NOTIZIE IN BIANCONERO
2000
GENNAIO

19.01.2000 La Juve rompe la tregua con Lippi. Chiusano: «Indovinata la scelta di far arrivare subito Ancelotti»
L'avvocato Vittorio Caissotti di Chiusano, presidente della Juve dal 5 febbraio '90, ha celebrato lo scudetto d'inverno con un duro attacco a Marcello Lippi. Lo ha fatto ai microfoni dell'emittente radiofonica Rtl 102,5. Prima gli elogi ad Ancelotti: «Se si valuta adesso, alla luce dei risultati, la decisione di portare Ancelotti sulla panchina della Juve, non ci sono dubbi: è stata indovinata. Immaginavamo di avere a che fare con una persona seria e competente e il tecnico si è dimostrato tale». Poi le sciabolate al Lippi nerazzurro: «Non voglio fare quello che ora ripete: ve l'avevo detto. Ma ricordo che io stesso avevo ammonito il tecnico sui rischi della sua nuova avventura. Dissi a Lippi che non avrebbe trovato a Milano lo stesso ambiente della Juve; si aggiunga poi che ci sono state incertezze e forse qualche scelta di mercato non positiva. Non sempre è tutto oro quello che luccica: le difficoltà, prima o poi, vengono fuori». Un anno fa, Chiusano e Lippi avevano dato vita ad un serrato duello dialettico. Dopo un colpo di fioretto di Umberto Agnelli («mi auguro che il nostro allenatore arrivi fino alla fine»), l'allenatore replicò (20 gennaio): «In quattro anni non mi sono mai preso più meriti di quanti ne avessi per tutti i bei momenti e le vittorie che abbiamo vissuto. Li ho diviso con tutti coloro che hanno contribuito ad arrivare dove siamo arrivati. Adesso deve accadere la stessa cosa per le responsabilità, perché non è giusto scaricare su di me ogni colpa, mentre tutti sanno che le cause della nostra crisi sono un miliardo». Due giorni dopo, Chiusano entrò a piedi uniti su Lippi: «Le sue parole non mi sono piaciute affatto, non è così che si fa; gli è sfuggita la situazione di mano. Le parole devono lasciare il posto ai fatti». Il segno che il rapporto era ormai a pezzi, finché fra una battuta e l'altra, si arrivò alla drammatica notte del 7 febbraio, quando Lippi, dopo la sconfitta in casa con il Parma, disse: «Se il problema della Juve sono io, allora mi faccio da parte». Proprio l'avvocato Chiusano fu il più sollecito a cancellare il «se» e ad accettare, con un'adesione via fax e nel giro di venti minuti, le dimissioni del tecnico. Adesso il titolo d'inverno della Juve ha rotto la tregua. D'altronde i dirigenti juventini non hanno mai perdonato a Lippi non soltanto il divorzio dalla Juve, ma la scelta dell'Inter, nemica storica della Real Casa, in una situazione di guerra fredda resa ancor più acuta dopo la famosa partita del 26 aprile '98 (caso-Ceccarini). Ma non risulta che Lippi sia pentito per aver scelto Moratti e l'Inter. Anzi, l'allenatore è più che mai convinto di poter aprire un ciclo vincente, per sé e per la squadra. Nonostante le frecciate che gli arrivano da Torino.

18.01.2000 Ancora pochi paganti: ma tanti perchè.
Domenica sera Luciano Moggi se n'è lamentato alla «ds». Dicendo di non riuscire a spiegarsi i 920 paganti per Juve-Perugia. Una cifra già sfiorata in questo campionato (col Bologna i paganti erano 1.174, col Venezia 1.630) e anche in coppa Italia dai 973 paganti della partita col Napoli (e senza abbonati). Contattato ieri, Moggi ha detto di aver fatto solo una battuta. Ma fino a un certo punto. «Perché la squadra è in testa al campionato e anche se gli abbonati sono tanti: ci si potrebbe aspettare qualcosa di più». Il discorso può essere anche valido. Però questi discorsi ricordano tanto il vecchio detto della «botte piena e della moglie ubriaca». Perché se è vero — com'è vero — che la Juve sta disputando una stagione brillante, forse oltre le previsioni, c'è anche da tenere in considerazione qualche altro particolare. La Juve, non dimentichiamolo, ha 34.284 abbonati, che per una città in crisi di invecchiamento, con meno di un milione di abitanti, con uno stadio scomodo e con due formazioni in serie A non è male. Se poi aggiungiamo che la Juve ha il record degli abbonati alla pay tv, tre giorni prima aveva ospitato la Lazio in coppa Italia, veniva da due partite (quella di Parma e quella con la Lazio appunto, in cui pur giocando molto bene s'era fatta pericolosamente rimontare) e infine che domenica sera al Delle Alpi la temperatura era vicinissima allo zero: allora la spiegazione potrebbe addirittura risultare molto facile e tale da non giustificare del tutto la meraviglia di Moggi.

