iemonte fabbrica della Cultura



Arte contemporanea ai massimi livelli, nel capoluogo e in regione, per un 'sistema' tra i più significativi a livello internazionale.

Apprezzare il passato, capire meglio il presente, e proporre un futuro più creativo è il claim culturale di chi oggi ama il Piemonte e lo vuol mettere in risonanza con la galassia dei poli vincenti. Le 'fabbriche creative' dell'arte.
Ci vuole poco a capirlo. Viaggiando tra gli arditi passi compiuti dell'imprenditoria privata (grande è il fermento propulsivo delle associazioni piemontesi attive sull'arte contemporanea) che confermano questo territorio come 'fabbrica della creatività', si afferma infatti una sempre più spettacolare fortificazione del 'sistema' Musei e Fondazioni di diritto pubblico e privato. In piena e ariosa atmosfera barocca, pone le direttive del vento d'avanguardia il 'Castello di Rivoli Museo per l'Arte Contemporanea', approdo italiano delle più interessanti tendenze artistiche mondiali. La programmazione temporanea - a volte crudemente provocatoria, a volte sagacemente ironica, a volte saggiamente retrospettiva - propone video installazioni, percorsi sonori, gigantografie, quadri e opere sculturee di gusto impattante. La sfida dei curatori sta nel far convivere questo fermento artistico con gli affreschi pittorici delle sale storiche di questa prestigiosa sede che fa parte del circuito delle Residenze sabaude.
Oltre alla collezione statica posta al primo piano - un excursus nella più recente storia dell'arte che offre un ottimo ripasso a chi vuole affrontare più compiutamente i piani superiori - è di indubbio fascino la restaurata Manica del Castello dove hanno prevalentemente sede mostre temporanee del 'Museo della Pubblicità'.
D'obbligo la tappa alla 'Fondazione Cittadellarte', situata a Biella per volontà dell'illustre Michelangelo Pistoletto, Leon D'Oro alla Carriera (2005) a Venezia, che non si può che testimoniare la forza intellettuale, l'impegno sociale e il nutrimento artistico che il Piemonet offre da sempre all'interno di un imponente edificio di archeologia industriale. Troneggiano nel contesto a loro più congegnale alcuni tra i più significativi reperti di Arte Povera. L'area espositiva è posta su più piani, ed una menzione speciale va alla sala finale in piccionaia, con igloo-concept di Mario Merz realizzati nei materiali più varii, che attendono la visita interna dei visitatori per essere opere complete. Nel loggiato superiore collaborano studenti e giovani artisti coordinati nella loro 'vita di comunità' dallo stesso Michelangelo Pistoletto, che con la moglie, figlia e alcuni fidi collaboratori sviluppa nuclei progettuali in raccordo con il dualismo arte-impresa. Funziona anche un ristorante-mensa self service dalle lunghe tavolate in stile college, che permette, a chi è fortunato, di pranzare fianco a fianco ad alcuni tra i più importanti artisti del panorama internazionale.
Un'altra fondazione a Torino, la "Sandretto Re Rebaudengo', abita il complesso architettonico di via Modane oltre a governare una sede espositiva a Guarente e villa Remmert a Ciriè. La sede, realizzata dall'architetto Silvestrin, ospita una collezione permanente di fotografie di giovani talenti internazionali, una fornita libreria ed un ristorante. Tra i suoi saloni ci si perde nella vastità zen del suo bianco nitore, dove l'altezza dei soffitti crea un naturale allestimento scenografico alle rassegne di immagini, video, quadri, interventi scultorei e living performances. Tra le curiosità: all'ingresso un libro sui giudizi del pubblico che un giorno sarà oggetto di pubblicazione.
