il Rimino
il Rimino, Dicembre 2005, n. 120, anno VII
Bilancio di fine anno
Ringraziamenti di fine anno
Banke senza pudore. Tama 942 (il Ponte, 25.12.2005)
Val di Susa e fachiri. Tama 941 (il Ponte, 18.12.2005)
La storia (da scrivere) dei nostri Partiti
Inventario dell’Istituto storico della Resistenza

Riccione, bagnanti in punta di penna
Tondelli, la geografia letteraria della Riviera (1990)

Mattoni, politica e antimafia
Celle, quartiere abbandonato
Giustizia cieca. Tama 940 (il Ponte, 11.12.2005)
Casini. Tama 939 (il Ponte, 04.12.2005)

03/12/2005, Speculazione edilizia e politica comunale
Lettera inviata al Corriere di Rimini (il 3.12.2005) e pubblicata (il 4.12.2005)
Caro Corriere, dall'intervista al vice-sindaco cittadino, da te pubblicata in data odierna, non ho ben compreso (ovviamente per mia colpa), se le case di Rimini sono care perché sono brutte, o sono brutte perché sono care.
Se poi aggiungessimo la variante (urbanistica) della quantità, potremmo anche domandarci se sono brutte perché sono tante.
Nel qual caso però correrebbe l'obbligo agli amministratori di spiegarci perché essendo tante non costino di meno, ferme restando le classiche leggi di mercato.
Per cui dovremmo introdurre un discorso antipatico (e quindi inaccettabile): se sono tante e tanto care, non sarà che c'è una speculazione edilizia galoppante e fuorviante?
Secondo le statistiche nazionali Rimini figura al vertice, terzo posto credo, per il costo degli affitti. Dunque è breve il passo dagli affitti agli afflitti che debbono pagare gli affitti.
Ma tutto ciò è contro l'assunto ottimisticamente berlusconiano del vice-sindaco cittadino per il quale in un mondo di ricchi (Rimini), non si trova miglior investimento dell'acquisto delle case.