12.01.2000 L'inchiesta di Guariniello tocca anche Juve e Inter.
Raffaele Guariniello non ha smentito l'ipotesi di estendere ai dirigenti dell'Inter e della Juve le indagini o addirittura le ipotesi di reato nell' ambito del nuovo filone d'inchiesta sui regali delle società agli arbitri. Nel mirino del magistrato anche gare della scorsa stagione e faccendieri che a vario titolo e con varie funzioni, anche esterne al calcio e vicine al mondo dell'informazione o della comunicazione, avrebbero avvicinato gli arbitri negli ultimi anni. L'inchiesta di Guariniello, quindi, non si riferisce soltanto agli orologi mandati agli arbitri e ai due designatori, Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo, dal presidente della Roma, Franco Sensi, in occasione delle ultime feste natalizie. Il magistrato torinese, infatti, si occupa di episodi analoghi avvenuti in passato e, proprio in relazione a essi, ha sentito un testimone con cui ha anche parlato della partita fra la Juventus e l'Inter del campionato in corso, quella in cui fu messa sotto accusa la direzione di gara dell'arbitro Tombolini. Nell'ufficio del magistrato sarebbe passato oggi un personaggio che è ancora attivo nel settore arbitrale. Da tempo il procuratore sta tracciando la mappa dei poteri forti del calcio italiano.

04.01.2000 Tutti a disposizione di Ancelotti tranne Oliseh.
La Juve, come molti altri club europei, comincia a pagare il prezzo della mancata omogeneizzazione dei calendari internazionali, uno dei più grossi problemi che il «palazzo» del calcio internazionale è chiamato a risolvere. Quelli che pesano di più sono i tornei extraeuropei come la coppa d'Africa e le eliminatorie mondiali sudamericane, che si disputano con la pachidermica formula «tutte contro tutte» e che scatteranno fra due mesi. Intanto, la Juventus ha già perso Sunday Oliseh. Il nigeriano è da alcuni giorni a disposizione della propria nazionale con cui sta preparando la coppa d'Africa, in programma in Ghana e Nigeria dal 22 gennaio al 13 marzo prossimi. Se la Nigeria dovesse arrivare in finale, Oliseh tornerebbe a disposizione di Ancelotti solo dopo il 13 febbraio. Non potrebbe essere disponibile, cioè, per le prossime sette partite di campionato (Juve-Verona, Parma-Juve, Juve-Perugia, Reggina-Juve, Juve-Cagliari, Udinese-Juve e Juve-Lecce), oltre alle due gare dei quarti di coppa Italia (e, eventualmente, alla prima semifinale). Potenzialmente dieci partite, insomma. Se la Nigeria dovesse uscire dopo il primo turno (affronterà la Tunisia di Scoglio, il Congo ed il Marocco), Oliseh verrebbe liberato dopo il 3 febbraio. Non meno pesante, anche se meno lunga, potrebbe essere l'indisponibilità di Paolo Montero a causa degli impegni dell'Uruguay nelle eliminatorie mondiali, che inizieranno nel prossimo mese di marzo. Montero dovrà rispondere alle convocazioni del c.t. Passarella in vista di Uruguay-Bolivia del 28 (o 29) marzo e di Paraguay-Uruguay del 25 (o 26) aprile prossimi. Quindi sarà indisponibile per Milan-Juventus del 26 marzo e a rischio anche per l'eventuale ritorno dei quarti di finale di coppa Uefa. Altra partita che il difensore salterà certamente, stavolta per Paraguay-Uruguay, sarà Juventus-Fiorentina del 22 aprile. A rischio anche l'eventuale semifinale di ritorno di coppa Uefa (18 o 20 aprile). In entrambe le occasioni, la Juve non ha molta libertà di manovra con gli anticipi di campionato, perché prima dei quarti di ritorno di Uefa ci sarà il derby col Torino e, quindi, l'anticipo al martedì non appare molto praticabile. Identica situazione per la semifinale: prima della gara europea ci sarà Inter-Juventus e anche in questo caso molto difficilmente Ancelotti potrà prendere in considerazione l'ipotesi di un anticipo. La possibilità di riuscire a trattenere Montero per le gare di coppa resterà legata alla diplomazia di Luciano Moggi e ai suoi rapporti con Passarella e a qualche... coincidenza aerea favorevole.

