Cipride

Avevamo sempre evitato di prendere con noi un gatto per non essere vincolati negli spostamenti, ma Cipride, questo è il nome della nostra gattina, ci ha scelti e noi non ci siamo sentiti di respingerla.
Quando mia moglie l'ha trovata, nel giugno del 1997, in un camping vicino Cagliari, non aveva più di un mese di vita e misurava all'incirca una ventina di centimetri. Era nascosta sotto una barca di legno capovolta, terrorizzata da un gruppo di ragazzini che, come poi apprendemmo, da giorni cercavano di stanarla dal posto in cui aveva trovato rifugio.
Attirata dai suoi lamenti, mia moglie provò ad avvicinarla, dapprima inutilmente. Ma, dopo un paio di giorni, la fame ebbe ragione del terrore e la gattina uscì dal nascondiglio per accettare un po' di latte. Aveva gli occhi completamente chiusi, tanto da farci temere che fosse cieca, ma, puliti con un po' di ovatta, apparvero dei bellissimi occhi celesti.
E' stata mia figlia a chiamarla Cipride, appellativo di Afrodite, la dea della bellezza. Anche ora che è cresciuta, di rado si stacca dai piedi di mia moglie che sono la prima cosa che ha conosciuto al momento del ritrovamento; ancora le è rimasto il terrore degli estranei, tanto grande è stato il trauma subito da piccola.
Da allora arricchisce con la sua presenza la nostra vita, anche se ci crea tanti problemi ogni volta che dobbiamo viaggiare con lei.

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