Publius Licinius Egnatius Gallienus
253-268 d.C.

La sottomissione di Valeriano I (v. sotto) catturato ad Edessa (Turchia, confine siriano) da Sapore I in un rilievo del 3° secolo a Nagsha Röstam.
Notizie storiche:
Figlio di Valeriano I, Gallieno fu fatto co-imperatore dal padre subito dopo l’elevazione al trono, e nel 254 d.C. gli fu affidata la difesa delle frontiere sul Reno. Durante l’anno successivo riportò un considerevole successo nella guerra contro le tribù dei germani, e quando Valeriano lasciò Roma per l’oriente, nel 256 d.C. a Gallieno venne dato il governatorato delle provincie occidentali. Dopo la cattura di Valeriano da parte dei Persiani [1], Gallieno si trovò ad essere l’unico imperatore di un regno soggetto, non solo all’attacco dei barbari, ma sconvolto anche da rivolte interne, epidemie e carestie, costellato di guerre ai confini e dispute con gli usurpatori nelle provincie. La maggior parte dell’impero orientale finì sotto il dominio di Odenatho di Palmira e nel 259 d.C. la Gallia, la Spagna e la Britannia furono perse per il governo centrale, quando Postumo stabilì un impero indipendente che durò circa quindici anni. Sebbene fosse un abile soldato, Gallieno non era uomo da riuscire a ricostruire un impero che mostrava tutti i sintomi della disgregazione e, dopo alcune campagne, venne assassinato durante l’assedio di Milano (rivolta di Aureolo), nel marzo del 268 d.C. a 50 anni. I futuri imperatori Claudio e Aureliano furono entrambi coinvolti nel complotto che portò al suo assassinio.
 
Caratteristiche:
Peso reale ~3 g; Q 2¸2,2 mm; h <1 mm; lega di argento e bronzo; antoniniano (peso canonico 5,12 g [2]); contorno perlinato.
Coniata tra il 253 e il 260, al tempo della cogestione dell’impero, come dimostra il tipo e la leggenda del rovescio. Cfr. inv.: 2903 Sear e 3815 Montenegro.
 
Dritto:
IMP C P LIC GALLIENUS P F AUG[3]
Busto radiato, drappeggiato e corazzato a destra.
 
Rovescio:
VIRTUS AUGG[4]
Valeriano e Gallieno in abito militare, in piedi uno di fronte all’altro, il primo regge un’asta e un globo[5], il secondo una piccola Vittoria e un’asta trasversale; nel campo una corona.



[1]Valeriano subì una grave disfatta nel 260 e fu catturato da Sapore I, re dei Persiani di cui si conserva un documento (l’iscrizione nota come Res Gestae divi Saporis). Sapore, nelle sue Gestae e in raffigurazioni rupestri si vantò dell’umiliazione senza precedenti inflitta al nemico secolare: Valeriano è raffigurato tra l’altro mentre partecipa ai lavori per la costruzione di una diga o mentre fa atto di sottomissione (v. immagine di sopra).
[2] Il peso menzionato era quello canonico al momento in cui l’antoniniano fu coniato per la prima volta da Caracalla nel 214, epoca nella quale possedeva un contenuto d’argento del 50%. Successivamente l’antoniniano perse peso e contenuto in argento.
[3] Imperator Caius Publius Licinius Gallienus Pius Felix Augustus.
[4] Virtus Augustorum.
[5] Il globo è il simbolo del dominio sulla terra ma anche dell’eternità perché un globo non ha inizio né fine. La piccola Vittoria posta al di sopra del globo indica che il dominio sul mondo è stato assicurato con le vittorie militari. Sarei propenso a ritenere che il personaggio più importante, cioè Valeriano, sia quello che regge il globo e quindi quello di sinistra.

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