La castagnola è  l’unica specie della famiglia dei Pomacentridi. Il suo nome scientifico è Chromis chromis, in dialetto è conosciuta come “munachedda”. Si tratta di un pesciolino (fino a 12 cm. circa da adulto), a forma ovale, di colore bruno più o meno scuro e macchiette dorate disposte longitudinalmente, con riflessi azzurri. Un bel pesciolino, che vive a fitti branchi lungo le scogliere e lungo le banchine portuali, in genere a tutte le profondità. Da un punto di vista culinario, non ha alcuna importanza, ma da un punto di vista agonistico, ne ha molta dato che, quando si riesce a pro prenderle, consente cestini di decine e decine di esemplari.Certo, se in giro ci sono pesci più grandi non vale la pena tentare con loro, ma sono una carta da giocare almeno come ripiego quando altri pesci non girano bene. Simile alla castagnola sono la castagnola rossa  ( nome scientifico Anthias anthias) e la castagnola bruna (nome scientifico Callanthias ruber), appartenenti però ad un’ altra famiglia, quella dei Serranidi, famiglia cui appartengono altre specie ittiche di grande interesse alieutico.Tornando alla castagnola comune, vi è da dire che prenderla non è semplice. Si vedrà girare spesso sotto il pelo dell’ acqua, attirata dalla pastura e dalla esche, si potrà anche catturarne qualcuna, ma fare pescate sufficienti ad acquisire punti è tutt’ altra cosa. Per le castagnole, così come per altri pesciolini di minima taglia, si ricorre a tecniche di pesca basate sulla velocità, dato che la pesca in gara a questi pesciolini paga solo se si riempirà il cestino.