, entrando nell'abitato verso la pista artificiale di sci ed il complesso turistico che si trova dietro al campeggio, nei pressi c'è anche il ristorante italiano e la chiesa cattolica.

( 48 )

A Stirling si può visitare il Castello, alcuni resti dell'abbazia e la torre del Wallage Monument, imponente sopra le colline.

 

22° giorno –– 15 luglio 1999

Linlighgow –– Etal

km 221

Tempo:

giornata soleggiata con qualche nuvola

Dirigiamo dapprima verso il castello di Balckness con sullo sfondo le sagome dei ponti ferroviario e stradale che attraversano il Firth of Forth, quindi in direzione di Edimburgo passando dal caratteristico quartiere di Quenn's ferry, per immetterci sulla tangenziale A720 che abbandoneremo per la A68 in direzione Jedburgh(49).
Arriviamo nella patria di Sir.Walter Scott
(scrittore), dapprima cerchiamo il punto chiamato Scott's view, dove Scott andava per ispirarsi, è un po’ complicato arrivarci, viste le scarse indicazioni, ma il panorama da lassù è veramente distensivo, quindi raggiungiamo i resti delle abbazie di Melrose(50) e di Dryburgh, in quest’ultima si dice sia sepolto Scott, quindi dirigiamo verso Kelso(51).
Pranziamo prima di entrare a visitare i giardini
(a pagamento) del castello.
Decidiamo poi di andare verso Holy Island, ma le condizioni della marea che si sta alzando non ci permettono di raggiungerla.
Sulla mappa stradale notiamo l'indicazione di un castello ad Etal e quindi facciamo rotta in quella direzione.
I resti del castello si trovano nel villaggio
(15 case), ed il bel parcheggio è un ottimo punto sosta.
Nei pressi del castello arriva anche una piccolissima ferrovia a vapore, noi optiamo per una visita alla mostra del castello.
Anche questa sera consueta passeggiata fino al vicino fiume fotografando il castello sotto una luce solare calda e radente.
Altra notte silenziosa e tranquilla.

Note della giornata

( 49 )

Possibilità di sosta sono nel parcheggio del Centro di Informazioni e al parcheggio dello stadio del rugby; è possibile fotografare l'abbazia dall'alto seguendo la strada prima della chiesa anglicana di fronte al "Last Shop".

( 50 )

Un punto sosta si trova a Galashiels, nel parcheggio ricavato dalla ex stazione ferroviaria, è sulla riva del fiume opposta a quella dove c'è il supermercato COOP ed appena dietro alla chiesa cattolica in direzione dei campi da golf nei pressi del centro medico.

( 51 )

A Kelso è possibile sostare lungo il fiume nell’area da picnic seguendo le indicazioni che si trovano a partire dalla sede della polizia.
E’ stata vietata la sosta notturna
(divieto in vigore dal 1/7/99) nell'altra area dove abbiamo pranzato, che è sempre sul fiume nei pressi del castello.

 

23° giorno –– 16 luglio 1999

Etal –– Egglestone

km 243

Tempo:

qualche nuvola al mattino poi bello

Come vedrete ritorneremo in un luogo già visitato all'andata, data la serenità del posto.
Partendo da Etal percorriamo una "s.t.r." tra le ondulate colline di questa parte meridionale della Scozia per arrivare al punto panoramico di Carter Bar
(52) che è il confine Scozia-Inghilterra, facciamo una breve sosta mentre sul parcheggio opposto (direzione Scozia) arrivano alcune auto Morgan, filmiamo a ricordo dell'incontro.

