GUERRA CIVILE NEL MODENESE
Dal
20 al 30 Aprile 1945 VENERDI
20 APRILE 1945 Mentre
a Modena si svolgono, in un’atmosfera tesissima e per gli sviluppi
della situazione e per la paura di nuove incursioni, i funerali delle
vittime del bombardamento aereo, è in pieno sviluppo l’azione di
sfondamento delle truppe anglo-americane su tutto il fronte. Le prime
pattuglie delle truppe alleate penetrano in territorio modenese nelle
zone di Monteombraro e di Zocca e si affacciano a nord-est, provenienti
dal bolognese nella zona di Nonantola e di Ravarino. Continuano
intanto le uccisioni di militari e civili fascisti, o presunti tali: in
questa giornata si ha notizia delle seguenti uccisioni: a Maranello è
stroncata la vita del milite della Guardia Nazionale Repubblicana: VEZZALI
ANTONIO(1): a
Carpi è ucciso tale: BIGARELLI
UMBERTO(2); a
Bagnolo di San Vito perde la vita il milite della Divisione Monterosa,
originario di Medolla d’anni ventuno: CASARINI
SILVIO(3). SABATO
21 APRILE 1945 Le
truppe americane assieme agli alleati, inglesi, brasiliani, marocchini
ecc., sfondato il fronte sulla dorsale appenninica occupano Pievepelago;
entrano in parecchie zone della bassa modenese. La storia della
resistenza racconta che a Ravarino i partigiani scesero in strada e
subito tedeschi e fascisti si arresero per essere poi incarcerati e
consegnati agli americani. Il
grosso delle truppe tedesche si era in quel giorno già allontanato
dalla zona ed erano rimaste solamente rare formazioni ed alcuni militari
sbandati e molti di questi furono uccisi in agguati e attentati. Un
testimone oculare racconta di un soldato tedesco che, isolato, stava
fuggendo in bicicletta pedalando disperatamente sulla strada tra Rami e
Ravarino, fu preso al tiro al bersaglio dai partigiani dell’ultima ora
che, appostati dietro agli angoli delle case, gli spararono alle ruote
poi alle gambe e lo finirono tra risate ed urla scomposte.(4) Sempre
nella stessa località era ucciso il reggente del Fascio Repubblicano: MONTANARI
GUIDO(5). Di
quest’uccisione se ne trova traccia nella storiografia partigiana; ne
parla lo stesso esecutore materiale, il partigiano democristiano, Primo
Bonezzi, uno dei promotori della lotta antifascista in quelle contrade e
comandante dei reparti partigiani della zona: “Insieme
al commissario Morselli Ernesto mi recai in località Dogana, sobborgo
di Ravarino, per ritirare prigionieri catturati dalle squadre di alcuni
organizzatori e li feci trasportare nelle scuole scelte a tale scopo:
dopo aver rinchiuso i prigionieri ho ordinato l’arresto del reggente
Montanari Guido che stava gironzolando (!) per la strada per fare ancora
vittime. Essendo
mio vivissimo desiderio di catturarlo vivo ho impedito che i miei uomini
lo liquidassero a distanza come era loro intenzione, e dopo aver preso
misure precauzionali (sapendolo armato) facevo appostare due uomini
dietro una colonna davanti alla quale era obbligato a passare mentre io
mi spostavo al centro della piazza.
Arrivata
la preda (sic) sul posto gli uomini gli imposero la resa con i modi consentiti dal
caso. Tenendo in conto relativo l’ordine dei soggetti al mio comando
(in alto le mani) non si fermò e si diresse verso di mè ed alla
distanza di sette passi abbassò le mani portando la destra all’arma
che aveva in tasca. Visto tale atto ho scaricato la mia atterrandolo
immediatamente, nel contempo i miei uomini aprivano anch’essi il fuoco
e un colpo di rimbalzo mi feriva leggermente.”(6) Dopo
questa scena da far west all’italiana, uno solo contro tanti, vista la
successione dei fatti raccontata dal pistolero nostrano, il giorno
successivo il buon partigiano cattolico partecipa, assieme al comando
del CLN di Nonantola al: “Te
Deum di ringraziamento in lode al Signore per la bontà verso noi miseri
peccatori.”(7) A
Modena resta ucciso il milite dell’artiglieria contraerea, di anni
cinquanta: RONCAGLIA
GIUSEPPE(8), la
sua salma fu ritrovata a Cittanova di Modena l’11 Giugno 1945. A
Savignano sul Panaro, in uno scontro con i partigiani rimangono uccisi
due giovani militi della Brigata Nera di Modena, entrambi diciottenni: TAGLIAVINI
CARLO(9), DEGLI
ESPOSTI ALFEO.(10) A
Castelfranco Emilia perde la vita il civile: LUDERGNANI
GIUSEPPE.(11) A
Soliera è ucciso, in località Appalto, lo squadrista della Brigata
Nera: BORGHI
ARNALDO.(12) a
Vignola perde la vita il quarantenne: BARBIERI
MARINO.(13) DOMENICA
22 APRILE 1945 Tedeschi
e fascisti abbandonano la città di Modena. Alcuni nuclei resteranno
ancora parecchie ore; alcuni irriducibili cecchini continuarono a
sparare dai tetti delle case, ma non per molto. Le sedi principali,
quali: Prefettura, Questura, Municipio furono tutte abbandonate alle
prime ore del mattino; i fascisti prima di lasciare la città aprirono
le porte delle carceri di S. Eufemia.(14) Nel
frattempo alcuni reparti partigiani iniziavano a prendere possesso delle
