Il Centro Studi per la storia della RSI a Modena
GUERRA CIVILE NEL MODENESE
Il Notiziario del Centro Studi - Numero di Prova - La Scheda di Adesione al Centro
CENTRO
STUDI PER LA STORIA DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA IN PROVINCIA DI
MODENA
Abbiamo condotto l'operazione di trasferimento in pagine elettroniche delle circa 700 pagine cartacee di cui è composto il libro sulla storia della Guerra Civile in Provincia di Modena che intendiamo dare alle alle stampe se si riuscirà a reperire i fondi. NEL SITO SUL QUALE CI TROVIAMO, ABBIAMO INSERITO ANCHE PAGINE RELATIVE AL PERIODO DAL DOPOGUERRA AD OGGI CON LA SPERANZA DI TROVARE COLLABORATORI DISPOSTI AD INVIARCI ARTICOLI, NOTIZIE, FOTOGRAFIE E DISEGNI RELATIVI AL PERIODO DI TEMPO CHE VA' DALLA GUERRA CIVILE SINO AD OGGI ED IN PARTOCLARE RIFERENTESI AL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI MODENA E' stato preparato anche un CD Rom che non è in vendita e che viene consegnato a coloro che attraverso un contributo volontario vorranno sostenere questa iniziativa, esso contiene tutti i capitoli del libro sulla Guerra Civile, contrariamente al sito che non può supportarlo tutto, oltre a moltissime fotografie e canzoni dell'epoca. Nel nostro territorio è impossibile, almeno sino ad oggi, anno 2002, trovare editori disposti a dare alle stampe un titolo che, malgrado la sete di verità, il tempo passato e la moda di un certo tipo di revisionismo storiografico, resta estremamente difficile sul nostro territorio dominato, e in modo prepotente, dal potere rosso dei comunisti di sempre.
Perchè il Centro Studi sulla storia della RSI in Provincia di Modena Gli uomini che hanno vissuto quel periodo, i figli e i nipoti non possono lasciar trascorrere il tempo e far si che la memoria storica venga totalmente cancellata da coloro che a Modena hanno dominato e tenuto in mano il potere, dal 45 sino ad oggi, in modo arrogante e di marca totalitaria tipica del vecchio stalinismo. Il quale è crollato miseramente in Russia (il cosidetto "paradiso sovietico") ed esporta ora le sue donne nel mondo occidentale a prostituirsi e gli uomini a farsi schiavizzare sulla propria terra da quel capitalismo che dicevano di voler combattere ma del quale sono stati solamente i servi. Gli uomini che si schierarono con i vincitori della seconda guerra mondiale e quelli che caddero sacrificati nel tragico crogiuolo della Guerra Civile in Italia, vengono continuamente ricordati ancor oggi. Gli sconfitti, che pur sempre combatterono lealmente e coraggiosamente per tener lontana la piovra moscovita del comunismo internazionale dalle nostre terre, sono stati completamente dimenticati o dir poco demonizzati e si cerca di rimuoverli completamente dalla memoria storica dei modenesi. Questa operazione tende, fuori dagli schemi fissati dalla storiografia resistenziale, ricordare anche gli sconfitti
IL PROGRAMMA DEL CENTRO STUDI * Elaborazione dello Statuto dell'Associazione * Convocazione degli aderenti e nomina del Presidente e del Consiglio Direttivo * Quota associativa - Sede idonea * Costituzione della Biblioteca del Centro Studi per la Storia della RSI in Provincia di Modena * Conferenze e dibattiti * Rapporti con gli Istituti Italiani che curano l'argomento RSI * Ricerca e custodia di cimeli e testimonianze * Pubblicazione notiziario ed altri sussidi didattici: videocassette, Cd rom, sito internet * Viaggi nei luoghi della memoria storica della RSi e del periodo bellico. * Tutti possono aderire al centro Studi, non vi sono preclusioni di sorta, tanto meno siamo legati a partiti politici * Chiediamo solamente Onestà e desiderio di conoscere la verità storica.
Aderisci al Centro Studi per la Repubblica Sociale Italiana di Modena
E mail: emmero@katamail.com
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Il Notiziario del Centro Studi - Numero di prova - La Scheda di Adesione al Centro
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Bertacca Lamberto (dalla
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LIBRI - RECENSIONI
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A quest'ultimo
giovane, colpito alle gambe, i partigiani ingiunsero di alzarsi e di
gridare, se voleva salva la vita: "viva i partigiani, viva la
Russia". Egli con uno sforzo sovrumano si alzò per gridare in faccia
ai suoi assassini: "Viva l'Italia! Viva la Germania!" Al grido seguì
una raffica rabbiosa che stroncò per sempre quella fiorente giovinezza.
Era un ragazzo di eccezionali virtù e di sentimenti fortissimi.
