GUERRA CIVILE NEL MODENESE
Agosto 1944 MARTEDI
1 AGOSTO 1944 Si
sono concluse, nella zona di Montefiorino, le operazioni di
rastrellamento da parte delle formazioni italo-tedesche e lo sbandamento
delle formazioni partigiane è pressoché totale. Le
valutazioni della storiografia partigiana anche in questa circostanza
non sono concordi: a fronte di chi parla di grande vittoria(1), vi è
chi accusa d’inettitudine i comandi partigiani, di fuga caotica e
disordinata da parte della maggioranza delle formazioni
"ribelli" e di sbandamento e d’abbandono della lotta nonché
di una durissima lezione per il movimento partigiano emiliano.(2) Nelle
rappresaglie che seguirono quel rastrellamento, furono fucilati due
partigiani a Monchio e a Frassinoro. (3) MERCOLEDI
2 AGOSTO 1944 Continuano
in varie località della zona appenninica, ripresa in mano dalle
formazioni dell'esercito tedesco e della RSI, le rappresaglie: a
Barigazzo sono impiccati quattro partigiani(4), uno viene fucilato a
Frassinoro(5), ed un altro a Serpiano di Pievepelago.(6) A
Barigazzo viene ucciso, in combattimento con i partigiani che cercavano
di sfuggire al rastrellamento, l'allievo ufficiale della GNR, nato a
Rimini il 21 Novembre 1925: CAVALLO
ANGELO.(6BIS) GIOVEDI
3 AGOSTO 1944 La
spietatezza della guerra civile nella bassa modenese non conosce soste:
in questo giorno: "il
comandante militare del 3° settore della 1° zona accompagnato da
quattro garibaldini entrava in casa della spia fascista FILIPPI
ARTURO e
lo giustiziava, perché aveva denunciato un garibaldino fucilato poi dai
nazifascisti. Questa è la fine riservata a tutte le spie e traditori."(7) Il
nominativo di questo Filippi Arturo non viene citato in nessun documento
di parte fascista e non si sono trovate altre testimonianze. VENERDI
4 AGOSTO 1944 Attacco
partigiano ad un presidio tedesco a Castelluccio di Montese; vengono
segnalati alcuni feriti tra le file tedesche. In una relazione del
partigiano "Davide" datata 20 Agosto, si ricorda che nella
prima quindicina d’Agosto furono effettuate, dai partigiani, solamente
tre azioni offensive nella Valle del Panaro, e precisamente a
Castelluccio di Montese, a Fanano e ad Ospitaletto. Di questa azione a
Castelluccio, viene riportata una cronaca(8), con il seguente commento: "I
fatti sono dettagliatamente descritti, con quelle esagerazioni proprie
di molti racconti partigiani, in alcuni documenti dell'epoca." Sul
fronte italiano della vera guerra, le truppe anglo-americane, dopo la
progressiva ritirata tedesca dalla capitale, si apprestano ad entrare in
Firenze; ma un piccolo nucleo di fascisti fiorentini terrà testa, in
aspri combattimenti nelle strade e dai tetti della città, per circa
dieci giorni ai pressanti attacchi partigiani ed alle truppe corazzate
americane, anche dopo il ritiro delle truppe tedesche. Questi
gruppi di fascisti fiorentini e toscani, i "franchi tiratori",
che hanno scritto una vera pagina di gloria, d’eroismo e di
disperazione, saranno anche ricordati dal grande scrittore italiano,
Curzio Malaparte, che risaliva il territorio italiano assieme alle
truppe "alleate", in un noto romanzo del dopoguerra: "La
Pelle". SABATO
5 AGOSTO 1944 Azione
partigiana a Fanano. Di questa incursione, che come viene detto nella
storiografia antifascista, non si può fare eccessivo affidamento per le
esagerazioni che vengono riportate,(9) si racconta che vennero attaccate
due macchine ed una motocarozzina tedesche e sette soldati tedeschi
vennero uccisi ed inoltre venne attaccata anche una macchina che
trasportava militi della "San Marco" ed anche in questo caso
due militi fascisti vennero uccisi. Su tutta la storiografia partigiana
accomulatasi tra gli anni "50 e i giorni nostri, e che si è
servita di documenti e diari del periodo bellico di sola parte comunista
e di tardive testimonianze orali, ben orchestrate, grava la forte
ipoteca della veridicità. Queste
ipoteche non sono evidenziate dalla parte fascista che, in
un’obiettiva ricostruzione storica dovrebbero essere anch'esse prese
in considerazione o quanto meno confrontate per quanto riguarda la pura
cronaca, bensì vengono riportate dalla componente resistenziale