  IL cippo di confine a Carter Bar

Pochi km dopo Carter Bar, ormai in Inghilterra, abbandoniamo la A68 per prendere a destra una Forest Drive (strada a pagamento che attraversa il Kielder Forest Park, forse la più grande foresta del regno Unito); vogliamo raggiungere il castello di Kielder.
La strada, una "s.t.r." non asfaltata, attraversa una zona naturalistica protetta dove esistono numerose possibilità di escursioni in bici o a piedi partendo dalle varie aree di sosta
(No Overnight).
Ci fermeremo per pranzo in una di queste aree, mentre Tiziana cucina, io e Fabrizio con le biciclette seguiremo il percorso ciclistico n°9, ci sono alcuni tratti impegnativi di salita, io purtroppo dovrò farli a piedi, ma ciò mi stuzzicherà l'appetito.
Consumato un buon pranzo e effettuata una digestiva camminata, al termine della Forest Drive paghiamo il pedaggio di una sterlina, introducendo il dovuto nell'apposita macchinetta, nessuna sbarra, nessun controllo, ma nessuno fa il furbo, sostiamo nel parcheggio del castello di Kielder
(53).
Poi seguendo la "s.t.r." che transita da Bellingham ritorniamo alla A68 che abbandoneremo per la B6278 in direzione di Stanhope.
La "s.t.r." sale sulla sommità delle colline in un paesaggio dove regna il nulla più assoluto.
Infatti il vento che spesso sferza questi rilievi, fa sì che la vegetazione abbia difficoltà a crescere, dopo una ripida discesa al 25% nel fondo valle entriamo al paese di Stanhope che, protetto dal vento, è quasi un'oasi.
C'è un bel movimento turistico e scopriamo nel centro del paese un negozio che farebbe la gioia di un nostro amico appassionato di minerali, gli acquisti sono d'obbligo.
Uscendo dal paese per riprendere il cammino troviamo un cartello di pericolo con una indicazione non conosciuta: "ford"
(col vocabolario traduciamo: guado), passiamo; la cosa è divertente, tant'è che io faccio alcuni passaggi a beneficio di foto e filmato.

Attraversiamo la zona dove si trova il Vallo di Adriano.
Di questa opera rimangono dei resti visibili lungo la B6318.
Merita forse una visita, anche per scoprire, nei vari centri d'informazione, l'arguzia dei Romani per combattere con pochi uomini gli invasori.
Possono inoltre risultare interessanti le rappresentazioni in costume della vita del tempo nella ricostruita città di Vindolanda.

Seguendo quindi sempre la B6278 raggiungiamo nuovamente Egglestone.
Mentre ceniamo si avvicina un signore che ci chiede se pernotteremo lì perché vorrebbe fermarsi anche lui, ma preferiva essere sicuro di avere compagnia, alla nostra risposta affermativa ci ringrazia, dormiranno lui e la moglie trasformando la loro station wagon.

Note della giornata

( 52 )

Esiste un piccolo e buon campeggio alla fattoria fuori del villaggio di Byrness, funziona anche da "B&B" quindi al mattino se si è interessati è possibile, prenotando, fare colazione all'inglese.

( 53 )

Questo castello è stato trasformato in centro di informazione sulla vita e la gestione delle foreste e su tutto quanto vi è collegato, flora fauna ecc. è una visita interessante, si possono acquistare anche dei simpatici ricordini.

 

24° giorno –– 17 luglio 1999

Egglestone –– Llangollen (Galles)

km 304

Tempo:

