Nella Terra dei Sami:
La nazione che non c'è

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Il diario 

Struttura della presentazione


Nel descrivere questo viaggio tralascerò le tappe di trasferimento da e per la terra dei Sami, inizierò quindi il racconto dalla città di Lycksele.

Per arrivare in questa città abbiamo impiegato 6 giorni, mentre per il rientro in Italia dalla città di Roros, ultima tappa descritta in questo viaggio abbiamo impiegato 7 giorni.

Comunque durante le tappe non descritte abbiamo cercato di scoprire gli angoli della Svezia meridionale ed in particolare abbiamo visitato vari castelli.

I km totali percorsi comprensivi anche delle tappe di avvicinamento sono stati 13.000 di cui circa 6.000 su strade non asfaltate o piste.


1° giorno - 22/06/01

Tempo:

Qualche nuvola, ma è comunque una bella giornata

Giungiamo in questa città venerdì 22/6, sostando nei pressi del museo all'aperto dove è ricostruito in parte un piccolo villaggio di boscaioli e visitiamo il museo che ne racconta la dura vita e mostra come debba essere lo sfruttamento sostenibile di una foresta.

Tuttavia la nostra curiosità è attratta dai preparativi per una festa che sono in corso in un ampio prato, e nella quale ci immergeremo nel primo pomeriggio. È una delle innumerevoli manifestazioni popolari che vogliono festeggiare l'arrivo della breve estate nordica, l'afflusso di persone è notevole, girovaghiamo per le bancarelle e il classico pozzo di san Patrizio.
La cosa che attrae però maggiormente la nostra attenzione sono alcune macchine storiche perfettamente mantenute che fanno bella mostra di sé nelle loro scintillanti livree rese ancor più vivide dallo splendere del sole.

Lasciamo questa sagra e ci dirigiamo verso Arvidsjaur, percorrendo strade sterrate dove per la prima volta incrociamo alcune renne e transitando dalle impressionanti rapide di Vormforsen.

Ad Arvidsjaur merita una visita il parco dove sono ricostruite delle vecchie casette, poco più grandi di una tenda, che un tempo servivano da rifugio per i fedeli giunti al villaggio per assistere alle funzioni religiose.

Sosteremo per la notte in riva ad un fiumicello dopo una breve visita alla locale stazione ferroviaria per soddisfare la mia solita mania dei treni.
Mentre pranziamo un branco di renne pascola allegramente attorno al camper.


2° giorno - 23/06/01

Tempo:

Bella giornata

La meta di oggi è Rovaniemi la città di Babbo Natale, dove contiamo di giungere in serata.

Abbandoniamo spesso e volentieri le comode strade per perderci su percorsi secondari e strade sterrate in modo da godere più profondamente la natura e le bellezze dei posti che attraversiamo.
Sosteremo per il pranzo in riva ad un ameno laghetto, dove varie persone sono stese sull'erba a godersi il caldo sole.
Giungiamo così al confine tra Svezia e Finlandia e nel locale centro di informazioni turistiche facciamo man bassa di un considerevole numero di depliant informativi.
Siamo ancora distanti da Rovaniemi, quindi, imboccata la comoda strada, procediamo speditamente senza concederci varianti, dobbiamo però prestare attenzione alle renne che ormai stanno diventando una nota fissa del viaggio.

Giungiamo a Rovaniemi che ormai il Villaggio di Babbo Natale è chiuso, questo però non ci vieta di fotografare il camper proprio di fronte all'ingresso della Caverna dove ha la sua sede (normalmente sarebbe impossibile).

Quindi sosteremo su uno degli immensi parcheggi di questo posto.

Siamo al Circolo Polare Artico però abbiamo una sensazione strana, come si può pensare a Babbo Natale con il caldo sole che non tramonta mai?


3° giorno - 24/06/01

Tempo:

Bella e calda giornata

Dapprima scattiamo alcune foto proprio sulla linea bianca del Circolo Polare.
Ci accorgiamo però di un grosso errore, sul cartello indicante la distanza da varie città vi è una inesattezza: Roma è indicata a soli 2990 km, forse ne hanno dimenticato un migliaio.
Entriamo quindi nei vari negozietti di souvenir e non possiamo esimerci dall'inviare cartoline ai nostri amici.
Lasciamo quindi questo posto per dirigere verso il confine russo.

