a storia del suono a Torino



IL SUONO A TORINO
La storia della famiglia Rocchietti, fondatrice di Euphon

C'era una volta un giovane inventore, di nome Bartolomeo Rocchietti, futuro papà di due fratelli che sarebbero diventati tra i più solidi e innovativi imprenditori di Torino: Giancarlo e Roberto Rocchietti, in arte, i consolidatori del Pianeta Euphon.
La storia della famiglia Rocchietti si snoda lungo il secondo dopoguerra. Nel 1948 il papà dei due fratelli (che all'epoca aveva 25 anni) ha fondato le basi di una piccola attività imprenditoriale che sarebbe diventata il seme germinatore del grande Marchio Euphon, il cui nome in greco significa appunto "bel suono". Si trattava di dischi a incisione diretta realizzata da un macchinario inventato dal padre sviluppando le potenzialità di una vecchia macchina ritrovata in un cantiere per spalmare il vinile. Bartolomeo ebbe l'intuizione di fare marketing diretto: andava a registrare i matrimoni e poi, con l'aiuto della moglie, Angela, insegnante la mattina e assistente tuttofare il pomeriggio, mandava a casa dei neo-sposi una cartolina per richiedere se volevano comperare il disco-incisione, inoltre arricchiva il prodotto fornendo il commento agli avvenimenti con una sorta di voce fuori campo e aggiungeva una musica introduttiva.
"A casa nostra si respira l'imprenditoria dall'età dei pantaloncini corti" - narra Roberto. "Uno dei nostri motti è che niente si costruisce da soli. Da quando nostro padre ci ha lasciato abbiamo trovato persone che hanno creduto in noi. Il fatto di essere in due ha creato un binomio di supporto, Siamo diversi e complementari. Un buon mix nelle aziende è utile specie se c'è fiducia."
E' firmata Euphon.Projects la principale attrazione del Parco Tematico di Filifonte, a Taranto. Il parco è dedicato al "Vento" e l'attrazione unisce effetti speciali, impulsi audiovisivi e la moltiplicazione infinita dello spazio, e si avvale del contributo di Euphon Espana S.L.. Roberto Rocchietti, classe '58, Presidente e Responsabile Sales & Marketing della Euphon racconta: "Curiosamente, è stato in prima battuta commissionato da un imprenditore locale ad un gruppo Spagnolo. Il progetto, molto ben realizzato è stato affidato in ricaduta a noi. Con la Spagna abbiamo feeling, credo quasi una sorta di affinità elettiva. Si pensi che nel 1998 il Ministero degli Esteri ci ha consegnato il primo premio per la realizzazione del padiglione Italiano su Expo-Lisbona. Sempre per parlare del proficuo rapporto professionale e umano con la Spagna, mi viene in mente il lancio della Fiat Stilo a Barcellona: una esperienza interessante dove le persone che ci lavoravano erano coinvolte anche interiormente, proprio in virtù di logiche creative e di pensiero comuni. Nei circuito di Catalunia abbiamo creato dei box trasversali corredati da atelier i quali sono diventati" punti spot" di una sorta di galleria temporanea, alla guida di un vero e proprio cicerone che spiegava al pubblico il concept del lavoro. Tutto questo ci porta a pensare che l'elemento umano è comunque importante anche nel nostro settore."
Il 2003 rispetto al 2002 ? Ci racconta Giancarlo Rocchietti, Amministratore Delegato e Responsabile Finanza e Controllo della Società: "Il passato serve a far tesoro. Alla convention di fine anno del nostro Gruppo abbiamo detto che il 2002 è stato un anno difficile, e che ci concentreremo a lavorare sull futuro. Su Torino abbiamo grandi competenze tecnologiche ed operative. Euphon lavora offrendo una catena di proposte sul tecnologico (entertaintment) tra questi, parchi tematici e musei con un forte sviluppo di congiunture di know how tra Spagna e Italia. Uno dei nostri ultimi progetti è appunto quello di palazzo Madama che ha vinto l'appalto con le istituzioni grazie alla forza progettuale e creativa tra Spagna e Italia. L'assessorato alla cultura lo ha gradito ed è stato interessante per noi collaborare con l'università di Barcellona.
