Roma, 23.12.2003
Egregio Lettore,
di seguito trascrivo i dati
significativi che mi è stato possibile raccogliere per la moneta
di figura (con lettere rosse ho indicato le parti abrase della leggenda):
Zecca di Roma, sesterzio -
249-251 d.C. - RIC112a,
C181
D. Busto di Traiano Decio
laureato, corazzato a destra. IMPCMQTRAIANVSDECIVSAVG2
.
R. La Dacia, vestita
d'un abito lungo sino a terra, in piedi a sinistra, sorregge un'asta verticale
con pomo a testa d'asino. DACIA3.
S
C a sinistra e a destra nel campo.
A titolo di confronto e per
le indicazioni di valore ho ricercato nel web monete di identica tipologia
e leggenda che di seguito segnalo per opportuna informazione:
-
http://www.dirtyoldcoins.com/chitlins/id/decius.htm
http://www.dirtyoldcoins.com/chitlins/id/decius/dec022.jpg
http://www.wildwinds.com/coins/sear/s2500.2.txt
-
http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=7322&AucID=20&Lot=1833
http://imagedb.coinarchives.com/img/cng/060/enlarged/601833.jpg
-
http://www.wildwinds.com/coins/sear/s2707.html
http://www.wildwinds.com/coins/sear/s2707.txt
-
http://www.wildwinds.com/coins/sear/s2707.1.jpg
http://www.wildwinds.com/coins/sear/s2707.1.txt
-
http://www.wildwinds.com/coins/sear/s2708.html
http://www.wildwinds.com/coins/sear/s2708.txt
-
http://www.cgb.fr/monnaies/rome/r09/2_piece_exceptionnelle/piece.html
http://www.cgb.fr/monnaies/rome/r09/2_piece_exceptionnelle/i_avers.jpg
http://www.cgb.fr/monnaies/rome/r09/2_piece_exceptionnelle/i_revers.jpg
-
http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v11/gb/monnaiesgb4283.html?depart=348&nbfic=2499
http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v11/images/image013f.html?depart=348
A questo punto non posso fare
a meno di segnalare un aureo con la tipologia di figura, indicato come
pezzo "unico" (valore stimato nel 1998 di 6000CHF, equivalenti a circa
4000 Euro):
http://www.dcatalog.de/nac/00179h00.htm
http://www.dcatalog.de/nac/00179q00.jpg
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
------------
(1) Con
la tipologia di figura furono coniati sesterzi e assi, tra loro distinguibili
solo in base al peso. Nel caso in esame il peso di 18 g. suggerisce che
la moneta sia un sesterzio. Di essa esiste inoltre una variante (busto
del sovrano laureato, corazzato e drappeggiato a destra) che
va classificata come RIC112b. Purtroppo lo stato di usura non consente
di stabilire con certezza se il busto del sovrano in questa moneta presenti
tracce di drappeggio e quindi determinare, tra le due possibili, l'esatta
classificazione.
(2) IMPerator
Caius Messius Quintus TRAIANVS DECIVS AVGustus. Nato nella bassa
Pannonia (l'attuale Ungheria) tra il 190 e il 200 d.C., Caio Messio Quinto
ricevette da Filippo I l'incarico di ripristinare l'ordine alla frontiera
danubiana. Il grande successo riportato indusse le sue truppe ad acclamarlo
imperatore nel 249. Ciò lo pose in rotta di collisione col sovrano
regnante Filippo I; nella guerra che ne seguì quest'ultimo risultò
perdente e morì in battaglia a Verona. Il Senato romano riconobbe
immediatamente il nuovo sovrano, onorandolo col nome di Traiano. Si ascrive
a suo merito l'avvio delle opere di riparazione delle strade in tutto l'impero.
Nel 250 nominò Cesari i due figli Q. Etrusco Erennio Mesio Decio
e C. Valente Ostiliano Mesio Quinto, poi restituì potere al Senato
ripristinando la carica di censore e affidandola ad un suo uomo di fiducia,
P. Lucinio Valeriano. Nel 249/50 Decio Traiano promosse una feroce persecuzione
dei Cristiani, nel 250 ordinò che tutti i cittadini dell'impero
firmassero un documento con cui testimoniavano la loro fede negli dei.
Vittime della persecuzione furono il Papa Fabiano che fu martirizzato,
Cipriano, vescovo di Cartagine, costretto all'esilio, Origene, uno dei
padri della Chiesa, incarcerato e torturato. La chiesa cristiana rimase
a lungo divisa tra coloro che accettarono pubblicamente gli ordini di Decio
(lapsi) e quelli che alla fine rientrarono nel grembo della chiesa. La
persecuzione si allentò solo nel 250 a causa della guerra
contro i Goti. A contrastarne la minaccia fu inviato nella Mesia Erennio,
figlio maggiore di Decio, nominato dal padre Augusto. Decio presto lo seguì
ma entrambi trovarono la morte nella disastrosa battaglia di Abrittus nel
giugno del 251 [informazioni tratte da: http://www.tesorillo.com/1web/personajes/trajano_decio/1decio.htm].
(3) Nella
monetazione di Decio la Dacia viene rappresentata come una donna drappeggiata
e velata che sorregge un vessillo militare oppure, come in questo caso,
un bastone a testa di drago, detto "drago". Di solito il "drago" viene
descritto come "bastone a testa d'asino". Comunque la migliore identificazione
è quella di vessillo militare adottato da alcuni reparti delle legioni
romane venutiin contatto con le popolazioni danubiane, Daci, Sciti e Sarmati.
Costituito da un lungo panno tubolare attaccato ad una testa metallica
cava di lupo, il "drago" verosimilmente produceva un suono minaccioso e
la sua coda volava all'indietro quando il vessillifero caricava in battaglia.
L'oggetto si trova spesso rappresentato sulla colonna traiana, è
menzionato da Arriano nei suoi "Tactica" (scritti nel 136-7) e dallo storico
militare Vegezio nei suoi "Epitoma rei militaris". La migliore descrizione
del drago è però quella fornita dall'ultimo grande storico
latino, Ammiano Marcellino che descrive una parata trionfale del 357 nella
quale Costanzio II "... era circondato da stendardi purpurei a foggia di
drago, appesi alla cima di lance dorate e adornate di gioielli; il vento
soffiava attraverso le fauci aperte dei draghi che parevano sibilare con
rabbia mentre le code voluminose si gonfiavano al vento all'indietro [tradotta
dal sito internet: http://www.dcatalog.de/nac/00179h00.htm]. |