Sostiamo per un pranzo ristoratore al porto di Kemijarvi, il sole rende sfavillanti i colori.

Ora abbandoniamo le strade principali e ci spostiamo su strade sterrate in direzione del traghetto di Raisala, quindi, sempre seguendo strade secondarie, arriviamo fino al parco naturale di Oulanka, dove una breve visita nei piccoli locali della sede del parco ci permette di conoscere fauna e vegetazione, ci documentiamo anche sugli innumerevoli sentieri che con percorsi di più giorni si addentrano in questo vasto parco, il più famoso di questi sentieri è quello denominato "cammino dell'orso".

Ripartendo verso nord attraversiamo nuovamente il Circolo Polare Artico, dopo qualche decina di km ci fermiamo per la sosta in riva al piccolo lago Kallunki.

I raggi del sole basso sull'orizzonte danno ai colori sfumature del tutto particolari.
Trascorreremo una notte nel silenzio più assoluto.


4° giorno - 25/06/01

Tempo:

Dapprima qualche nuvola poi bella giornata

Riprendiamo il viaggio transitando da un'area con numerose attrezzature sciistiche, fino a giungere a Salla, dove merita una visita la chiesa, che, come molte costruzioni, rispecchia la forma delle tende dei Sami.

Ci documentiamo al piccolo centro di informazioni allestito in un tenda Sami dove due simpaticissime ragazzine si fanno in quattro per illustraci quello che si può vedere in zona.
La borsa dei depliant si riempie velocemente.
Da Salla dirigiamo verso il confine russo fino al punto di frontiera di Rajavattioasema, quindi, prima della frontiera, imbocchiamo una stradina sterrata sulla sinistra che ci permetterà di seguire questo confine per un lunghissimo tratto.

Il percorso suggestivo per gli ambienti naturali che si attraversano è anche nel comprensorio di molti parchi naturali, certo che le strade polverose, e a volte decisamente sconnesse, fanno di questo lunghissimo tragitto un'avventura.
Tuttavia abbiamo modo di notare, nelle rarissime case, due aspetti ricorrrenti: in ogni giardino è presente una tenda Sami ed è parcheggiata la motolistitta, segno che per lunghi mesi questo è il solo mezzo di trasporto.
Dopo parecchi km ci troviamo la strada sbarrata da un enorme cancello e da una recinzione.
C'è un cartello con scritte incomprensibili, siamo perplessi, ma supponiamo che sia solo un impedimento al passaggio delle renne, così apriamo il cancello e proseguiamo, giungendo al parco di Kellovuosto, dove incrociamo finalmente, quasi fosse un miraggio, un pick-up olandese.
La sosta è d'obbligo per uno scambio di saluti.
Riprendiamo la marcia che dopo altri numerosi km di stradine sempre più polverose ci conduce fino alla valle dei cercatori d'oro.

Quindi ci fermiamo proprio nei pressi della tenda di uno di questi.

Nuova notte silenziosa.


5° giorno - 26/06/01

Tempo:

Bella e calda giornata

Ci svegliamo con il desiderio di trovare anche noi qualche pepita, così con l'aiuto del signor Vilin sperimentiamo l'avventura, ma senza fortuna.
Questa attività di ricerca dell'oro è svolta solo a beneficio dei pochi turisti che si avventurano fin lì.

Ritorniamo finalmente sul catrame e prendiamo in direzione di Ivalo.
A Kaunispaä ci concediamo però una deviazione fino ad un punto panoramico che spazia sul mare verde delle vallate circostanti, immancabile l'acquisto di alcuni ricordini nel piccolo negozio.

Raggiungiamo Ivalo dove per la prima volta acquistiamo dell'ottima carne di renna.
Scartiamo l'idea di procedere nuovamente verso il confine russo lungo la 9631, in quanto questa strada, che una volta permetteva, transitando dalla Russia, di raggiungere Kirkenes è attualmente impraticabile proprio in prossimità del confine, dirigiamo quindi verso Inari.
Sosteremo per il pranzo sulle rive dell'immenso lago di Inari.

