GUERRA CIVILE NEL MODENESE
FONTI
ED AVVERTENZE FONTI
PRINCIPALI 1)
- Elenco dei Caduti della Repubblica Sociale Italiana in
Provincia di Modena, compilato e curato dalla Sig.na Lina Grandi,
fiduciaria dei Fasci repubblicani femminili di Modena; nel dopoguerra,
responsabile del settore femminile del Movimento Sociale Italiano e
dell’Associazione Nazionale Famiglie, Caduti e dispersi della RSI. La
signorina Grandi ha curato per lunghi anni questi elenchi, dedicandosi
con particolare dedizione e spirito di sacrificio, alla ricerca di tutti
i dati possibili relativi ai caduti di quel tragico periodo,
specialmente nei lunghissimi e difficilissimi anni di un dopoguerra che
forse dura ancora. Ricercare prove, ancora oggi in certe zone dove la
persecuzione dei fascisti è stata spietata e portata sino alla completa
demonizzazione, non è ancora possibile e tutto questo non ha potuto
permettere di risalire a tanti delitti, specialmente dell’immediato
dopoguerra, anche per la paura, da parte dei testimoni o d’eventuali
protagonisti pentiti e ancora in vita, di incorrere nelle ire
persecutorie dei partigiani di allora e dei difensori ad oltranza di
tutta la “resistenza”, d’oggi. 2)
- Elenco dei caduti
della RSI, inumati nel Sacrario ossario del cimitero di San Cataldo in
Modena, sempre curato dalla Sig.na Grandi e presente nell’archivio da
Lei creato. 3)
- Elenco degli
sconosciuti con tutta certezza appartenenti a corpi della RSI o a civili
fascisti, inumati nel cimitero di San Cataldo, come dai rapporti stilati
dai Carabinieri all’epoca; sempre nel citato archivio. 4)
- Elenco suppletivo
dei Caduti, in detto archivio. 5)
- Lettere dei Comuni
della Provincia di Modena con risposta all’Associazione Famiglie e
Caduti della RSI di Modena, relativamente alla richiesta di detta
Associazione, d’informazioni e dati riguardanti caduti della RSI
sepolti nei cimiteri di ciascun Comune. Hanno
risposto a questa richiesta, in un periodo che va dal Gennaio 1956 al
Gennaio 1957, con elenchi non sempre esaurienti
39 Comuni della Provincia sul totale di 47; alcuni Comuni non
hanno risposto per la paura di commettere errori e ritenendo più
prudente non inviare notizie. Hanno
risposto i seguenti Comuni: Bastiglia,
Bomporto, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone,
Cavezzo, Concordia, Fanano, Finale Emilia, Fiumalbo, Formigine,
Frassinoro, Guiglia, Lama Mocogno, Maranello, Medolla, Mirandola,
Montecreto, Montefiorino, Montese, Nonantola, Pavullo, Pievepelago,
Polinago, Ravarino, Riolunato, San Cesario, San Felice, San Possidonio,
San Prospero, Sassuolo, Savignano, Serramazzoni, Sestola, Soliera,
Spilamberto, Vignola e Zocca. Tutte
le lettere trovansi nell’Archivio dell’Ass. Cad. RSI. 6)
- Elenchi dei caduti della RSI, nei vari capitoli dei quattro Volumi di
G. Pisanò: “Gli ultimi in Grigioverde”.(vedi bib.) 7)
- Elenco dei caduti in Provincia di Modena da, «Storia della Guerra
Civile in Italia» di G. Pisano, Vol. 2° pag. 1152, dove è pubblicato
Vol. 2* pag. 1152, dove è pubblicata la fotocopia di un rapporto
ufficiale inviato, in data 13 Giugno 1952 dal capitano dei Carabinieri
Mario Delia, a quel tempo Comandante della Compagnia di Modena della
Legione Territoriale dei Carabinieri di Bologna, alla Questura di
Modena. Tale lettera, conteneva
la seguente dizione: “Segnalazione
numerica delle persone prelevate ed uccise, nella Provincia, durante e
dopo il periodo della liberazione.” Di
questa lettera sono pubblicati i nominativi che si riferiscono ai Comuni
di: Modena, Maranello, Sassuolo, Fiorano, Castelnuovo Rangone, Formigine,
Castelvetro, Prignano, Pavullo, Montese, Lama Mocogno, Pievepelago,
Serramazzoni, Fanano e Zocca. Il
riferimento nel testo è presentato con la seguente sigla: ESGC.Mo 9)
- Elenco dei caduti
della Provincia di Modena tratto da una lettera analoga pubblicata
sempre nel testo sopracitato di G. Pisanò e precisamente: Vol. 2, pag.
