he Glass Bamboo



Installazione di arte in vetro all’aeroporto Marco Polo di Venezia

“Ogni volta che lavoriamo con artisti internazionali, abbiamo modo di conoscere diverse culture con le quali ci confrontiamo per produrre opere d’arte profondamente rappresentative del momento storico che sta vivendo l’arte in vetro. Questo è ciò che per persone come me rappresenta l’infinita vitalità dell’arte.” (Adriano Berengo)


“Bamboo”. “Canneto”. Canne.
La canna è una voce spirituale che risuona limpida e chiara in Estremo Oriente. In Cina esercita simbolicamente poteri di purificazione e protezione: in alcune cerimonie shintoiste ci si purifica attraversando il chinowa, un cerchio di canne. Anticamente, il rituale d’ingresso ad alcune logge di società segrete cinesi si compiva passando sotto archi di canne fiancheggiati da guardiani. La dirittura ineguagliabile del bambù, la perfezione del suo slancio verso il cielo, le parti cave tra i nodi costituiscono per il buddhista, e anche per il taoista, il simbolo del significato e dello scopo del suo itinerario interiore. Il suo fruscio è stato per alcuni maestri il segnale dell’ illuminazione raggiunta.

Pino Castagna, storico artista italiano di fama internazionale, dopo tributi scultorei nei materiali più diversi, riprende questa simbologia con colore e passione e la propone maestosamente a Venezia, territorio d’eccellenza e tradizione dell’arte e del vetro. Infatti, negli ultime anni, grazie alla collaborazione con Adriano Berengo, fondatore della Berengo Fine Arts, Castagna è approdato al vetro, che per lui è “soprattutto luce, trasparenza, colore, sogno, magia”.

In questa nuova, vibrante installazione di “Canneti” in vetro soffiato presso l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia, collocata dal 16 febbraio 2004 in armonico connubio con la mostra fotografica di Alberto Cannetta "Dal Marco Polo alla Cina", la Berengo Fine Arts Glass Studio & Galleries omaggia l’Artista Pino Castagna e riconferma la sua vocazione di promozione dell’arte in vetro muranese nel mondo, proponendo ancora una volta originali sculture in vetro quali prezioso risultato della stretta collaborazione tra affermati Artisti contemporanei e storici Maestri Vetrai.

Da sempre Adriano Berengo incoraggia gli artisti a “pensare in vetro” e i maestri vetrai a offrire la loro straordinaria eccellenza artigiana per entrare in simbiosi con la creatività dell’Artista. Atteggiamento, questo, che gli è valso notevole riscontro internazionale e che lo pone su un piano di costante ricerca e di netto contrasto con la più tipica tendenza ripetitiva della scena produttiva muranese.

Ogni pezzo è un unicum a sé, il risultato di prove su prove in fornace sotto l’occhio attento del team Berengo, sino ad ottenere l’esatta incarnazione in vetro della libera ispirazione dell’Artista. Non si tratta quindi di una mera riproduzione tridimensionale degli schizzi o disegni proposti dall’Artista al Maestro Vetraio, bensì di un impegnativo percorso di traduzione “alchemica” tra la straordinaria visione intuitiva dell’uno e l’eccellente capacità interpretativa dell’altro. A compiere questa magia è la capacità di unire efficacemente questi due linguaggi. E Adriano Berengo lo sa fare dal oltre dieci anni.
Attraverso la duttilità di un mezzo straordinario: il Vetro.

Una seducente selezione di opere di artisti provenienti da più di 30 Paesi è visitabile presso la Berengo Gallery, nei pressi di piazza San Marco a Venezia, oppure direttamente nella sede di produzione a Murano, dove, oltre al Glass Studio e alla Galleria è attiva la Domus, area storico-museale. Qui convivono in uno splendido contesto di archeologia industriale opere in vetro di oltre un centinaio di artisti quali Bradley, Kogelnik, Vanmechelen, Lindstrom, Castagna, Licata, Castelli, Mastroianni, Plessi, Benzoni, Kazoun, Van Overbeeke, Timofeeva, Coignard, Ripolles, Rezzonico, Bach, Gruber, Lippert, Zeppel-Sperls, Vigliaturo.

Monica Mantelli
Torino – Venezia, 13/02/04


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