Quindi nel primo pomeriggio siamo ad Inari dove dedichiamo molto tempo nella visita del bellissimo museo della civiltà Sami.
L'ambientazione del museo è notevole con ricostruzioni di situazioni della vita di questo popolo veramente interessanti.
Con la visita al museo il pomeriggio trascorre veloce.

Ci dirigiamo quindi verso la Norvegia e sosteremo a dormire ai bordi del lago Ukonselkä ed avremo la compagnia di un branco di renne.


6° giorno - 27/06/01

Tempo:

C'è qualche nuvola

La nostra meta di oggi è Kirkenes.
Appena varcato il confine con la Norvegia, nei pressi della cascata di Skoltefossen, abbiamo modo di assistere ad una dimostrazione eseguita a favore dei turisti di un modo tradizionale di pesca Sami con reti lanciate direttamente nella cascata, questo modo di pesca si chiama Käppälä.
Raggiunta Kirkenes facciamo una veloce visita al Monumento a ricordo dell'Armata Russa che liberò la zona dall'occupazione Tedesca nel 1944.
Il monumento si trova nei pressi dell'Andersgrotta che era usata come rifugio in quel periodo.

Dedichiamo il pomeriggio ad una escursione verso il parco nazionale di Øvre Pasvik.
Arriviamo al piccolo villaggio di Nyrud dove termina la strada asfaltata e ci addentriamo lungo i 10 km di strada forestale, poco più che una mulattiera, fin nel cuore del parco.
La nostra speranza era quella di avvistare qualche esemplare particolare di fauna, come l'orso, ovviamente è andata delusa.
Ripercorriamo il percorso a ritroso verso Kirkenes deviando verso Høyde 96, antico posto di osservazione verso la Russia dal quale possiamo vedere la città mineraria russa di Nikel; ne traiamo una pessima impressione.

Ritorniamo quindi a Kirkenes, dove sosteremo per la notte nei pressi del museo che racconta delle attività estrattive delle miniere di ferro della zona.


7° giorno - 28/06/01

Tempo:

Anche oggi qualche nuvola.

Ripartiti da Kirkenes raggiungiamo Neiden, villaggio noto per il suo fiume ricco di salmoni, noi visiteremo la cappella datata 1902 interamente di legno che un tempo era un baluardo difensivo verso la Finlandia.

Ci addentriamo quindi verso il pittoresco ed isolato villaggio di pescatori di Bugøynes, dove sosteremo per il nostro pranzo.
Tra le altre cose il paesino è famoso anche perché è l'unico luogo dove si pesca il granchio imperiale russo.

Nel pomeriggio la nostra marcia riprende fino a Varangerbotn, dove facciamo una breve visita al museo di artigianato del folklore lappone.
Concludiamo il nostro viaggio quotidiano a Vardø, dove ritiriamo la pergamena con tanto di bolli in ceralacca che attesa l'arrivo in questo villaggio che è quello più ad est dell'Europa occidentale.

A Vardø merita una visita la fortezza.
Mentre chi crede alle streghe può vedere la cosiddetta "Caverna del Diavolo" che si trova sulla collina appena fuori della città, noi ci siamo arrivati e, complici i nuvoloni che si stanno addensando, sembra proprio che il Diavolo sia lì.

Dormiremo alcuni km più lontano da questo posto nei pressi dello sparuto villaggio di Skallelv.
Saremo in compagnia di un camper tedesco che è in sosta per fare birdwatching.


8° giorno - 29/06/01

Tempo:

Nuvole e una leggera pioggerella

Dal nostro punto sosta, prendendo spunto da una cartina al 10.000, ci addentriamo seguendo quella che dapprima è una strada campestre e che poi diventa poco più che una traccia nella tundra segnalata solo da dei paletti rossi, dopo circa 25 km arriviamo sulla sommità di una scogliera ritrovando una parvenza di strada che ci riconduce sul catrame nei pressi di Solnes.
Scopriremo poi che questa pista è percorsa durante l'inverno dalle motoslitte ed i paletti rossi ne sono la traccia.

