Gemelli e percorso scolastico: la comunicazione (e le incomprensioni) tra scuola e famiglia

(le opinioni dei genitori)

 

Discussione avvenuta sul FORUM il 21-10-2003, titolo "un problema con la scuola...... ":

Michela: Ragazzi ho un problema serio con la scuola e con la vivacità dei miei bimbi, e credo che per come sono lo avrò sempre, probabile che sia il risultato dei tre anni di sofferenza alla scuola materna, ma questa cosa MI METTE IN CRISI DI NUOVO COME MAMMA...
Provo a spiegarvi la cosa ma credo che sarà difficile farvi capire cosa sento. La scuola è cominciata e perlomeno questa volta non si mette in discussione il fatto che siano insieme ma il loro comportamento; in poche parole risultano poco gestibili, hanno momenti di nervosismo, a volte presi da questo spingono anche i loro compagni. Protagonista di tutto è in particolare Alessandro, il più tranquillo dei due, Riccardo che fino l'anno scorso ci creava dei problemi dovuti alla divisione e probabilmente alla sua indole, stranamente risulta abbastanza tranquillo, poi un bel venerdì Ale si fa prendere da questa cosa, che secondo noi è dovuta al cambiamento ed anche dalla fatica di stare seduto, e la sua insegnante chiama la coordinatrice che va dal direttore didattico gridando al disagio.... risultato che ci hanno chiamato. Concordo che così non va bene ma forse bisognerebbe anche mettersi nei panni di un bambino di 6 anni, di bambini come i miei che comunque risultano molto tosti, forte personalità, istintivi, molto motori... gli adulti rimangono allibiti ...e credo che la loro forza sia proprio questo aspetto, che io so ma gli altri no. Mi chiedo se la scuola ha la volontà di lavorare nel modo giusto oppure è pronta solo a gridare al disagio senza nessun motivo, soltanto perché c'è uno stereotipo da seguire, per assurdo un bambino troppo chiuso non risulta un grosso problema... forse perché fa comodo a tutti. Siamo stanchi e abbiamo deciso comunque di dare, in accordo con la scuola, un out - out ai nostri bimbi perché anche loro devono capire che nonostante noi li capiamo loro devono cercare di frenarsi... anche noi genitori dobbiamo, per loro, vivere tranquilli. Personalmente mi sento come tre anni fa, confusa, un po' spaventata... tutti i giorni che vado a prenderli ho il cuore in gola... In un piccolo angolino del mio cuore li comprendo perché è come se mi rivedessi in loro, solo che loro hanno una doppia forza perché sono due, per fortuna che non si influenzano più di tanto, di solito quando uno fa così l'altro è tranquillo...
Un'ultima cosa: cosa ne pensate di un insegnante che pur di fare lezione concede a mio figlio di tenerlo in braccio e che se suo padre lo sgrida lei lo consola? Io penso che è un adulto "incapace" che agli occhi del bambino ha già perso. Grazie a tutti voi, vi saprò dire cosa ci dirà lo psicologo.

Domanico: Ti sei già risposta da sola Io manifesterei questo disagio e questi dubbi al direttore didattico. E' vero che i bimbi devono essere inquadrati, ma molto dipende anche dal "manico". E credo che oggi nelle scuole, di ogni livello, esistano troppi insegnanti inadeguati. Credo che un bravo maestro sia in grado di gestire ed indirizzare nel migliore dei modi la sana vivacità di un bambino. E' meglio un bimbo vivace che un bimbo ipnotizzato dalla TV, ma sono sempre gli adulti che devono saperne convogliare le energie.

Palla: E' stato convocato uno psicologo? per iniziativa della scuola?

Ombretta: Ricordo perfettamente i miei anni di scuola, sia l'asilo, che le elementari e ovviamente le medie. In tutti questi anni c'è sempre stato nella mia classe qualche bambino più vivace degli altri, più agitato, che non riusciva a stare seduto a lungo, oppure che si distraeva facilmente. Nessuno ha mai gridato al disagio ed effettivamente, questi bambini di cui ho presenti anche i volti, non hanno neppure avuto problemi di rendimento scolastico. Quando facevo tirocinio, durante gli anni all'Istituto Magistrale, ero in una seconda elementare, un bambino leggeva soltanto stando in ginocchio sulla sedia o in piedi, ma leggeva benissimo. D'altro canto le elementari sono la prima "vera" scuola, la prima volta che si scrive, si studia, i compiti da fare, si deve per forza stare seduti, o quasi, insomma ci sono regole più precise... Esiste davvero la comprensione per i bambini? Forse questa "mammite" esiste anche nelle scuole? Gli insegnanti si allarmano troppo facilmente? Secondo me è possibile, come è anche possibile che per pigrizia e incapacità da parte dei docenti, si vorrebbero solo bambini "bravi e buoni", sempre seduti composti, che non parlano col compagno vicino, che non ridacchiano, che non portano giocattoli a scuola, che non lancino gli aeroplanini di carta in classe e che non si picchino con i compagni (anche io facevo a botte con i miei compagni)... Ma questi che bambini sono? Michela, ovviamente non conosco i problemi dei tuoi figli, se di problemi si tratta, ma se dovesse affacciarsi l'ipotesi di un colloquio con uno psicologo, accetta comunque questa sfida, d'altra parte può tranquillizzare anche te un consulto, fatto con serenità però e con serietà soprattutto.
P.S. Io facevo a botte anche con i maschi (a volte vincevo pure) e a scuola sono stata sempre bravissima

