La Torre Ventimiglia è il monumento più antico del mio paese, infatti...

Nel 1433 l'arcivescovo di Monreale, Giovanni Ventimiglia,che aveva il possesso del feudo di Munchilebbi, chiese il permesso al Re delle due Sicilie, Alfonzo V per costruire una torre, al fine di controllare il feudo, poiché nella zona c'erano briganti che disturbavano la quiete del villaggio. Dopo il consenso del Re, nel 1434 iniziò la costruzione che durò circa due anni. Il materiale usato proveniva in gran parte delle rovine del Monte D'Oro, che tuttora sovrasta alle spalle dell'attuale paese. Nel 1449 Ventimiglia morì e per lascito testamentario il feudo e la Torre passarono alla cugina Isabella Ventimiglia, principessa di Carini che li abbandonò per molti anni. Un consigliere di Federico II per questo concesse il feudo a Pietro Formica nel 1508. Anni dopo fu affidato al nobile Vernagallo, barone del feudo di Daino - Asturi la cui famiglia dominava un territorio che andava da Carini a Giardinello. Dopo la sua morte il feudo fu concesso al nipote che gli apportò delle migliorie. Verso la metà del 1600 passo a Pietro Bellacera. Anche lui fece delle opere di bonifica per la torre e il feudo.

Descrizione Esterna
"La Torre di Montelepre si presenta oggi come un enorme volume parallelepipedo circondato quasi interamente da edifici per abitazione.
In origine era posta su una rupe naturale e sono evidenti gli affioramenti rocciosi sia all'interno che all'esterno della Torre sui quali è stata innalzata la massa compatta, che con i suoi 25 metri circa d'altezza domina la valle del Golfo di Castellammare.
In base a considerazioni la torre doveva essere più alta
di circa 5-6 metri, raggiungendo un'altezza di circa 30 metri, con dimensioni esterne 21,30x16,80m.
La Torre, circondata da mura, formava una corte, molto grande in confronto ad altri esempi. Questo spazio che circonda i donjons, nell'area francese ed anglo-normanna è un elemento tipico chiamato basse-cour. Possiamo solo ipotizzare il perimetro del muro di cinta. Probabilmente era generato dai muri della Torre nord ed est, essendo in origine il muro al pianterreno cieco, sfruttando la robustezza stessa della Torre e generando uno spazio chiuso, forse quadrangolare, che verso est s'interrompeva a ridosso del dislivello ancora oggi evidente e ad angolo continuava delimitandolo per circa 60-70 metri fino a raggiungere l'altro dislivello a sud e così via chiudendo ad angolo la corte in corrispondenza del muro est della Torre. Ancora oggi questo spazio è chiamato bagghiu della Torre, un toponimo che ha evidenti riferimenti all'originaria corte organizzata alla maniera dei bagli fortificati siciliani."

Tratto da: LA TORRE VENTIMIGLIA A MONTELEPRE: UN DONJON SICILIANO DEL QUATTROCENTO. Tesi di laurea di Giacomo Pizzurro e Maria Previti discussa alla Facoltà di architettura di Palermo. A.A. 1998/99

 

Monte d'Oro è la zona più antica del territorio di Montelepre. E' molto vicino al centro abitato e si erge a 600 metri. Da alcuni scavi fatti qualche tempo fa sono stati rinvenuti numerosi oggetti d'arte molto preziosi, risalenti al VI sec. a.C.. Appartengono all'antichissima città di Hykkara distrutta da un incendio in tempi remoti, forse nel III sec. a.C. L'importanza storico-archeologica che ha la zona è stata però sottovalutata per molto tempo. Una parte della città di Hykkara è stata sostituita dalla nascita di una grossa cava. Molti ricercatori clandestini hanno portato via molti oggetti trovati sul monte, parte degli altri si trovano nella sezione archeologica del Museo Civico di Montelepre. Sono state trovate rozze tazze, monete greche e fenice sia d'oro che d'argento e numerosi utensili. Alle pendici del monte, in località "Manico di Quarara" è stata individuata una necropoli sicuramente collegata alla città del monte.

