Mercurio e il tipo della prua |
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13.1.2002
Caro Giulio,
rev. intendo sottoporre alla tua attenzione alcuni pezzi di certa autenticità ma di dubbia catalogazione. Il primo è una monetina piuttosto bella e credo di buon materiale con la testa di Roma (credo) e sul retro una prora di nave. Ho cercato su alcuni cataloghi di monete romane repubblicane, dove il soggetto di ROMA era piuttosto frequente, ma non sono riuscito a trovarne alcuna con una barca sul retro e di così fine fattura. La moneta pesa 6 g. e ha un diametro di 1,9 cm. Giulio |
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Roma, 23.1.2002
Caro Giulio,
no, non sono certo dell'autenticità del pezzo (fig. 1/2) che mi hai sottoposto, per le ragioni che di seguito cercherò di sintetizzare. Il tipo della prua era ricorrente sul rovescio delle monete romane di bronzo, a partire dal 225÷217 a.C. (datazione del Crawford (1)), sino all' 82 a.C. . Quando era accompagnato dal tipo del Mercurio sul dritto, come nel caso della tua moneta, poteva corrispondere tanto ad un sestante, quanto ad una semuncia. I Romani erano in grado di distinguere il sestante dalla semuncia perché il primo aveva il segno del valore rappresentato da due globetti, mentre la semuncia ne era priva. Tanto il sestante quanto la semuncia riportavano inoltre sul rovescio la leggenda ROMA, tranne che nelle prime due emissioni, che erano però molto pesanti, e in due successive, avvenute attorno al 211 a.C., nelle quali il sestante pesava 9 g. e 7,5 g. rispettivamente. In linea di massima poi la semuncia era molto leggera ed è, per esclusione, tagliata fuori dal nostro discorso che è imperniato su una moneta il cui peso, tu mi riferisci, è di 6 g. . Dunque la tua moneta, almeno da quanto posso vedere dall'immagine che mi hai mandato, era priva di globetti e sopra tutto della leggenda ROMA e quindi non mi convince. Ti saluto cordialmente.
Note:
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