Ilaria: Ogni circolo didattico ha a sua disposizione uno psicologo che serve sia alla famiglia, sia agli educatori per cercare di rapportarsi al meglio coi bambini. Avere un consiglio da uno psicologo non è nulla di vergognoso né tantomeno di "preoccupante". Non sono d'accordo nell'interferenza degli insegnati tra il rapporto genitore/figlio se l'educatore interviene sminuendo l'autorità genitoriale. Non sono d'accordo con le "etichettature" di bambini perché non aiutano il bambino a risolvere problemi, ma anzi li acutizzano. Credo comunque che il parere di una persona competente serva, ma senza drammatizzare. Del resto dopo neppure 2 mesi di scuola non si può pretendere che un bambino sia scolarizzato: tantopiù che ora come ora è difficile gestire i bambini per tutta la scuola dell'obbligo. Spesso mi accorgo che la suola è rimasta come quella che abbiamo frequentato noi, senza accorgersi del mutamento generazionale. Sono totalmente contraria alle classi numerose (25/26 bambini) perché l'educatore non riesce più a interagire in maniera costruttiva coi bambini traendo così facili conclusioni e preconcetti. I bambini di oggi sono più vivaci e occorre trovare nuove strategie di apprendimento e di relazione, ma questo è compito degli educatori, non delle famiglie.
Michela, non colpevolizzarti perché non serve a nulla. Affronta il tutto con serenità e se proprio ti va male: cambia scuola!

Paola: Ciao Michela, mi piacerebbe farti parlare con la maestra di Laura, che in classe ne ha un discreto numero di bambini "vivaci"!! Sono 25 di cui 15 maschi e quasi tutti i maschietti sono un po' irruenti... La sua soluzione è stata molto drastica, li fa sgobbare tutti.... finché li tiene impegnati può far lezione con la porta aperta che non vola una mosca, appena gli fa fare qualcosa di più leggero si scatena la bagarre.... risultato: lavorano!! Lei dice sempre che presi singolarmente sono tutti buoni e bravi, ma appena si mettono insieme è il caos... Questo però è colpa/merito suo che li ha fatti diventare GRANDI AMICI!! Ho conosciuto i tuoi bambini a Montaione, sono simpaticissimi, aperti e vivaci, vedrai che anche a scuola un po' per volta si abitueranno alle "regole"... Però se fossi in te farei ben presente allo psicologo anche la "sofferenza" della separazione durante la materna...

Barbara: La mia maestra delle elementari diceva sempre a mia mamma che scolasticamente ero bravissima ma che se solo ne avesse avute 2 in classe come me..... avrebbe smesso di insegnare! Non preoccuparti troppo, affronta la cosa con serenità e discutine insieme alle maestre e poi.... beh tutto sommato sono d'accordo che tu parli anche coi tuoi figli che del tutto scemi non sono e che possono tranquillamente comprendere che a scuola ci si deve comportare in un certo modo... queste sono le regole e che devono imparare anche a controllare il loro temperamento!

Laura: Ciao Michela, Volevo solo dirti che capisco l'andarli a prendere con il cuore in gola, è quello che è successo a me l'anno scorso con Asaf, alla materna. Siamo arrivati da Israele il 2 settembre 2002 e i bambini hanno perso tutti i loro riferimenti: casa, asilo, amici, parco, nonni, lingua ecc. Il 21 settembre abbiamo cominciato l'inserimento alla materna. Le due femmine sono più malleabili e desiderose di compiacere, quindi si sono inserite in fretta. Asaf ha avuto più problemi e quindi (anche perché era l'unico a essere stato inserito in una classe già formata l'anno prima) è diventato il capro espiatorio della classe. Ogni giorno arrivavo e cominciava la tiritera: Asaf ha fatto questo, Asaf ha fatto quello ecc. Era molto sgradevole. Per fortuna quest'anno le due maestre hanno smesso, forse perché ci sono dei bambini nuovi e quindi avranno preso di mira qualcun altro! Coraggio!

