GUERRA CIVILE NEL MODENESE
Febbraio 1945 GIOVEDI
1 FEBBRAIO 1945 A
Maranello è ucciso un uomo di quarantasei anni: BISBINI
GIUSEPPE.(1) VENERDI
2 FEBBRAIO 1945 Ad
Albareto, in Comune di Modena, è fucilato un partigiano.(2) SABATO
3 FEBBRAIO 1945 A
San Venanzio di Maranello, è ucciso il Vice reggente del Fascio
Repubblicano di Fiumalbo e milite della Brigata Nera di Pavullo, di
quarantaquattro anni: LENZINI
RAFFAELE.(3) A
Pavullo resta ucciso, ad opera di sconosciuti, il giovane di ventidue
anni: IACOPI
GUIDO(4). In
località non accertata è ucciso il milite della G.N.R.: GROSSI
GIORGIO.(5) DOMENICA
4 FEBBRAIO 1945 A
Pievepelago, il Capitano della GNR: GRANDI
VIRGILIO(6), ed
il milite: NIZZI
PIETRO(7), che
si erano recati presso reparti partigiani per concordare una tregua,
onde evitare rappresaglie tedesche sulla popolazione civile, sono
trattenuti e poi fucilati dagli stessi partigiani.(8) A
Modena resta uccisa, tale: BASTIA
LIDIA.(9) LUNEDI
5 FEBBRAIO 1945 A
Villa Freto di Modena è ucciso dai partigiani il milite: GASPARINI
TERESIO(10); mentre
a Serramazzoni perde la vita: BESANDI
TEODORA.(11) A
Palagano i partigiani prelevano dalla sua abitazione e poi uccidono. un
ragazzino di quindici anni, era un ex balilla e Avanguardista delle
Fiamme Bianche: CASTELLI
COSTANTE.(12) MARTEDI
6 FEBBRAIO 1945 A
Campogalliano, in uno dei classici agguati partigiani, è ucciso il
reggente del Fascio Repubblicano di quel centro: BACCARANI
LAURO.(13) MERCOLEDI
7 FEBBRAIO 1945 Due
fascisti sono uccisi dai partigiani a Concordia sul Secchia, si trattava
della ventiquattrenne: BRANCOLINI
ALDINA,(14) e
del quarantenne: ARTONI
PRIMO.(15) GIOVEDI
8 FEBBRAIO 1945 A
San Possidonio è ucciso un uomo di cinquantadue anni: MASTRI
AMEDEO,(16) mentre
nella zona di Carpi resta ucciso, tale: BOTTI
GIUSEPPE.(17) VENERDI
9 FEBBRAIO 1945 A
Modena è ucciso il fascista di trentotto anni: LODI
ADELMO,(18) mentre
a Torre Maina viene fucilato un partigiano.(19) SABATO
10 FEBBRAIO 1945 A
Pratomaggiore, una piccola frazione vicino a Vignola, un gruppo di
partigiani assale alcuni soldati tedeschi ospitati in una casa colonica;
nella sparatoria che ne segue un maresciallo tedesco rimane ucciso. Due
giorni dopo si scatena la spietata rappresaglia tedesca; questi
prelevano dal carcere di Sant' Eufemia di Modena, otto giovani
partigiani prigionieri, li portano nella località dello scontro e qui
li fucilano; erano tutti giovani della Provincia di Modena.(20) Nella
storiografia partigiana si trovano storie d’azioni che, in molti casi
saranno anche state realizzate, ma che alla luce della ricerca, sia
d’altre fonti partigiane sia di fonti fasciste, non sempre trovano
riscontro, oppure vengono talmente stravolte da non aver nessuna
possibilità di essere valutate come veritiere. N’è una prova questa
notizia: "Mentre
forze nazifasciste effettuano un rastrellamento in località San
Donnino, una macchina con a bordo il V. Comandante della 5° zona Lupo,
il gappista Fred ed il capo settore del distaccamento
"Giuseppe" irrompeva tra le file nemiche sparando numerose
raffiche di mitra che colpivano a morte alcuni nemici. I
"nostri" senza subire perdite si allontanavano."(21) DOMENICA
11 FEBRAIO 1945 A
Modena, presso la Caserma "Ciro Menotti", un agguato
partigiano colpisce a morte il giovane milite della GNR, di venti anni: TISSELLI
MARIO.(22) LUNEDI
12 FEBBRAIO 1945 Il
milite della GNR: AMICI
EUGENIO,(23) di
quarantotto anni, che prestava servizio presso la stazione delle FF.SS
di Modena viene ucciso da elementi partigiani, mentre in un altro
attentato, a Bastiglia, viene colpito a morte lo squadrista della
Brigata Nera di trentatré anni: AZZALI
CARLO.(24) Le
notizie di fonte partigiana, come abbiamo prima accennato, continuano a
raccontare di agguati e di attentati, molti veritieri, altri non sicuri.
