Si
legge nell'Eneide (Libro 6° - 236-242):
C'era una grotta profonda,
per vasta voragine orrenda,
difesa dal lago nero
e dall'ombra dei boschi.
Su quella nessun uccello
impunemente poteva
tender sull'ali la
via: tale fiato esalando
dalla nera voragine
al cielo convesso saliva.
[Da ciò i Greci
chiamarono il luogo col nome d'Aorno]
Da cui sembrerebbe potersi dedurre che la parola "Aorno" derivi dal greco:
alfa privativo +
"ossia privo di uccelli".
In realtà l'ultimo dei
versi sopra citati (quello racchiuso tra parentesi quadre) è un'interpolazione
apocrifa non attribuibile a Virgilio.
La parola "Aorno" originerebbe,
invece, da una trasformazione romana della parola "Averno", nome del lago
nei pressi di Cuma (Campania, Italia), famoso per la presenza dell'oracolo
della Sibilla.