Tempestività e giornalismo

 

Nell’ambito della rivoluzione telematica in atto, non si può evitare di trattare dell’evoluzione che il giornalismo ha conosciuto entrando nella rete. Lo sviluppo dei sistemi è stato molto rapido e non ci permette di considerare alcuno degli strumenti come definitivo, ma possiamo tuttavia fissare alcune delle caratteristiche legate ai nuovi servizi informativi personalizzati su Internet. Per una sintesi di questi strumenti si può partire proprio da quest'ultima definizione, poiché racchiude in sé tutti gli elementi da puntualizzare.

1) "Servizio informativo" è il soggetto della nostra definizione ed esiste una ragione precisa per cui abbiamo preferito questo termine al più diffuso "giornale digitale". Abbiamo, infatti, voluto puntualizzare che su Internet nasce uno strumento di informazione inedito che eredita molte caratteristiche dai mezzi di comunicazione di massa, ma che ha dei forti elementi di novità. Questi elementi di novità fanno sì che, nonostante siano diversi i soggetti del settore (giornali, televisioni, radio, agenzie di stampa) che pubblicano in rete siti di informazione giornalistica, non ha più rilevanza il mezzo che sta alle spalle dei vari Web. In pratica non esistono elementi di distinzione significativi tra siti giornalistici pubblicati da redazioni televisive piuttosto che della carta stampata.

2) "Personalizzato": con la personalizzazione l'utente può ricevere un pacchetto di notizie selezionate secondo le sue richieste informative e ciò comporta due conseguenze principali: l'informazione diventa molto specializzata e viene meno la possibilità di incontrare notizie che attirano la nostra attenzione ma che non avevamo considerato nei nostri interessi. Mentre la modalità di acquisizione delle notizie è fortemente modificata dalla personalizzazione, il lavoro del giornalista ne è influenzato molto meno. Il software di personalizzazione è uno strumento per la selezione di prodotti giornalistici già confezionati e già presenti su Internet; personalizzare non significa che il giornalista cambia l'articolo a seconda dell'utente a cui è destinato, ma che l'utente sceglie, tra i vari articoli delle diverse fonti, quali gli interessano maggiormente, componendo un notiziario confezionato su misura. La personalizzazione si pone in evidente contrasto rispetto ai mezzi di comunicazione di massa, in cui tutti gli utenti ricevevano gli stessi messaggi.

3) La nostra definizione si chiude con la parola "Internet", luogo dove si realizza il servizio informativo. Questo elemento apparentemente del tutto scontato va, invece, sottolineato perché, come abbiamo visto, la rete trasferisce ai nuovi servizi informativi tutte le sue specificità (ipertestualità, multimedialità, capacità, tempestività) rivoluzionando il prodotto giornalistico e, in questo caso, anche il lavoro del giornalista.

Pur trattandosi di un aspetto secondario, riteniamo opportuno aprire una breve parentesi sugli effetti che la rivoluzione digitale produce sulla professione giornalistica, cercando di capire come cambino il lavoro e il ruolo dei "professionisti della notizia" con l'avvento di Internet. Il lavoro del giornalista infatti si trasforma non solo perché la rete è un nuovo strumento di pubblicazione ma anche perché essa è un nuovo strumento di lavoro. Può succedere infatti che un giornalista nella postazione del suo ufficio ottenga informazioni in tempo reale su fatti che succedono lontano da lui contemporaneamente ai suoi colleghi inviati internazionali che si trovano sul posto. Quindi il giornalista di oggi non può non tenere conto delle potenzialità che strumenti del genere offrono al suo lavoro.

Ma vediamo in che cosa sta cambiando e in che cosa resta inalterata la professione di chi crea, riceve, elabora, trasmette e stampa le notizie.

La costruzione di un servizio giornalistico per Internet e tramite Internet permette di servirsi di materiali audio, video, testo ricevibili in tempo reale da tutto il mondo con facilità e senza muoversi dalla propria scrivania. Tuttavia nella professione del giornalista la presenza fisica resta indispensabile in molte occasioni; si tratta di un mestiere in cui bisogna capire espressioni, mezze parole, fiutare l'aria che tira, scrutare le mani dell'interlocutore, capirne l'umore, vedere ambienti e contorni. Il giornalista deve continuare ad andare sul posto, deve incontrare la gente deve saper interpretare e saper scrivere. La capacità di racconto, la presa diretta con le persone e con la vita, il saper fare un reportage , così come il saper condurre un'intervista sono capacità che si acquisiscono con l'esperienza e non possono essere sostituite dalla telematica.