varie sedi. Alle 14 arriva alla periferia della città il primo carro
armato americano. Alle 16,30 vengono inviati parlamentari
all’Accademia Militare dove erano rimasti gli ultimi reparti tedeschi
e ai quali è intimata la resa, che viene accettata. Nella tarda serata
le truppe entrano in Modena, mentre la stessa cosa avviene in altri
centri della Provincia, ormai quasi completamente occupata: Carpi
Mirandola e Pavullo passano in mano “alleata”, mentre rimane ancora
da conquistare la zona del sassolese. Questi in sintesi gli avvenimenti
della giornata. Inizia,
nello stesso tempo, la carneficina delle “radiose giornate” degli
ultimi giorni di Aprile.(15) Molti saranno anche i caduti partigiani
delle ultime ore di guerriglia.(16) A
Savignano sul Panaro vengono uccisi padre e figlio, il primo di
cinquantasei anni il secondo di venti anni: REITANO
FRANCESCO(17) REITANO
LEONARDO.(18) Nella
stessa zona viene ucciso dai partigiani il milite della Brigata Nera di
Serravalle, di diciotto anni: BACCOLINI
GIUSEPPE.(19) A
Montefiorino rimane vittima della violenza partigiana il milite della
GNR: BALDASSARRI
GIOVANNI.(20) A
Maranello vengono uccisi due quarantenni: MANFREDINI
PIETRO,(21) ROSINI
PIETRO.(22) A
Gaggio di Castelfranco viene ucciso un uomo di trentadue anni: MALVOLTI
SALVO.(23) A
Modena, in Via Moreali, in un conflitto a fuoco con i partigiani resta
ucciso il muratore di quarantatré anni: SELMI
MARIO.(24) Sempre
nel capoluogo resta ucciso il milite della GNR: LIBRA
GUGLIELMO.(25) A
Collegara e a Portile restano uccise due persone delle quali non si
conosce il nominativo: IGNOTO,(26) IGNOTO.(27) A
Soliera cade il milite della Brigata Nera di trenta anni: LEPORATI
ANELLO.(28) A
Mirandola viene ucciso il civile: BUSSOLARI
GINO.(29) Nella
zona di Campogalliano, ma non sono state trovate notizie più precise,
restano uccise: GRIMALDI
DIOMIRA, TURCI
ELSA, BONACINI
VITTORINO.(30) A
Luzzara di Reggio Emilia resta ucciso il modenese, abitante in Via
Scarpa e appartenente alla GNR: BRIGNOLI
LUCIANO.(30bis)
LUNEDI
23 APRILE 1945 Gli
anglo-americani entrano a Vignola, completando così la conquista della
Provincia di Modena. Così la storiografia partigiana, anche quella che
vuole sembrare meno faziosa, chiude il capitolo relativo a quelle
giornate piene di tensione: “La
sera del 23 Aprile, ogni residua resistenza tedesca era stata eliminata.
Su tutta la Provincia sventolava il tricolore (ma erano molte di più le
bandiere rosse N.d.R.) La popolazione esultava nelle piazze, festeggiava
partigiani ed alleati. Di lì a qualche settimana sarebbero esplosi odi
e vendette, insanguinando ancora
una volta la terra emiliana; ma in quei primi giorni nessun
incidente turbò la gioia serena di un popolo uscito finalmente da un
incubo spaventoso.”(31) Passiamo
dunque in rassegna quei giorni nei quali, “nessun incidente turbò la
gioia del popolo”. Saltando così, di pari passo, alcune settimane, si
dimenticano centinaia di cittadini modenesi e parecchie migliaia di
italiani massacrati proprio in quei giorni. Erano giornate che vedevano
le truppe di occupazione anglo-americane non ancora preparate a compiti
di polizia e di controllo del territorio; furono moltissimi, come
vedremo, i modenesi bersaglio di un odio feroce e spietato, tale da far
pensare ad una vera e propria pulizia etnica ben programmata ed
organizzata dalle centrali politiche rosse e ben eseguita dalle
formazioni partigiane comuniste che spadroneggiavano, incutendo il
terrore a piene mani, cercando di voler cancellare ogni residuo di
italianità in coloro che avevano creduto e che si sarebbero sempre
opposti a quella componente rossa che riteneva di prendere il potere con
la violenza per passare, armi e bagagli sotto la sospirata dittatura del
proletariato agli ordini di Mosca. A
Modena, in un conflitto a fuoco con i partigiani, resta ucciso il
cenciaiolo di cinquanta anni: MANICARDI
BONFIGLIO.(32) Sempre
nel capoluogo restano vittime della rappresaglia partigiana: MASCELLANI
BRUNO,(33) di
anni quarantotto, BENASSI
ORESTE.(35) Davanti
alla Caserma “Galluppi” veniva presa, seviziata ed uccisa la guardia
notturna e milite della B.N., di quarantanove anni: CAVANI
ALFREDO.(36) E
ancora a Modena il milite della GNR di trentanove anni: CORNI
AUGUSTO.(37) A
Ponte di Maranello resta ucciso il marò della Divisione San Marco: SANDRINI
GILDO.(38) A
Pavullo vengono fucilati nel parco, dopo essere stati prelevati dalle
loro abitazioni: LEVANTI
ETTORE,(39) di
anni quarantanove; e il sessantaquattrenne: GIUSTI
DOMENICO.(40) Viene
sempre ucciso in quella località tale: MELARDI
DINO.(41) A
Collegara, in Comune di Modena, viene ucciso, come si diceva a quei
tempi, sulla pubblica via, un uomo di trentacinque anni rimasto: IGNOTO(42) A
Cavezzo si verificano una serie incredibile di omicidi: padre e figlio