 

Al CENTRO POLIFUNZIONALE sito in via Castrenze Di Bella vi sono esposti una parte dei resti dell'antica città di Hykkara nella sezione Museo Civico. Vi è inoltre una biblioteca e una stanza per i collegamenti su internet. Per ulteriori informazioni visitare il sito web del comune: www.comune.montelepre.palermo.it.

La Casa Museo di Giuliano è l'abitazione dove Salvatore Giuliano ha vissuto gli anni della sua vita prima di nascondersi tra le montagne. E' in Via Castrenze Di Bella (vicino al "CASTELLO DI GIULIANO")

casa di Castrenze di Bella, oggi Centro Polifunzionale

Casa Museo di Salvatore Giuliano, oggi Museo Privato

 

L'idea di realizzare un parco urbano a Montelepre risale a più di dieci anni fa, quando un gruppo di giovani attraverso il loro giornalino lanciò una campagna di sensibilizzazione rivolta all'Amministrazione Comunale e all'opinione pubblica. L'argomento fu causa di scontro tra chi voleva cementificare la zona e chi invece voleva proteggere questo importante angolo di natura. Ma per fortuna futono autorizzati i lavori per la costruzione del parco che iniziarono nel novembre del 1994 e furono ultimati nel mese di agosto del 1996. La ditta appaltante però non riusci a garantire l'attecchimento di tutte le piante e la vigilanza del parco nell'intervallo tra la fine dei lavori e la consegna. Nel giugno del 1997, data della consegna provvisoria dei lavori, risultavano numerosi corpi illuminanti danneggiati e molte piante non attecchite. Ancora oggi il collaudo definitivo dell'opera non è stato effettuato. Nel frattempo l'opera dei vandali favorita dalla totale assenza di vigilanza, ha provocato enormi danni al parco. Quello che doveva essere il gioiello di cui il paese doveva essere fiero è diventato lo specchio del livello di inciviltà della nostra comunità. C'è bisogno quindi di darci da fare per salvaguardare questo preziosissimo"polmone di Montelepre". L'Amministrazione Comunale sta cercando tuttora di recuperare nel più breve tempo possibile questo importante bene naturalistico che Montelepre dispone.

Altre immagini del parco nella sezione Immagini

 

Acque Colate di Sagana, Portella Suverelli, Calcerame


Le località di Sagana , Suvarelli e Calcerame sono tra le più frequentate residenze estive di molti monteleprini, ma anche di gente di altre città, come Palermo. Sono località di montagna, infatti tale zona va dai 600 ai 700 o più metri di altezza. In queste zone è stato rilevata la presenza dell'uomo fin da prima del V sec. a.C., poichè da queste montagne l'uomo poteva controllare tutta la piana di Partinico. In questa zona sono stati ritrovati reperti archeologici risalenti ad un'epoca molto remota.

 

TOMBA DEL GIGANTE (territorio Comune di Giardinello)


Realizzata in tufo, ha la forma di parallelepipedo di grandi dimensioni a base rettangolare. Non si sa precisamente il motivo e la data di costruzione. Alcuni la collocarono nel periodo romano presumendo fosse la tomba di un una persona molto ricca e alta. Una seconda ipotesi dice che è un elemento commemorativo dei romani deceduti in una battaglia del terzo secolo a.C.


Bonagrazia e Chian'Aranci

In contrada "Bonagrazia" e "Chian' Aranci" molti anni fa c'erano numerosi ulivi secolari. Putroppo gran parte sono stati bruciati insieme a numerosi ettari di macchia mediterranea da un grande incendio.

L'olivicoltura: praticata fin dal 600 è tra le più importanti risorse della comunità monteleprina.

Antica Masseria


Acqua Alvani e Manico di Quarara

In questa zona è stata rinvenuta la necropoli della città di Hykkara e uno scheletro di elefante africano.