In questo giorno, a Formigine la stessa auto del giorno 10, avrebbe
seminato il panico nel presidio della Brigata Nera di quel centro e
sarebbero stati uccisi un maresciallo della B.N. e due soldati tedeschi.(24bis) Nessun’altra
notizia e nessuna testimonianza anche di parte fascista è stata trovata
per avvalorare quest’episodio. Altri gappisti avrebbero collocato mine
anticarro, sempre nei pressi di Formigine, facendo saltare 4 carrette
militari.(25) MARTEDI
13 FEBBRAIO 1945 I
cosiddetti "tribunali partigiani", che operavano con estrema
disinvoltura nel giudicare e nell'emettere sentenze di morte, sia in
montagna sia in pianura, sono tutto, fuorché espressione di una minima
parvenza di giustizia. Questa valutazione non è di parte fascista, bensì
di un partigiano che ha combattuto e scritto di storie sulla resistenza.
Stralciamo alcune analisi di quest’autore del modo in cui i tribunali
partigiani stilavano i verbali d'istruttoria e in particolare
relativamente ad un "processo" tenutosi in questo giorno, a
cura del "Tribunale della Divisione Modena": "La
lettura dei verbali dei processi non può non suscitare qualche
perplessità. La loro forma alquanto approssimativa denota l'assenza,
nel Tribunale partigiano, di qualsiasi esperto della materia: giudici,
avvocati, laureati in legge......Inoltre, mentre talora si dice che
vengono letti "i verbali di istruttoria", come pure la
deposizione dei testi, in altri casi non si parla di deposizioni: il che
fa supporre (ed è confermato dalle testimonianze ) che l'unico elemento
di accusa fosse la confessione dell'imputato. E questo pone il problema
del come fossero ottenute queste confessioni. Si
può dunque affermare che la giustizia partigiana non funzionò in modo
del tutto soddisfacente, neppure nella seconda repubblica di
Montefiorino."(26) Riportiamo
anche l'esempio di un verbale d'istruttoria di quei processi: "Verbale
del processo a carico di L.F. sergente maggiore delle SS italiane. -
La seduta è aperta alle ore 2,30 pomeridiane con la lettura da
parte del cancelliere. Egli legge l'istruttoria a carico dell'imputato
mettendo in rilievo le parti più significative. Alla
fine della lettura il Presidente e i giudici chiedono all'imputato se
quanto egli ha sottoscritto corrisponde a verità, il L. risponde
affermativamente. La
parola data alla pubblica accusa la quale rileva l'alto tradimento
perpetrato ai danni della patria martoriata e sanguinante e dei migliori
figli suoi compiuto dall'imputato che militando nelle file della GNR e
delle SS italiane di Gorga ha meritato la pena capitale. Prende quindi
la parola il difensore, che pur dovendo riconoscere le gravi colpe
dell'imputato, cerca di attenuarne la gravità. Dopo aver chiesto
all'imputato se non ha nulla da aggiungere, la Corte si ritira e quando
rientra legge la seguente sentenza: "Il Tribunale militare della
Divisione Modena riunitosi oggi 13 Febbraio 1945 ha emesso il giudizio a
carico di L.F. appartenente alle SS italiane, GNR, MVSN e reo di
