Sentenza:
Per mantenere la propria indipendenza
si deve sempre essere necessari e richiesti. Quanto più gli altri
si fideranno di voi, tanto più sarete liberi. Bisogna rendere le
persone dipendenti in nome della loro felicità e prosperità
e non si dovrà temere più nulla. Non dovete mai insegnare
loro quanto occorre a renderle indipendenti.
Unire le forze ai potenti è stupido, nessuno vorrà dipendere da voi se è già forte, se siete ambiziosi è più saggio cercare padroni o governanti deboli con i quali creare una relazione di dipendenza. Diventerete la loro forza, la loro intelligenza, la loro spina dorsale, se dovessero liberarsi di voi, l’intero edificio crollerebbe.
La necessità governa il mondo,
le persone raramente agiscono se non sono costrette a farlo. Se non create
negli altri il bisogno di voi, sarete allontanati alla prima occasione.
Se invece comprenderete le leggi del potere e farete dipendere gli altri
da voi per il loro benessere, avrete tutti i benefici del potere senza
i crucci dell’essere padrone.
Le chiavi del potere
Il vero potere è far sì
che gli altri facciano quello che volete, quando riuscite nel vostro intento
senza aver forzato o ferito nessuno, quando gli altri spontaneamente vi
procureranno quello che desiderate, allora il vostro potere sarà
indiscusso.
Il modo migliore per raggiungere
questa posizione è creare una relazione di dipendenza: il vostro
superiore richiede i vostri servizi, è debole ed incapace di agire
senza di voi, siete coinvolti strettamente nel suo lavoro che operare senza
di voi gli causerebbe difficoltà, o perdere tempo prezioso per addestrare
qualcun altro. Una volta stabilita questa relazione disporrete delle leve
del potere che occorrono per far agire il vostro superiore secondo la vostra
volontà.
Però non si creda che l’indipendenza
sia la forma ultima di potere. Il potere comporta che vi sia una relazione
fra le persone: avremo sempre bisogno degli altri come alleati, come pedine
o persino come padroni deboli che ci servano da facciata, chi è
completamente indipendente è libero ma non ha potere.
Il meglio che si possa sperare è
che gli altri diventino così dipendenti da noi da creare una controdipendenza:
il loro bisogno di noi ci rende liberi.
Ci sono molti modi per raggiungere
questa posizione, il primo fra tutti è possedere il talento e la
capacità creativa che non può essere rimpiazzata tanto facilmente.
Non è necessario avere un
talento straordinario: dovete avere la capacità di restare separati
dalla folla, dovete creare una situazione in cui sia possibile venire accolti
da un altro maestro o padrone, ma egli non potrà trovare facilmente
un altro collaboratore con le vostre particolari doti, e se in verità
non siete così indispensabili dovete trovare il modo di sembrarlo.
Una vera dipendenza dalle doti di
cui disponete li lascia più vulnerabili di quanto non avvenga per
generici motivi di superficiale superiorità.
Un potere di questo tipo può
essere intensivo o estensivo, nel primo caso dipende da un talento di eccellenza
che fornisce un enorme libertà perché chi la possiede non
ha un padrone particolare da cui dipendere o una particolare posizione
di potere per la propria sicurezza, il potere estensivo invece comporta
avere tanti alleati, essere a conoscenza di molte cose, anche segrete,
e liberarsi di voi sarà pericoloso perché emergeranno i diversi
tipi di interdipendenza.
Non pensate che la dipendenza del
vostro padrone vi farà amare da lui, anzi potrà risentirsi
e temervi, ma come diceva Machiavelli, è meglio essere temuti che
amati, la paura è controllabile, l’amore mai, dipendere solo da
amore o amicizia vi farà sentire insicuri, meglio che gli altri
dipendano dal timore di perdervi che dal piacere della vostra compagnia.
Immagine: viti con molte spine
Sotto le radici crescono in profondità
e in ampiezza, sopra le viti spingono attraverso i cespugli, si intrecciano
intorno ad alberi e pali e alle sporgenze della finestra. Liberarsi di
loro costerebbe tanto lavoro e sangue, è più facile lasciarle
arrampicare.
Un parere autorevole: lasciate che gli altri dipendano da voi
C’è da guadagnare più
da questa dipendenza che dalla cortesia, colui che ha spento la sua sete,
girerà immediatamente le spalle alla fonte, non avendone più
bisogno, quando la dipendenza scompare così fanno anche la civiltà,
la decenza e infine il rispetto. La prima lezione che l’esperienza dovrebbe
insegnarci è di mantenere la speranza viva ma mai soddisfatta, lasciando
che sia il re ad avere bisogno di noi.
(Baltasar Gracian)
L'opposto
Il punto debole del rendere gli altri dipendenti da voi e che voi siete a vostra volta dipendenti da altri, cercando di andare oltre, liberandovi di chi sta sopra di voi, significa stare soli e non dipendere da nessuno (come fanno i monopolisti).
Un’indipendenza di questo tipo richiede un prezzo da pagare ed è l’isolamento, i monopoli crollano per pressioni interne, generano potenti risentimenti e i nemici si coalizzano per combatterli, la spinta per il controllo completo è spesso rovinosa ed infruttuosa.
L’interdipendenza rimane la legge,
l’indipendenza una rara e talvolta fatale eccezione, meglio collocarsi
in una posizione di mutua dipendenza e seguire questa legge critica, piuttosto
che il suo opposto.