Questa
espressione, resa famosa dal noto opinionista Giorgio
Bocca, è atta a delineare la linea di confine che divide in due gruppi gli
abitanti del terzo millennio che combattono appunto per favorire o contrastare la trasformazione del
mondo in “villaggio globale”.
Infatti
c’è chi sostiene che la prossima generazione sarà formata da ignoranti
cresciuti fra chat e video-games, e chi è profondamente convinto che il
processo di informatizzazione della società
porterà a benefici sul piano
culturale , sociologico e comunicativo.
Il
problema più spinoso è quello che riguarda l’informatizzazione dei rapporti
interpersonali, ovvero la sostituzione delle “chiacchierate” faccia a faccia in
favore delle chat dove l’interlocutore più diretto è il monitor del PC, gli
apocalittici sostengono che si finirà con il parlare poco e chattare troppo con
evidenti conseguenze per le capacità linguistiche ed oratorie, gli integrati
invece ritengono che questo porterà all’abbattimento di tutte le frontiere con grandissimi benefici per l’economia e
per l’uomo stesso che vedrà il mondo direttamente da casa propria.
Tuttavia
si deve tenere conto che Internet è anche lavoro ,cultura che si diffonde,
fonte inesauribile di aiuto per chi ha
dei problemi e viene aiutato dal “mondo” ,mediante i news groups ,a risolverli;
penso che il segreto sia di non abusare degli svaghi offerti dalla rete ma di
estrarre il massimo profitto per alimentare la cultura.