spionaggio, sopraffazioni e vessazioni verso la popolazione civile,
condannandolo alla pena di morte mediante fucilazione da eseguirsi in
giornata."(27) MERCOLEDI
14 FEBBRAIO 1945 A
Maranello, durante una festa da ballo, viene uccisa la giovane di
diciannove anni: BIOLCHINI
MARIA(29); in
località Santa Maria di Mugnano, viene prelevato ed ucciso dai
partigiani, il fascista di trentadue anni: PAVESI
GENESIO(30); a
Soliera, in un’imboscata, restano uccisi i militi della GNR: GROSSI
ANGELO(31), FRANCIOSI
MARIO(32), MALAGOLI
VITTORIO(33). A
Fiorano, i tedeschi fucilano, per rappresaglia all'uccisione di un loro
soldato, cinque giovani partigiani fioranesi.(34) VENERDI
16 FEBBRAIO 1945 Un
altro giovane partigiano viene fucilato a Gombola.(35) SABATO
17 FEBBRAIO 1945 A
Modena vengono date per disperse, poiché niente è più stato trovato
dei loro corpi, due giovanissime ausiliarie della Repubblica Sociale
Italiana, si trattava di: BENELLI
BIANCA(36), ZANNINI
LUISA(37). A
Dogana di Fanano, restano uccisi due marò della Decima Flottiglia MAS: PELLEGRINI
FRANCESCO(38), RANDON
UGO(39). mentre
a Verona in un bombardamento aereo perde la vita il giovane modenese: BARALDI
DANIELE(40). In
questo giorno alcune fortezze volanti, sganciano bombe sul paesino di
Piandelagotti, già duramente colpito da precedenti incursioni;
parecchie case vengono distrutte e due civili restano uccisi(41). DOMENICA
18 FEBBRAIO 1945 Forti
bombardamenti si verificano su molte zone dell’Appennino modenese;
sono le prime avvisaglie dell'attacco conclusivo degli anglo-americani,
che verrà sferrato sulla linea Gotica tra circa due mesi. Un
forte cannoneggiamento viene effettuato su Ospitale di Fanano. Gran
parte degli abitanti si rifugia nella chiesa che viene ripetutamente
colpita; sette persone vi rimarranno uccise. A
Pavullo, formazioni di aerei anglo-americani, colpiscono pesantemente il
centro del paese: moltissimi furono i morti ed il centro frignanese
riportò gravissimi danni, con decine e decine di edifici completamente
distrutti, compresi l'ospedale e la chiesa.(42) LUNEDI
19 FEBBRAIO 1945 Nel
cortile della sua casa, in Via Piave 91, a Modena, viene ucciso con un
colpo di pistola alla nuca il fascista trentunenne, operaio
militarizzato: BUSSOLA
ARTURO(43). MARTEDI
20 FEBBRAIO 1945 Continuano
sull’Appennino modenese i violentissimi bombardamenti: è il turno del
piccolo centro di Monteombraro di Zocca che venne ridotto ad un cumulo
di macerie; i morti furono moltissimi. A
Castelnuovo Rangone, viene ucciso il milite della Brigata Nera di quel
centro: SILVESTRI
ONESTO(44). Così
nella storiografia partigiana si descrive quest’esecuzione: "Elementi
del distaccamento Caselgrandi giustiziavano, dopo regolare processo,
certo Silvestri Onesto, spia pericolosissima al servizio dei
nazifascisti."(45) MERCOLEDI
21 FEBBRAIO 1945 A
Mirandola, in un agguato, resta ucciso il giovane di ventiquattro anni: FIOZZI
PIETRO(46). GIOVEDI
22 FEBBRAIO 1945 Tutto
l’Appennino modenese è sotto ad una vera valanga di ferro e di fuoco.
