[VIA
NORMALE]
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Scheda tecnica:
GRUPPO |
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QUOTA |
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DIFFICOLTA' |
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DISLIVELLO RIFUGIO |
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DISLIVELLO CIMA |
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SCIALPINISTICA |
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ATTREZZATURA |
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ACCESSO DAL RIFUGIO SEGANTINI:
Dalla
costruzione della strada di Cornisello questo tracciato
è divenuto la normale alla Presanella sul versante della valle del Sarca.
Si arriva in automobile sino al rifugio Cornisello a quota 2120 m e si comincia
a camminare in direzione SOO dapprima lungo la strada e poi sul sentiero ben
tracciato intitolato Guide Dallagiacoma.
Si
supera dapprima una balza di circa 150 m per poi proseguire abbastanza regolarmente
sino al lago Nero; spettacolare lago che s' impreziosisce
con il gruppo di Brenta come sfondo (40 min.). Si prosegue superando lo specchio
d'acqua puntando la sella soprastante (bocch. dell'Uomo 2236 m) che si raggiunge
comodamente zig-zagando lungo le pendici della costiera di Cornisello.
Superata la sella il sentiero
prosegue a mezza costa abbassandosi progressivamente sino all'altezza del rifugio
Segantini (2373 m) che si raggiunge in circa 1.30 ore. Il sentiero passa ad
un centinaio di metri dal rifugio e curva quindi verso O rimanendo sempre
sul culmine della cresta morenica; cresta che evidenzia con impressionante evidenza
la colata glaciale risalente al periodo della piccola glaciazione all'inizio
del secolo scorso. Il sentiero curva ad un tratto a SO per puntare in direzione
della Bocca di M.te Nero (3078 m). Si comincia
ora a vedere ciò che resta della vedretta orientale di Nardis; ci si
abbassa di una cinquantina di metri grazie ad una scaletta metallica (un minimo
di attenzione nell' accedervi) e si aggira la vedretta tenendosi il più
possibile a destra (NE). Il sentiero risale il costone di roccia alla nostra
destra raggiungendo la sommità della cresta; si prosegue sul costone
intervallato spesso da chiazze di neve. Superate alcune roccette si giunge alla
cosiddetta Presanella Bassa in corrispondenza dell'innesto della cresta
di Payer; utile ora un cordino poiché si deve scendere sulla nostra
sinistra (SO) di circa 10 m per un tratto abbastanza verticale (roccette
o caminetti, II grado) dove sono presenti anche un paio di chiodi. Il breve
canale porta su di una stretta cengia che taglia lo spallone di roccia per circa
60-70 m, anche qui sono presenti dei chiodi per l'eventuale assicurazione; si
raggiunge quindi un canale da risalire con attenzione per non provocare la caduta
di sassi sino a delle roccette che ci portano in prossimità del
biv. Orobica (3382 m ore 4.00). Un facile tracciato su detriti e sfasciumi
permette ora di raggiungere la cima (30 min.) che offre un panorama ammirevole,
spettacolare in modo particolare in direzione del vicino gruppo dell'Adamello
e delle Dolomiti di Brenta.