entrambi appartenenti alle BB.NN di quella località, il primo
settantacinquenne ed il secondo di appena ventuno anni: LORENZINI
PETRONIO,(43) LORENZINI
ALDO.(44) In
una testimonianza dell’epoca questo fatto è così narrato: “Il
padre di 75 anni sembra fosse accusato di essere una spia, accusa
generica e quasi sempre incontrollabile che ha servito da pretesto per
far morire molte persone durante il periodo della “liberazione”, ed
il figlio ventenne accusato di essere stato un milite della Brigata
Nera. Per sua somma sventura gli era stato commilitone, nelle BB.NN. ,
un coetaneo amico carissimo sin dall’infanzia, che però faceva il
doppiogioco; sembra sia stato lui a volerne la morte. Questo
“amico”, dopo alcuni mesi maneggiando una bomba a mano per pescare,
si uccise. La voce del popolo disse che era la mano di Dio che lo puniva.(45) Viene
poi ucciso il Segretario del PFR di Cavezzo, di anni quarantadue: ELMOTTI
CASTO.(46) “Non
aveva una imputazione specifica.... Improvvisamente s’ode nel
corridoi, davanti alla nostra porta, (dove era recluso l’estensore di
queste note. N.d.R.) un tramestio di piedi e di scarponi; si intuisce
che trascinano qualcuno e che ferocemente lo picchiano sbattendolo di quà
e di là contro i muri....Il respiro della vittima si fà affannoso
continuano a batterlo....Venne anche lui portato al cimitero dove
avvenne il massacro; quando il necroforo, fatta una grande buca affinché
contenesse i cinque fascisti (Elmotti, i due Lorenzini, Nivet e Rebecchi)
e due tedeschi assassinati, cominciò a raccogliere le vittime per
gettarvele dentro, arrivato all’Elmotti, improvvisamente si alzò di
scatto esclamando con orrore:
“ma questo è ancora vivo”, implorava con voce flebile un pò
d’acqua; si dice che un partigiano presente, con tutta calma esclamò:
poco male, lo finiamo subito”, e così una scarica di mitra troncò,
finalmente quel povero disgraziato che da tante ore penava, morente, tra
i cadaveri.”(47) E
poi ancora: REBECCHI
PRIMO.(48) “Aveva
quarantotto anni e, per un suo difetto fisico era chiamato “il
gobbo”; essendo stato parecchio tempo all’estero aveva appreso a
parlare correttamente il tedesco, pertanto fu assunto, come per lo più
avveniva, quale interprete al Comando tedesco di Cavezzo. Questo fatto,
del tutto normale, lo fece accusare di essere una spia. Dopo il suo
assassinio, venne arrestata e maltrattata anche la figlia, perché gli
inquisitori volevano che accusasse di immaginarie malefatte, il padre già
ucciso.”(49) Toccò
per ultimo, ad essere ucciso dagli spietati aguzzini rossi, al
Legionario fiutano: NIVET
ARMANDO;(50) non
aveva accuse precise; ma il cosiddetto tribunale del popolo lo mandò
ugualmente a morte, malgrado poche settimane prima gli stessi partigiani
rossi, gli avessero ucciso la giovane figlia (vedi al 5 Marzo ‘45) Nella
zona di Campogalliano restava uccisa tale: BIAGINI
LIA.(51)
A
Modena viene ucciso il milite della GNR: MISCELANI
BRUNO (52) MARTEDI
24 APRILE 1945
Le
popolazioni festeggiano la tanto sospirata fine della guerra; per molti
altri, invece, iniziano giornate da incubo; è iniziata la caccia al
fascista, non vi è nessun controllo, si uccide semplicemente per un
sospetto, per sentito dire, per antipatia, per vendette personali e in
certi casi, la costituzione dei cosiddetti “tribunali del popolo”
rende ancora più allucinante la scenografia dei processi farsa e delle
arbitrarie esecuzioni. Proseguiamo
con la tragica elencazione delle spietate uccisioni di quei giorni. A
Pavullo vengono brutalmente assassinati due marò della Divisione San
Marco: CASADER
MARINO,(52a) PIEGHI
UGO.(53) E
il civile: FERRARINI
GIANCARLO (53bis) A
Carpi viene ucciso l’allievo ufficiale della B.N., "M.
Pistoni" di anni diciannove: FERRIANI
GIANCARLO (54). A
Modena città viene ucciso il sergente maggiore, di anni trentotto: CAVEDONI
RENZO,(55) era
inserviente presso l’Accademia Militare; venne prelevato dai
partigiani ed il suo cadavere venne trovato, quasi irriconoscibile, sul
cavalcavia
delle Ferrovie dello Stato; mentre in Via Francesco Selmi viene
ucciso a colpi di arma da fuoco un uomo di circa trentacinque anni
rimasto: IGNOTO.(56) A
Carpi resta ucciso un uomo di trentadue anni: FERRARESI
ERIO.( 57) A
Portile di Modena viene ucciso un uomo di circa sessantacinque anni,
rimasto: IGNOTO.(58) A
Cavezzo, dove abbiamo già visto effettuarsi una serie di
raccapriccianti esecuzioni sommarie, viene sterminata una intera
famiglia di tre persone; il capofamiglia di cinquantasei anni: CASTELLAZZI
VINCENZO,(59) la
moglie di cinquantaquattro anni: CASTELLAZZI
REBECCHI BIANCA,(60) e
la loro figlia di ventitré anni: CASTELLAZZI
MARIA.(61) Così
viene descritto il fatto in una testimonianza coeva: “La
maestra Bianca Rebecchi Castellazzi, di Disvetro, scompare con la figlia
ed il marito: si dice fosse accusata di aver rivelato il rifugio dei
