Riministoria © Antonio Montanari - il Rimino n. 43.
San Marino, la verginità perpetua
il Rimino n. 43, anno II, 13 agosto 2000. A cura di Antonio Montanari.
Redazione: via Emilia 23 (Celle) , 47900 Rimini RN, Italy. E-mail: monari@libero.it, ilrimino@libero.it 


San Marino, la verginità perpetua
Due vicende in apparenza slegate tra loro


Sono due vicende in apparenza slegate tra loro. La prima. L'incendio di grandi dimensioni, per il cui spegnimento sono dovuti intervenire i Vigili del fuoco di Rimini, Italia, con ferimento di alcuni degli stessi. Subito, nasce a San Marino una polemica sulle mancanze della Protezione civile. Riposta politica: ragioniamone a mente fredda, perché tutto è andato bene. A San Marino, tutto va sempre bene.

Secondo fatto. Il ministero italiano delle Finanze attiva i suoi uomini perché diano la caccia agli evasori fiscali che si approfittano di San Marino, paradiso fiscale. Da San Marino, reazione rabbiosa. Non siamo innocenti e vergini come sempre e per sempre. Sono i soliti italiani che ce l'hanno con noi.

Che per molti riminesi, la vera patria finanziaria sia a San Marino non è una notizia ad effetto, ma il fatto che dal Titano si finga di ignorare quel marcio che denunciano (ora più che mai) le opposizioni, corre il rischio di diventare una barzelletta.

Due documenti. Il primo tratto dal Resto del Carlino, a proposito dell'incendio:

<<Quei modi

poco Civili

"Adesso qui restano solo gli addetti ai lavori, tutti gli altri vadano al mare perché è una bella giornata". Frase gridata nel mezzo della tragedia da una figura cardine della Polizia Civile, un corpo che brilla forse per l'impegno ma non certo per la considerazione che i suoi vertici hanno per la stampa .

Non è facile raccogliere notizie in situazioni del genere ben sapendo che vi è una situazione di emergenza. E far balenare l'uso della forza è davvero spropositato per tenere i giornalisti lontani dalle fonti di informazione. Eravamo lì per fare il nostro lavoro: non ci passa davvero per la testa di "andare al mare".>>

 

Il secondo è ripreso dalla Repubblica on line:

 

<<Il ministro Del Turco ha chiesto agli uffici regionali di controllare le imprese in affari con il piccolo stato

Fisco, San Marino ai raggi X

Nel mirino soprattutto le ditte di import-export che hanno aumentato gli scambi con la Repubblica

ROMA - I paradisi fiscali, da qualsiasi santo protetti, cominciano a vacillare uno dopo l'altro. Stavolta a finire nel mirino dell'esattoria statale, le imprese che operano nella o con la Repubblica di San Marino.

 

Stato esente da Iva, la piccola Repubblica è territorio ghiotto per quelle imprese che vogliono sfuggire alla regolare tassazione cui sono sottoposte sul territorio italiano. Ma proprio per impedire che le imprese aggirino il Fisco concludendo operazioni con la Repubblica esentasse, il ministro delle Finanze, Ottaviano Del Turco, ha chiesto ai propri uffici regionali di "passare ai raggi X le imprese che concludono affari con la Repubblica di San Marino".

 

Una disposizione che, assicura il ministro, diventa operativa da subito e che andrà a colpire soprattutto le imprese di import-export. Il dicastero ha già pronto un elenco dei cosiddetti soggetti "a rischio" e individuato i criteri per valutare quali società operano in modo irregolare in modo da procedere ai necessari e tempestivi accertamenti.

 

Sotto il microscopio delle Finanze passeranno le aziende che non hanno versato l'Iva da più anni, oppure le società che improvvisamente hanno aumentato il numero delle operazioni di import-export con San Marino. Sotto controllo saranno anche le imprese che chiudono i battenti dopo un breve periodo di attività o quelle che registrano consistenti crediti Iva.

 

Le verifiche riguarderanno poi le aziende in fallimento e quelle in liquidazione. Saranno inoltre radiografate le imprese che riportano dati contrastanti tra acquisti effettuati e volume di affari registrato.

 

Non è la prima volta che la piccola Repubblica del monte Titano finisce negli obiettivi del Fisco. Tre anni fa, sempre in piena estate, la Guardia di Finanza fece un controllo a tappeto su tutte le strade di accesso a San Marino. Un vero e proprio assedio durato una decina di giorni: un centinaio i finanzieri impegnati nella verifica delle merci in entrata e in uscita dal piccolo stato. Tutto si concluse dopo qualche settimana con la firma di un'intesa, tra il ministero delle Finanze e i rappresentanti del Governo di San Marino che avrebbe dovuto attivare una maggiore collaborazione e scambi informativi per combattere l'evasione fiscale.

 

Recentemente l'Ocse ha cancellato San Marino dalla lista dei paradisi fiscali. La decisione è stata adottata dal consiglio dell'organizzazione internazionale perché la Repubblica del Titano - insieme a Bermuda, Cayman Cipro e Malta - si è impegnata ad eliminare le pratiche fiscali dannose entro la fine del 2005, adottando gli standard internazionali di trasparenza, scambi di informazioni ed equa concorrenza fiscale.

(11 agosto 2000)>>


NOMADI ABUSIVI ALLE CELLE

Appello di 38 famiglie alle autorità

Il Corriere di Rimini ha pubblicato lo scorso 26 maggio, con ampio risalto a pagina 12, la lettera aperta al Sindaco di Rimini di trentotto famiglie delle Celle contro il "parco nomadi" abusivo improvvisato lungo la via Emilia.

A tale lettera aperta, il Sindaco rispondeva il 20 giugno con copia di messaggio inviato al Comandante della Polizia Municipale, "per le verifiche e i provvedimenti di competenza, richiamando in particolare l'attenzione sulla necessità di porre rimedio agli inconvenienti segnalati adottando ogni misura ed iniziativa utile al riguardo".

Dopo qualche tempo, il Comune ha provveduto, per sbarrare l'accesso delle carovane alla zona abusivamente occupata dai nomadi, a porre SOLTANTO il basamento di un ostacolo che però NON è MAI stato collocato, per cui la situazione è rimasta completamente INVARIATA.

Gli stessi abitanti delle Celle, firmatari della lettera aperta sopra ricordata, ora si chiedono per quale motivo non sia stato completato il lavoro: dato che non si tratta di un'opera faraonica, ma semplicemente di una sbarra e dei relativi appoggi laterali, viene da sospettare che manchi la volontà d'intervenire e concludere il lavoro stesso.

Attraverso questo pubblico appello ci si rivolge a chi di competenza, preavvertendo che, in caso di ulteriori inadempienze, sarà presentato un esposto-denuncia all'Autorità Giudiziaria.

 


Auguri ad Enzo Biagi, per i suoi gloriosi 80 anni a ricordo della sua lunga amicizia con Rimini.

E noi con lui festeggiamo la pagina n. 300 di RIMINISTORIA!

 

 


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