La mormora ha il nome scientifico di  Lithognathus mormyrus e appartiene alla famiglia degli Sparidi. In dialetto,  è nota come “Aiola”.

Raggiunge dimensioni di circa 35 cm. per un peso prossimo al chilogrammo e la sua livrea è caratterizzata da una serie di 10-13 striature verticali nere sui fianchi grigio-argentei.Il suo habitat è costituito dalle distese di sabbia, con posidonia magari, prossime alla costa dove ricerca il suo cibo, vermi marini e bivalvi. La sua attività, come del resto la stragrande maggioranza dei pesci, avviene nelle ore notturne, quando si avvicina al bagnasciuga. Per questo motivo, nelle gare di canna da riva, che si svolgono di mattina, è raro catturarne, salvo che l’acqua non sia carica di sedimenti a causa di mareggiate. E’ invece la preda più comune nelle gare di surfcasting, che si svolgono di sera fino a notte inoltra. Il calamento ideale è costituito da una lenza madre dello 0.25 con piombo scorrevole di 20-100 grammi in base al moto ondoso ( preferisce comunque condizioni di mare appena mosso) e alla corrente (meglio se assente). I due braccioli saranno dello 0.18 - 0.20 collegati alla lenza madre uno in alto , lungo cm. 40, e uno in basso,. lungo cm. 80-100. Gli ami saranno a gambo lungo, tipo 120, del n. 6-4 e come esca soprattutto arenicola, cannolicchio, americano o bibi o pezzetti di calamaro nel caso ci sia una massiccia presenza di granchi di sabbia. Si pesca prevalentemente con condizioni di mare appena mosso e una leggera corrente sia dalla spiaggia che dalle scogliere che nei porti purchè il fondale sia sabbioso. Il periodo migliore va dalla primavera a metà autunno, ma si rinviene durante tutto l’arco dell’anno.Le canne dovranno essere  in grado di lanciare forte e sarà utile possedere una buona tecnica di lancio, dato che spesso accade che la zona battuta dalle mormore sia distante dal bagnasciuga.