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Presanella -1-
 
[VIA NORMALE]

Scheda tecnica:

GRUPPO
Presanella
QUOTA
3558 m
DIFFICOLTA'
Pd
DISLIVELLO RIFUGIO
253 m
DISLIVELLO CIMA
1185 m
SCIALPINISTICA
no
ATTREZZATURA
Da ghiacciaio
Percorso:

ACCESSO DAL RIFUGIO SEGANTINI:
    Dalla costruzione della strada di Cornisello questo tracciato è divenuto la normale alla Presanella sul versante della valle del Sarca. Si arriva in automobile sino al rifugio Cornisello a quota 2120 m e si comincia a camminare in direzione SOO dapprima lungo la strada e poi sul sentiero ben tracciato intitolato Guide Dallagiacoma.
Si supera dapprima una balza di circa 150 m per poi proseguire abbastanza regolarmente sino al lago Nero; spettacolare lago che s' impreziosisce con il gruppo di Brenta come sfondo (40 min.). Si prosegue superando lo specchio d'acqua puntando la sella soprastante (bocch. dell'Uomo 2236 m) che si raggiunge comodamente zig-zagando lungo le pendici della costiera di Cornisello.
    Superata la sella il sentiero prosegue a mezza costa abbassandosi progressivamente sino all'altezza del rifugio Segantini (2373 m) che si raggiunge in circa 1.30 ore. Il sentiero passa ad un centinaio di metri dal rifugio e curva quindi verso O  rimanendo sempre sul culmine della cresta morenica; cresta che evidenzia con impressionante evidenza la colata glaciale risalente al periodo della piccola glaciazione all'inizio del secolo scorso. Il sentiero curva ad un tratto a SO per puntare in direzione della Bocca di M.te Nero (3078 m). Si comincia ora a vedere ciò che resta della vedretta orientale di Nardis; ci si abbassa di una cinquantina di metri grazie ad una scaletta metallica (un minimo di attenzione nell' accedervi) e si aggira la vedretta tenendosi il più possibile a destra (NE). Il sentiero risale il costone di roccia alla nostra destra raggiungendo la sommità della cresta; si prosegue sul costone intervallato spesso da chiazze di neve. Superate alcune roccette si giunge alla cosiddetta Presanella Bassa in corrispondenza dell'innesto della cresta di Payer; utile ora un cordino poiché si deve scendere sulla nostra sinistra (SO) di circa 10 m per un tratto abbastanza verticale (roccette o caminetti, II grado) dove sono presenti anche un paio di chiodi. Il breve canale porta su di una stretta cengia che taglia lo spallone di roccia per circa 60-70 m, anche qui sono presenti dei chiodi per l'eventuale assicurazione; si raggiunge quindi un canale da risalire con attenzione per non provocare la caduta di sassi  sino a delle roccette che ci portano in prossimità del biv. Orobica (3382 m ore 4.00). Un facile tracciato su detriti e sfasciumi permette ora di raggiungere la cima (30 min.) che offre un panorama ammirevole, spettacolare in modo particolare in direzione del vicino gruppo dell'Adamello e delle Dolomiti di Brenta.