"...che il luogo era eremo e deserto grandissimo
dove che canto il Tevere ci sono ripe e monti, e sassi altissimi,
nella qual selva e monte c'è grandissima quantità
di arbori che sempre stanno con le foglie verdi tanto de verno che
de state, e specialmente d'arbori di noce perso che gettano si grande
odore, che l'odor suo mondo quando toglie quella selva; e tutta
quella contrada del tevere de ritto luogo da far penitenza, inperciocché
trica parecchie miglia giù canto il Tevere che è il
letto del fiume strettissimo per le ripe altissime de' sassi e degli
scogli terribilissimi, e trovasi che nel detto luogo c'è
una bocca che si crede sia bocca dell'inferno proprio perché
non se ne può scoprire e scandagliare la profondità,
luoghi forse antidiluviani."
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