Non a caso il Galles gioca un ruolo importante nella scoperta del paesaggio inglese.
C'è qualcosa, nella natura di questo tratto di Gran Bretagna a torto meno conosciuto di altri, che richiama irresistibilmente l'attenzione: una purezza della luce, una grandiosità del disegno, una nota selvaggia, un fluire limpido di colori.
Si attraversano verdi vallate estese a perdita d'occhio, e si ammirano le onde dorate del mare frangersi sulla costa; anche qui come in Scozia, si percorrono chilometri di una natura solitaria e intatta.
Il paesaggio ampio e nel contempo severo consente l'accostamento a prima vista incongruente di stili, di epoche completamente diverse ma non dissonanti.
Si passa così dal Medioevo di Conwy, all'Oriente del Castello di Cardiff, dall'Età vittoriana di tante residenze, allo stile mediterraneo di Portmerion, ma ciascunoè un tassello di quel singolare racconto che è la storia Gallese.
E' straordinario scoprire quanti sono invece i motivi che rendono singolare e bellissimo questo angolo di Gran Bretagna dove vive un particolare popolo fierissimo di essere gallese che usa dire: "Per difendere la mia terra sono disposto a sporcarmi le mani, e a costruire io stesso le difese che consentiranno a questa natura unica al mondo di sopravvivere".
Quante cose ha da offrire il piccolo Galles? "Molte"
La terra di re Artù, dove vibra l'eco di antiche leggende celtiche, è uno scrigno di bellezze naturali: le coste selvagge che dal sud-ovest salgono fino alla Baia di Tremadog; le colline rosse del Parco di Brecon Beacons e le magiche montagne di Snowdonia.
L'arte, storia, umanità e castelli medievali forse tra i più belli d'Europa.
L'atmosfera è inebriante nelle valli del Galles sotto la luce delle stelle, in un contesto magico che sembra appartenere al mondo dei sogni.
Nel Galles tutto sembra credibile: le leggende del mitologico sovrano, con i suoi cavalieri della Tavola Rotonda, e Lancillotto, e la regina Ginevra e il mago Merlino.
Le gole delle montagne sembrano inospitali, abitate da creature mostruose, gelose custodi delle alture inespugnabili dai nemici delle genti celtiche.
Le valli, invece, di color smeraldo, sono caratterizzate da una splendida pace; qui il tempo trascorre senza pensieri, le pecore vi pascolano a migliaia e migliaia. Sono valli ricche di fiumi, di laghi e di ruscelli. Quando c'è, il sole, il loro splendore giustifica la nostalgia dei gallesi che hanno dovuto emigrare.
I lungomari sono più aspri, anzi, più selvaggi, alcune delle baie, con le loro suggestive grotte e le loro piccole spiagge di sabbia, sembrano mediterranee. Tuttavia, sono un'eccezione nel paesaggio marittimo gallese che si affaccia sull'Oceano Atlantico e sul Mare d'Irlanda. Le scogliere sono frastagliate dal battere, alle volte furioso, delle onde. I gallesi amano questo mare.
Le montagne, alcune volte sembrano accoglienti, altre volte tetre, come per i monti di Snowdonia tra le più alte cime del Regno Unito, un massiccio di montagne che quasi mette soggezione per la sua maestosità. Per i frettolosi visitatori sono semplicemente vette da scalare, ma chi vuole totalmente comprenderne l'essenza, deve ammirarne le forme, i panorami, le piante, i profumi: tutto in Snowdonia è unico.
Snowdonia è così diversa dagli altri massicci forse perché la sua storia e le sue leggende sono tanto incredibili: in celtico si chiaima Eryri, letteralmente "nido delle aquile", anche se questi predatori non vivono più qui da almeno trecento anni.
In epoche lontane, era un territorio sacro e indomabile, teatro alcune delle gesta più eroiche di re Artù.