antifascista, non comunista. Le
critiche sulla tanto decantata lotta armata nella bassa modenese, che in
verità aumentò notevolmente rispetto ai primi mesi del"44, sono
spietate nel sottolineare che quella lotta non raggiunse mai i toni
epici di cui sono infarcite tutte le storie che raccontano quel tragico
periodo della lotta fratricida, ma vengono ridimensionate da chi, pur
partendo da posizioni antifasciste e di partecipazione alla lotta
partigiana si lascia sfuggire valutazioni non del tutto lusinghiere
circa la possibile attendibilità delle fonti resistenziali: "Naturalmente
anche questi documenti (con riferimento alle relazioni della 65°
brigata Gap, N.d.R.) vanno presi con quel minimo di cautela, che
richiedono tutte le relazioni partigiane: ogni reparto ci teneva a fare
buona figura nei confronti dei propri comandanti e degli altri reparti e
quindi era portato ad amplificare le caratteristiche e i risultati delle
singole azioni, e forse talvolta anche ad esagerarne il numero."(10) DOMENICA
6 AGOSTO 1944 A
Modena, elementi partigiani "eliminano" il civile
quarantaseienne: GUIDI
GIUSEPPE.(11) LUNEDI
7 AGOSTO 1944 Nella
bassa modenese, ormai completamente dilaniata dalla guerra civile, viene
compiuta dai tedeschi e dai fascisti una feroce rappresaglia. In
seguito ad un attacco partigiano, vengono fucilati a Rovereto di Novi,
otto ostaggi detenuti nelle carceri.(12) MARTEDI
8 AGOSTO 1944 Secondo
una tesi del partigiano comunista "Armando", in questo primo
periodo del mese d’Agosto, si verificò, nella zona di Pavullo, un
accordo tra il CLN e le formazioni fasciste del capoluogo frignanese
basato su questo tipo di considerazione: "Se vinciamo noi, vi
salviamo, se vincete voi, salvate noi."(13) L'accordo
sarebbe stato stabilito tra alcuni personaggi della località montana
modenese e precisamente: da una parte il Prof. Cornia ed il Comm.
Ghibellini, dall'altra l'Ing. Rivaroli. Ma anche il partigiano comunista
Armando volle un incontro con il Rivaroli, capo dei fascisti pavullesi
che, dopo previ contatti, avvenne in un casolare della zona. Si doveva
ricercare una strategia atta ad evitare più gravi danni e lutti al
paese. Armando promise di non attaccare e di non occupare, come secondo
lui era previsto, il centro di Pavullo se non dopo la fine della guerra,
con la promessa, da parte fascista, che loro, i partigiani, dovevano
essere lasciati in pace e che inoltre i fascisti dovevano rifiutare gli
ordini tedeschi. Secondo
le teorie di "Armando", non vi furono più, nella zona,
ulteriori uccisioni tra fascisti e partigiani, però i tedeschi
continuarono nella lotta contro i "ribelli", compiendo contro
questi "numerosi attacchi punitivi".(14) Quanto
risponde a verità questa teoria e questo accordo non è stato possibile
appurarlo al meglio, resta il fatto che nella ricerca che abbiamo
compiuto sulle uccisioni di fascisti nel modenese, abbiamo riscontrato
che ugualmente nella zona, anche dopo questo, non meglio definito,
incontro, molti fascisti vennero uccisi. MERCOLEDI
9 AGOSTO 1944 In
seguito ad un attentato partigiano ad una camionetta tedesca a Stuffione
di Ravarino, vengono uccisi, per rappresaglia, tre partigiani, tra i
quali il presidente del CLN locale.(15) GIOVEDI
10 AGOSTO 1944 A
Pavullo nel Frignano viene ucciso un uomo di trentanove anni, tale: BENEVENTI
DOMENICO.(16) VENERDI
11 AGOSTO 1944 Grosso
scontro tra reparti tedeschi e formazioni partigiane appartenenti alle
formazioni: "Adelchi Corsini" nella zona di Rocchetta
Trentino: qui si erano concentrate molte formazioni partigiane dopo la
ritirata dalla zona di Montefiorino. Lo scontro avvenne in località
Mulino del Leo, alla confluenza tra i fiumi Leo e Scoltenna; i
partigiani ebbero a subire tredici morti tutti caduti sul greto del
fiume Panaro.(17) A
Serramazzoni resta ucciso il giovane dei ventuno anni: GALLI
COSTANTINO.(18) SABATO
12 AGOSTO 1944 A
Pavullo i partigiani uccidono il civile di cinquanta anni: GHINELLI
ARTEMIO.(19) Ad
Ospitaletto di Marano si verifica uno scontro tra partigiani e reparti
repubblicani e tedeschi: "I
fascisti erano giunti da Vignola con un camioncino che venne incendiato.