I giornali elettronici richiedono, però, un linguaggio diverso: più sintetico possibile per dare la possibilità all'utente di capire i punti principali della notizia senza dover leggere sul monitor lunghi articoli, o peggio ancora doverseli scaricare e stampare. L'utente deve avere la possibilità di poter approfondire la notizia cliccando su link che rimandano a pagine appositamente redatte per l'approfondimento e costituite da materiali diversi, come foto, articoli, documenti originali, risorse sulla rete, ecc..

Nasce una nuova figura professionale che potremmo definire il redattore di Internet: una persona che abbia sì competenze giornalistiche ma che sia, al tempo stesso, un esperto di Internet, cioè sappia districarsi brillantemente nel mare di fonti di informazione fornite dalla rete. Questo significa saper riconoscere l'informazione utile, non vecchia, attendibile. Con l'invasione dell'informazione provocata da Internet, qualcuno deve essere in grado di sfoltire per noi la mole di notizie che viaggiano sulle autostrade informatiche, e il giornalista possiede questa capacità perché la sua professionalità consiste anche nel saper cogliere le notizie più significative tra le tante.

Inoltre, ai giornalisti che operano in rete sono richieste conoscenze informatiche specifiche come l'HTML, il linguaggio di programmazione per pubblicare su Internet, o gli strumenti di navigazione, il software per scaricare materiale agilmente, reperire e convertire formati diversi. Questa nuova figura di redattore è stata definita sender, con il compito dunque di gestire dal computer il materiale destinato alla versione on-line, concordando con i colleghi della carta stampata cosa inviare in rete, di procurarsi il materiale originario e di filtrare i dispacci di agenzia e gli articoli non pubblicati, badando bene che a ogni richiamo vada il pezzo corrispondente.

Concludendo, è evidente che sulla rete si affermano due modelli informativi. Da una parte abbiamo il servizio personalizzato inteso come strumento di creazione di pacchetti di notizie rispondenti a interessi personali, e dall'altra abbiamo il servizio informativo più tradizionale concepito come pacchetto di notizie predefinito (il cosiddetto giornale digitale), cioè più vicino alle logiche di giornali, telegiornali e radiogiornali. Prima di analizzarli separatamente, prendiamo in considerazione un aspetto di rilievo derivato dal mezzo telematico, comune sia al modello del servizio informativo personalizzato che a quello del giornale digitale. Su Internet le notizie possono essere aggiornate in tempo reale e attraverso la push technology inviate sui terminali degli utenti di tutto il mondo con la massima tempestività. Secondo i nuovi editori on-line, la velocità di produzione delle notizie diventa fondamentale per la realizzazione di un servizio veramente competitivo. Ad esempio presso la redazione del sito della CNN gli operatori sono in grado di mettere in linea una notizia completa in meno di un'ora. Altri giornalisti sono in grado di scendere a mezz'ora se si tratta di un testo senza immagini. La push technology rende ancora più veloce il processo di informazione, perché pochi secondi dopo che la redazione ha messo in linea una notizia, i sistemi lanciano un avviso all'utente, che successivamente può approfondire il fatto connettendosi con il sito informativo. E' anche vero però che non tutti gli utenti gradiscono la sistematica incursione dei sistemi di push technology sul loro terminale, non appena viene pubblicata una notizia. La possibilità tecnica di poter raggiungere qualunque computer per aggiornarlo in tempo reale, up to the minute, sulle ultime notizie, deve essere gestita dagli utenti. Essi devono poter decidere quando, come e per notizie di quale genere e importanza accettano di essere disturbati. Solo così la tempestività di questi strumenti, uno dei loro punti di forza, diventa una carta vincente e solo così il pubblico viene stimolato ad adottare il nuovo strumento informativo.