Questi tormentatissimi centri, nelle retrovie della linea gotica, erano
totalmente schiacciati nella morsa delle azioni della guerriglia
partigiana e delle rappresaglie tedesche, in più cannoni ed aerei
"alleati" completavano l'opera di distruzione e di morte. In
questa data subiscono micidiali incursioni aeree vari paesi: Montese,
Moscheda, Castelluccio e piccoli borghi come, La Torre, Casa Morini, Le
Coste. A
Mirandola, in seguito ad un attentato ad una pattuglia tedesca, dove vi
trovava la morte un maresciallo, il Comando germanico effettuava una
rappresaglia, impiccando cinque partigiani, prelevati nelle carceri
modenesi.(47) VENERDI
23 FEBBRAIO 1945 A
Modena viene prelevato ed ucciso, l'ingegnere di quarantasei anni: GROSOLI
RODOLFO(48). SABATO
24 FEBBRAIO 1945 Dopo
lunghi preparativi, un grosso contingente di forze partigiane, si parla
di 300 uomini(49), armati di armi leggere, di mitragliatrici pesanti e
di panzer-faust, attacca con estrema violenza la Caserma della Brigata
Nera, istituita nelle scuole di Concordia, dove vi erano asserragliati
non più di trenta militi di quel raggruppamento. Lo scontro fu
violentissimo e i fascisti si difesero con la massima energia e: "i
partigiani visto che non potevano entrare, dopo alcune ore tolsero l'assedio."(50) Ma
in genere, tutta la storiografia partigiana parla di questo scontro,
come al solito, in modo enfatico ed esagerato. Le perdite partigiane si
sarebbero limitate a uno, tre feriti lievi, mentre le perdite fasciste
vengono valutate altissime: una prima valutazione di 40 morti fascisti e
di 70 feriti gravi, fatta in
un diario resistenziale viene considerata, in un altra versione della
storiografia antifascista, priva di fondamento(51), mentre si accetta e
si dà per certa l'uccisione di 10-12
fascisti e 20-25 feriti gravi. Altre fonti non riportano il
numero dei caduti, limitandosi, solamente, a sottolineare che furono
inflitte perdite notevoli al nemico.(52) In
realtà da parte fascista, non risulta che in quel combattimento, per
quanto aspro e violento, sia stata segnalata la morte di militi o di
graduati della Brigata Nera. Sulla
Via Vignolese, viene attaccato un autocarro tedesco e tre militari
tedeschi vengono uccisi(53). Anche questa notizia non trova conferma in
altri testi e inoltre non si trova traccia di rappresaglia tedesca che
in genere veniva effettuata dopo episodi di questo tipo. A
Pavullo, in seguito al terribile bombardamento aereo, rimangono uccisi,
tra i tanti civili, anche due militi della GNR del centro frignanese, si
trattava del milite di trentacinque anni: LINARI
PIETRO(54), e
del giovane di ventisette anni: SALVADORI
ARTEMIO(55). Altri
due militari della RSI, restano uccisi, in località imprecisata, mentre
cercavano di disinnescare una bomba inesplosa: si trattava del sergente
maggiore di trentatré anni: RIBALDO
ANTONIO(56), e
del giovane soldato di ventiquattro anni: MUNARINI
ENZO(57). DOMENICA
25 FEBBRAIO 1945 A
Modena viene ucciso, da elementi sconosciuti il ventunenne: CAMPI
PAOLO(58). A
Concordia, in seguito ai fatti del giorno precedente, vengono fucilati
due partigiani che erano prigionieri dei fascisti, nelle carceri di quel
paese.(59) LUNEDI
26 FEBBRAIO 1945 A
Collecchio di Parma viene ucciso, dai partigiani di quelle zone, il
vignolese di ventuno anni: CREMONINI
SUBRERO(60), bersagliere
della "Divisione Italia", nel 2° Battaglione Compagnia
cacciatori. Da
alcuni giorni, sul nostro Appennino nei pressi di Fanano, le truppe
angloamericane hanno sviluppato un consistente attacco alle postazioni
italo-tedesche sul Monte Belvedere. Gravissime furono le perdite
tedesche che riuscirono a respingere i furibondi attacchi angloamericani.