Parecchi furono i morti, anche tra i tedeschi che erano giunti di
rinforzo ai repubblicani."(20) In
seguito a questa imboscata, i tedeschi attuarono una feroce
rappresaglia: il giorno seguente vengono portati sul posto e impiccati,
nove prigionieri detenuti a Villa Santi a Vignola.(21) Vennero inoltre
bruciate alcune case ed uccisi parecchi civili.(22) A
Spotorno resta ucciso, in uno scontro con i partigiani di quelle località,
il milite della 3° compagnia, 1° Battaglione della Divisione San
Marco: BENFATTI
FRANCESCO(23), di
Oronte, nato a Cavezzo il 24.9.1924 DOMENICA
13 AGOSTO 1944 Nella
zona di Montese resta ucciso un uomo di trentotto anni tale: IANNUCCI
AUGUSTO.(24) A
Serramazzoni i partigiani "eliminano" i fascisti VANDELLI
CELSO(25), VANDELLI
LODOVICO.(26) Il
primo aveva ottanta anni ed il secondo cinquanta. LUNEDI
14 AGOSTO 1944 Le
truppe tedesche, terminato il grosso rastrellamento nella zona di
Montefiorino, abbandonano la zona per riprendere posizione al fronte
dopo la caduta di Firenze, per attestarsi sulla Linea Gotica che doveva
diventare la linea di difesa sul contrafforte appenninico a protezione
della Valle Padana. Lasciano però alcuni contingenti a presidiare i
paesi dell’Appennino modenese che stava per diventare il retrofronte.
Continuano pertanto le perlustrazioni nelle zone ancora frequentate dai
partigiani; si cercava di snidare quelle sacche che ancora rimanevano
nella zona di Montefiorino e che non erano riuscite a sganciarsi come
era avvenuto per il grosso delle formazioni "ribelli" "In
un fienile nei pressi di Villanova, sulle pendici del Monte Modino, un
pattuglione tedesco in perlustrazione nei boschi, sorprese nel sonno
un gruppo di partigiani, appartenenti alla formazione di
"Genova" trucidandoli tutti sul posto."(27) MARTEDI
15 AGOSTO 1944 In
località imprecisata resta ucciso il marinaio di Pavullo, di venti
anni: FULGERI
PIETRO.(28) A
Carpi, mentre rientrava alla sua abitazione dopo la passeggiata
ferragostana in bicicletta, assieme alla moglie ed al figlioletto in
tenerissima età , sulla strada per Migliarina, viene ucciso, in
un’imboscata partigiana, il Console della Guardia Nazionale
Repubblicana: NANNINI
FILIBERTO.(29) La
moglie ed il figlio resteranno feriti. MERCOLEDI
16 AGOSTO 1944 In
seguito al vile attentato al Console Nannini, si scatena tutta la rabbia
dei fascisti carpigiani già provati da una lunga serie di attentati ed
uccisioni. Viene immediatamente effettuato un grosso rastrellamento alla
ricerca degli esecutori dell'attentato e decine e decine di persone
vengono arrestate. Si vuole a tutti i costi una rappresaglia e
nonostante l'intervento dell'allora Vescovo di Carpi, Mons. Della Zuanna,
sedici carpigiani verranno fucilati davanti al Castello dei Pio nella
Piazza principale della cittadina modenese.(30) Il
terrore non risparmia più nessuna zona della nostra Provincia, dalla
montagna alla pianura i partigiani aumentano lo stillicidio degli
agguati e degli attentati provocando in molti casi, come questo di
Carpi, l'assurda ritorsione della rappresaglia dei tedeschi e dei
fascisti che, nell'impossibilità di porre un freno alle esecuzioni
sommarie, come è stata quella del Console Nannini, si lasciano prendere
la mano dalla spirale dell'odio e della vendetta che tanto più è
indiscriminata tanto più è redditizia per i Comandi del CLN che
vedevano così realizzarsi il loro programma di espansione della guerra
civile. Anche
a Ravarino, in seguito ad un attentato ad un funzionario fascista del
luogo, verranno fucilati, davanti alle scuole nella Piazza principale di
quel piccolo centro, cinque civili.(31) A
Montese resta uccisa la trentottenne: GUIDOTTI
CESIRA.(32) GIOVEDI
17 AGOSTO 1944 Nella
zona di Ospitaletto di Marano, dopo lo scontro del 12 e la fucilazione
da parte dei tedeschi di parecchi ostaggi, i partigiani ritornano