Benatti (partigiani uccisi dai fascisti nei giorni precedenti la
liberazione) alle Brigate Nere; ma che in verità fosse completamente
falso; certo è che i tre disgraziati furono ferocemente soppressi e nel
loro appartamento si allogò uno dei tre assassini. Se anche, per
ipotesi, la maestra fosse stata colpevole, quale colpa avevano gli altri
familiari? Un testimone del loro supplizio raccontò che prima venne
violentata, poi seviziata ed uccisa la figlia in presenza dei genitori;
poi tocco alla madre subire lo stesso trattamento, indi finirono lo
sventurato padre.” (62) Ancora
a Cavezzo e in questo giorno perde la vita tale: PAVAROTTI
ILARIO.(63) MERCOLEDI
25 APRILE 1945 In
questo giorno, con la guerra oramai pressoché terminata su quasi tutto
il territorio italiano e che verrà poi dedicato alle celebrazioni della
“liberazione”, si verificano in territorio modenese una serie
impressionante di uccisioni di fascisti o presunti tali. Per molti di
questi caduti è stato possibile accertare con esattezza la data della
loro scomparsa, ma per moltissimi altri, che sono stati ritrovati dopo
settimane o mesi e che indubbiamente la loro morte data, con molte
probabilità, in queste giornate, essi vengono elencati, nelle pagina
delle cronaca alla fine del mese di Aprile. Nella
bassa modenese, A Mirandola risultano uccisi in questo giorno: GARUSI
GIUSEPPE (64) CAMPAGNOLI
MARCO,(65) VECCHI
NICOLINO,(66) RAZZANI
LUIGI TEOBALDO.(67) A
Concordia viene soppresso il Capitano della GNR, di quarantuno anni: BELLINI
TULLIO,(69) era
in servizio al 42° deposito misto Provinciale ed i suoi abiti vennero
trovati in una cisterna di Concordia, località dove venne anche ucciso
il Capitano della GNR: REZZAGHI
UGO.(70) A
Castelvetro vengono uccisi dai partigiani: il sessantunenne: ROSIGNOLI
LUIGI, (71) ed
i trentacinquenne: LEVONI
CARLO.(72) Sempre
a Castelvetro in località Solignano, viene ucciso l’iscritto al PFR
di ventisette anni: VENTURELLI
ENZO,(73) e
l’anziano fascista di sessantasei anni, padre del Roli Bruno ucciso,
sempre dai partigiani, il 1°Marzo di questo stesso anno: ROLI
ADELMO.(74) A
Carpi viene ucciso dai partigiani il milite della GNR di ventisette anni
BENETTI
PRIMO.(75) A
Fiumalbo viene ucciso il soldato: ZANOTTI
GIUSEPPE.(76) A
Pavullo tali: DELLA
SALDA FERNANDO(77), GIACOMOZZI
AGOSTINO.(78). A
Bastiglia, i partigiani prelevano dalla loro abitazione, per portarli
nelle carceri del paese, dove vengono seviziati ed uccisi, marito e
moglie: MELLONI
GUALTIERI CARMELA,(79) MELLONI
ALFREDO.(80) A
Modena città, trovano la morte i seguenti fascisti: BELLUZZI
LUIGI(81), BERTOLA
PAOLO(82), CAMPI
EDMONDO(83) quest’ultimo
era milite scelto della GNR ed aveva trentaquattro anni: Sempre
a Modena: viene prelevato dalla propria abitazione, ed il suo cadavere
verrà ritrovato nelle campagne di Cognento, il Tenente di quarantatré
anni: GIBERTINI
GINO(84). Mentre
viene soppresso a colpi di pugnale e rivoltella tale: MUNDICI
UGO(85). E
ancora nel capoluogo viene ucciso: RIGHI
DANTE.(86) E
la Guardia della Polizia Repubblicana MARCOTTI
ARMANDO (87) Sulla
linea ferroviaria Modena-Bologna, nelle vicinanze di Modena vengono
trovati morti tre militi della GNR ferroviaria che sono rimasti: IGNOTI.(87a)
GIOVEDI 26
APRILE 1945 Continua,
nelle “festose” giornate del post liberazione, il massacro
indiscriminato di fascisti e di presunti tali. A Bastiglia viene
arrestato e cacciato in prigione il Segretario del PFR di quel piccolo
centro. Era il fascista di quarantaquattro anni: TASSI
NANDO,(88) era
un ex pugile che aveva raggiunto notevoli traguardi a livello nazionale
nella categoria dei pesi medio-massimi; così viene ricordato in una
testimonianza di quei tragici giorni: “Un
gruppo di partigiani entrò nella sua cella per picchiarlo, ma lui non
ebbe la calma ed il raziocinio di mettersi in difesa passiva per cercare
di prenderne il meno possibile. Cominciò a sferrare a dritta e a manca
tali mazzate da mandare a gambe levate tutta la compagnia, però si
prese una fucilata ad una gamba. Dopo tre giorni, dato che nessuno aveva
pensato, o piuttosto aveva voluto farlo curare, sopraggiunse
l’infezione con febbre a quaranta. I partigiani se ne vollero disfare,
ma dato che il povero segretario godeva in paese di molte simpatie, non
si azzardarono ad ucciderlo pubblicamente e finsero di trasportarlo
all’Ospedale di Modena. Durante il tragitto lo gettarono in un fosso e
lo massacrarono, furono tali e tanti i colpi dati al morente che ne ebbe
maciullato completamente il viso. Ha tentato di fuggire, si
giustificarono i “patrioti”: ma la suora che era presente mentre lo
caricavano sul camioncino per portarlo via, mi disse che il disgraziato
Nando era così grave, che avrebbe potuto morire a breve distanza di
tempo. Povero Nando! Vi fu chi volle far sapere alla tua famiglia chi
