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L'Amore nel vento
Lei voleva solo essere Raccogli le mie mani controvento perché voglio essere quella che sono Ascolta i miei silenzi tinti di luna perché ti regalerò anche l’ultimo respiro Cerca i miei occhi sul soffitto perché attraversiamo un unico confine Se qualcuno te lo chiederà un giorno tu dovrai solo sorridere Se qualcuno lo vorrà sapere senza taciuto ricordo dirai – Lei voleva solo essere - (Poetica)
Il più bello dei mari Lentamente muore Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso… Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. (Pablo Neruda) da Francesco
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Nel sogno della notte
Speranze (Vittorio Goffredo)
Un Angelo Grandi ali Ti tende un filo (Poetyca)
Poesia
di Natale in carcere Strada
scommessa Trame
sconnesse Luci
riflesse Sapori
di pasta. Io
dentro. E
a voi –
Con anima di zanzara – chitarre
scordate (e
mai ritrovate) Su
otturazioni cadute Per
finta o per amore. Su
gioie sopite Lacrimo
seti svanite E
revoli di Schiume
vuote Di
crune di nano. Pascimi
artificiere. Organolettico E
si cade di macigno Pesi
e tesi Sigaretta
antifumo “sigaretta,
cameriere!” Sono
pianista su piano inclinato Demanio
nel cuore Godiamo
di noi stessi E
di nessun altro E
di nessun altra Si
è fatta luce A
sipario calato È
notte infondata Nell’attesa
di Tecnologia
inutile Paradisi
meccanici Di
squilli muti Pensanti
e benpensanti: malpensanti (da Fangi, il Mobo e Tavannuccio)
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