Riministoria © Antonio Montanari - il Rimino n. 49. Memorie riminesi

il Rimino n. 49, anno II, 30 agosto 2000.

Redazione: Antonio Montanari, via Emilia 23 (Celle) , 47900 Rimini RN, Italy. Tel. 0541.740173 * E-mail:monari@libero.it,ilrimino@libero.it 


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Memorie riminesi
Ricordi tra personale e pubblico


Comincio a scrivere da questo numero del Rimino alcune memorie personali tra privato e pubblico. Oggi 30 agosto compio 58 anni, essendo nato nel 1942. In Riministoria ho già inserito un mio curriculum diciamo così ufficiale. Voglio aggiungere ora qualcosa di diverso.

Della mia infanza ho parlato in quelle Memorie di Tama prima apparse sul Ponte e poi confuite in Anni cinquanta, un libretto edito da Guaraldi.

Ovviamente, queste Memorie riminesi non occuperanno il Rimino, destinato ad altre cose ed imprese…, ma le inserirò in alcune pagine speciali alle quali si potrà accedere da tutto il mio sito, cioè dal Rimino stesso e dall'indice delle pagine di Riministoria, come per qualsiasi argomento normale.

Soltanto per questo numero, il Rimino ospita (eccezionalmente) la prima di queste Memorie riminesi, la quale è soltanto un foglio sparso di un progetto che si svilupperà man mano, senza l'obbligo di rispettare un indice prefissato, ma di volta in volta il sommario e l'ordine delle pagine si creerà da solo con il progredire del lavoro. L'indirizzo-indice delle Memorie riminesi è http://digilander.iol.it/monari/memorie.indice.html ed è la pagina 308 del mio sito, sino ad oggi.

Si va dunque ad incominciare.

Nella home-page del mio sito Riministoria appare simbolicamente la data del 30 agosto 1999 come avvio del sito, che in realtà è nato a metà settembre 1999, dopo che l'amico Mirco Tenti, conosciuto nella redazione del settimanale Il Ponte, mi ha spiegato come si faceva a comporre una pagina e ad inserirla in Internet. Questo è in ordine di tempo il ringraziamento più recente che debbo rivolgere a qualcuno: mi limito al campo giornalistico e degli studi che interessano l'essenza di queste pagine che viaggiano nella Rete.

Dal mio curriculum diciamo così ufficiale del quale parlavo prima risultano due cose. La mia carriera di insegnante e quella di legata all'uso della penna, dal giornalismo agli studi storici.

A proposito di scuola. Grazie ad internet ho avuto qualche soddisfazione via e-mail. Ho ricevuto di recente queste due lettere che desidero riportare, senza la firma dei mittenti, per non esporli al pubblico ludibrio.

 

"Salve professore, spero si ricordi di me, sono Andrea Anelli e sono stato un suo alunno (frequentavo la IV F durante il suo ultimo anno di insegnamento all'Istituto Valturio).

Scrivo questa E-mail per porgerle i miei più cari saluti e per dirle che seguo sempre con interesse i suoi articoli sul Ponte.

Anche se a distanza di otto anni voglio cogliere l'occasione per ringraziarla (e sono sicuro di poterlo fare a nome di tutta la classe) per averci trasmesso, durante le sue lezioni, degli insegnamenti che vanno molto al di là di quelli contenuti nei programmi scolastici di Italiano e Storia.

Durante gli incontri (per fortuna abbastanza frequenti) con i vecchi compagni di classe, ricordiamo sempre con piacere le sue lezioni, durante le quali ci ha spesso dato la possibilità di confrontarci e di riflettere su importanti questioni riguardanti la nostra realtà di giovani alle prese con numerosi problemi, non solo scolastici.

Per tutti noi lei è stato certamente un esempio positivo di cosa possa e debba essere la funzione educativa della scuola.

Le auguro buon lavoro e le porgo i miei più cari saluti."

Secondo messaggio.

"Caro Prof. Montanari, é stato veramente un piacere rivederla, soprattutto così pieno di

entusiasmo. Dieci anni fa l'avevo lasciata in una prospettiva molto più melanconica: sarà stato l'ambiente!?

Già dieci anni. Se solo lei immaginasse quale impronta ha lasciato su di me (ma anche su altri, una per tutti la Marangoni) credo - anche se non ha certo bisogno di simili riscontri - si sentirebbe fiero.

Io ci ho messo 6 anni a diplomarmi ed alla fine ho preso un 37 a dir poco vergognoso, tuttavia penso di aver capito alcune cose che pochi, uscendo da un istituto tecnico quale il Valturio, hanno capito, e ciò per merito suo: l'importanza della cultura e quindi dello studio e, più in generale, l'importanza della storia, la conoscenza della quale, forse, può renderci migliori.

Le auguro buone cose."


Cronaca.

Nei numeri scorsi (N. 46 e N. 48) ho riportato vari articoli sul Meeting. Lunedì 28 il Corriere di Rimini ha ospitato una lettera di lefebvriani locali in cui, inneggiando ai banditi antirisorgimentali, si diceva ai ciellini: finalmente avete capito e siete con noi.

Che dire? Si ripete la triste storia già vista e letta a proposito delle insorgenze. La Chiesa sostiene i briganti anche nel 1797 per contrastare il giacobinismo. Ed i briganti si servono di simbologie religiose per aver dalla propria parte il clero e, quindi, i fedeli indottrinati contro gli eretici d'Oltralpe. Vedi in questo sito

PLEBE BRIGANTI RIBELLI, inedito integrale.

 


Da La Stampa on line 28.8

La Scienza ha i suoi diritti

Per carità non facciamo altri referendum. La Scienza ha i suoi diritti. Da cattolico mi scandalizzo della caccia alle streghe che si sta facendo ancora verso la Scienza (in attesa di chiedere altri perdoni tra qualche secolo?). Quattro secoli fa la Chiesa proibiva la lettura dei libri in cui si parlava della circolazione del sangue. Tre secoli fa scomunicava gli attori. E proibiva le autopsie. Oggi a che cosa vuole mirare? La Scienza deve essere savia, e non onnipotente. Ma non la si può imbavagliare. Soprattutto da parte di oltranzisti che nulla sanno, nulla leggono, procedono scimmiottando (è quello che succede al Meeting di Rimini, la mia città). Ed aspettano le parole d'ordine severe, feroci, terribili, che nulla hanno di cristiano, della pietà cristiana, del senso del dolore, del senso della sconfitta dell'uomo: anche Cristo si lamentò sulla Croce, con il padre, Dio mio perché mi hai abbandonato, non ha ballato un rock e non ha cantato una canzonetta. Questo Cristianesimo felice manca del senso della tragedia della Storia e della Vita. Leggiamoci un po' di più il vecchio Manzoni, ciellini lombardi.

Antonio Montanari, Rimini


 

Sommari degli ultimi numeri:

N. 48 Convegno archivi Fiorano. Montefeltro. Meeting

N. 47 Esclusivo. 1944-2000

N. 46 Briganti & Berlusconi, al Meeting di CL

N. 45. Sagra musicale malatestiana

N. 44.Santacroce, e delizia, una scrittrice scandalosa


 

 

 

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