VALENTINIANO II | |||
Roma, 7.3.2004
Gentilissimo Sign.De Florio,
sottopongo alla sua attenzione altre 5 monete che da anni non riesco a
catalogare e delle quali, se Le fosse possibile, gradirei in secondo luogo
sapere anche grado rarità e valutazione. Le informazioni che posso
fornirLe sono le seguenti:------MONETA 1(la prima dall'alto): piccolo bronzo
del peso di gr 1,5 circa (la misurazione può essere non molto attendibile
in quanto effettuata, come pure tutte le altre che le comunicherò
poi, con una bilancia da cucina che, anche se professionale, ha pur sempre
con tacche ogni 2 gr), diametro di 1,3 cm, spessore 1 mm, in oricalco (lega
non ferro-magnetica), di colore verde marcio, con asse di conio a ore 12.
Al diritto è chiaramente distinguibile la legenda DN VALENTINIANUS
PF AVG e al rovescio ...IA AVGGG, con PCON in esergo. |
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Roma, 18.3.2004
Egregio Lettore,
di seguito le fornisco gli elementi che mi è stato possibile raccogliere sulla sua moneta: Æ41, zecca di ARELATE, RIC30a (pag.69), grado di rarità: "Comune" 2 D. Testa di Valentiniano II
con diadema di perle, drappeggiato e corazzato a destra. DN VALENTINI
ANVSPFAVG.3
Per un confronto con monete similari presenti sul mercato si rimanda ai seguenti link pertinenti alla stessa tipologia monetale ma alla zecca di Siscia nell'Illirico:
http://www.ventesuroffres.net/images/monnaies/vso/v07/v07_0552.jpg Giulio De Florio ------------ (1) Moneta di bronzo del diametro di 12÷13mm. (2) Per visionare la scala di rarità, cliccare qui. (3) Dominus Noster VALENTINIANUS Pius Felix AVGustus. Valentiniano II, nel cui nome fu coniata la moneta di figura, era figlio di secondo letto di Valentiniano I che, poco prima di morire nel 375 d.C., lo investì, a soli quattro anni di età, del titolo di Augusto, in subordine rispetto al fratello maggiore Graziano che era diventato Augusto nel 367 e sovrano d'Occidente, nel 375, alla morte del padre. Imperatore d'Oriente dal 364 era Valente, fratello minore di Valentiniano I. Data la giovane età, Valentiniano II, che formalmente aveva la responsabilità del governo dell'Italia, dell'Illirico e dell'Africa, operava sotto la tutela della madre Giustina e indirettamente sotto quella del fratello maggiore Graziano. Nel 378 l'imperatore d'Oriente Valente moriva in battaglia ad Adrianopoli nel tentativo di contrastare l'invasione della Tracia da parte dei Goti, degli Alani e degli Unni. Graziano elevò allora al rango di Augusto d'Oriente un suo valente generale, Teodosio, e lo incaricò di respingere l'invasione dei Goti; la guerra si concluse nel 382 con il trattato di Costantinopoli con il quale i Goti furono autorizzati a fissare dimora nella Mesia e, in qualità di alleati, furono obbligati a prestare servizio militare. Nel 383 scoppiò una rivolta in Gallia provocata dallo scontento dell'ambiente aristocratico romano nei confronti di quello barbarico sostenuto da Graziano. La rivolta era comandata da Magno Clemente Massimo, governatore della Britannia e si risolse con la morte di Graziano che, abbandonato dalle sue legioni, fu assassinato in Gallia dove si era portato per sedare la rivolta. Massimo fu riconosciuto da Teodosio che gli riserbò, come parte d'Occidente, la Gallia, la Spagna e la Britannia, il resto rimanendo al giovane Valentiniano II del quale Teodosio si era fatto protettore. Teodosio s'ispirava a Costantino nella concezione dei rapporti tra Stato e Chiesa, affermando che spettava all'imperatore la decisione ultima in fatto di ortodossia dei vescovi; ciò provocò gravi dissensi in Occidente. Inoltre Giustina, che era ariana, aveva attirato l'opposizione del clero ortodosso. La situazione di malcontento che si era diffusa all'interno dell'Italia attorno ai fatti sopra menzionati indusse Magno Massimo ad approfittarne e a rompere i patti attraversando le Alpi nel 388.Teodosio inviò allora il generale barbaro Arbogaste a contrastare Massimo che fu sconfitto, catturato e infine giustiziato ad Aquileia. La Gallia fu riconquistata e ValentinianoII insediato nella regione. Formalmente nel 388 la situazione politica era dunque la seguente: Teodosio era l'Augusto senior, Valentiniano II l'imperatore d'Occidente e Arcadio, figlio di Teodosio, quello d'Oriente (dal 383). Nella sostanza Valentiniano II, era passato dalla tutela della madre Giustina, morta nel 388, sotto quella del generale Arbogaste, un franco romanizzato di fede pagana che gli faceva da ministro ma con cui venne presto in contrasto. Della disputa tra i due fu investito anche Ambrogio, vescovo di Milano, ma prima che questi potesse raggiungere la sede imperiale a Vienne (cittadina della Francia meridionale, a 25 km da Lione), Valentiniano II fu trovato impiccato il 15 maggio del 392 (le informazioni storiche sono tratte dal Dizionario Enciclopedico Italiano). (4) VICTORIA AVGustorum. La moneta di figura, coniata ad Arelate (Arles, cittadina sulla riva sinistra del Rodano, a 75 km a NO di Marsiglia; v. mappa all'indirizzo: http://tjbuggey.ancients.info/romemap.html), tra l'agosto del 388 e il 15.5.392 lancia il messaggio della concordia tra gli Augusti (Teodosio, Valentiniano II e Arcadio) che, nell'unità di intenti, trovano la forza per respingere le invasioni barbariche e i complotti degi usurpatori. (5) PCON in esergo, indica che la moneta fu coniata dalla "Prima" officina di Arelate (CON essendo il marchio di zecca della città). |
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