Legge n. 18 – Non costruite fortezze per proteggervi: l’isolamento è pericoloso

Sentenza:

Il mondo è pieno di pericoli, i nemici si annidano ovunque e ognuno deve proteggersi. Una fortezza sembra il luogo più sicuro, ma l’isolamento vi espone a un maggior numero di pericoli di quanti non vi consenta di evitare.
 
 

Meglio confondersi in mezzo alla gente, trovare alleati, mimetizzarsi.
La folla vi farà da scudo contro i nemici.
Riunitevi in una fortezza e perderete il contatto con le fonti del vostro potere, non avrete più orecchie per quello che accade intorno a voi e perderete il senso delle proporzioni, invece di essere più sicuri vi precluderete l’accesso a quelle informazioni da cui dipende la vostra vita.
Non isolatevi mai a tal punto da non potere ascoltare quello che avviene intorno a voi, compresi i complotti orditi nei vostri confronti.
 

Le chiavi del potere

Una fortezza è un errore militare, è il simbolo dell’isolamento del potere e diventa facilmente un bersaglio, vi esclude da ogni aiuto e intralcia la vostra mobilità, un assedio la trasforma in prigione.
L’essere umano è socievole per natura, e il potere dipende dalle relazioni sociali e dal presenzialismo, per diventare uomini di potere dovete mettervi al centro di ogni cosa.
Il pericolo per la maggior parte delle persone arriva quando subentra la paura, si tende a stringere i ranghi, ma così per attingere informazioni si attinge sempre ad un cerchia più ristretta e si perde la reale prospettiva delle cose intorno a noi; l’isolamento precede la disfatta e la morte.
In periodi di incertezza e di pericolo, contrastate la tendenza a rifugiarvi all’interno, al contrario mostratevi più raggiungibili, ripescate vecchi alleati e createvene dei nuovi, introducendovi in un sempre maggior numero di ambienti.
Gli uomini sono creature socievoli e l’arte del socializzare può essere esercitata solo con un’assidua presenza e un continua mobilità, più state in contatto con gli altri e più apparite piacevole e simpatico, l’isolamento al contrario genere un atteggiamento goffo ed impacciato che porta all’emarginazione, dato che la gente comincerà ad evitarvi.

L’isolamento è letale per la creatività e la socialità.

Invece di adottare la mentalità della fortezza provate a vedere il mondo come una Versailles, con tutte le stanze comunicanti l’una all’altra, dovete essere permeabili fluttuando da un ambiente all’altro e in grado di mescolarvi ai tipi più diversi, e questo vi proteggerà dai complotti, chi è in grado di carpirvi segreti non è però in grado di isolarvi dai vostri alleati, sempre in movimento vi insinuate e vi confondete, senza mai fermarvi in nessun luogo, nessun cacciatore è in grado di fermare la mira su un bersaglio così sfuggente.
 
 

Immagine: la fortezza

Alta, sulla cima della collina, la cittadella diventa il simbolo di tutto quanto vi è di odioso nel potere e nell’autorità. Gli abitanti della città vi consegneranno al primo nemico che si presenterà. Tagliata fuori dalle comunicazioni e dalla possibilità di comprendere quello che avviene, la cittadella cadrà miseramente.
 
 

L'opposto

Quasi mai l’isolamento è una strada giusta e conveniente, senza il controllo di quello che avviene nelle strade sarete incapace di proteggervi.
C’è un’unica cosa per la quale la continuità dei contatti umani è di peso: l’influenza dell’indirizzo conformistico, tipico della società, e la mancanza di dialogo con se stessi, possono rendere impossibile soffermarsi a considerare il significato di quello che accade intorno.

Come risorsa temporanea, l’isolamento può essere d’aiuto a riacquistare la prospettiva.
Questo tipo di isolamento genera però idee malsane e perverse, potete ampliare il raggio della vostra visuale ma perdere il senso della realtà e dei vostri limiti.
Ancora: più rimanete appartati e più sarà difficile uscire dall’isolamento quando deciderete di farlo, esso vi trascina nel profondo delle sue sabbie mobili senza che ve ne accorgiate.
Se avete bisogno di tempo per pensare, scegliete l’isolamento come ultima possibilità e solo a piccole dosi, stando bene attenti a lasciare aperta la porta per rientrare in società.