L'armistizio dell'8 Settembre lo gettò in uno stato di profondo
sconforto, per lui tutto era perduto. Ma quando il 2 Ottobre del 1943 si
costituì il reparto giovanile della GNR, fu tra i primi ad accorrere e a
nulla valsero le preghiere per farlo recedere, data la sua giovanissima età,
dalla decisione presa. Quando passò al corpo ausiliario della brigata
nera "M. Pistoni" di Carpi, le imboscate partigiane erano già
all'ordine del giorno. Dietro ad un’immagine del Sacro Cuore, una sera
prima di addormentarsi, scrisse: "O Gesù dopo tanti sacrifici dacci
la vittoria. Salva il Duce e il Fascismo solo baluardo di civiltà contro
la barbarie mondiale". Una notte mentre
tornava di pattuglia, gli spararono da una siepe senza colpirlo. Il colpo
fallì, ma era un avvertimento, non ci fece caso, aveva troppa fiducia
negli uomini e la sua fede era incrollabile.(37) Collaborate con noi !
Giuramento
delle Forze Armate della RSI di stanza a Modena in Piazza Grande. Visita
di Renato Ricci alla Caserma della GNR in Rua Muro a Modena |
Sudditi Manifesto contro la Democrazia pp. 160 Massimo Fini, scrittore e
giornalista, scrive per "Il Giorno", "La Nazione",
"Il Resto del Carlino" e "Il Gazzettino". È autore di
Il conformista (1990) e di due fortunate biografie storiche: Nerone,
duemila anni di calunnie (1993), Catilina. Ritratto di un uomo in
rivolta (1996). Per Marsilio ha pubblicato Di[zion]ario erotico.
Manuale contro la donna a favore della femmina (2000 seconda
edizione), Nietzsche. L’apolide dell’esistenza (2002 terza
edizione), la trilogia di saggi storico-filosofici La Ragione aveva
Torto? (1985), Elogio della guerra (1989), Il denaro
"Sterco del demonio" (1998), |
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Il Sito Web del Centro Studihttp://xoomer.Virgilio.it/fratricidio sta ottenendo un grande successo: in pochi mesi sono state visitate oltre 2300 pagine. Vi
proponiamo alcune e mail inviateci dai visitatori del sito. Da
Italia – RSI 20 Ottobre 2003 Complimenti.
Si vede che c'è un lungo lavoro dietro. Da oggi lo abbiamo linkato in
prima pagina dove rimarrà per un pezzo e poi comunque sempre
in"altri siti". ----------------------------------------------------------------------- Innanzitutto, La
ringrazio per avermi risposto. Di questi tempi, mi pare unacortesia che
vada sottolineata. Le confermo che il Tassi mario di cui Lei fa cenno è
un parziale omonimo del Walter a cui mi riferivo. La mancanza di notizie
dalle fonti che Lei cita, però, conferma un fatto per me importante. ------------------------------------------------------------------------ CONGRATULAZIONI SONO MOLTO CONTENTO DI VISITARE IL VOSTRO SITO MOLTO BEN FATTO. HO UN ARCHIVIO DI DIVERSI NUMERI DEL GIORNALE DEL CLN BOLOGNESE CHE E' USCITO DOPO IL 21 APRILE 45 SE VI TROVO QUALCOSA CHE RIGUARDA LA VOSTRA PROVINCIA VE LO FARO SAPERE CORDIALITA' F. T. ---------------------------------------------------- Le
e mail ricevute sono state sino ad oggi alcune decine e visto e
considerato che il sito non ha quella visibilità notevole che hanno siti
con mezzi più ampi a disposizione, questo successo ci conforta e ci
stimola a cercare di fare sempre di più per far conoscere la storia della
RSI in Provincia di Modena. FATELO
VISITARE AI VOSTRI AMICI |
Dal libro “Guerra Civile nel modenese” La Repubblica di Montefiorino Degli avvenimenti del Giugno-Luglio 1944 nella zona di Montefiorino, la propaganda comunista e resistenziale in genere ha creato uno dei punti cardine dell’"epopea", facendoli passare tra gli episodi più espressivi, dal loro punto di vista, di tutta la guerra civile. Esaltandoli in tempi a noi vicini con un continuo proliferare di pubblicazioni e di celebrazioni tendenti a mitizzare quella che fu chiamata, molto pomposamente: "La repubblica di Montefiorino".(1) E'
giunto il momento, sebbene a tanta distanza di tempo, di esaminare con
obbiettività i fatti che portarono quella zona dell’Appennino modenese,
in primo piano delle due parti in lotta in quel drammatico periodo e che
furono, per le popolazioni del luogo, fonte di tremendi lutti e di
terribili distruzioni. Abbiamo
visto come nel mese di Maggio e nei primi quindici giorni di Giugno,
rispetto ai mesi precedenti, la guerriglia fosse aumentata d’intensità
con un succedersi sempre più frequente, d’imboscate ed agguati alle
truppe tedesche e fasciste. Sia in pianura sia in montagna i partigiani,