nuvole e sole

Salutati i nostri compagni notturni ci addentriamo con "s.t.r." verso il parco dello Yorkshire, le pendenze (sfiorano nuovamente il 25%), la sede stradale (l'asfalto non è più largo di 2m) e la vegetazione che in alcuni punti accarezza letteralmente le fiancate del mezzo, impongono attenzione, passeremo anche un altro piccolo "ford", tra campi dove vi sono numerosissimi fagiani (al contrario dell'isola di Arran sono più femmine che maschi).
Stiamo affrontando un tratto in forte pendenza quando sul cruscotto si accende la spia anomalia freni mentre la Centralina Iveco Control ribadisce l'allarme acusticamente evidenziando la spia mancanza liquido freni
(avevo comunque nel caso del liquido di scorta).
Appena la strada spiana mi fermo per un controllo e il tutto il cessa, dato che tutti i livelli sembrano normali suppongo che l'accensione sia dovuta ad un inopportuno intervento del livello nella vaschetta freni causato dalla pendenza della salita.
Sono un po’ preoccupato, siamo soli, il GSM non ha rete, macchine in transito nessuna.
L'inconveniente si ripresenta ancora su tratti con forte pendenza per poi cessare, questo sembra rafforzare la precedente teoria, continuo comunque a non essere tranquillo.
Con quelle pendenze, la ridotta a volte non è sufficiente a rallentare il mezzo in discesa.
Raggiungiamo il villaggio di Aysgarth e quindi per la B6160 continuando l'attraversamento del parco, incroceremo da questo punto un discreto traffico turistico, fino a raggiungere la cittadina di Embsay sede di un'altra ferrovia a vapore.
Sostiamo per il pranzo nel parcheggio della stazione, il problema freni per il momento non si è più ripresentato.
Per la felicità di Fabrizio, ma non della mia carta di credito, c'è un super negozio di modellismo, troviamo alcuni pezzi di suo gradimento, acquistiamo anche ricordini di vario genere.
Pranziamo, mentre il parcheggio si riempie delle solite famigliole che sono venute qui per divertirsi viaggiando, un treno è stato noleggiato per festeggiare un compleanno.
Nel pomeriggio attraversando la vicina Skipton, notiamo il mercato, facciamo una breve sosta per un giro tra le bancarelle; si sta facendo tardi e dobbiamo ancora fare un po' km, ma intanto sarà tutta autostrada, imboccata la M65 west dirigiamo velocemente verso la M6, quindi M56 per uscire a Chester per la nostra meta finale.
Nei pressi di Llangollen
(54) su un tratto di strada rettilineo e pianeggiante l'inconveniente dei freni si ripresenta e non accenna a scomparire, la teoria della pendenza va a ramengo, con sempre maggior preoccupazione raggiungiamo il campeggio di Llangollen dove sosteremo, non vorremmo che le vacanze fino a qui stupende si chiudano in modo spiacevole.
Decido quindi di verificare a fondo il problema freni, visto che oramai le segnalazioni acustiche e luminose si accendono, anche da fermo, 15 secondi dopo aver girato le chiavi.
Dal libretto di istruzioni le due segnalazioni indicano anche eccessivo consumo pastiglie freni, impossibile le ho cambiate prima di partire! Mi metto la tuta e comincio a verificare, tutto è O.K., passo quindi all'ipotesi del guasto elettrico
(mio figlio dice che la Centralina Iveco Control molte volte fa i capricci, lo ha letto sulle riviste di camion che acquista), verifico pertanto i vari sensori, tutto sembra in ordine, ritorno nuovamente al malefico livello olio poiché ritenevo che staccando il filo l'allarme cessasse (sul libretto di istruzioni non c'è lo schema elettrico), non è così, con un po’ di ragionamento capisco però che il contatto deve essere normalmente chiuso aprendosi solo in caso di allarme.
Scopro alla fine che per un falso contatto il sensore posto nella vaschetta freni dà la segnalazione di aperto cioè di allarme, non avendo a disposizione gli attrezzi per una riparazione elettrica provvedo a bypassarlo simulandolo chiuso, l'inconveniente di per sé banale è risolto, da adesso mi chiamano scherzosamente "bravo meccanico garagista"; sono stanco ma felice.
Dopo una ricca doccia il caldo piatto di ravioli mi rimette in pista.
Abbiamo anche il tempo, prima di andare a dormire, della solita breve passeggiata a piedi.