Il servizio informativo che punta sulla personalizzazione deve essere concepito come prodotto slegato dalla concezione tradizionale di giornale, perché la sua specificità di fornire informazione su misura per ogni singolo utente è in evidente contraddizione con il modello di comunicazione tipico dei vecchi media. Il nuovo servizio deve, a nostro parere, escludere certe esigenze informative che non è in grado di soddisfare, concentrandosi, invece, sulla personalizzazione. Il sistema deve, ovviamente, appoggiarsi a fonti specializzate ed agenzie di stampa professionali, ma soprattutto deve predisporre degli strumenti validi per la ricerca delle notizie per parola chiave. L'utente deve essere in possesso di uno programma che vigili su determinati argomenti e sia in grado di fornirgli tutte le informazioni inerenti nel modo più completo possibile. Il sistema deve essere molto flessibile e deve essere predisposto per la ricerca di notizie su qualunque sito per rendere il servizio informativo completo e quindi fornire, oltre che le notizie prodotte dalle agenzie di stampa e dalle varie testate, anche le novità pubblicate su siti di interesse personale.

Un'altra questione che abbiamo approfondito nella nostra ricerca, e che sottolineiamo come di primaria importanza per l'affermazione dell'informazione personalizzata, è la tutela della riservatezza dei dati personali. I servizi personalizzati, infatti, devono raccogliere svariati dati sugli utenti per poter soddisfare le richieste informative e man mano che vengono messi a punto programmi più complessi in grado di elaborare i dati forniti dagli utenti, si crea la possibilità di costruire dei profili personali molto dettagliati sui singoli individui. E' fondamentale che l'utente sia garantito nella sua privacy e i produttori devono predisporre sistemi di segretezza e devono chiarire in che modo intendano usare le informazioni raccolte. L'utente deve sapere esattamente dove finiranno i suoi dati e il loro utilizzo e la loro vendita a scopo pubblicitario devono  avvenire con il suo consenso.

Parallelamente al modello della personalizzazione sulla rete si afferma anche un modello informativo più legato ai criteri tradizionali. Si tratta dei cosiddetti giornali digitali che, seppur in una forma inedita perché ipertestuale, multimediale, interattiva, molto dinamica, conservano la caratteristica di essere pacchetti informativi completi, strutturati e predefiniti da una redazione. Gli utenti conserveranno, a nostro parere, il desiderio di consultare prodotti giornalistici con una struttura logica pensata da una redazione di professionisti che ha scelto le notizie principali, le notizie che ha ritenuto essere quelle più interessanti. Sui temi in cui l'utente non è esperto e non intende specializzarsi, il lavoro di intermediazione del giornalista non perde il suo valore, anzi viene incentivato dalla crescente mole di informazioni disponibili sulla rete. Il limite dei servizi personalizzati nel settore delle notizie di attualità deriva dal fatto che i lettori non possono sapere a priori cosa accadrà e quindi non possono dare indicazioni di selezione molto precise se vogliono garantirsi una copertura completa delle notizie. Ma nei sistemi informatici una ricerca operata con una chiave troppo generica produce una quantità di dati enorme, ingestibile e non sempre pertinente. Entra in gioco quindi l'intermediazione di redazioni di professionisti che forniscono una selezione quotidiana delle notizie in base a criteri che non sono fissi, ma cambiano a seconda degli eventi e delle situazioni. Una notizia viene scelta dalle redazioni per svariate ragioni, che sfuggono sia a un sistema informatico programmato sia agli utenti che lo impostano: perché, in un dato momento, possiede un particolare valore; perché essa viene presa a spunto per un'inchiesta più ampia; perché un giornalista intuisce un taglio interessante con cui trattare il fatto, In pratica l'utente non può sostituirsi alle redazioni di giornalisti perché egli sa cosa gli serve e cosa gli interessa conoscere in quel momento, ma magari non coglie aspetti importanti dell'attualità. Invece, un inviato in un paese straniero che ne segue le vicende politiche da mesi, è in grado di capire cosa accade e di offrire un servizio informativo di valore; un giornalista ha l'intuito per individuare fatti di cronaca che sono segnali di cambiamenti della società o di fenomeni di costume interessanti. Il giornalista sa quando un fatto contiene un valore notizia, perché quello è il suo lavoro.

E' chiaro che la selezione è influenzata dalla linea editoriale della testata giornalistica, che emerge nel modo di trattare i fatti, nella gerarchia assegnata alle notizie e nella scelta delle stesse. Il lettore di un quotidiano, tuttavia, ne conosce la linea editoriale e lo sceglie proprio perché condivide i criteri di selezione. Ciascuna edizione del giornale offre al lettore un punto di vista sui fatti che egli può condividere o criticare.

Quanto sopra per sottolineare che i modelli tradizionali di informazione e quelli introdotti dalla personalizzazione rispondono in parte a esigenze diverse e quindi è probabile che conviveranno all'interno del sistema dei media.