Per chi non ama i luoghi chiusi, ma vuol comunque gustare sensorialmente l'arte, da oltre vent'anni esiste il 'Macam' di Maglione, 'Museo all'Aperto'. Tra i più interessanti landmarks "work in progress" contemporanei. Ogni anno artisti di notorietà internazionale aggiungono i loro contributi creativi alla collezione, che è patrimonio fruibile da tutti i visitatori del luogo. Qui l'arte Informale, Figurativa o Concettuale, piace, diverte, e fa parte del paesaggio urbano stesso. Coinvolge passeggiando, scoprire dietro un muro un affresco, un quadro o un'installazione. Un percorso senza un inizio e una fine, interpretabile in assenza di critici d'arte, esattamente come voleva il suo fondatore, Maurizio Corgnati.
Interessante anche il 'NAC' di Novara, coordinato da un gruppo di collezionisti, architetti e artisti tra cui Enrica Borghi che promuovono mostre di arte contemporanea, teatro, musica e design. Simile nello spirito, ma avviato da più tempo e dedicato specificamente alle arti visive, nella splendida sede del Convento dei Cappuccini di Caraglio, vicino a Cuneo, il 'CeSac'. Oppure ancora, in provincia di Alessandria, lo 'Studio Museo Pellizza da Volpedo', che propone raccordi tra l'autore storico del Quarto Stato e lo scenario contemporaneo.
Scrigno fedele di una raffinata raccolta di dipinti, incisioni, sculture e disegni che documentano il gusto piemontese ed italiano tra Ottocento e Novecento è altresì la 'GAM - Galleria D'Arte Moderna e Contemporanea', che approda anche alla gestione dello spazio galattico di Torino Esposizioni. La galleria è frequentata dai giovani grazie ad una programmazione culturale vivace, con crescente propensione ai raccordi con il mondo contemporaneo. Centralissimo in città sorge 'Palazzo Cavour', centro espositivo realizzato per l'allestimento di mostre temporanee, incontri e appuntamenti culturali promossi dalla Regione Piemonte. Poco distante è la location di 'Palazzo Bricherasio', Fondazione privata che ha sede in un palazzo seicentesco di via Lagrange, a cavallo anch'essa tra il moderno e il contemporaneo. Propone una programmazione attenta al senso del bello, e aiuta a comprendere il valore estetico dell'arte attraverso mostre comparative e percorsi didattici sull'armonia dell'arte stessa.
Altro significativo cuore che raccorda l'immaginario moderno con quello attuale è la 'Fondazione Italiana per la Fotografia', mecca dei fotoreporter e degli amanti del click d'autore. Particolarmente amata per il suo ricchissimo archivio, la FIF si è recentemente insediata nei nuovi locali di via La Salle 17 dopo circa vent'anni di sede in via Avogadro. Nei suoi nuovi spazi si può ammirare un percorso espositivo permanente di fotografie, documenti e manifesti sull'attività della Fondazione. La FIF coordina un laboratorio di restauro, una vasta biblioteca e promuove la Biennale Internazionale di Fotografia, oltre a contribuire a divulgare la cultura fotografica in Italia e promuovere gli artisti italiani all'estero, attraverso mostre, concorsi e stages.
Non poteva mancare all'appello il 'Museo Nazionale del Cinema' all'interno della Mole Antonelliana. Due identità definite che condividono lo stesso spazio. Convivono infatti nel simbolo in muratura più alto d'Italia (167,50 metri), allestimenti firmati dall'architetto svizzero Confino ispirati alla storia del grande schermo unitamente ad una collezione di oggetti di pre-cinema in raccolta dal 1941. Suggestive immagini video e suoni, libri, cd e poster accolgono chi entra in questo tempio dalle spettacolari volte a mattoni, che fungono da scenografia all'area bookshop e ristorante. Non perdetevi la vertiginosa gita verticale in ascensore, ove le pareti di cristallo consentono di ammirare l'ardita architettura interna. Da qui, quando il vento è ancora una volta protagonista, la vista sulla città è di grande effetto scenico, confermando Torino, un Italian Job dalle intuizioni primeggianti.

Per Torino Magazine, maggio 2005

Monica Nucera Mantelli


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