La seconda compagnia del quarto battaglione di Alpenjager, che sostò
per parecchio tempo nella zona di Pievepelago, andò quasi completamente
distrutta, e un reduce di quella battaglia dichiarò che: "nemmeno
a Cassino la battaglia fu così sanguinosa."(62) Nel
vicino reggiano, a Fabbrico, pattuglie fasciste si scontrano con un
forte raggruppamento partigiano e ne nasce un violento scontro con morti
e feriti da entrambe le parti.(63) Restano
uccisi, in questo combattimento, cinque fascisti: QUATTRO
IGNOTI. IANNI
GINO. MARTEDI
27 FEBBRAIO 1945 A
Modena, il solito bombardiere notturno, "Pippo", che
ultimamente è stato mitizzato dal regista italiano Pupi Avati, compie
una delle sue solite incursione Questo
signore ha scritto che i piloti di questi aerei, a quel tempo, facevano
palpitare il cuore di tutte le donne italiane del Nord che altro non
aspettavano, secondo il novello favoliere, se non l'atterraggio di uno
di questi eroi alla Clark Gable, per poter essere conquistate(64).
L'eroico aviatore arriva su Modena alle ore 21 e lascia, invece, cadere
un grappolo di bombe nella zona di Via Prampolini.(65) Sotto
questo improvviso, quanto irrazionale bombardamento, perdono la vita:
Carla Monzani, una ragazza di venti anni ed i Prof. Giovanni Allesina,
mentre la moglie di questi, Maria Teresa Tavernari ed il figlio Angiolo,
rimarranno gravemente feriti; altre tre giovani donne, Elide Morselli,
di 19 anni, Adriana Bolognini di 29 anni e Delia Monzani di ventuno
anni, porteranno, per sempre nelle loro carni il ricordo delle schegge
delle bombe lanciate dall’"eroico" pilota americano.(66) E'
veramente avvilente che a tanti anni di distanza da quei tempi, un uomo
della cultura italiana di oggi si possa servire dei "mass
media" per distorcere la realtà, raccontando, in chiave
psicanalitica, gli amori consci o inconsci delle donne italiane di
allora. Ben
altri problemi dovevano affrontare, quotidianamente, le donne e di
sicuro quei cuori palpitavano per i loro uomini, padri, fratelli,
fidanzati, sposi che al fronte, o nei campi di prigionia o sul fronte
interno e da entrambe le parti in lotta, erano coinvolti in
quell'orrendo massacro. Ma chissà da quali meandri della psicologia
"resistenziale" escono tali invenzioni: che a cinque anni,
quale era l’età del bambino Avati, si potessero avere tali
"visioni" è possibile, ma non sono assolutamente realistici
una volta raggiunta la maggiore età avendo, in teoria, i mezzi per
confrontare realtà con immaginazione. Secondo
certa storiografia partigiana, in questo giorno(67), elementi dei gruppi
Sap, del distaccamento Casalgrandi attaccano una pattuglia tedesca,
uccidendone venti e ferendone altri dieci. In un altro attacco ad un
autocarro carico di truppa, avrebbero ucciso cinque militi germanici
ferendone altri sei. Dove
si siano svolti questi due episodi non è precisato e tutto lascia
credere, come abbiamo già avuto modo di constatare, che siano le solite
"boutade" propagandistiche, ma che però in una storia
compilata a distanza di tempo e con possibilità di affrontare
l’obiettività storica con maggior precisione, non dovrebbero trovare
posto. Purtroppo,
invece, ben più aderente alla verità è un altro episodio verificatosi