all'attacco. A Selva di Puianello in seguito a questa ennesima
imboscata, i tedeschi catturano ed uccidono un altro gruppo di
partigiani.(33) VENERDI
18 AGOSTO 1944 In
Pianura un nucleo partigiano attacca due militari tedeschi rimasti di
guardia ad un loro autocarro uscito di strada nei pressi di Ganaceto;
uno dei militari viene ucciso e l'altro gravemente ferito. In seguito a
questo attentato verranno fucilati quattro "gappisti" fatti
prigionieri dai tedeschi. Così viene ricordato il fatto nella
storiografia partigiana: "Era
una bella notte chiara di stelle. Alcuni gappisti della zona informati
dell'accaduto, decisero di attaccare quei due e strisciando carponi tra
i fossati e siepi si avvicinarono e li centrarono con lanci di bombe a
mano.(34) A
Modena in un’incursione aerea resta uccisa: Della Casa Erminia. SABATO
19 AGOSTO 1944 In
Comune di Modena, a Villa Freto, viene prelevato ed ucciso nella stessa
località da elementi partigiani, il Sergente Maggiore della GNR di
trentaquattro anni: LORENZI
ROBERTO.(35) La
sua salma verrà recuperata nelle campagne di quella frazione il 19
Maggio 1947. DOMENICA
20 AGOSTO 1944 Imboscata
partigiana ad una colonna di truppe tedesche che ritornavano dal fronte,
a Ranocchio di Montese. La storiografia partigiana parla di
questo episodio, come al solito, in modo enfatico, sottolineando che il
combattimento ebbe una durata di due ore e mezzo e prelevati notevoli
quantità di mezzi e di armi ed i tedeschi vennero costretti alla
ritirata.(36) In
realtà fu una breve scaramuccia ed il convoglio tedesco, dopo una
risposta all'attacco partigiano, continuò per la sua strada,
raggiungendo la zona di retrovia dove era acquartierata. LUNEDI
21 AGOSTO 1944 Il
Capo del Fascismo Repubblicano, Benito Mussolini, che con decreto aveva
dichiarato il 15 Agosto, la Guardia Nazionale Repubblicana, "primo
corpo combattente dell'esercito repubblicano", ne assume
direttamente il Comando in questa data. A
seguito della successione di attentati e di uccisioni di tedeschi e
fascisti degli ultimi giorni, questi effettuano una serie di ritorsioni
con la fucilazione di elementi partigiani in svariate località della
Provincia modenese.(37) MARTEDI
22 AGOSTO 1944 In
seguito ad incursione aerea, tipica rappresaglia dell'aviazione
anglo-americana sulla popolazione civile, restano uccisi nel modenese
tali, Benedetti Domenica, Muzzioli Augusto e Iseppi Ettore. A
Concordia viene fucilato un partigiano.(38) MERCOLEDI
23 AGOSTO 1944 A
Levizzano di Castelvetro viene prelevata da elementi partigiani la
sarta, iscritta al Partito Fascista Repubblicano: BARBIERI
ANNA.(39) Di
lei non si seppe più nulla per alcuni mesi, poi la sua salma venne
recuperata nelle campagne della zona a guerra ultimata. GIOVEDI
24 AGOSTO 1944 Le
forze alleate iniziano l'attacco in forze contro lo schieramento
italo-tedesco sulla linea gotica. Nonostante la tenace resistenza delle
truppe vi furono una serie di sfondamenti del fronte nella zona di
Pesaro. VENERDI
25 AGOSTO 1944 A
Fanano vengono fucilati dai partigiani due fascisti di quelle contrade: la
maestra elementare di ventisei anni: BONDI
ORNELLA,(40) ed
il milite della GNR di ventotto anni: ANDREONI
GUERINO.(41) A
Pavullo, cinque partigiani arrestati dai tedeschi, vengono fucilati.(42) SABATO
26 AGOSTO 1944 Il
Capo della Provincia di Modena, così come tutti i capi provincia del
Nord Italia, riceve dal Ministro degli Interni, Buffarini Guidi, dietro
ordine del Duce, la comunicazione che vieta alle Brigate Nere ogni
attività di Polizia, attraverso il seguente telegramma: "Ripeto
ancora una volta, per ordine del Duce, che ogni attività di Polizia
delle Brigate Nere è vietata. I capi delle Provincie sono tenuti a far
presente le eventuali infrazioni che dovranno subito essere represse.
