Roma, 30.9.2003
Gentilissimo Giulio,
credo che m'appassionerò
alle monete romane imperiali (non ne capisco nulla, al momento); ultimamente
ho acquistato a pochi euro un pezzo che mi è stato detto (dal venditore)
essere un asse di Tiberio c.21. Le mando le scanerizzazioni delle due parti.
L'asse di conio (se ho ben seguito le Sue indicazioni) è a ore 3.
La moneta è in rame. il diametro è di 3 cm. il peso è
di 9 grammi.
Mi può aiutare riguardo
a codesta moneta?
Cordiali saluti. |
Roma, 11.10.2003
Egregio Lettore,
di seguito le riporto gli
elementi relativi alla sua moneta desunti dal RIC, con la convenzione di
indicare in rosso le parti abrase delle leggende:
Zecca di Roma, asse, 22÷23
d.C. - catalogazione: RIC44,
BMC91,
C25
D. Testa di Tiberio
nuda a sinistra . TICAESARDIVIAVGFAVGVSTIMPVIII1.
R. S
C2.
grande al centro.
PONTIFMAXIMTRIBVNPOTESTXXIIII3.
a partire dalla destra in alto.
BMC fornisce le caratteristiche
fisiche di 4 esemplari di questa tipologia monetale presenti nel British
Museum:
diametro comune di 30,5 mm;
peso: 11,21g (BMC91), 11,18g (BMC92), 10,21g (BMC94). Altri esemplari presenti
nella Hall Coll. pesano rispettivamente 11,11g e 10,69g.
RIC indica, come intervallo
di oscillazione dell'asse, 9÷12g.
L'asse di conio poteva essere
ad ore 0 oppure ad ore 6, forse con prevalenza di quest'ultimo.
Immagini e dati di confronto
per la sua moneta sono reperibili all'indirizzo:
http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s1770.html
http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v05/v050024.html
(moneta n°192)
http://www.usask.ca/antiquities/coins/tiberius.html
Concludo osservando che la
sua moneta è di peso un po' scarso, probabilmente anche a causa
dello stato di usura. Mi lascia un po' perplesso invece l'asse
di conio (secondo lei, ad ore 3) che non posso controllare direttamente
dalle immagini e per il quale devo necessariamente rifarmi alla sua dichiarazione.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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(1) TIberius
CAESAR DIVI AVGVSTI Filius AVGVSTus IMPerator VIII. Il titolo di
IMPerator durante la repubblica veniva concesso al generale vittorioso
acclamato dalle truppe sul campo e trovava posto nella titolatura come
cognomen,
in terza posizione dunque dopo il nomen e il praenomen. L'ultimo
privato cittadino a riceverlo fu Q. Iunius Blaesus nel 22d.C. A partire
da Tiberio il titolo divenne prerogativa del sovrano e concesso dal Senato
dopo ogni acclamazione seguita ad una vittoria militare. Di solito la prima
acclamazione coincideva con l'assunzione del potere. Il numero delle acclamazioni
successive alla prima veniva riportato con un numero dopo il titolo IMP.
La titolatura imperiale di solito prevedeva in prima posizione il praenomen
(tranne i casi in cui IMP venne utilizzato esso stesso come praenomen),
poi il cognomen (mentre il nomen veniva omesso. Sicché Tiberio era
"Ti. [Claudius] Caesar", Caligola "C. [Iulius]Caesar", Otone "M. [Salvius]
Otho", Claudio "Ti. Claudius Caesar", probabilmente per distinguerlo da
Tiberio). Il nome Caesar fu portato da tutti i membri della famiglia Giulio-Claudia.
Il titolo imperiale che più propriamente designava il sovrano non
era quello militare di Imperator ma quello di Augustus. Si noterà
che. nella titolatura di Tiberio. al titolo di Augusto veniva anteposto
per importanza quello della discendenza ("figlio del divino Augusto"),
seguivano poi tutti gli altri, il Pontificato e il potere di tribuno.
(2) La
SC (Senatus Consulto, per decreto del Senato) a lettere grandi si presenta
più come tipologia monetale che come semplice leggenda ed è
indice dell'importanza che il Senato attribuiva al proprio ruolo di responsabile
della monetazione in bronzo. Questa tipologia monetale fu prodotta
in grande quantità dalla zecca di Roma, specie negli anni successivi
al 22.
(3) PONTIFex
MAXIMus TRIBVNicia POTESTas XXIIII. La 24ma Potestà Tribunizia
consente di datare la moneta, come sopra indicato. |