a San Giacomo Roncole. Durante un azione "gappista" un gruppo
di partigiani entra in un edificio, ma dopo brevissimo tempo vengono
circondati da un reparto tedesco; si scatenò un aspro combattimento, un
gappista venne ucciso ed altri quattro, piuttosto che arrendersi, si
suicidarono.(68) MERCOLEDI
28 FEBBRAIO 1945 A
Spilamberto, i partigiani "giustiziano"(69), il milite della
Brigata Nera: SIMONINI
UMBERTO(70), inoltre
attaccano, a San Donnino, tre autocarri tedeschi. Ad
Anzola Emilia, mentre transitavano in motocicletta sulla statale Via
Emilia, vengono uccisi in un’imboscata, i militi della "Milizia
Stradale" di Modena, il primo di quarantasette anni, il secondo di
quarantotto anni: MINOZZI
CIRO(71), FERRI
GIUSEPPE(72). Le
loro salme verranno recuperate, nelle campagne circostanti, parecchio
tempo dopo. Il
Minozzi era figura molto conosciuta nel modenese, appassionato di
motori, fu amico di Enzo Ferrari; prima autista di corriere, fu il primo
a condurre la corriera di linea Modena-Montese, passò poi alle due
ruote nella polizia stradale dove rimase in servizio anche durante il
periodo della guerra civile. In un recente articolo su di un quotidiano
locale e che ricordava la sua figura, la sua morte viene datata nel 1944
come semplice fatto di guerra, senza precisazione alcuna.(71bis) Nel
mese di Febbraio, in data che non è stato possibile accertare, restano
uccisi i fascisti o presunti tali, che qui di seguito elenchiamo: nella
zona di Mirandola viene ucciso: CAMURRI
ATHOS(73), a
Maranello tale: GANDOLFI
ROBERTO(74), a
Ravarino: NICOTERA
LEONARDO(75), lo
squadrista: CAVALIERI
SERGIO(76). lo
squadrista della B.N. E. Facchini: GUSMANI
PAOLO(77) NOTE 1 cfr. ESGC.Mo 2 cfr. ISR Rassegna n. 3; si trattava di, Zanasi
Giuseppe. 3 cfr. elenco caduti RSI n. 404. 4 cfr. ESGC.Mo 5 cfr. G. Pisanò: "Gli ultimi in
grigioverde" Vol. 4° pag. 2099. 6 cfr. elenco caduti n. 365. 7 ibidem n. 547. 8 cfr. anche A. Galli, op. cit. pag. 96, che pone
però, la data dell'uccisione dei due fascisti al giorno 28 Novembre
1944, precisando che erano stati fucilati in località Lago. 9 cfr. ESGC.Mo 10 cfr. elenco caduti n. 331. 11 cfr. ESGC.Mo 12 cfr. lettera del Comune di Lama Mocogno del 23 Febbraio
1956 prot. 325. 13 cfr. elenco caduti n. 34. 14 cfr. lettera del Comune di Concordia all'Ass. Cad. RSI
del 31.1.1956 prot. 807. 15 ibidem 16 cfr. elenco caduti n. 481. 17 cfr. ESGC.Pi 18 cfr. elenco caduti n. 419. 19 cfr. ISR Rassegna n. 3: si trattava di Elvira
Giannello. 20 ibidem: I partigiani fucilati furono: Franco Nasi,
Lancellotti Umberto, Grana Danilo, Venturi Secondo, Donini Italo,
Bertarini Lino, Nicoletti Menotti, Carminati Giovanni. 21 cfr. F. Borghi: "L'an n'era menga giosta". 22 cfr. elenco caduti inumati nel sacrario- ossario di San
Cataldo. 23 cfr. lettera del Comune di Bomporto del 8.6.1956, prot.
584 24 cfr. lettera del Comune di Guiglia del 27.1.1956, prot.
316. 24bis
cfr. F. Borghi, op. cit. 25 cfr. "Quelli che non si arresero" pag. 85. 26 cfr. E. Gorrieri: "La Repubblica di Montefiorino"
pag. 573 27 ibidem pag. 572 28 cfr. elenco caduti n. 438. 29 cfr. ESGC.Mo 30 cfr. elenco caduti n. 573 31 cfr. lettera del Comune di Carpi cit. 32 cfr. lettera del Comune di Soliera del 18.2.56, prot.