(43) A
Montefiorino e a Selva di Puianello vengono fucilati tre partigiani.(44) DOMENICA
27 AGOSTO 1944 Imboscata
partigiana ad un gruppo di fascisti che da Modena si stavano recando a
Carpi per una manifestazione. L'agguato venne effettuato in Via Carlo
Sigonio o in Via Lana, ma un altra fonte parla dell'imboscata avvenuta
in Comune di Soliera: sicuramente vennero assassinati: il sindacalista
di trentacinque anni, che era anche Direttore del settimanale modenese
del Fascismo Repubblicano, "Valanga Repubblicana": RAMPINI
CORRADO,(45) lo
squadrista della Brigata Nera "M. Pistoni", di cinquanta anni: CASOLARI
MASSIMILIANO,(46) ed
il giovane milite, sempre della B.N. modenese di anni diciotto: MEDICI
FRANCESCO.(47) Intanto,
sempre nella bassa modenese, i partigiani che non sopprimono i fascisti
catturati e che si limitano a "maltrattarli" vengono
severamente redarguiti dai loro comandi: "Il
gap 43 entrava in casa del fascista repubblichino Bellentani per
giustiziarlo, non avendolo trovato, si limitava a recuperare due bombe a
mano. Nella medesima sera lo stesso gap entrava in casa del cap. Pini
(fascista rep). Gli vennero fatte ingoiare tutte le tessere del PNF,
malmenandolo alfine assieme ad alcuni familiari (fascisti essi pure). Il
Pini non è stato giustiziato perché ha assicurato mediante uno
scritto, di ritirarsi a vita privata e di fare il possibile per evitare
rastrellamenti nella zona. Il Comando del dist. "Aristide" non
ha esitato a criticare l'accaduto, spiegando la necessità di colpire
con ogni mezzo e senza esitazioni i traditori, massacratori del popolo
italiano". (Relazione delle azioni svolte dalla 65° Brigata "W.
Tabacchi" nel mese di agosto).(48) Ancora
nelle zone del carpigiano resta ucciso tale: LOLLI
CESARINO.(49) LUNEDI
28 AGOSTO 1944 In
seguito alle ferite riportate in un’incursione aerea dei giorni
scorsi, muore all'Ospedale militare di Modena, il milite originario di
Forlì: AGAZZI
ANTONIO.(50) MARTEDI
29 AGOSTO 1944 Si
svolgono a Modena, con la presenza dell'Arcivescovo Mons. Cesare
Boccoleri, i funerali dei tre fascisti assassinati il giorno 27. In
seguito all'uccisione del Direttore di "Valanga Repubblicana",
la direzione del settimanale viene assunta da Rino Lavini e capo
redattore venne nominato l'Ufficiale, Luciano Lodi. Quattro
partigiani vengono fucilati a Carpi e a Migliarina.(51) MERCOLEDI
30 AGOSTO 1944 E'
interessante rilevare dalla "letteratura" resistenziale quanto
siano dispiaciuti i "bravi partigiani" laddove non riescono ad
uccidere l'odiato nazista; il brano che segue descrive
significativamente quel modo di "combattere", ma che almeno ha
evitato in quel frangente un altra possibile e terribile rappresaglia: "Il
30 Agosto a Vignola un gruppo di tre partigiani del 3° Settore
immobilizza in pieno giorno e disarma due ufficiali delle SS, causa il
sopraggiungere di altri tedeschi armati i partigiani non hanno la
possibilità di giustiziare i due tognari.(sic)"(52) GIOVEDI
31 AGOSTO 1944
Il
quartier generale anglo-americano dirama istruzioni, attraverso gli
