INTRODUZIONE
Comunicazioni
di massa
Nel linguaggio comune, con l'espressione "comunicazioni di massa" si
intende il complesso delle informazioni e dei mezzi (stampa, radio, cinema,
televisione ecc.) che le producono e le diffondono, rivolgendosi a un pubblico
ampio e fortemente eterogeneo.
COMUNICAZIONE E MASS MEDIA
Il
XX secolo si può definire l'età delle comunicazioni di massa. Il forte sviluppo
tecnologico che ha interessato la comunicazione e la grande influenza che
questa esercita sulla vita sociale e individuale sono dati indiscutibili.
Tuttavia, bisogna distinguere tra comunicazione di massa e mezzi di
comunicazione di massa (mass media): i mezzi sono le tecnologie organizzate che
consentono la comunicazione di massa, mentre la definizione di quest'ultima
risulta assai più articolata e complessa.
ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE
Come
in qualsiasi processo di scambio, anche nella comunicazione di massa si possono
riconoscere tre elementi fondamentali che rendono possibile l'interazione
comunicativa: la presenza di un emittente, di un messaggio e di un
destinatario. Anche nella comunicazione fra macchine si presenta questa
articolazione dello scambio comunicativo (pensiamo alla trasmissione e
ricezione di segnali sonori tramite il telegrafo), così come nella
comunicazione interpersonale (ad esempio una conversazione fra due o più
soggetti), dove però l'articolazione dei turni comunicativi rende circolare e
iterativo lo scambio, e intervengono variabili via via più complesse che
determinano i contenuti della comunicazione e le reazioni dei soggetti
coinvolti. Come ha scritto il sociologo statunitense Harold Lasswell, il
modello teorico – da lui messo a punto nel 1948 – di qualunque "atto di
comunicazione è il seguente:
chi
dice
qualcosa
attraverso
quale canale
a
chi
con
quale effetto?
Lo
studio scientifico del processo comunicativo tende a concentrarsi su uno o
l'altro di tali interrogativi".
Nell'ambito
della comunicazione di massa, l'applicazione del modello lasswelliano rende
evidente quanto possa essere complessa l'interazione delle diverse variabili, e
soprattutto permette di individuare i diversi filoni di ricerca e le differenti
prospettive teoriche che ne hanno affrontato lo studio e che si sono
concentrate di volta in volta su uno solo di questi aspetti. Allora, chi
prefigura l'ambito di studio degli emittenti, con i relativi problemi del
controllo sociale, politico ed economico e dell'esercizio del potere nei
medesimi ambiti; dice qualcosa è relativo alla struttura dei messaggi
prodotti dagli emittenti, cui si applicano particolari tecniche analitiche come
ad esempio l'analisi del contenuto; attraverso quale canale indica lo
studio approfondito delle caratteristiche comunicative e strutturali dei
singoli mezzi di comunicazione; a chi apre la prospettiva dello studio
dell'audience, con tutti i sofisticati metodi di indagine qualitativa e
quantitativa oggi disponibili alla ricerca, mirati soprattutto a determinare
con quale effetto, aprendo cioè il fecondo filone di studi sugli effetti
della comunicazione di massa nei confronti dei vari possibili pubblici che
possono fruirne.
CARATTERISTICHE DELLA COMUNICAZIONE DI MASSA
Rispetto
ad altri tipi di comunicazione, dunque, il processo della comunicazione di
massa presenta alcune importanti caratteristiche distintive:
1)
il ruolo dell'emittente è svolto quasi sempre da soggetti – individuali e
collettivi – che svolgono la funzione di comunicatori di professione
(giornalisti, registi, conduttori televisivi, network televisivi o radiofonici
ecc.) all'interno di organizzazioni burocratiche e formali;
2)
il contenuto dei messaggi prodotti dagli emittenti è spesso frutto di un
processo di produzione standardizzato, che riproduce i metodi tipici
dell'industrializzazione; parallelamente allo sviluppo e all'esplosione delle
comunicazioni di massa, infatti, si affermò il termine "industria
culturale", introdotto da Horkheimer e Adorno negli anni Trenta, che
definisce la modalità tipica del Novecento di trattare contenuti di matrice
culturale come "merci", cioè esattamente allo stesso modo in cui si
producono oggetti materiali tramite il sistema industriale;
3)
il destinatario dei messaggi prodotti nell'ambito delle comunicazioni di massa
non è riconoscibile e specifico;
4)
la distanza tra emittente e ricevente è estremamente evidente; non si tratta di
un divario solo fisico ma anche culturale e sociale, poiché in genere
l'emittente occupa una posizione di maggiore visibilità sociale ed esercita
maggiore autorità rispetto al ricevente. Il messaggio prodotto all'interno del
processo di comunicazione di massa non è mai specificamente indirizzato a un
singolo individuo, quanto piuttosto a un insieme di soggetti le cui
caratteristiche individuali sono irrilevanti al fine di determinare la riuscita
della comunicazione stessa. Gli articoli di giornale, le trasmissioni
televisive e radiofoniche, i film sono rivolti a un pubblico sostanzialmente
indifferenziato e molto ampio;
5)
la distanza fra emittente e ricevente si manifesta anche su un altro piano,
quello della risposta (feedback) all'emissione di un messaggio: nella
comunicazione di massa non si prevede alcun feedback in tempo reale da
parte del ricevente, a differenza di quanto accade nella modalità di
comunicazione interattiva che caratterizza i new media; in relazione a questa
proprietà si sono sviluppate, soprattutto nel periodo fra le due guerre
mondiali, le numerose teorie massmediologiche che hanno sottolineato la
sostanziale passività del pubblico dei mass media, e conseguentemente il forte
potere manipolatorio di questi ultimi nei confronti della "massa";
6)
infine, il processo di comunicazione di massa prevede la simultaneità del
contatto fra un emittente singolo (ad esempio un network televisivo) e la
moltitudine dei riceventi; questa caratteristica permette al messaggio
veicolato di esercitare sui fruitori un impatto molto uniforme e diffuso, e
tale caratteristica non è riscontrabile in nessun'altra forma di comunicazione.
Anche tenendo conto di questo aspetto la ricerca ha sottolineato, soprattutto
ai suoi esordi, le potenzialità enormi di persuasione – in negativo e in
positivo – esercitate dai mezzi di comunicazione di massa.