Paola: Non sono sconcertata per il possibile intervento di uno psicologo, anzi, ritengo che siano delle eccezionali figure mediatrici che nel peggiore dei risultati ci fanno comunque riflettere..... quindi va anche bene, ma sono sconcertata per quanto è bassa la soglia di sopportazione e quanto alta la voglia di plasmare i bambini un po' più energici.... Da quel che sento e leggo noto, con dispiacere, che sia educatrici che maestre, quando c'è un minimo problema ne attribuiscono la colpa alla famiglia, quando pensano che sia dovuto al carattere, o si forza un po' la mano o si convoca lo psicologo. La gente è bella perché è varia... o no? Sono assolutamente ignorante in materia, queste sono mie considerazioni personali.... poi posso anche sbagliare quindi scusami.

Michelle: Un incontro con un "esperto" che possa mediare con gli insegnanti e genitori mi pare una buona idea. forse schiarirà le idee più agli insegnanti che non a voi che avete già capito i vostri ragazzi. ogni occasione è buona per fermarsi, interrogarsi, applicare metodi, verificare, crescere insieme ai nostri figli. facci sapere ciao e baci.

Michela: Come sempre siete tutti meravigliosi e vi voglio bene a tutti, grazie per il sostegno. Dallo psicologo andiamo già da un anno per scelta personale per arginare i danni che sopratutto Riccardo aveva subito dalla divisione e per aiutare anche noi; non avete idea di cosa significhi, passare due anni e mezzo, tutte le mattine, a cercare di dividere due bambini che volevano stare insieme, loro hanno pianto per entrare all'asilo fino all'anno scorso! Adesso tranne la loro eccessiva vivacità il loro rapporto è nettamente migliorato, sono più tranquilli, non c'è più paragone o confronto tra loro, e non sono solo fratelli ora sono amici, l'anno prima essendo in due gruppi diversi erano piuttosto rivali. Non avete idea di cosa significhi avere delle idee ben chiare ed avere insegnanti che pensano di saperne di più che ti distruggono come genitore perché quando per te le cose non vanno bene, per loro invece sì... Ma come fanno adire che è tutto OK quando hanno davanti agli occhi un bambino che ha "crisi di nervi", che piange perché vuole stare con suo fratello? Io non capisco... Per tutti questi motivi abbiamo deciso di farci aiutare.
Il nostro psicologo ci ha sempre detto che lui come esperto non è mai riuscito a cambiare la realtà scolastica; forse l'adulto non si mette mai nei panni del bambino e non cerca nemmeno di capirlo, c'è soltanto uno stereotipo da seguire, al di fuori di quello sei un disagiato. Questo fatto secondo noi è solamente distruttivo perché comunque è molto più facile addossare colpe ai genitori piuttosto che mettersi in discussione come adulto, come insegnante, come scuola!! Non trovo giusto cambiare scuola perché nessuno mai mi ha insegnato a fuggire di fronte ai problemi, credo che non sia giusto far fare i "pendolari" ai miei bambini e credo che in questo modo insegnerei a loro che nella vita è meglio scappare che affrontare; io non ho nulla da nascondere.
Questa settimana di scuola è andata benissimo i bimbi non si sono nemmeno sentiti, io ho molta fiducia in loro e sono sicura che tutto andrà bene... un bacione a tutti voi

Cristina: Parole sante Michela....

Michela: Ieri ne è capitata un'altra: Alessandro, che ogni giorno che passa mi stupisce sempre di più, ha con una matita fatto male ad un altro bambino sul collo, gli ha fatto un graffio usando la matita come un arma. Rimango allibita e sento anche un po' di impotenza... ma mi chiedo cosa gli passa per l'anticamera del cervello?????? È stato punito sia a scuola che a casa... e posso dirvi che sono molto stanca e molto arrabbiata, per non dire peggio!!!! Crediamo che stia covando della tensione per l'inizio della scuola elementare, e su questo piano lo capiamo, ma così non deve reagire.. la mia paura più grossa è che a pressarlo troppo ..."esploda" ma altra soluzione non la vediamo , abbiamo PRETESO da lui che si comporti come sa... speriamo ma la paura è tanta...!

Ilaria: Tieni botta!!! vedrai che ce la farai!!!

Caterina: Non mollare, forza!!!!!

Michela: Ragazzi pian pianino le cose migliorano, anche se abbiamo capito che loro due sono molto furbi e se possono se ne approfittano, infatti dipende dall'adulto che hanno di fronte, si rendono conto se possono farlo o no.... è incredibile!!! Ma mi chiedo perché lo fanno in questo modo a voi è mai capitato?

Ale: Regolarmente... Sara e Silvia hanno iniziato a comportarsi così praticamente appena nate e continuano ora che hanno 9 anni! Anche Alessio e Mattia sono sulla buona strada. Solo che i miei figli di solito sono buoni buonini a scuola e tremendi in casa...

 

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