emissari sparsi nel Nord Italia, a tutte le formazioni
"ribelli"; si invitano i partigiani ad iniziare l'attacco
generale contro le comunicazioni tedesche a partire dal 1° Settembre. I
compiti della resistenza, come viene riferito in una lettera sulla
riorganizzazione dei reparti partigiani, avrebbero dovuto essere i
seguenti: "La
guerra del partigiano in questo momento nell'Emilia; è la guerriglia
sulle strade. Al nemico occorre l'uso tranquillo delle strade per
sostenere il combattimento sulla linea gotica; è invece compito del
partigiano che queste strade siano poco tranquille e che il transito
costi caro al nemico. Per questa lotta sulle strade occorre attrezzare i
vostri reparti. Tenete conto che non tutti gli uomini hanno la stessa
audacia e la stessa attività: così ogni battaglione dovrebbe avere per
lo meno una squadra o più squadre molto mobili da spostare nei punti
morti delle strade per annientare i veicoli, pattuglie, piccoli presidi
ecc. Mentre queste squadre che potremo chiamare di arditi compiono
diuturnamente tali azioni, il resto, il grosso deve prendere più
coesione ed organizzarsi in modo da corrispondere al momento debito al
compito di dilagare e occupare zone, villaggi, città ecc. quando le
armate tedesche cominceranno a flettere. Questa è la visione d'insieme
che dovete avere in questo momento."(53) Dovranno
passare ancora otto mesi, e saranno otto mesi di tremenda lotta
fratricida prima che le "bande rosse" sostenute dal
capitalismo anglo-americano, possano dilagare nei paesi e nelle città e
compiere, impunemente, i più spietati massacri che la storia italiana
ricordi. A
San Martino in Spino, durante l'attacco notturno all'abitazione di un
fascista, rimangono uccisi due partigiani.(54) Sul
Monte di S. Giulia, sull’appeninino modenese, teatro di tanti tristi
avvenimenti e base partigiana, venne tenuta prigioniera per circa venti
giorni e sottoposta ad ogni tipo di violenza, una ragazzina di quindici
anni; viveva in una piccola casa con i nonni, ed era di famiglia
poverissima, venne prelevata dai partigiani e tenuta alla loro mercé
per tutto quel periodo. Dopo che ebbero soddisfatte le loro voglie la
finirono a colpi di zappa sulla testa e poi l'impiccarono; la nonna cercò
a lungo la nipotina e venne a sapere da un partigiano del luogo il posto
dove la ragazzina era stata sepolta; di notte ,con un carretto, riuscì
in seguito a trasportarla nel cimitero di Casola di Montefiorino; si
chiamava: DONADELLI
PIETRA PIERINA.(55)
Note 1 cfr. varie pubblicazioni della storiografia
partigiana e particolarmente i diari dei partigiani, "Davide"
e "Armando". 2 cfr. E. Gorrieri: "La repubblica di
Montefiorino", pagg.425-426 3 cfr. ISR Rassegna n. 3: i partigiani fucilati:
Fontanini Carlo e Barbati Pacifico. 4 ibidem; si trattava dei fratelli Olindo e Primo
Lanzotti e di due ignoti. 5 ibidem: tale Egidio Balducchi. 6 ibidem: si trattava del vignolese Dino Grandi. 6bis
cfr. Martirologio, pag. 95. 7 cfr. F. Gorrieri: "La resistenza nella
bassa", pag. 136 n. 8. 8 cfr. Rassegna ISR n. 9 e in E. Gorrieri, op. cit.