alimentati in continuazione dai lanci aerei anglo-americani, che sull'onda
del successo ottenuto e dallo sbarco in Normandia e dall'avanzata sul
suolo italiano con la conquista della capitale, fomentavano sempre più la
guerra civile, cercando di creare in questo modo il maggior danno
possibile alle retrovie tedesche, di conseguenza i "ribelli",
aumentano decisamente le loro azioni: "Armi
automatiche, soprattutto americane come il famoso fucile mitragliatore
"Thomson" e l'altrettanto famosa pistola mitragliatrice "sten"
(inglese), scendevano veleggiando dal cielo con i grande paracadute di
seta bianca o colorata: particolarmente nell'Appennino tosco-emiliano per
le formazioni partigiane collegate con le missioni alleate, ed ebbero un
particolare impiego nella serie dei combattimenti di Montefiorino."(2)
In
questo proliferare d’agguati, imboscate ed uccisioni e per il maggior
concentramento in quelle zone di partigiani comunisti che raggiungevano
qualche migliaio d’uomini, appunto ben forniti d’armi dai lanci
paracadutati, oltre ad un battaglione sovietico composto da ex prigionieri
fuggiti dai campi di concentramento dopo l'8 Settembre, i piccoli presidi
fascisti della Valle del Dragone, per meglio organizzarsi attraverso una
tattica che li avrebbe dovuti riportare a presidiare con maggiore
sicurezza quei territori, furono costretti ad abbandonare i loro
capisaldi. I
capi comunisti avevano deciso di concentrare in queste contrade, a
potenziamento della brigata "Roveda", tutte le nuove leve
partigiane, assieme a quelle comandate da "Armando" in modo da
costituire un grosso reparto che doveva prendere il nome di "Prima
Divisione Garibaldi". Il
Comando Provinciale della GNR, costatando le notevoli difficoltà a
mantenere i collegamenti con i piccoli presidi di quelle zone della
montagna modenese, già dal 15 Giugno aveva ordinato il ripiegamento da
Montefiorino a Piandelagotti. (continua
al prossimo numero) |
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Centro Studi per la
Storia della RSI “Lamberto Bertacca” - Modena
PROGRAMMA DI MASSIMA Costituzione del Centro Studi – Atto costitutivo Elezione del Consiglio direttivo e del Presidente - minimo 25 soci – quota iscrizione - 50 Euro annuali La quota comprende – Tessera sociale –
Corrispondenza –
Iniziative varie – e CD Rom sulla Storia modenese Al raggiungimento delle 25 iscrizioni verrà indetta l’assemblea
elettiva. L’attività del Centro verrà svolta, non potendo al momento
programmare una sede, attraverso quattro
incontri conviviali all’anno con
la presenza di un relatore ad ogni incontro che parlerà su di un tema
inerente il periodo che il Centro Studi prende in considerazione. La
partecipazione agli incontri avverrà di volta in volta in un ristorante
cittadino o della Provincia (con pagamento della cena ad ogni incontro –
si prevedono costi da 20 a 25 euro per ogni cena). L’iscrizione al Centro Studi è libera a tutti e avviene tramite la
compilazione della scheda d’iscrizione e al versamento della quota
sociale. I soci si distingueranno in: ordinario, sostenitore, onorario. NESSUNA PRECLUSIONE – NON
SARANNO ACCETTATE ARGOMENTAZIONI DI POLITICA CORRENTE
– IL CENTRO SI
INTERESSA SOLAMENTE DI STORIA Iniziative già in atto: -
Sito
internet sulla
storia della guerra civile nel modenese operativo al seguente indirizzo http://members.xoom.it/fratricidio
oppure http://xoomer.virgilio.it/fratricidio -
Cd
rom con la
storia della guerra civile nel modenese con tantissime fotografie e
canzoni dell’epoca -
Video
cassette VHS sullo
stesso argomento. -
Brochure
promozionale del Centro Iniziative da intraprendere: -
Costituzione
di una biblioteca -
Ricerche
particolari su fatti ed episodi del periodo -
Incontri,
conferenze e dibattiti -
Deposizione
di corone sui luoghi di eccidi di fascisti o di presunti tali -
Ricerca di
materiale relativo al periodo (foto, filmati, oggetti, libri, riviste
dell’epoca -
Pubblicazione
del volume sulla Storia della RSI nel modenese già pronto -
Incontri
con altre organizzazioni italiane ed estere che si interessano del
problema -
Visite a
luoghi della memoria storica della RSI -
Altre
iniziative |
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Questo numero è stato stampato in proprio |
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Non lasciamo che la memoria
storica di quel periodo vada perduta! |