Dolga Njiva


Dopo quasi un mese e mezzo di inattività riprendo con un'escursione che dovrà tener conto del grado di allenamento e delle ore di luce. Decido di salire con la macchina verso Jezersko, con uscita dall'autostrada Ljubljana-Jesenice al casello di Kranj. Arrivato a Podlebelca verso est, quindi sinistra orografica. Si raggiunge la P.na Dolga Njiva e poi con giro circolare d'alta quota si transita per il Vrh Korena ed il Visoki Zvoh, ai margini del comprensorio sciistico del Krvavec.

Risalgo con la macchina la valle ma di cartelli che indichino Podlebelca non c'è ombra. Accortomi di essere andato troppo oltre torno indietro. C'è un ponte, lo Jurcev Most. Il segnavia è posto dall'altra parte, in posizione inutile. L'indicazione per la planina è palesemente errata: 2h 15' per circa 1100 metri di dislivello. Risalgo la stretta stradina e supero l'ultima casa del paese. Cessa l'asfalto. Non ci sono indicazioni. Posteggio la macchina come posso. Col senno di poi mi accorgo che pochi metri dopo la fine dell'asfalto c'è una radura, ottima per parcheggiare, caratterizzata da una cappelletta. Scorgo casualmente uno sbiadito bollo. Inizio a camminare e al bivio successivo tiro dritto. Sono fortunato perché dopo una 50ina di metri c'è un segnale. Incoraggiante. Un tratto in salita e mi trovo inopinatamente su una strada asfaltata. Non mi resta che seguirla a sinistra. Più avanti altro bivio con un'indicazione al limite della leggibilita: Roblek, proprio dove sono diretto. Poco dopo l'asfalto cessa, ma per poco. La strada è nuovamente asfaltata, e piuttosto di recente. Arrivo a Roblek: 2 case abitative ed una costruzione accessoria. Prati rasati alla perfezione e mandria al pascolo. Posto bucolico ma alquanto isolato. Indicazioni e possibilità di parcheggio (se si sa come arrivarci con la macchina): nisba. Trovo il proprietario che mi conferma che da lì si raggiunge la planina in due ore. Lui probabilmente conosce il sentiero ma io devo procedere alla cieca. Ovviamente sbaglio strada e l'errore mi costa un'ora di tempo. Poi per fortuna (molta) riesco ad acciuffare il sentiero giusto.

Arrivati a Roblek si passa davanti ad una casa, aprendo e chiudendo due cancelli. Si va avanti per strada sino al termine. Si trova una vasca naturale. Si prosegue, lasciandola alla propria destra. Su per pista forestale. Se si aguzza la vista, alta nel fitto bosco a sinistra c'è una casupola. E subito dopo si trova il sentiero. Da qui sarà evidente e segnalato sino alla planina. È la parte inferiore che è stata lasciata andare alla malora.

A sinistra, con debole pendenza. Poi il sentiero si restringe ed inizia a salire con pendenza sostenuta un vallone chiamato Roblekov Kot. A quota maggiore belle le pareti che lo delimitano, sopratutto quella di sinistra (orografica) caratterizzata da una singolare macchia gialla. La prima parte è in bosco di faggi. C'è un primo accenno di foliage. Poì avanti il sentiero sbuca in un canalone e lo attraversa. Da qui in poi mughi e qualche larice. La vista può spaziare. All'orizzonte il Triglav e le Giulie, al sole ma senza neve. Sulle Alpi di Kamnik invece del sole previsto solo nuvole e qualche velatura. Di sicuro non fa caldo. Anzi le cime circostanti sono leggermente spolverate di neve. Il sentiero si accosta ad una parete e la rasenta per poi presentare il pezzo forte: 3 tratti attrezzati. I primi due, fatti in salita e con terreno asciutto non presentano difficoltà. Il terzo, invece, serve ad infondere sicurezza in quanto un passaggio è leggermente esposto.

Sempre avanti ed in salita sostenuta. Ma la casera non dovrebbe essere distante. Ci sono delle deiezioni di cavallo abbastanza fresche. Ma mi preme sottolineare che qui almeno è stata fatta della manutenzione, per altro recentissima. Ai lati del sentiero e per una profondità di circa un metro hanno rasato la vegetazione.

Più avanti mi trovo in un pianoro, al di sopra della vegetazione, dove l'erba è stata brucata allo spasimo. Al termine della spianata, in posizione poco evidente, la planina. La cosa che apprezzo maggiormente è la panca: sono 4 ore da quando ho lasciato la macchina. Gli andirivieni ed i tentativi mi hanno fiaccato nel fisico e nel morale. E poi ci sono le previsioni meteo: cannate alla grande. Quando arrivo c'è un po' di sole. Ma poco dopo la situazione peggiora: c'è del nevischio. E le cime sono confitte nelle nuvole. Prima di prendere una qualche decisione, ho bisogno di tirare il fiato e rifocillarmi.

I segnavia presenti danno una forcella verso il Krvavec a 40' ed il V. Korena ad 1h. In ogni caso si tratta di salire. Vada per il Korena, ma senza convinzione. A quota poco più alta c'è una casupola costruita di recente e poco in sintonia con l'ambiente circostante. La situazione meteo peggiora: non c'è piu nevischio ma pioggerellina che sta bagnando il tutto. Lascio stare e torno indietro al massimo delle possibilità. Ma ne vale la pena. Il maltempo c'è stato solo ad alta quota. 6 ore in tutto e l'anello è sicuramente da fare. Questa volta senza giri a vuoto.


       

Per contattare via e-mail l’autore clicca qui