Quindi, ritransitando da Vadsø, dirigiamo sulla penisoletta alla periferia di questo villaggio nota per essere il punto da cui partì il dirigibile di Nobile; oggi è conservato ancora il traliccio al quale era ancorato appunto il dirigibile, però è tutto in un certo stato di abbandono.

La strada ci porta a Tana Bru, antico ponte che attraversa il fiume Tana.
Il fiume Tana è ricchissimo di salmoni ed il diritto di pesca su questo fiume è riservato ai soli Sami originari della zona.

Attraversando paesaggi sempre più disabitati, transitiamo dapprima da Iford, quindi facciamo rotta verso la nostra meta che è il faro di Slettnes, noto per essere il faro su terraferma più settentrionale del mondo, è situato infatti a 71° di latitudine Nord.
La zona è una riserva ornitologica.

Sosteremo per la notte all'unico posto autorizzato per la sosta cioè "Camp 7105".


9° giorno - 30/06/01

Tempo:

Sole

Dedichiamo un po' di tempo alle foto, anche perché il raggiungere questo faro può considerarsi un'avventura, molto di più che giungere al mitico Capo Nord.

Ritiriamo anche in questo caso la pergamena attestante il raggiungimento del faro.
Girovaghiamo un po' per la zona per conoscere e scoprire la riserva ornitologica di Slettnes.
Ripreso il viaggio sostiamo per il pranzo sul piccolo istmo (poche centinaia di metri) tra l'Eidsfjorden e l'Hopsefjorden, noto perché qui durante la IIa guerra mondiale i tedeschi avrebbero voluto costruire un canale navigabile che unisse i due tratti di mare.

Attraverseremo in seguito altopiani dove sono visibili le strutture necessarie all'allevamento delle renne. Questi altopiani sono circondati dalle montagne sacre dei Sami, "Stálubákti" o "Montagne degli spiriti".

Giungiamo a Rotenes, dove sono ampiamente visibili i segni lasciati dal mare durante il periodo glaciale e che sono molto più alti del livello attuale.
Concluderemo la nostra tappa a Trollholmsund, luogo dove una leggenda Sami vuole che alcune formazioni calcaree presenti sulla spiaggia siano Trolls pietrificati.

Notte tranquilla nel più assoluto silenzio.


10° giorno - 01/07/01

Tempo:

Sole

Ci attrezziamo per una lunga camminata che ci porterà a vedere i Trolls pietrificati.
Lo spettacolo delle formazioni di pietra bianca è suggestivo, la vecchia leggenda Sami racconta che queste pietre siano Trolls che, nel tentativo di attraversare il fiordo per nascondere una cassetta d'oro, furono colti dal sorgere del sole e così rimasero pietrificati.
Nei pressi di queste formazioni notiamo ancora meglio che a Rotenes i segni dei livelli che il mare ebbe durante il periodo glaciale, in conclusione una camminata veramente interessante.

Ormai siamo in direzione di Capo Nord dove giungiamo nel pomeriggio, nel contempo però alcune nuvole coprono il sole.
Visitiamo il centro informativo nella speranza che le nuvole se ne vadano, purtroppo sembra che non potremo assistere allo spettacolo del sole di mezzanotte: pioviggina.

Ceneremo sempre fiduciosi nella comparsa del sole, ma alla fine ci addormentiamo senza speranza.
Tuttavia verso le ore 1,30 un caldo improvviso ci sveglia, ebbene il sole ha sconfitto le nuvole e così imbracciate telecamera e macchina fotografica scendiamo per immortalare l'evento anche se oramai la mezzanotte è passata da un po'.
Nonostante i numerosi camper parcheggiati siamo svegli solo in pochi e l'atmosfera è vagamente surreale, abbiamo quindi la possibilità di scattare foto uniche.


11° giorno - 02/07/01

Tempo:

Sole, ma nel pomeriggio il diluvio

La giornata si apre con un bel sole, quindi per cogliere una inquadratura veramente insolita del camper con sullo sfondo il mappamondo che è simbolo di Capo Nord, facciamo scattare i nostri famosi 500 m "quelli dell'avventura".
Veniamo guardati con una certa apprensione dagli altri camperisti presenti, ma riusciamo nell'intento, chi è stato a Capo Nord e vedrà la foto capirà che non è proprio alla portata di tutti i mezzi arrivare lì.