pag. 444. 9 ibidem 10 cfr. F. Gorrieri, op. cit. pag. 112. 11 cfr. elenco caduti RSI n. 387. 12 cfr. Canova ecc. "Lotta di liberazione nella
bassa", pag. 182. 13 cfr. A. Tommasi De Michieli: "Armando
racconta" pag. 207-213 14 ibidem pag.215. 15 cfr. Ventennale della Resistenza del Comune di
Nonantola, pag. 24. Si trattava di: Bonzagni Basilide, Calvi Terzo,
Zecchini Giovanni. 16 cfr. ESGC.Mo 17 cfr. E. Gorrieri, op. cit. pag. 445. 18 cfr. ESGC.Mo 19 cfr. lettera del Comune di Pavullo prot. 1261 del
1.2.56. 20 cfr. S. Prati-G.Rinaldi: "Quando eravamo i
ribelli", pag. 94. 21 cfr. V. Venturi: "Zona 5 - Antifascismo e
resistenza nel vignolese" e in E. Gorrieri, op. cit.: le vittime:
Antonio Ferrari, Luciano Orlandi, Livio Pelliccioli, Aldo Caselgrandi,
Primo Terzi, Geo Balestri, Antonio Maccaferri, Dario Morelli, Gino
Cavani, Guido Malferrari, Amerigo Vandini, Giorgio Fontanelli, Ivano
Maccaferri, Luciano Scandellari, Agostino Longini, Teobaldo Savigni,
Giuseppe Ferrari, Maria Savigni, Telemaco Pradelli, Clarice Ronchi, Gino
Baranzoni Augusto Cavedoni, Alberto Severi, Caterina Gualmini, Guido
Gibellini, Giuseppe Leonelli e quattro ignoti. In questo elenco sono
inseriti anche i caduti del giorno 17 Agosto. Vedi nota n. 33 22 ibidem 23 cfr. elenco caduti Rsi, n.87. 24 cfr. ESGC.Mo 25 cfr. elenco caduti RSI n. 780. 26 ibidem n. 781 27 cfr. E. Gorrieri, op. cit.: i caduti partigiani furono:
Fernando Baschieri, Domenico Sentini, Carlo Pellati, Natale Mandreoli,
Amilcare Cassinadri, Giorgio Brandoli, Leonardo Violano. 28 cfr. lettera del Comune di Pavullo prot. 1261, del
16.2.56 29 cfr. elenco caduti RSI e "Gazzetta
dell'Emilia" del 21.8.44. 30 cfr. Pacor-Casali: "Lotte sociali ecc." pag.
128 e in E. Gorrieri, op. cit. I fucilati: Avio Storchi, Fermo Rossi,
Martino Del Bue, Pierino Rabitti, Costantino Iotti, Aldo Biagini, Enzo
Bulgarelli, Fernando Grisanti, Remo Brumatti, Agostino Braghiroli,
Walter Lusvardi, Arturo Aguzzoli, Giuseppe Zanotti, Umberto De Pietri,
Augusto Artioli, Dino Corradi. 31 cfr. Rassegna ISR n. 3 32 cfr. ESGC.Mo 33 cfr. E. Gorrieri, op. cit.; i nominativi sono riportati
nell'elenco per i fatti di Ospitaletto del giorno 12 Agosto, come
risultano dal monumento eretto in quella località. 34 cfr. G. Silingardi: "I giorni del fascismo e
dell'Antifascismo" pag. 205. 35 cfr. elenco caduti RSI, n. 428. 37 cfr. Rassegna ISR n. 3 pag. 11: a Ganaceto sulla Via
per Carpi vennero impiccati: Vittorio Andreazzi, Bruno Andreazzi, Franco
Prestendo, Aristide Nini; a Carpi viene fucilato dalle Brigate Nere,
tale, Bruni Alfonso; a Rocchetta di Sestola viene fucilato tale, Aurelio
Ferrari. 38 si trattava di tale Garusi Aldo. 39 cfr. elenco caduti RSI, n. 51. 40 ibidem, n. 128 41 ibidem n. 13 42 cfr. A. Tommasi, op. cit. 43 cfr. Arch. Storico Ass. Cad. e disp. RSI. 44 Si trattava dei partigiani: Pio Forattini e Alfredo
Frigieri fucilati a Montefiorino e Corrado Tagliavini a Selva di
Puianello. 45 cfr. elenco caduti RSI n. 630 46 ibidem n. 191 47 ibidem n. 486 48 cfr. E. Gorrieri, op. cit. pag. 136 n.7 49 cfr. ESGC.Pi 50 cfr. elenco caduti RSI, inumati nel Sacrario- Ossario
di San Cataldo. 51 Si trattava dei partigiani: Fieni Erio, Bianchini
Romano, Loschi Fernando e Dante Loschi. 52 cfr. F. Borghi: "L'an n'era menga giosta". 53 cfr. E. Gorrieri, op. cit. pag. 457. 54 cfr. Canova-Gelmini-Mattioli: "Lotta di
liberazione nella bassa modenese" pag. 202. Si trattava di tali,
Luigi Gualdi e Riccardo Guandalini di Mirandola. 55 cfr. "Martirologio - Modena 1943-45" pag. 67.
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Reparti della GNR sfilano in Via Farini
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