La tracina (Trachinus Vipera) è un pesce comune dei
fondali sabbiosi sia in mare aperto che vicino alla riva; per questo motivo
facilmente viene disturbata dai bagnanti che possono riportare una puntura
della pianta del piede da parte della spina dorsale del pesce. Anche i
pescatori, pulendo le reti, possono pungersi alle mani o alle gambe.
Il dolore è la caratteristica principale della puntura di tracina; esso è
acuto, profondo, frequentemente irradiato alla parte prossimale dell'arto. Il
dolore raggiunge l'acme di intensità entro 30 minuti dalla puntura e poi
lentamente diminuisce, ma una certa dolenzia della parte interessata può
persistere fino a 24 ore, a volte con residuo di formicolii ed altre
alterazioni della sensibilità. Occasionalmente può accadere che il dolore si
propaghi alle stazioni linfonodali tributarie; ad esempio all'inguine in caso
di puntura della pianta del piede o al cavo ascellare per puntura della mano.
Il primo soccorso all'infortunato consiste in una generica rassicurazione
sulla relativa innocuità della puntura. La ferita va lavata con acqua dolce e
detersa dalle eventuali impurità. Successivamente la parte interessata deve
essere immersa per un tempo di 30-60 minuti nell'acqua più calda che il
paziente può sopportare senza ovviamente procurarsi ustioni; la tossina
responsabile della sintomatologia dolorosa viene infatti inattivata dal calore.