Il trittico del Gagini è un altare marmoreo sito nella chiesa arcipretale di San Nicola di
Bari, nella sezione Magenta del paese. E' composto di tre statue rappresentanti la Madonna col
Bambino, San Giovanni e San Paolo. Questo altare proviene dal distrutto tempio di Santa Maria
della Valle, che sorgeva nell'attuale rione Crocevia e precisamente sull'attuale via Boscolonga,
ai margini del fiume Metramo. Tale altare è stato consacrato nel tempio di Maria SS. della Valle
nell'anno 1586 per le mani del vescovo Marcantonio Del Tufo. Il terremoto del 5 febbraio 1783
distrusse tale tempio ma rimase quasi intatto il trittico gaginesco. A distanza di anni, dopo
il terremoto del 28 dicembre 1908, sotto gli auspici di Vittorio Emanuele III, Corrado Ricci,
con la collaborazione dell'onorevole Ferdinando Nunziante, sotto l'arcipretura del sac. Bruno
Antonio Marazzita, essendo sindaco Francesco Lamari, si otteneva la riattazione e l'iscrizione
tra i monumenti nazionali. Nello stesso anno, con la direzione dell'architetto Augusto Magliano
e dello scultore ing. Abatino Francesco Nostro, il trittico è stato riattato con l'opera del
marmista Nazario Petrino da Nola e del locale capo d'arte Michele Scozzarra.
Il trittico del Gagini è un altare marmoreo sito nella chiesa arcipretale di San Nicola di
Bari, nella sezione Magenta del paese. E' composto di tre statue rappresentanti la Madonna col
Bambino, San Giovanni e San Paolo. Questo altare proviene dal distrutto tempio di Santa Maria
della Valle, che sorgeva nell'attuale rione Crocevia e precisamente sull'attuale via Boscolonga,
ai margini del fiume Metramo. Tale altare è stato consacrato nel tempio di Maria SS. della Valle
nell'anno 1586 per le mani del vescovo Marcantonio Del Tufo. Il terremoto del 5 febbraio 1783
distrusse tale tempio ma rimase quasi intatto il trittico gaginesco. A distanza di anni, dopo
il terremoto del 28 dicembre 1908, sotto gli auspici di Vittorio Emanuele III, Corrado Ricci,
con la collaborazione dell'onorevole Ferdinando Nunziante, sotto l'arcipretura del sac. Bruno
Antonio Marazzita, essendo sindaco Francesco Lamari, si otteneva la riattazione e l'iscrizione
tra i monumenti nazionali. Nello stesso anno, con la direzione dell'architetto Augusto Magliano
e dello scultore ing. Abatino Francesco Nostro, il trittico è stato riattato con l'opera del
marmista Nazario Petrino da Nola e del locale capo d'arte Michele Scozzarra.