In Veneto è anche chiamata Luserna, in adriatico centrale mazzola, nel Lazio coccio e in Sicilia capone o fagiano. Alcuni di questi appellativi hanno già nel loro lessico la spiegazione di quale pesce trattasi e delle sue caratteristiche principali. La testa infatti è grossa mentre un'altra caratteristica è quella di gracidare una volta estratta dall'acqua (gallinella). Nello stadio giovanile vive in forma gregaria in prossimità delle coste su fondali sabbiosi-fangosi con profondità di qualche metro fino ai 15 metri. Man mano che aumenta di dimensione si fa più solitaria, la troviamo infatti in gruppi di pochi individui, meno propensa agli spostamenti stagionali ed in acque profonde, dai 35-40 metri fino ai 90-100 metri di profondità.

Gli individui adulti necessitano infatti di un maggior territorio per il loro sostentamento nutritivo. La gallinella si può pescare quindi nei periodi estivi in vicinanza della costa, solitamente quando si è in pesca a mormore, mentre nel periodo invernale è molto interessante la pesca di bolentino di media profondità sulle "presure" o "tenute" al largo delle coste adriatiche, zone queste di accumulo di detriti di varia natura dove questo pesce trova il suo habitat ottimale e nutrimento. Scendendo dall'alto adriatico verso il medio basso adriatico queste zone di accumulo detritico "tenute", sono ubicate sempre più lontano dalla costa; più vicine quindi nel Veneto e più lontane dalla costa, nelle Marche.  Le più lontane sono quelle in cui la pesca di fondo riserva ancora delle buone sorprese, in termini di quantità, peso medio delle prede e come varietà di specie.  I pescatori professionisti infatti, una volta scoperte le tenute ed individuate precisamente con il GPS, ne hanno fatto una loro punto abituale di pesca, almeno per quelle più vicine alla costa e facili ed economiche da raggiungere.