Legge n. 11 – Rendete le persone dipendenti

Sentenza:

Per mantenere la propria indipendenza si deve sempre essere necessari e richiesti. Quanto più gli altri si fideranno di voi, tanto più sarete liberi. Bisogna rendere le persone dipendenti in nome della loro felicità e prosperità e non si dovrà temere più nulla. Non dovete mai insegnare loro quanto occorre a renderle indipendenti.
 
 

Unire le forze ai potenti è stupido, nessuno vorrà dipendere da voi se è già forte, se siete ambiziosi è più saggio cercare padroni o governanti deboli con i quali creare una relazione di dipendenza. Diventerete la loro forza, la loro intelligenza, la loro spina dorsale, se dovessero liberarsi di voi, l’intero edificio crollerebbe.

La necessità governa il mondo, le persone raramente agiscono se non sono costrette a farlo. Se non create negli altri il bisogno di voi, sarete allontanati alla prima occasione. Se invece comprenderete le leggi del potere e farete dipendere gli altri da voi per il loro benessere, avrete tutti i benefici del potere senza i crucci dell’essere padrone.
 

Le chiavi del potere

Il vero potere è far sì che gli altri facciano quello che volete, quando riuscite nel vostro intento senza aver forzato o ferito nessuno, quando gli altri spontaneamente vi procureranno quello che desiderate, allora il vostro potere sarà indiscusso.
Il modo migliore per raggiungere questa posizione è creare una relazione di dipendenza: il vostro superiore richiede i vostri servizi, è debole ed incapace di agire senza di voi, siete coinvolti strettamente nel suo lavoro che operare senza di voi gli causerebbe difficoltà, o perdere tempo prezioso per addestrare qualcun altro. Una volta stabilita questa relazione disporrete delle leve del potere che occorrono per far agire il vostro superiore secondo la vostra volontà.

Però non si creda che l’indipendenza sia la forma ultima di potere. Il potere comporta che vi sia una relazione fra le persone: avremo sempre bisogno degli altri come alleati, come pedine o persino come padroni deboli che ci servano da facciata, chi è completamente indipendente è libero ma non ha potere.
Il meglio che si possa sperare è che gli altri diventino così dipendenti da noi da creare una controdipendenza: il loro bisogno di noi ci rende liberi.

Ci sono molti modi per raggiungere questa posizione, il primo fra tutti è possedere il talento e la capacità creativa che non può essere rimpiazzata tanto facilmente.
Non è necessario avere un talento straordinario: dovete avere la capacità di restare separati dalla folla, dovete creare una situazione in cui sia possibile venire accolti da un altro maestro o padrone, ma egli non potrà trovare facilmente un altro collaboratore con le vostre particolari doti, e se in verità non siete così indispensabili dovete trovare il modo di sembrarlo.

Una vera dipendenza dalle doti di cui disponete li lascia più vulnerabili di quanto non avvenga per generici motivi di superficiale superiorità.
Un potere di questo tipo può essere intensivo o estensivo, nel primo caso dipende da un talento di eccellenza che fornisce un enorme libertà perché chi la possiede non ha un padrone particolare da cui dipendere o una particolare posizione di potere per la propria sicurezza, il potere estensivo invece comporta avere tanti alleati, essere a conoscenza di molte cose, anche segrete, e liberarsi di voi sarà pericoloso perché emergeranno i diversi tipi di interdipendenza.
Non pensate che la dipendenza del vostro padrone vi farà amare da lui, anzi potrà risentirsi e temervi, ma come diceva Machiavelli, è meglio essere temuti che amati, la paura è controllabile, l’amore mai, dipendere solo da amore o amicizia vi farà sentire insicuri, meglio che gli altri dipendano dal timore di perdervi che dal piacere della vostra compagnia.

Immagine: viti con molte spine

Sotto le radici crescono in profondità e in ampiezza, sopra le viti spingono attraverso i cespugli, si intrecciano intorno ad alberi e pali e alle sporgenze della finestra. Liberarsi di loro costerebbe tanto lavoro e sangue, è più facile lasciarle arrampicare.
 
 

Un parere autorevole: lasciate che gli altri dipendano da voi

C’è da guadagnare più da questa dipendenza che dalla cortesia, colui che ha spento la sua sete, girerà immediatamente le spalle alla fonte, non avendone più bisogno, quando la dipendenza scompare così fanno anche la civiltà, la decenza e infine il rispetto. La prima lezione che l’esperienza dovrebbe insegnarci è di mantenere la speranza viva ma mai soddisfatta, lasciando che sia il re ad avere bisogno di noi.
(Baltasar Gracian)
 
 

L'opposto

Il punto debole del rendere gli altri dipendenti da voi e che voi siete a vostra volta dipendenti da altri, cercando di andare oltre, liberandovi di chi sta sopra di voi, significa stare soli e non dipendere da nessuno (come fanno i monopolisti).

Un’indipendenza di questo tipo richiede un prezzo da pagare ed è l’isolamento, i monopoli crollano per pressioni interne, generano potenti risentimenti e i nemici si coalizzano per combatterli, la spinta per il controllo completo è spesso rovinosa ed infruttuosa.

L’interdipendenza rimane la legge, l’indipendenza una rara e talvolta fatale eccezione, meglio collocarsi in una posizione di mutua dipendenza e seguire questa legge critica, piuttosto che il suo opposto.