1999
DICEMBRE

26.12.1999 Classifiche a confronto.

1999/2000      1998/1999       Differenza
 
Lazio      31  Fiorentina  29  Lazio       +8 
Juventus   29  Parma       26  Juventus    +8 
Parma      27  Milan       25  Udinese     +3
Roma       25  Inter       24  Roma        +2
Milan      24  Roma        23  Bari        +2
Inter      23  Lazio       23  Parma       +1
Perugia    20  Juventus    21  Perugia     +1
Bari       20  Bologna     21  Milan       -1
Udinese    19  Perugia     19  Inter       -1
Fiorentina 18  Bari        18  Venezia     -2
Lecce      18  Piacenza    16  Bologna     -4
Bologna    17  Udinese     16  Piacenza    -5
H. Verona  15  Sampdoria   14  Cagliari    -7
Torino     14  Cagliari    14  Fiorentina -11 
Reggina    12  Salernitana 12  Reggina      B
Piacenza   11  Empoli      12  Lecce        B
Venezia     9  Vicenza     12  Torino       B
Cagliari    7  Venezia     11  H. Verona    B

22.12.1999 Capodanno al lavoro per scelta della squadra.
A differenza di molte altre squadre, la Juve ha scelto di far lavorare i propri giocatori fino alla vigilia di Natale, per poi concedere loro una settimana di riposo che si concluderà il giorno di Capodanno. L'appuntamento è fissato per il pomeriggio del 1° gennaio 2000, quando Ancelotti e Ventrone constateranno, bilancia alla mano, se i ragazzi si sono dati alle gozzoviglie o se hanno avuto un comportamento «moderato». Ma perché questa scelta «anomala» di spostare il periodo di riposo? Lo spiega il team manager e addetto stampa Alessio Secco: «Come tutte le società, anche la Juve ha ricevuto una lettera dalla Lega con la disposizione di concedere ai giocatori una settimana di riposo. Era raccomandato, ma non vincolante, il periodo 21-27. I nostri giocatori hanno però chiesto all'allenatore se fosse possibile spostarlo dal 25 al 31, Natale e San Silvestro ovviamente compresi. Ancelotti si è dichiarato d'accordo e così abbiamo informato della variazione la Lega e, per conoscenza, anche l'Associazione calciatori».

03.12.1999 Anticipo con il Bologna: Inzaghi preoccupato dai Felsinei.
Fino ad ora ha realizzato tra campionato e coppe varie, ben 15 reti. Ora attende la sfida con il Bologna, una formazione "pericolosa": "Mi fanno paura -spiega il centravanti bianconero- perche' hanno giocatori di ottimo livello e soprattutto sono molto forti in contropiede. Dovremo essere bravi -continua Inzaghi- a sfruttare nel migliore dei modi ogni occasione, visto che non sara' facile procurarsene molte". La punta bianconera parla anche del compagno di reparto Kovacevic: "Lottiamo su tre fronti, c'e' posto per tutti".
Intanto i bianconeri recuperano Van der Sar. Ecco i probabili 11 di Ancelotti per la gara con il Bologna:
1 Van der Sar, 2 Ferrara, 4 Montero, 13 Iuliano, 20 Tacchinardi, 26 Davids, 8 Conte, 23 Zambrotta, 21 Zidane, 10 Del Piero, 9 Inzaghi.



Notizie tratte da "La Gazzetta dello Sport", "Televideo RAI", "ANSA", "Mediavideo", "Corriere della Sera", "Stampa".


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