erano stati i tuoi assassini. Nel portafoglio, restituito alla moglie,
intramezzato alle altre carte personali era l’ordine scritto del CLN
di Bastiglia, che comandava di portarlo all’ospedale di Modena con
nome e cognome dei mandanti e degli esecutori del crimine.”(89) A
Modena veniva prelevata ed uccisa un ausiliaria che aveva fatto
l’interprete per i tedeschi: BELLENTANI
MARIA.(90) Sempre
nel capoluogo veniva ucciso il milite della milizia contraerea di
quarantadue anni: CAVAZZUTI
ERCOLE.(91) A
Mirandola restano uccisi, in questo giorno: BARALDI
LUCIANO,(92) PRANDI
DOLORES.(93) quest’ultima
era semplicemente la moglie di un fascista. A
Zocca i partigiani uccidono il quarantenne: GANDOLFI
GIUSEPPE.(94) A
Pavullo viene ucciso il marò della Divisione Fanteria di Marina San
Marco, appartenente al 5° Reggimento: BALLO
GIUSEPPE.(95) Sempre
sull’Appennino modenese viene ucciso, con molta probabilità a Fanano,
ma il dato non è certo, il Capitano della Milizia Forestale: D’ANDREA
GIUSEPPE.(96) Ancora
a Modena città resta ucciso il milite della Divisione Granatieri,
“Littorio”: BONESCHI
BIXIO.(97)
A
Milano resta ucciso il Capitano della Brigata Nera M. Pistoni: FONTANA
GIUSTINIANO (98) E
a Como lo Squadrista della B.N. Pappalardo FERRARESI
OTELLO (98bis) VENERDI
27 APRILE 1945 In
questi giorni, a Mirandola, i partigiani effettuano una serie di
incredibili delitti in particolare contro donne indifese. Vengono
prelevate dalle loro rispettive abitazioni e poi brutalmente uccise le
signore: PALTRINIERI
BERTACCHI ROSALIA(98a) di
trentuno anni e madre di tre figli; la trentanovenne PIGNATTI
IOLANDA(99) Entrambe
queste donne furono violentate davanti ai loro rispettivi mariti e
figli, quindi condotte vicino al cimitero e sepolte vive. Sempre
a Mirandola viene ucciso il fascista, o presunto tale: TREVISI
ROMANO(100) A
Modena, in Via Francesco Rismondo, alle ore 14,30, viene prelevato, alla
presenza della figlia, e portato via in macchina, il
fascista di cinquanta
anni: LASAGNI
GIOVANNI(101) la
salma di questo sventurato venne rinvenuta un mese dopo a Marzaglia,
presentava ferite di arma da fuoco al cranio ed al torace. Sempre nel
capoluogo veniva “eliminato” il marò della Divisione san Marco: ROVETTA
ANDREA(102) Altri
militi della Divisione San Marco vengono uccisi in Provincia di Modena e
precisamente a Pavullo: ALDEMAR
LUIGI(103) TRADUZZI
GINO:(104) Mentre
a Maranello veniva ucciso il marò del 5* Regg. Fanteria di Marina: BRUNO
ANDREA(105) A
Montale di Castelnuovo Rangone vengono uccisi due soldati della RSI. Si
trattava del milite del gruppo “Leonessa”: ONORATI
ALBERTO(106) e
del milite delle “SS” italiane: LO
BUONO ANTONIO.(107) SABATO
28 APRILE 1945 Nelle
zone della bassa modenese continua, da parte dei partigiani rossi,
l’orrendo massacro di gente indifesa e sconfitta. La guerra non è
ancora completamente finita, le raffiche di mitra si sprecano ed il
classico colpo alla nuca, tipico della metodologia comunista
dell’eliminazione, è la conclusione di tante vite umane: A
Mirandola vengono uccisi due fratelli, militi della GNR: CANTORI
EGIDIO(108) CANTORI
GUIDO(109) oltre
ad un altro milite della Guardia Nazionale Repubblicana: CAPPONCELLI
LUIGI(110) Mentre
nella vicina San Prospero, venivano uccisi: PULEGA
AUGUSTO(110bis) di
ventitré anni e, PINOTTI
ENRICO(111) A
Ravarino viene brutalmente trucidato il milite della GNR: FERRARI
GUIDO(112) A
Modena, sotto i portici del Municipio, in Piazza Grande, viene
assassinato il Direttore delle carceri giudiziarie della nostra città,
il quarantaseienne: ZARELLA
ANGELO(113) Da
indagini effettuate, non risultava assolutamente essere responsabile di
atti che avessero esulato dalle sue mansioni. Sempre a Modena città
vengono eliminate le seguenti persone: MIGNANI
SEVERINO8114), di
sessantotto anni; CARRA
GABRIELE(115), milite
della Brigata Nera modenese; CACCONE
GIUSEPPE(116) Era
guardia di P.S. , risiedeva in Via Cerca 19 e la sua salma venne
recuperata il 23 Maggio sull’argine sinistro del torrente Tiepido a
Collegara. Altri
modenesi perdono la vita fuori dai confini della Provincia: a Milano, in
Piazza Crovetto vengono fucilati due modenesi appartenenti alla Brigata
Nera “M: Pistoni”: FIORINI
AMEDEO(117) SONCINI
ALFREDO.(118) Sempre
a Milano viene ucciso il modenese, maresciallo delle “SS” italiane: BELLENTANI
CELESTINO:(119) Ancora
a San Possidonio, veniva ucciso il milite della GNR, di anni trentatré: BARALDI
GIOVANNI(120). A
Guastalla resta ucciso lo squadrista dell B.N. Pappalardo: LANDI
NELLO(120bis) Un
altro squadrista della B.N. Pappalardo viene ucciso a Decima di
Persiceto: ZABINI
GAETANO(120tris) DOMENICA
29 APRILE 1945 Nemmeno
alla Domenica, i messaggeri della morte comunisti, si prendono una
pausa: quando si catturano i fascisti bisogna immediatamente
“eliminarli” e possibilmente ricercando le più crudeli nefandezze.