Prima eravamo su Milano, poi Roma, poi la realtà internazionale ci ha portati a guardare alla Spagna. Lavorare con la Spagna se vogliamo è stata una scelta istintiva abbiamo testato continuamente il linguaggio comune che non è solo verbale che ha costituito la base di un ottima collaborazione, anche grazie all'interscambio con persone e stagisti dell'università, e in particolare con le nuove tecnologie." - "Abbiamo avuto l'umiltà di parlare e lavorare con altri partners" aggiunge Roberto.
Tra le attività di Euphon, il settore teleconferenze e i collegamenti a distanza. "Le cose in questo settore funzionano se si utilizzano con la giusta misura" -prosegue Giancarlo "Si tratta di farle vivere come fruizioni non personali ma strutturali per l'elemento community può essere un utile cavallo di battagli controcorrente non verso la singleness ma verso l'aggregazione." Dunque un utilizzo della virtualità per servire e non "assoggettare" l'elemento umano. Tra le soluzioni più innovative visibili a Torino c'è quella offerta al Museo Nazionale del Cinema, di cui Euphon ha curato la gestione e la manutenzione. " Sì, non c'è niente di più triste di un monitor spento - commenta Roberto - "Noi cerchiamo di non vendere solo "l'oggetto" ma la conduzione e il refresh contenutistico -tecnologico. Pensiamo che la creatività propositiva sia il futuro di Euphon. Questo è un elemento che il mercato, anzi il cliente tende sempre di più a richiedere all'interno di un progetto unico: una soluzione chiavi in mano, sia progettuale che esecutiva. Il rischio tra i creativi puri è che spesso tendono a creare soluzioni improponibili o peggio irrealizzabili. Una delle chiavi del nostro successo è una catena di offerta molto ampia in tal senso".
"Siamo anche convinti - concludono i due imprenditori - "che sia importante rispondere al mercato subito e con scelte coraggiose. Negli anni Ottanta siamo stati tra i primi a investire in scelte innovative: parlo dell'alta definizione, come nel caso del primo videodisco interattivo. Si chiamava "De Italia" e lo abbiamo realizzato con la Fondazione Agnelli." E, collegandoci appunto al nome del Senatore recentemente scomparso e che tanto ha segnato questa città? "Siamo tutti debitori a questa famiglia che ha portato tanta economia al nostro Paese e in particolare a Torino. Se Giovanni Agnelli avesse avuto cinque anni in meno sono convinto che gli equilibri in Fiat si sarebbero giocate diversamente" aggiunge Giancarlo con una nota di emozione nella voce. Una battuta finale a Roberto: progetti, investimenti e sogni per il futuro ? " Tra le strategie Euphon si prevede che i produttori di contenuto, come i media, le radio e le televisioni, di appoggeranno sempre più a prestatori si servizi. Se i trend attuali vengono confermati, ci sarà una triplicazione della richiesta, e noi saremo pronti ad accoglierla e soddisfarla."
E su Torino? Roberto : "Sia io che mio fratello siamo sempre stati nella nostra città, testa e cuore, anche in momenti non facili. Oggi possiamo considerarci in una fase di analisi perché è utile fermarsi un attimo a guardare, anche quando il treno è sempre in corsa. La vita da imprenditori è a tempo pieno, si lavora anche la domenica. Cerchiamo di tenere la testa, il mentale fuori dall'habitat familiare ma purtroppo fa parte del nostro DNA ." Per Giancarlo esistono una serie di riti cittadini che rilassano molto più di mille viaggi alle Maldive: "Far colazione il sabato mattina da Baratti. E' un rito familiare che ci avvicina alla cultura e alla bellezza storica della nostra città. Oppure portare mia moglie al Cambio per il compleanno. Sono momenti di eccellenza e tradizione, piccole chicche che difendiamo dall'epoca della globalizzazione."

per Torino Magazine 2003

Monica Nucera Mantelli


Scarica il file PDF