Note della giornata

( 54 )

Llangollen è uno dei maggiori centri turistici del Galles, sono visibili i resti di un'abbazia, i ruderi del castello, ci sono possibilità di gite col treno a vapore e con barche trainate dai cavalli sul canale.
Tra giugno e luglio si svolge anche una specie di fiera gallese, inoltre a chi interessasse c'è anche un ristorante italiano.
Il nostro scopo però era anche quello di visitare l'ennesima ditta di modellismo, ma il tutto è andato a rotoli causa l'inconveniente dei freni.
Esistono due campeggi a Llangollen, vi consiglio quello nei pressi dell'Ostello della Gioventù
(niente case mobili e tende) raggiungibile da una stradina a destra uscendo lungo la A5, l'altro campeggio nei pressi dell'abbazia sembra un campo profughi.

 

25°/26°/27° giorno –––– 19/20/21 luglio 1999

Llangollen –– Rovello Porro

km 1566

Tempo:

sole e caldo

Faremo praticamente tre tappe di tranquillo trasferimento verso casa, dove però non disdegneremo di consumare un romantico pranzo sul treno a vapore della S.V.R. (Severn Valley Railway) tra Bridgnorth e Kidderminster (GB) e di rivisitare in Francia sul canale Marna-Reno il piano inclinato per barche di Lutzelbourgh che avevamo già sfruttato durante una gita in barca sul medesimo canale.
Infine un particolare ci ha riportato, durante il rientro, un pizzico di Scozia, abbiamo infatti superato in Francia lungo l'autostrada A4 quattro auto Morgan targate GE, chissà forse erano di ritorno anche loro dallo stesso raduno di quelle incrociate a Carter Bar?

 

   

Note finali

Come avrete notato abbiamo tralasciato i grossi centri, ma ciò nulla ha tolto al gusto della scoperta e del viaggio, alcuni dei villaggi menzionati e delle strade indicate non sono rintracciabili se non si ha un buon atlante stradale.
Vi consiglio quello della AA "Big Road Atlas" scala 3 miglia 1 pollice, fate attenzione perché ne esistono diverse versioni. Ad esempio esiste quella per camionisti in cui ovviamente non sono riportati né le stradine impercorribili per i camion, né i luoghi o siti turistici come castelli, abbazie, aree naturalistiche ecc.
Ultima nota per la circolazione: ricordate che la circolazione stradale nel Regno Unito è costantemente sorvegliata, la polizia non si vede, ma lei vi sorveglia in modo "discreto e amichevole".
Sono sistemate in modo frequente se non addirittura asfissiante le Speed Cameras per i rilievi di velocità
(magari anche ogni 3-4 km), sono postazioni fisse individuabili dal palo grigio con la telecamera e dai segni a forma di righello che ci sono ai lati ed al centro della strada (sulle autostrade c'è una telecamera per corsia posta sui portali a cavallo della stessa, in certi tratti della M25 ogni km).
Inoltre sono monitorati sempre tramite telecamere
(pali di colore blu) i principali incroci; i passaggi delle auto sono controllati dagli onnipresenti contamacchine praticamente dappertutto, sulle autostrade principali ce n’è uno per corsia, compresa quella di emergenza, ogni mezzo km, da ultimo quasi tutti i semafori sono veramente intelligenti, anche quelli dei piccoli cantieri stradali.
Fate attenzione alle varie colorazioni e disposizioni delle segnaletica orizzontale: una riga di colore giallo al bordo significa sosta vietata, due righe gialle divieto di fermata, la griglia gialla sugli incroci vuol dire di non occupare quella zona a meno che non sia possibile attraversare e liberare interamente l'incrocio, tratti di catrame di colore rosso indicano situazioni di pericolo o inizio di un divieto come ad esempio il limite di velocità.

Nel Regno Unito fare "un colpo di fari" è segno che si concede la precedenza, non abusatene per salutare.

Quindi, come diceva Manzoni, confidando nella bontà dei nostri 25 lettori salutiamo cordialmente.

Famiglia Banfi

 

Ritorna alla pagina introduttiva di Scozia '99