A Concordia vengono uccisi padre e figlio: il brigadiere della GNR di
quarantasei anni: CAVAZZA
ROMEO(121), ed
il giovane figlio di soli venti anni: CAVAZZA
EURO(122), che,
secondo le più spietate rappresaglie di stile mafioso, venne evirato, e
le parti asportate gli vennero cacciate in bocca. A
Rio Saliceto viene ucciso il milite della GNR: BARBINI
RENATO.(123) A
Montese veniva “eliminato” il civile di quaranta anni: GUIDOTTI
RAIMONDO.(124) In
località imprecisata restava ucciso il fascista: LUDERGNANI
GUIDO.(125) LUNEDI
30 APRILE 1945 In
questa data si ha notizia delle seguenti uccisioni: a Modena viene
soppresso l’agente di Pubblica Sicurezza: FESTA
FAUSTO.(126) A
Mirandola restava ucciso il giovane milite della GNR, di venti anni: BASAGLIA
GIORGIO.(127) Di
molti fascisti uccisi in quel tragico periodo non si è mai potuto
accertare con esattezza la data del loro decesso, in modo particolare in
quelle drammatiche giornate di fine Aprile. Riportiamo, in una sintesi
finale di questo mese, tutti i caduti di quelle giornate di primavera
dei quali non si ha per certa la data della loro scomparsa e per molti
non si ha nemmeno notizia del luogo ove sono stati sepolti. A
Modena restano uccisi parecchi militi della GNR: ANDREOLI
GOLIARDO,(128) CASTRATI
MEDORO,(129) SERENI
GIUSEPPE,(130), SGAGGI
NAZZARENO,(131) BOCHEMAN
GUSTAVO,(132) CORRADI
VINCENZO,(133) CANDELA
VITTORIO,(134) BOLZONI
GUIDO,(135) A
Castelfranco viene ucciso il milite della GNR di ventitré anni: BRUGIONI
LUIGI,(136) A
Carpi il milite della Brigata Nera: ZANTA
BRUNO,(137) a
Medolla venne trovato in un macero con delle pietre legate al collo, il
milite della Brigata Nera: LINCOLI
GIOVANNI.(138) A
Vignola venne ucciso il civile di quarantaquattro anni: BALDINI
FRANCESCO.(139) A
Mirandola il milite; BORGHI
PAOLINO(140), a
Bastiglia, lo studente, milite della Brigata Nera di venti anni : ASCARI
NICODEMO,(141) a
Finale Emilia il milite della GNR: ANGELINI
CESARE,(142) a
Montefiorino, resta ucciso, dopo essere stato prelevato a Bastiglia,
dove risiedeva, il fratello del sopracitato Nicodemo: prima di essere
ucciso venne sottoposto ad atroci sevizie: ASCARI
WALTER,(143) in
località imprecisata resta ucciso il sottotenente, originario di
Montefiorino: BONVICINI
VENTURINO.(144) A
San Possidonio vengono uccisi due fratelli: SETTI
GIUSEPPE,(145) SETTI
ARTURO.(146) A
Nonantola viene ucciso il milite: SITI
SERGIO(147) Altri
cittadini modenesi hanno perso la vita in località fuori Provincia: si
ha notizia delle seguenti persone: a
Bergamo resta ucciso il Vice Capo squadra della MVSN, 72* legione camice
nere di anni cinquanta: BENEDETTI
RICCARDO,(148) a
Milano resta ucciso il milite della Brigata Nera, originario di Montese: GUIDOTTI
FILIPPO;(149) a
San Benedetto Po', il milite della GNR: MANFREDINI
CARLO,(150) In
Liguria vengono uccisi due modenesi: in località imprecisata, il milite
della Divisione Monterosa, di ventidue anni e nativo di Riolunato: RONCHICCIOLI
BRUNO,(151) a
Nervi il giovane Tenente dei Bersaglieri di ventiquattro anni: BOSCHI
ERALDO.(152) A
Cuneo viene ucciso il Capitano della GNR: GIOVANNINETTI
VITTORIO.(153) Ulteriori
uccisioni a Modena e Provincia: a Modena perde la vita il
cinquantatreenne: BEGHI
GIOVANNI,(154) a
Pavullo viene ucciso tale: LEONARDI
GIUSEPPE,(155) mentre
a Castelfranco Emilia viene soppressa: GUIDOTTI
CATERINA.(156) A
Firenze resta ucciso il mirandolese: LENCIONI
UGO (156bis) In
Venezia Giulia, in località imprecisata vengono uccisi i modenesi: CESSARI
FRANCO,(157) CHIACCHIO
GIUSEPPE.(158) erano
entrambi bersaglieri del
Battaglione Mussolini. Nell’eccidio
del Santuario di Graglia, resta ucciso il Sottotenente della GNR, nativo
di Sassuolo: TOSI
ROMANO.(158bis) In
Provincia di Modena e in particolare ai confini con la Provincia di
Pistoia tra Fiumalbo e l’Abetone, (vengono presi in considerazione
solo quelli caduti sul versante modenese) restano uccisi durante il mese
di Aprile, i seguenti soldati appartenenti alla Divisione Fanteria di
Marina, “San Marco”: CRUSCA
CAMILLO,(159) DAVOLO
CARLO(160) DINI
BRUNO,(161) FERRETTI......(162) MARONI
FRANCESCO,(163) MAZZOLA
ANGELO,(164) MOLESINI
AROLDO,(165) ORENGO
GIUSEPPE,(166) REALE
CIRO,(167) RUBINI
MARCELLO,(168) SCHIAVI
ARMANDO,(169) TOMASELLI
ENEA,(170) VALLINI
BRUNO.(171) In
Venezia Giulia, in varie località, oltre ai due bersaglieri citati,
contro i partigiani titini sono inoltre caduti i seguenti bersaglieri
del battaglione “Mussolini” tutti modenesi:(172) BAROZZI
ALFREDO, classe
1925, CARNEVALI
GIUSTINO, classe
1926, DEGOLI
FRANCO, classe 1927, DI
SAVOIA MARCO, classe
1925, GIOVANNONI
SERGIO, classe 1927, MALETTI
ROLANDO, classe
1927, MASAZZA
GIUSEPPE, classe
1925, MASAZZA
CESARE, classe 1927, RICCHETTI
FERNANDO, classe
1920, ROSSI
GUIDO, SASSA
SEBASTIANO,
classe1920, SETTI
PAOLO, classe 1926. NOTE 1 cfr. lettera del Comune di Vignola del 3 Febbraio
1956, prot. 407, alla Ass. Cad: RSI. 2 cfr. lettera del Comune di Carpi all’Ass. Cad.Rsi. 3 cfr. lettera del Comune di Medolla del 16 Gennaio
1956 prot. 42. 4 testimonianza di B. Zucchini 5 cfr. Elenco caduti RSI. &
cfr. Primo Bonezzi: “Contributi alla storia della 3* zona
militare”, in : Rassegna ISR, n.7 (1966), pag. 41. 7 ibidem 8 cfr. Elenco caduti RSI n. 659. 9 cfr. Lettera del Comune di Savignano del 9
Gennaio 1957, prot. 172. 10 ibidem 11 cfr. lettera del Comune di Castelfranco Emilia
all’Ass. Cad. RSI; fratello del Guido ucciso sempre a Castelfranco il
giorno 29, vedi nota 125. 12 cfr. Elenco caduti RSI n. 141. 13 ibidem n. 153 14 cfr. varie testimonianze coeve. 15 da una frase di un discorso di Palmiro Togliatti. 16 I caduti partigiani
di queste giornate furono: Alboni
Aldo, Alboni Augusto, Angiolas Alessandro, Bartolamasi Giorgio,
Bertolini Giorgio, Bisi Romano, Camellini Erasmo, Cavalcanti Pietro,
Corradini Edgardo, Corradini Giuseppe, Dallari Florino, Gheduzzi Elena,
Gaddi Anna, Leonardi Enzo, Malavasi Donato, Manzoni Fernando, Manni
Flaminio, Mazzoni Emma, Melotti Riccardo, Messori Gaetano, Ricchetti
Oreste, Roncaglia Renzo, Saetti Virginia, Santachiesa Primo, Semi Mario,
Scurani Lina, Stefani Giuseppe, Tirelli Alfio, Vecchi Ivo, Zanasi
Valentina, Zanasi Alfonso, Zanetti Pietro. Da: “Rassegna ISR “ n. 1
pag. 84. 17 cfr. lettera del Comune di Savignano del 9/1/57 prot.