Ripartiamo e lungo la strada possiamo notare degli allevatori Sami intenti al governo delle renne, alcuni di loro indossano i caratteristici costumi e cappelli.
Deviamo poi verso l'oasi ornitologica di Giesvær, dove sulle scogliere nidificano molte specie di uccelli marini, purtroppo il mare un po' mosso non ci invoglia ad effettuare il tour in barca che conduce fin sotto le scogliere.

Il tempo comincia a peggiorare e una leggera pioggerella ci accompagna anche durante la nostra sosta per il pranzo.
Questa pioggia è solo il preludio del diluvio che ci investirà nel pomeriggio durante tutto il tragitto tra Lakselv e Karasjok, punto di arrivo della nostra tappa quotidiana.
La pioggia battente ha comunque ripulito il camper dallo spesso strato di polvere che si era andato accumulando nei giorni scorsi.
Giungiamo a Karasjok, capitale del territorio Sami, sosteremo proprio nel bellissimo parco del Parlamento Sami.
La forma dell'edificio è del tutto caratteristica essendo simile, nella struttura e realizzazione, ad un "lávvu o "goathi" classica tenda Sami.
Vista l'insistenza della forte pioggia rimaniamo rintanati nel camper, solo verso la tarda serata diminuisce di intensità fino a cessare.

Dormiremo nel parco con di fronte proprio a due passi il Parlamento.


12 giorno - 03/07/01

Tempo:

Al mattino nuvole, ma poi si apre in una bella giornata

Dedichiamo parte della mattinata alla visita del parco tematico Sápmi che ci conduce alla scoperta del mondo lappone passato e presente.
Abbiamo così un quadro della cultura, della mitologia, dell'artigianato, della vita e delle tradizioni Sami.
È infatti raccontata la vita di una comunità "siida" con ricostruzioni delle tradizionali abitazioni usate in estate e in inverno e quindi si ha la possibilità di scoprire dal vivo come si svolgono le attività di una famiglia Sami.
La visita è veramente interessante.

Prima di ripartire da Karasjok facciamo una rapida visita alla vecchia chiesa di legno che è la più antica di tutta la regione essendo stata costruita nel 1807.

Dirigiamo quindi verso Karesuando per giungere in serata a Jukkasjärvi, nota perché qui viene costruito il famoso hotel di ghiaccio, noi sosteremo per la notte sulle rive del lago.

Nell'attesa dell'ora di cena passeggiamo per vedere all'opera alcuni pescatori, al rientro al camper noto una notevole macchia proprio sotto il motore del mezzo.
C'è un attimo di panico anche quando aprendo il cofano vedo che il motore è tutto impregnato di olio, pensiamo subito a qualche grosso guaio, tuttavia non riusciamo a capire la provenienza della perdita.
Il problema sembra veramente serio, però toccando e annusando il liquido della macchia ci accorgiamo che non è olio, ma gasolio, scopriamo così che si sono allentati i bulloncini che tengono fisso il coperchio della pompa così si ha un trafilamento di gasolio; in un quarto d'ora di buon lavoro io e Fabrizio risolviamo il guasto.

Certamente lo strano inconveniente è stato forse il frutto degli innumerevoli scossoni procurati dalle strade che abbiamo percorso che ci hanno fatto sì attraversare posti isolati e al tempo stesso affascinanti nei paesaggi, ma non certamente ideali per quanto riguarda il fondo stradale, in particolare il tratto tra Kitkiöjärvi e Jonosuando.


13° giorno - 04/07/01

Tempo:

Sole e nuvole

Dapprima visitiamo l'antica chiesa in legno rosso del piccolo villaggio Jukkasjärvi, la cui sagoma si staglia nel blu intenso del cielo, quindi dirigiamo verso Gällivare e ci rechiamo nel sobborgo minerario di Malmberget, facciamo visita sia al museo minerario che alla ricostruita città mineraria, tuttavia la visita a questa ricostruzione non risulta molto interessante.

Quindi ci spostiamo sulle rive del lago di Porjus per il pranzo.

