Dove siamo


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Per chi transita nella fertile piana casertana, tra Teano e Capua, è possibile scorgere anche da lontano, una collina tutta verde, ai piedi di una montagna brutta, il Calvento.

Sulla sommità del colle, nascosto nella pineta, vi è il nostro monastero S. Croce.
Il luogo ha una sua bellezza suggestiva. Davanti si spalanca uno scenario vastissimo. Quando il cielo è terso, lo sguardo spazia lontano, dal Vesuvio sino a Gaeta, e laggiù, in fondo, sul mare, si scorrono Capri, Ischia, S. Stefano e Ventotene.

A volte si ammirano giochi di luce stupendi, che fanno sgorgare spontanea la lode.

L'ambiente è ideale per la nostra vita contemplativa, gli orizzonti sconfinati rispecchiano le aspirazioni dei nostri cuori di sorelle povere, piccoli granelli, frammenti immersi nella vastità del creato, tutti protesi verso il centro unificatore: il Creatore.
 

La nostra presenza qui è recente.
Il convento fu edificato dai frati della riforma di S. Pietro d'Alcantara, nel 1732.
La scarna cronaca racconta che, in occasione della benedizione della prima pietra, la gente accorse numerosa anche dai casolari lontani, portando per devozione grande quantità di pietre per la costruzione.
Nel 1755 venne costruita la chiesa, dedicata al ritrovamento della santa Croce, ma poco conosciuta sotto questo titolo.
I frati alcantarini divulgarono la devozione a S. Pasquale Baylon e la gente cominciò subito ad amare il santo e a chiamare il convento e il colle con il nome di S. Pasquale.
Dopo essere stato per due secoli centri di spiritualità e casa di formazione, negli ultimi decenni, di fatto il convento era semiabbandonato.
I frati minori della provincia napoletana del SS. Cuore di Gesù nel 1983, con decisione capitolare, lo donarono alle sorelle povere del real monastero S. Chiara in Napoli, le quali, tre anni dopo, inviavano un piccolo gruppo di sorelle per iniziare la fondazione.
 
 

Con l'Erezione Canonica avvenuta il 4 aprile 1993, solennità della Domenica delle Palme, la Santa Sede approvava il nuovo monastero di S. Croce.

Nel medesimo giorno in cui S. Chiara d'Assisi. abbandonata notte tempo la casa paterna, scendeva alla Porziuncola per consacrarsi al Signore nelle mani di S. Francesco, alcune sue figlie s'impegnavano a far rivivere il suo carisma in questo luogo benedetto.