172. 18 ibidem 19 ibidem 20 cfr. elenco caduti RSI n. 41. 21 cfr. ESGC.Mo 22 ibidem 24 cfr. lettera del Comune di Castelfranco Emilia
all’Ass. cad. RSI 24 cfr. lettera dell’Ass. Cad. RSI del 14/8/56 al
Comando dell’Arma dei Carabinieri, in Arch. Ass. Caduti di Modena. 25 cfr. Elenco caduti n. 418. Questo nominativo appare
anche nell’elenco dei caduti partigiani, visto sopra. 26 cfr. Elenco caduti sepolti nel Cimitero di San Cataldo
e sicuramente appartenenti alla RSI, in Arch. Ass. 27 ibidem 28 cfr. elenco caduti n. 409 29 ibidem n. 161 30 cfr. ESGC.Pi 30bis
cfr. Martirologio, pag. 109. 31 cfr. E. Gorrieri: “La repubblica di Montefiorino”,
pag. 691 e in “Rassegna ISR” n. 1 pag. 84 32 cfr. lettera all’Ass. Cad. del 14/8/56 al Comando
gruppo C.C. per l’ottenimento di un documento comprovante se la morte
era sopravvenuta per atto di guerra o per rappresaglia; in Arch. Ass.
Cad. Rsi. 33 cfr. Elenco caduti Rsi; venne ucciso in Via Balugola,
mentre rientrava dall’Ospedale Militare. 34 cfr. Elenco caduti RSI, suppletivo. 35 cfr. Elenco caduti n. 81. 36 ibidem n. 109 37 ibidem n. 238 38 cfr. Elenco dispersi della Divisione San Marco, in G.
Pisanò: “Gli ultimi in grigioverde” Vol. 1* pag. 1261 39
cfr. lettera del Comune di Pavullo del 16/2/56, prot. 55 40 ibidem 41 cfr. elenco caduti n. 485 42 cfr. elenco di sconosciuti sepolti nel cimitero di San
Cataldo e sicuramente appartenenti a forze della RSI; in Arch. Ass. Cad. 43 cfr. lettera del Comune di Cavezzo del 7/1/56 44 ibidem 45 Testimonianza scritta del Dott. Enzo Rebucci. 46 cfr. lettera del Comune di Cavezzo 47 Testimonianza del Dott. Rebucci, cit. 48 cfr. lettera del Comune di Cavezzo, cit. 49 Testimonianza Dott. Rebucci. 51 cfr. ESGC.Pi; il nominativo di Messori Giovanni,
trovasi anche nell’elenco dei caduti partigiani in: Pacor-Casali,”Lotte
sociali e guerriglia in pianura” pag. 363, ma con la seguente dizione
”Caduti dei quali non figura il riconoscimento ufficiale da parte
della commissione regionale qualifica partigiani” 52
cfr. Martirologio pag. 104 52a cfr. Elenco caduti della Divisione Fanteria di
Marina, San Marco” in: “G. Pisano: “ Gli ultimi in grigioverde”,
Vol. 1* pag. 540. 53 ibidem 53bis
cfr. "Martirologio" pag. 134 54 cfr. lettera del Comune di Carpi e in “Albo d’oro
Scuole Allievi Uff. della GNR”. 55 cfr. elenco caduti n. 217 56 cfr. elenco sconosciuti sepolti al cimitero di San
Cataldo. 57 cfr. elenco Caduti n. 280. 58 cfr. elenco sconosciuti ecc. 59 cfr. elenco caduti RSI. 60 ibidem 61 ibidem 62
Testimonianza Dott. Rebucci. 63 cfr. elenco suppletivo caduti RSI. 64 cfr. elenco caduti n. 326 65 cfr. lettera del Comune di Concordia del 31/1/56, prot.
807 66 cfr. elenco caduti RSI n. 790 67 cfr. lettera del Comune di Mirandola del 16/1/56 prot.