Dedichiamo poi parte del pomeriggio per una nuova interessante visita al museo Sami di Jokkmokk, dove molti filmati raccontano le varie fasi dell'allevamento delle renne, dalla marchiatura eseguita per mezzo di abili incisione fatte sulle orecchie degli animali.
Inoltre nei vari locali del museo sono esposti i modelli di costumi che differiscono per forme e fattura a seconda dei vari ceppi di origine.
La visita a questo museo risulta interessante ed è un complemento a tutto quello che avevamo visto ed imparato sulla cultura Sami.

Imbocchiamo a questo punto la E45 fino a giungere ai bordi del lago di Moskosel dove sosteremo per la notte.
Durante la notte accade un episodio a cui non riusciamo a dare una spiegazione.
Infatti siamo andati a dormire e nel camper non c'erano zanzare, ma durante la notte il mezzo è stato letteralmente invaso da un numero enorme (penso oltre 300) di zanzare ed ancora oggi non ci capacitiamo da dove possano essere passate visto che tutte le finestre erano chiuse.
Pensiamo che fosse una nidiata già all'interno del mezzo e che si è schiusa proprio quella notte.
In conclusione l'unica notte da dimenticare.


14° giorno - 05/07/01

Tempo:

Sole e nuvole

La scelta di Moskosel non è stata casuale, ma perché in questo villaggio c'è un piccolo museo ferroviario e alla stazioncina del paese fa sosta un vecchio treno a vapore e quindi la mia curiosità ferroviaria può ben dirsi soddisfatta.
Tuttavia seguiremo per gran parte del tragitto odierno il percorso della ferrovia, fermandoci anche in un successivo museo ferroviario di Sorsele.

Concluderemo la giornata facendo una breve tappa per visitare a Vilhelmina alcune case museo, dove sono ricostruiti all'interno i vecchi ambienti.

La sosta per la serata sarà in una magnifica radura in riva al fiume, e la serata è resa spettacolare dal lungo ed interminabile tramonto del sole.


15° giorno - 06/07/01

Tempo:

Qualche nuvola al mattino mentre nel pomeriggio sole splendido

La giornata di oggi ci porta attraverso percorsi forestali ad entrare in Norvegia.

Quindi l'unico interesse è dato dai panorami e dalla natura che si mostra in tutte le sue forme, dalle imponenti cascate ad incontri con animali, mai così tanti incontri come oggi; incroceremo caprioli, scoiattoli e lepri ed avvisteremo anche un alce.
L'incontro con l'alce è fugace, in quanto la intravediamo dapprima in uno spiraglio nella boscaglia, ma poi si mimetizza talmente bene tra gli alberi che solo a fatica riusciamo ad individuarla, tant'è che la scorgiamo solo io e Fabrizio mentre Tiziana proprio non riesce a vederla.

Concluderemo questa giornata con una sosta nei pressi della cittadina di Grong, in un'area di sosta per pescatori proprio sulle rive del fiume.


16° giorno - 07/07/01

Tempo:

Bella e calda giornata

Proseguiamo il viaggio in direzione di Snasa, una delle ultime città del territorio abitate dai Sami, anche in questo paese è stato ricostruito un piccolo villaggio Sami, che tuttavia non visiteremo.

L'interesse principale del viaggio è dato dai panorami, dalla bellezza a volte selvaggia dei luoghi che attraverseremo fino a giungere nella zona mineraria di Rosos che era già stata meta di un nostro passaggio durante il viaggio effettuato lo scorso anno.
Visiteremo quindi nuovamente la piccola cittadina di Roros scoprendo inquadrature nuove per il nostro album fotografico.

Sosteremo per la notte sulla sommità della collina mineraria.

Con questa giornata possiamo ritenere conclusa la descrizione di questo viaggio.


Note finali

Un viaggio veramente interessante sotto tutti i punti di vista e sebbene i km percorsi siano stati tanti non è stato mai stancante, complici le bellezze dei luoghi.
Ma l'interesse maggiore è stata la scoperta di un popolo che ha saputo far valere la sua identità pur abitando in nazioni diverse, che oggi con strenua forza cerca di conservare e mostrare ai viaggiatori la sua vera natura ciò l'essere figli del sole e del vento.

Famiglia Banfi

 

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