435 33 ibidem 34 cfr. ISR Rassegna n. 3 pag. 16: i partigiani fucilati:
Della Costa Raimondo, Bedini Filippo, Riccò Rubens, Gherardini Sauro,
Malaguti Giuseppe. 35 ibidem: Bursi Ugo 36 cfr.elenco delle ausiliarie cadute in : "Gli
ultimi in grigioverde" Vol.1° pag. 259-264. 37 ibidem 38 cfr. elenco caduti n. 579 39 ibidem n. 631 40 ibidem n. 46 41 cfr. A. Galli, op. cit. pag. 117: si trattava di:
Piacentini Dario e di Trogi Giuseppe. 42 cfr. G. Silingardi: "I giorni del fascismo e
dell'antifascismo". 43 cfr. elenco caduti n. 160. 44 ibidem 45 cfr. F. Borghi, op. cit. pag. 307. 46 cfr. elenco caduti n. 302 47 cfr. ISR Rassegna n. 3; i partigiani fucilati furono:
Cesare Degani, Aristide Ricci, Remo Ricci, Giorgio Ruggeri e Darfo
Dallay. 48 cfr. elenco caduti n. 373. Vi è un altra versione che
pone questa uccisione al 23 Aprile 1945. 49 cfr.ISR Rassegna n. 6, in: "Annotazioni storiche
sul movimento di resistenza di Concordia sulla Secchia" di Nelly
Gallini, pag. 46. 50 cfr. G. Silingardi, op. cit. 51 cfr. Pacor-Casali: "Lotte sociali e guerriglia
ecc." pag. 243. 52 cfr. ISR Rassegna n.6 cit. 53 cfr. F. Borghi, op. cit. 54 cfr. lettera del Comune di Pavullo del 16.2.56 prot.
1261. 55 ibidem 56 cfr. elenco caduti n. 647 57 cfr. elenco caduti n. 528 58 ibidem n. 176 59 cfr. ISR n. 3; i fucilati: Migliarino Frati e Realino
Silvestri. 60 cfr. lettera del Comune di Spilamberto del 19.1.1957
prot.191. 62 cfr. A. Galli, op. cit. pag. 119. 63 cfr. Pacor-Casali, op. cit. pag. 243, e in M.
Campana:"Assalti e battaglie delle formazioni sap" pag. 115. 64 cfr. articolo di Pupi Avati sulla terza pagina de
"Il Resto del Carlino", Novembre 1981 65 cfr. Gazzetta dell'Emilia. 66 Pippo era così chiamato dalla popolazione. Si trattava
di aerei angloamericani del tipo "mosquitos" che,
particolarmente durante la notte, alla luce dei bengala, colpivano con
lancio di bombe dirompenti ed incendiarie, gli obbiettivi più disparati
della pianura padana, e in modo particolare abitazioni civili. Erano un
vero e proprio incubo per la popolazione. Raramente questi incursori
notturni sono riusciti a colpire obiettivi militari. 67 cfr. F. Borghi, op. cit. pag. 308. 68 cfr. I. Vaccari: "Il tempo di decidere", pag.
169 e in G. Silingardi, op. cit.: il partigiano Renzo Fregni venne
ucciso da una raffica di mitra, Enzo Benatti si sparò al cuore ed,
Ermete Benatti, Renzo Dotti e Feliciano Raimondi, si uccisero con una
bomba a mano. cfr. anche "Lotte nella bassa modenese" pag.
290. 69 cfr. F. Borghi, op. cit. 70 cfr. elenco caduti RSI 71 ibidem n. 498 71bis
cfr. "Resto del Carlino" del 6 Maggio 1984 72 cfr. elenco caduti n. 295 73 cfr. ESGC.Pi 74 cfr. ESGC.Mo 75 cfr. elenco caduti RSI. 76 cfr. "Martirologio" pag. 114. 77 cfr. "Martirologio" pag. 112
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Le due ausiliarie della RSI Benelli Bianca(sopra) e Zanini Luisa (sotto) uccise a Modena dai partigiani
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