126 68 cfr. Elenco caduti RSI n. 634 69 ibidem n. 74 70 cfr. lettera del Comune di Mirandola, cit. 71 cfr. elenco caduti RSI 72 cfr. ESGC.Mo 73 cfr. Elenco caduti RSI, n. 792 74 ibidem n. 655 75 ibidem n. 86 76 cfr. elenco suppletivo caduti RSI. 77 cfr. elenco caduti RSI n. 253 78 ibidem n. 345 79 ibidem n. 489 80 ibidem n. 490 81 cfr. elenco suppletivo dei caduti in Arch. Ass 82 cfr. elenco caduti RSI inumati nel Sacrario di San
Cataldo 83 cfr. elenco caduti n. 174 84
ibidem n. 348 85 ibidem n. 529 86 cfr. elenco caduti GNR in G. Pisanò: “Gli ultimi
ecc.”, op. cit. Vol. 4* 87
cfr. "Martirologio" pag.112 87a ibidem elenco GNR ferroviaria Vol. 3* pag. i859 88 cfr. elenco caduti n.745 89 Testimonianza Dott. Enzo Rebucci 90 cfr. elenco caduti n. 7o 91 ibidem n. 214 92 ibidem n. 74 93 ibidem n. 615 94 cfr. lettera del Comune di Zocca del 28/1/1956 prot.
231 95 cfr. elenco caduti Div. S. Marco, in G. Pisanò op.
cit. Vol. 1* pag. 540 96 ibidem pag. 1860 Vol. 3* 97 cfr. Martirologio: “MODENA 43-45” pag. 78 98
cfr. " "Martirologio" pag. 115 98bis
cfr. "Martirologio" pag.119 98a cfr. lettera del Comune di Medolla del 16/1/56 prot. 42 99 ibidem 100 cfr. elenco caduti RSI n. 766 101 ibidem n. 402 102 cfr. elenco dispersi Div. San Marco, in G. Pisanò, op. cit.
Vol.1* pag. 554 e segg. 103 ibidem 104 ibidem 105 ibidem 106 ibidem Vol. 4* pag. 2220 107 cfr. elenco caduti SS Italiane in , G. Pisanò op. cit.
Vol.2* pag. 727 108 cfr. elenco caduti RSI n. 177 109 ibidem n. 178 110 ibidem n.179. Questa salma venne riesumata a Mirandola
il 9/4/1951 110bis
ibidem n. 624 111 ibidem n. 595 112 cfr. lettera del Comune di Bomporto del 8/6/51 113 cfr. elenco caduti RSI n. 811 114 ibidem n. 495; era famiglio presso l’Accademia Militare. 115 cfr. Elenco caduti della B.N. in G. Pisanò, op. cit. Vol. 4*
pag. 2359 116 cfr. elenco suppletivo caduti RSI 117
cfr. elenco caduti n. 301. Era di San Felice sul Panaro. 118 ibidem n. 733 119 cfr. F. Focherini, in: “A1 - mensile modenese” : “SS i
modenesi con la svastica” - Maggio 1983 120 cfr. elenco caduti n.46 120bis
cfr.
"Martirologio" pag. 119 120tris
ibidem 121 cfr. lettera del Comune di Concordia del 31/1/1956
e in elenco caduti n. 212 122 cfr. elenco caduti n. 213 123 cfr. elenco caduti della GNR in: G. Pisanò, op. cit. pag.
1955 Vol.4* 124 cfr. ESGC.Mo 125 cfr. elenco caduti n. 433. cfr. anche G. Fantozzi: “Vittime
dell’odio” pag. 160, dove, tra l’altro, si dice che lo stesso
assassino confessò il delitto, poiché il Ludergnani, dopo che i
partigiani gli avevano ucciso la madre collaborò con i tedeschi in
azioni di rastrellamento. 126 cfr. elenco caduti n. 297; era nativo di Avellino. 127 cfr. lettera del Comune di Mirandola del 16/1/56 prot. 126 128 cfr. elenco caduti n. 12; era residente a Campogalliano. 129 ibidem n. 200; era insegnante presso l’Istituto Magistrale
C. Sigonio di Modena; fù anche Segretario dell’Istituto di Cultura
Fascista nel periodo della RSI. Venne prelevato dalla sua abitazione ed
ucciso. 130 ibidem n. 712; faceva il mugnaio e venne sotterrato in aperta
campagna nei pressi di Santa Caterina. 131 cfr. elenco dei caduti della RSI inumati nel Sacrario di San
Cataldo. 132 cfr. elenco caduti n. 119; era di Bolzano. 133 cfr. elenco caduti GNR ferroviaria in: G. Pisanò op. cit.
Vol. 3* pag. 1858 134 ibidem Vol. 4* pag. 2383 135 cfr. elenco caduti n. 124 136 ibidem n. 153 137 ibidem n. 820 138 ibidem 139 cfr. lettera del Comune di Vignola del 3/2/56, prot. 407; era
un ex marcia su Roma. 14o cfr. elenco caduti n. 140 141 ibidem n. 27 142 ibidem n.15 143 ibidem n. 28 144 ibidem n. 139 - "Martirologio" colloca
al 22/3/44 145 cfr. lettera del Comune di San Possidonio del 31/1/56, pro.
177. 146 cfr. elenco caduti RSI inumati nel cimitero di San Cataldo. 147 cfr. elenco caduti n. 729 148 ibidem n. 85 149 ibidem n. 389; era Geometra al Comune di Montese. 150 ibidem n. 455 151 ibidem n. 662 152 ibidem; era laureato in giurisprudenza e cadde a Nervi in uno
scontro tra partigiani e reparti della sua Divisione “Monterosa”. 153 ibidem n. 351 Venne fucilato a Cuneo il 3 Maggio era nato a
Mirandola 154
cfr. ESGC.Pi 155 cfr. articolo F. Focherini, cit. 156 ibidem 156bis
cfr. "Martirologio pag. 137 157 ibidem 158 ibidem 158bis
cfr. Albo d’oro caduti Scuole A.U. della GNR. 159
a 171 cfr. “Martirologio” op. cit. pag. 79 172 cfr. Elenco fornito dal bersagliere modenese, del battaglione
“B.Mussolini”, Franco Bartolamasi, deceduto nell’anno 1991:è
stato per molti anni consigliere del Movimento Sociale Italiano al
Comune di Modena ed esponente di spicco della destra modenese.
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Articolo su efferati delitti partigiani in un giornale del dopoguerra.
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