B-29 - HIROSHIMA
6 agosto 1945

Una pagina di storia

Nell’estate 1945 la guerra in Europa era già terminata, ma il Giappone si stava difendendo a oltranza e la conquista da parte degli alleati, passo passo, degli atolli del Pacifico per avvicinarsi quanto più possibile al Giappone e sferrare così l’offensiva finale, procedeva con grandissimo dispendio di mezzi e di vite umane. Gli USA avevano costruito e sperimentato, nel luglio 1945, le prime bombe atomiche (una all’uranio e una al plutonio) e decisero, per affrettare la fine della guerra, di usarle contro il nemico.


(*) I padri della bomba: Groves e Oppenheimer


(*) Il traliccio su cui fu posta la bomba del primo test


(*) Trasporto del nocciolo di plutonio


(*) La prima bomba al plutonio

(*) L’esplosione della prima bomba atomica nel deserto del New Messico
Nel frattempo era stato costituito il 509° Gruppo Composito di bombardieri (con 15 bombardieri B-29) di stanza a Tinian nel Pacifico, che aveva lo scopo di bombardare il Giappone con le nuove bombe, e che si stava addestrando da mesi; le esercitazioni si svolgevano senza sosta, ma il personale non sapeva assolutamente nulla delle nuove armi che avrebbero dovuto usare. Sapevano solamente che si trattava di "bombe atomiche", un nuovo genere di esplosivo, ma nulla su quello che era il loro vero potenziale e sui loro effetti distruttivi; nessun componente lo staff del 509° Group aveva avuto una seppur minima informazione al riguardo, solo il comandante Tibbett era stato informato, ma molto succintamente. Tutta la missione era stata studiata a tavolino; lancio ad una determinata quota, inversione rotta di 60° nel minor tempo possibile, uso di occhiali protettivi, ecc.

La base di Tinian


(*) Veduta delle 4 piste principali,
quella di sinistra è riservata al 509°


(*) La base del 509°:
A – Edifici di assemblaggio delle bombe
B – Comando e alloggi
C – Piazzole per il rifornimento e manutenzione
D – Pista di decollo con parcheggi


73 - Strange cargo


83 - Full House


77 - Bockscar


85 - Straight Flush


86 – Next Objetive


89 – Great Artiste

Alcune foto degli aerei del Gruppo Atomico

Finalmente il 5 agosto fu dato l’ordine di attacco, l’aereo prescelto per la prima missione era l’Enola Gay (n° 82 - al comando di P. Tibbet che lo aveva battezzato con il nome della madre) su cui fu imbarcata la bomba all’uranio (Little Boy); la seconda bomba, quella al plutonio (Fat Man), fu imbarcata poi sul Bockscar per la seconda missione su Nagasaki.

Poco prima della missione sulle code degli aerei fu dipinto il grosso cerchio con la R al centro.

         


L’equipaggio del n° 82
posa per la foto ricordo


82 - Il pilota P. Tibbet

82 – Enola Gay
(in disarmo dopo la missione)


L’Enola Gay
(con matricole post-belliche)




Un’altra foto dell’Enola Gay

Paul Tibbett davanti all’aereo


La bomba Little Boy
(resa anonima)

La bomba Fat Man
(resa anonima)

Un'altra foto delle bombe

 


(*) La Little Boy nel pozzetto di caricamento
ricavato nella pista


(*) Il mitragliere di coda B. Caron
che fotografò il fungo dell’esplosione


L’ordine di lancio

La mattina del 6 agosto alle ore 01.37 partirono i tre bombardieri incaricati di controllare le condizioni atmosferiche sulle tre città obiettivo (Hiroshima, Kokura, NagasaKi); si era infatti deciso, per motivi di sicurezza, di eseguire il lancio a vista e non a mezzo radar, pertanto era necessaria un’ottima visibilità. L’Enola Gay, con i suoi due bombardieri di scorta partì alle 02.45.

L’obiettivo prescelto fu Hiroshima (obiettivo primario) perché le condizioni di visibilità erano ottime e alle ore 08.16 del 6 agosto 1945 fu lanciata la prima bomba atomica della storia.


Hiroshima il 5 agosto 1945

 

(*) Hiroshima prima e dopo l’esplosione; la croce indica il punto esatto dell’esplosione a 564 m di altezza

(*) La prima foto del fungo presa dal mitragliere di coda
(*) Foto dell’esplosione presa da terra a 8 km di distanza

Altre foto dell’esplosione di Hiroshima

Alcune foto di Hiroshima il 7 agosto 1945


Così il New York Times riportava l’avvenimento il 7 agosto 1945

Tutto quello che segue è ormai patrimonio storico dell’umanità, e preferisco non entrare nei dettagli dei motivi opportunistici, militari, strategici o morali di questo avvenimento; ognuno è padrone di valutarlo dal proprio punto di vista.

Voglio però ricordare qui alcune frasi che Giovanni Paolo II ha scritto sull'argomento:
"Ricordare il passato è impegnarsi per il futuro.
Ricordare Hiroshima è aborrire la guerra nucleare.
Ricordare Hiroshima è impegnarsi per la pace."

(G. P. II - Non uccidere in nome di Dio - 2005).

Bibliografia:

Per redigere queste note, oltre i normali libri di storia ed enciclopedie, ho consultato:

L’atomica di Hiroshima,
a cura di G. Bonacina, Ed. Mondatori (1972),
ottimo testo che descrive l’avvenimento in tutti i particolari e con tutti i retroscena;

Superfortress,
a cura di S. Birdsall, Ed. Squadron/Signal (1980),
monografia (in inglese) sui B-29

Appuntamento a Hiroshima,
S. Walker , Ed. Longanesi (2005)
saggio che racconta per la prima volta le storie degli uomini coinvolti:
politici, militari, equipaggi, vittime,
nel periodo dal 15 luglio (scoppio prima bomba) al 15 agosto 1945 (resa del Giappone).La maggior, parte delle foto che ho riprodotto sono tratte da questi testi.

Le foto contrassegnate con (*) sono tratte dal saggio di Walker

Redatto: Roma - ottobre 2001

Aggiornato: Roma - febbraio 2007

Home Page | Plastici_Diorami | B29