1148 e seguenti, dove sono riprodotti nove fogli di un documento
ufficiale redatto dal Capitano Vittorio Fioroni, della Compagnia dei
Carabinieri di Carpi, il 5 Maggio 1952: oggetto era la segnalazione
numerica delle persone prelevate ed uccise in Provincia di Modena
durante e dopo il periodo
della “liberazione” e inviato alla Questura di Modena che lo aveva
richiesto: il documento si riferisce ai caduti nei Comuni di: Castelfranco
Emilia, Nonantola, Bastiglia, Savignano sul Panaro, Spilamberto, San
Cesario, Vignola, Ravarino, Carpi, Campogalliano Soliera e Novi. Il
riferimento, nel testo, è presentato con la seguente sigla: ESGC.Pi. Per
dovere di obbiettività è bene sottolineare che, dopo una serie di
accurati controlli, pur essendo nella maggioranza dei casi precisi, vi
sono stati rilevati alcuni errori; alcuni nominativi, inseriti come
uccisi dai partigiani risultano
essere stati uccisi da i tedeschi o fascisti o in azioni non chiaramente
identificate; ed anche alcuni casi della situazione opposta. Pertanto,
nelle note relative ad alcuni di questi
caduti ed inseriti in questi elenchi, riportati nel testo,
potrebbero risultare errati , in ogni caso ne citiamo sempre la fonte. 9)
- Testimonianza
olografa del Dott. Enzo Rebucci, medico di Cavezzo e in possesso
attualmente ai suoi familiari. 10)
- Lettere e
testimonianze di parenti ed amici dei caduti. 11)
- Raccolta del
quotidiano modenese: “Gazzetta della Emilia” degli anni :
1943,1944,1945. Parte in archivio dell’Ass. Caduti della RSI, parte
consultati presso la Biblioteca Estense. 12)
- Testi e documenti della storiografia partigiana, relativa ai fatti del modenese
ed in particolare i seguenti: -
Tutti i numeri pubblicati dal 1960 ad oggi de: “ Rassegna Annuale
Dell’Istituto storico della Resistenza. -
Tutti i quaderni pubblicati dall’ISR. -
I seguenti volumi: “
Storia della Resistenza a Modena” di L. Casali, Vol. 1* “La
Repubblica di Montefiorino” di E. Gorrieri: “L’an
n’era menga giosta”: Com. antifascista di Spilamberto “Lotta
di liberazione nella bassa modenese” - Canova-Gelmini- Mattioli
“Il
tempo di decidere” - Ilva Vaccari.
E' stato inoltre consultato, e sono stati fatti controlli
incrociati, l' elenco dei caduti pubblicato su: "Modena 1943-1946 Martirologio" (nel testo, citeremo nelle note, con la
dicitura: "Martirologio") unica ricerca di parte fascista dove
vengono bene inquadrati i caduti a
seconda delle loro collocazioni nell'Esercito Repubblicano, pubblicato a
cura dell'Associazione Nazionale Caduti e Dispersi della Repubblica
Sociale Italiana. Malgrado siano stati rilevati alcuni errori e non vi
sia completezza di documentazione la
maggioranza dell'elenco dei caduti è corrispondente alle nostre
ricerche. FONTI
SECONDARIE Vedi
Bibliografia generale al
termine del volume. AVVERTENZE Tutti
i nominativi dei caduti di parte fascista o presunti tali, sono
riportati nel testo in stampatello e con la precedenza del cognome per
una più facile identificazione con l’elenco generale. I
caduti partigiani vengono citati nelle note; per questi vi è una vasta
possibilità di ritrovarli nella vastissima storiografia locale
antifascista e sulla stampa quotidiana da circa cinquanta anni a questa
parte in occasione di ogni anniversario, oltre che nei vari sacrari
cittadini quale quello ai
piedi della Ghirlandina e nel Sacrario monumentale di San Cataldo, oltre
a tutte le lapidi e ai cippi sparsi nelle varie località dove vennero
effettuate le esecuzioni di partigiani. Per
gli sconfitti nulla esiste, solamente un modestissimo ossario al
cimitero di San Cataldo. I
caduti dei bombardamenti e dei mitragliamenti aerei angloamericani sono
anch’essi citati nelle note; anche per loro pochissimi sono i ricordi
ufficiali, immolati come sono stati ad una logica perversa e spietata
che tende solamente a riconoscere
i vincitori, dimenticando completamente gli sconfitti e tutti coloro che
si sono trovati coinvolti, loro malgrado, in quel gigantesco rogo che è
stato la seconda guerra mondiale con l’appendice della terrificante
guerra civile italiana. Dei
caduti tedeschi non si sono potute avere notizie precise; gli unici
riferimenti sono quelli, non veritieri, di certe valutazioni della
storiografia partigiana che artatamente gonfiavano sempre i fatti con la
presentazione di cifre di caduti “nemici” mai corrispondenti al
vero. Si è preferito pertanto, anche perché era oltremodo difficile
trovare elenchi e testimonianze valide circa quelle forze, non tracciare
un bilancio relativo alle perdite tedesche. N.B. Chiediamo
scusa al lettore per eventuali errori, dimenticanze ed omissioni dovute
alla scarsezza dei mezzi a disposizione, per ricerche e testimonianze
che richiedono tempo e disponibilità economiche; anche la parte
tipografica potrà contenere errori, ma va detto che il tutto è stato
portato avanti con sacrifici notevoli e senza l’appoggio di enti,
partiti, associazioni.
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